Pivetti, Veronica - Per sole donne

qweedy

Well-known member
Astenersi puritani e persone sensibili. Tenere lontano dalla portata dei bambini.

"Adelaide fa l'antiquaria, ha un marito più giovane di lei con cui è in crisi, una madre complice e saggia nonostante un principio di arteriosclerosi, e quattro amiche vere, che come lei stanno attraversando la crisi dei cinquant'anni.
Crisi? In realtà si direbbe che non si siano mai divertite tanto. Nei loro incontri (quasi sempre in un ristorante cinese) si scambiano le più inconfessabili confidenze sessuali, e al lettore è concesso di origliare e apprendere così, nei più imbarazzanti dettagli, le avventure e le sventure erotiche di Adelaide, Benedetta, Tonia, Rosaria e Martina.
Cinque donne diversissime tra loro ma accomunate da due cose: una visione ormai disincantata della vita e, al tempo stesso, una gran voglia di viverla a pieno. Anche a dispetto dell'età che avanza, come sperimenta dolorosamente Adelaide durante un amplesso con l'atletico amante Lorenzo detto "Trivella"..."

Cinque donne molto diverse, ma amiche e confidenti. Cinque donne non più giovani, che si ritrovano a parlare di menopausa, del fisico oltraggiato dagli anni, di diete ma anche e soprattutto di sesso. E lo fanno sostenendo la voce della parità di diritti, esigendo la possibilità di parlare liberamente, senza pudore, al pari degli uomini. Il gruppetto si ritrova al ristorante cinese per aggiornarsi, chi si rivela lesbica, chi sa parlare solo dei propri gatti, chi dell'amante del marito e chi della gioia di non avere figli.
Un romanzo spudorato, scritto con un linguaggio esplicito, in cui 5 amiche ultracinquantenni parlano di sesso con ironia, disincanto, lucidità. E con un linguaggio volgare, sboccato, pornografico. Gli uomini non si salvano, in questo romanzo. Alla fine l’autrice pare dirci che la donna non ha bisogno dell’uomo, e che l’unica possibilità di amore la possa trovare in un’altra donna, in un animale domestico, oppure in quelle amiche sulle quali si può sempre contare, quelle amiche che diventano famiglia.

“Ho buttato quattro anni di vita.”
“Be’ buttato…”
“Buttato, buttato, sì. A vent’anni li investi, a cinquanta li butti…”
 
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