Cinquantottesimo Artisticforum - Le vostre opere d'arte preferite

alessandra

Lunatic Mod
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Eccoci, proponete qui le vostre opere preferite.
Iniziamo con una a testa, poi, se i partecipanti saranno troppo pochi, aggiungeremo qualcosa.
Sotto a chi tocca :wink:
 

Ondine

Logopedista nei sogni
picasso-bevitrice-assenzio.jpg


La bevitrice di assenzio - Pablo Picasso.
 

ariano geta

New member
Buonasera a tutti, scusatemi per la lunghissima assenza ma ho diradato la mia presenza sul web in generale, non solo qui.
Vedo un thread a tema libero stavolta... Siccome sono abbastanza angosciato ultimamente, propongo "Il volto della guerra" di Salvador Dalì:

Dali_Le_visage_de_la_guerre_di_Salvador_Dali.jpg
 

alessandra

Lunatic Mod
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Bentornato, ariano! :D

E, visto che siamo in tema di "mostri", anch'io ripropongo per l'ennesima volta Frida Kahlo, perché ho appena visto il film.

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Quel che l'acqua mi ha dato, 1938
 

qweedy

Well-known member
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Cannon rock di Winslow Homer 1895
Metropolitan Museum of Art, New York City

Winslow Homer ha trascorso gli ultimi 25 anni della propria vita a Prout Neck, una località costiera nel Maine. Qui ha realizzato moltissimi dipinti dedicati alla forza del mare che si infrange sugli scogli. Il nome della località, Cannon rock, prende spunto dagli scogli che assumono la forma di un cannone e dai boati causati dalle onde che si infrangono.
 

Shoshin

Goccia di blu


Kitano Tomotarō, fu un pittore giapponese durante il Taishō e all'inizio del periodo Shōwa .
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Di Picasso mi piacciono i dipinti del suo secondo soggiorno parigino, prima di arrivare al "periodo blu".
Ero indecisa se postare questo dipinto o "Margot", sempre del 1901, ma poi ho optato per questo dipinto.
Mi ha molto colpito la posa di chiusura della donna, il suo sguardo assente, perso nell'assenzio, l'atmosfera di solitudine di questo caffè parigino.
Picasso sceglie di raffigurare in questo periodo gli emarginati, i disperati, gli invisibili.
Questa donna mi ha ricordato il personaggio di Auxilio in "Amuleto".
 

qweedy

Well-known member
La posa di chiusura è totale, anche la bocca appare serrata. Il corpo della donna è spigoloso, il braccio destro mostruosamente lungo e le mani sono simili ad artigli che afferrano il corpo e le spalle con dita magre e ossute.
Quello che mi piace meno di questo quadro è che appare sfuocato.
Picasso aveva solo 22 anni quando ha dipinto questo quadro.
 

ariano geta

New member
Detto onestamente non impazzisco per Picasso, quindi il mio giudizio è sicuramente non obiettivo, però il volto spigoloso della donna mi piace poco. Il cromatismo può anche andare bene, ma se faccio un confronto con l'altra bevitrice di assenzio celebre (quella di Degas) trovo assai più riuscita quella del pittore francese.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il viso spigoloso trasmette l'immagine di una donna incavolata col mondo intero. Sembra avere una certa età e viene da pensare che ne abbia passato, che abbia una certa esperienza di vita e di dolore. Ha un aspetto un po' mascolino, mi colpiscono le mani enormi, da uomo, e mi colpisce il loro colore, quasi dorato.
 

alessandra

Lunatic Mod
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La prossima proposta è quella di un utente angosciato :mrgreen: (non che La bevitrice di assenzio trasmetta una grande allegria :D) e cioè "Il volto della guerra" di Salvador Dalì.

Dali_Le_visage_de_la_guerre_di_Salvador_Dali.jpg
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ahaha ale! :)
Conosco davvero molto poco la vita e le opere di Dalì per cui mi riesce difficile darne un'interpretazione, in generale mi sembrano molto complicate.
Questa in particolare però mi ha trasmesso curiosità appena l'ho vista, forse perché i visi mi interessano molto e questo viso è molto potente.
La fronte corrugata, la bocca e gli occhi spalancati esprimono nell'immediato disperazione, mi sembra come di sentire un urlo che riecheggia nel deserto.
Non riesco però a decifrare i singoli elementi, le piccole serpi che salgono sul viso, l'impronta di una mano, lo stesso viso che si ripropone all'interno della bocca e degli occhi e che a loro volta contengono lo stesso viso. Forse i teschi moltiplicati all'infinito rappresentano le innumerevoli vittime della guerra? E le serpi sono gli effetti della guerra che si espande come un veleno? E la mano potrebbe essere quella del pittore stesso, una mano bianca, che vorrebbe consolare questo viso sofferente, bruciato nel deserto? La solitudine e la sofferenza, psicologica e fisica, che l'opera emana sembrano voler uscire dalla tela e costringere lo spettatore a non abbassare lo sguardo.
 

qweedy

Well-known member
La prossima proposta è quella di un utente angosciato :mrgreen: (non che La bevitrice di assenzio trasmetta una grande allegria :D) e cioè "Il volto della guerra" di Salvador Dalì.

Dali_Le_visage_de_la_guerre_di_Salvador_Dali.jpg

E' spaventoso, perfetto e terribile.
Del resto il titolo è "Il volto della guerra" quindi è eccellente.
 

ariano geta

New member
Ed ecco qui presente l'utente angosciato (ci scherzo sopra pure io senza problemi, ma vi garantisco che in questo periodo riesco a "tenere botta" solo facendo ricorso a tutta la capacità di sopportazione che sviluppato nel corso nella mia ormai semisecolare esistenza).
L'ho proposto proprio perché mi suggerisce un profondo senso di desolazione. Non solo il "volto" composto al centro della scena, ma anche il cromatismo e il fondale che suggeriscono un ambiente desertico dove la vita è impossibile. Non pretendo che nessuno lo appenda in salotto, ci mancherebbe (io stesso non credo che lo farei) però in questo momento ci vado in assonanza perfetta. Desolazione.
Ho scelto questo quadro piuttosto che un altro perché mi piacciono lo stile di Dalì e la sua tecnica pittorica.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Terribile, lo userei come manifesto contro la guerra. Teschi dentro i teschi e ancora dentro altri teschi, e poi tutto così mostruoso e scuro, direi che è bello perché doloroso ed efficace.
Ariano, coraggio, dicendo che sei in sintonia con questo quadro hai reso bene l'idea sul tuo stato d'animo...speriamo passi presto :)
 

alessandra

Lunatic Mod
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Ah, ora sì che torna il buon umore :mrgreen::OO

Prossima proposta, Frida Kahlo

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Quel che l'acqua mi ha dato, 1938
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ariano, coraggio, dicendo che sei in sintonia con questo quadro hai reso bene l'idea sul tuo stato d'animo...speriamo passi presto :)
Mi associo ad ale ariano, coraggio!

Per quanto riguarda Frida la adoro e questo dipinto mi tocca molto da vicino: anche io come Frida ho il piede e la gamba destra "ribelli" :) (qui si nota appena una ferita anche sulla gamba mentre quella vicino l'alluce è molto marcata) e l'acqua fa riemergere la sua vita pregressa, il dolore fisico, il dolore emotivo, il tutto unito agli elementi naturali e ai legami familiari (che sembrano dipendenti gli uni dagli altri). Frida sembra voler sottolineare nella sua storia un continuum delle sue radici alle quali si aggrappa prepotentemente per non affogare. L'elemento acqua è purificante, nell'acqua il peso del proprio corpo si annulla e surrealisticamente si annullano le ferite fisiche e le ferite dell'animo, sembra come un nuovo battesimo da cui ricominciare da capo. Il titolo mi fa pensare al liquido amniotico, a quello che la vita le ha destinato quando è venuta alla luce.
 
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