260° MG - Mastro don Gesualdo di G. Verga

ayuthaya

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Da oggi e Dallolio iniziamo a leggere uno dei capolavori di Verga, che entrambi incredibilmente non abbiamo mai letto (secondo me con i testi prettamente "da scuola" succede spesso, a meno che non siano stati dati obbligatoriamente)!
Comunque io ascolterò in audiolibro mentre credo che Dallolio leggerà in cartaceo, magari poi ci dice l'edizione.
Io ho iniziato stamattina ma non sono andata molto avanti, sono al secondo capitolo della Prima parte. Fatico un pochino con i nomi dei personaggi che sono molti, ma credo che la "confusione" delle prime pagine poi lascerà spazio a una trama più lineare e a dei caratteri ben definiti. Ammetto che non so cosa aspettarmi da questo libro, perchè dei I malavoglia ricordo poco e comunque non mi piacque particolarmente e in generale non amo il verismo in letteratura, però chissà, magari l'ascolto potrebbe aiutarmi!

A quanto ho capito nessuno vuole unirsi a noi nell'impresa ma se cambiate idea sapete che siete i benvenuti!!! :mrgreen:
 

Minerva6

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Come ho già detto, io ho letto entrambi al liceo come obbligo però mi piacquero lo stesso. In particolare de I Malavoglia ho sempre vivo il ricordo della casa del nespolo perché dove ho vissuto fino a due anni fa c'era in giardino proprio di fronte all'abitazione questa grande pianta che però poi abbiamo dovuto far tagliare... quindi chiamavo così anche la mia :wink:.
Buona lettura, vi seguirò volentieri da esterna :).
 

Dallolio

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Capitolo 1.

Il romanzo (edizione Newton, Mini Mammut) inizia con una scena "corale" in cui in effetti non è facile distinguere i vari personaggi; Verga in questo capitolo non è riuscito a distinguere con tratti marcati i diversi personaggi ma l'impressione di fondo di disordine generale è sicuramente resa bene; mi sembra di poter riconoscere alcune tematiche di fondo: il casato in rovina dei Trao e la relazione tra donna Bianca e un uomo misterioso... Don Gesualdo appare poco più che come comparsa... vedremo l'evoluzione.
 

ayuthaya

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Il romanzo (edizione Newton, Mini Mammut) inizia con una scena "corale" in cui in effetti non è facile distinguere i vari personaggi; Verga in questo capitolo non è riuscito a distinguere con tratti marcati i diversi personaggi ma l'impressione di fondo di disordine generale è sicuramente resa bene; mi sembra di poter riconoscere alcune tematiche di fondo: il casato in rovina dei Trao e la relazione tra donna Bianca e un uomo misterioso... Don Gesualdo appare poco più che come comparsa... vedremo l'evoluzione.

Sì, infatti l'intento di Verga nel primo capitolo era proprio quello ed è molto ben riuscito: la confusione dell'incendio è resa benissimo! Chi dice una cosa, chi ne capisce un'altra, chi pensa agli affari suoi, chi parla senza ascoltare... davvero reso bene!
 

Dallolio

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Capitolo 2.

Iniziamo a entrare nel vivo della vicenda che si preannuncia complessa: per ristabilire l'onore di Bianca occorrerà trovarle un marito, che non potrà però essere di nobile lignaggio come i Trao (e infatti Don Diego sembra poco convinto) ma dovrà essere il "nostro eroe", che per ora non appare direttamente. Interessante l'intrigo di Donna Rubiera per salvare il figlio Ninì dal dover sposare una donna povera come Bianca e di guadagnarci facendo affari con l'infaticabile Mastro Don Gesualdo... peccato che per ora tutti i personaggi sono appena abbozzati, emerge solo donna Rubiera con la sua infaticabile energia, spero che nel seguito le comparse si facciano da parte e il romanzo prosegua spedito... mi piace l'orgoglio di Don Diego Trao, nonostante la sua estrema povertà.
 

Dallolio

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Capitolo 3.

Si chiarisce cosa lega Bianca e il marchesino Ninì, figlio della Rubiera: un amore che le convenzioni sociali rendono impossibile, visto che lui è già promesso sposo a una donna che non ama e lei è troppo povera per accasarsi con lui e da qui deriva il piano per far convolare a nozze Mastro don Gesualdo e lei.
E' una società senza amore e senza rispetto quella che sta delineando Verga: le convenzioni sociali, il denaro e il censo impediscono che l'individuo compia le proprie scelte... è anche vero però che non viene qui nemmeno preso in considerazione la possibilità che il singolo si ribelli e che decida, come un eroe romantico, di mettersi contro a tutto e tutti... da quello che ho letto nell'Introduzione l'unico "ribelle" è Gesualdo, che riesce, grazie alle sue forze, a uscire dalla condizione di povertà iniziale... tuttavia questa è una forma di ribellione ben misera a mio avviso, che porta denaro e prestigio ma avviluppa ulteriormente nella fitta trama delle convenzioni sociali.
 

Dallolio

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Capitolo 4.

Finalmente appare "l'eroe eponimo" del Romanzo e vediamo un po' più da vicino azioni e carattere del personaggio; Gesualdo è simile a Mazzarò della Novella La roba: intelligente, totalmente dedito al lavoro e all'accumulo della sua roba, ma si distingue da Mazzarò per alcuni tratti più umani della sua personalità... ha il senso della famiglia (mentre Mazzarò si tormentava per aver dovuto pagare il funerale alla madre) e in generale è più ironico e auto ironico... entrambi comunque vivono con amore e odio il loro rapporto con la "roba" perché questa continua ricerca di vantaggio li logora e distrugge. Quello che mi colpisce di questo personaggio è la totale incapacità di dedicarsi alla sfera individuale e all'arricchimento personale e questa è la più grande trappola che anche oggi incastra miliardi di uomini e donne a un'esistenza ripetitiva e senza via d'uscita. Mi sarebbe piaciuto leggere un discorso di Gesualdo dove parlasse di sé e della propria visione del mondo, ma dubito che avverrà conoscendo la congerie culturale del Nostro.
 

ayuthaya

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Poco tempo per scrivere... però domani recupero, promesso!
 

ayuthaya

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Eccomi! Però non commento in maniera esaustiva come hai fatto tu! ieri sono arrivata al tuo stesso punto anche se temo che oggi mi avrai superato perché io non sono riuscita ad ascoltare nulla!
Comunque anche io ho conosciuto il protagonista e devo dire che almeno per lui provo una certa simpatia: tutti a dargli contro ma lui va dritto per la sua strada e comunque il suo buon cuore lo porta ad occuparsi dei suoi famigliari anche se non se lo meriterebbero! Evidentemente la sua domestica è innamorata di lui però mi ha colpito che anziché accorgersene lui si è arrabbiato quando lei povera ha iniziato a piangere... mastro don gesualdo ha il carattere per cui non ama chi si piange addosso visto che nemmeno lui lo hai mai fatto.
Nel capitolo dopo il sacrestano cerca di convincere Bianca a sposare il protagonista e lei risponde rimettendosi alla volonta dei suoi fratelli.. è chiaro che lei è innamorata di suo cugino però mi chiedo se abbia la forza di opporsi a qualcosa che non la aggrada. Magari se Ninì ci avesse provato lei lo avrebbe sostenuto... ma qualcosa mi dice che adesso cederà abbastanza facilmente.
Continuo dopo...
 

Dallolio

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Eccomi! Però non commento in maniera esaustiva come hai fatto tu! ieri sono arrivata al tuo stesso punto anche se temo che oggi mi avrai superato perché io non sono riuscita ad ascoltare nulla!
Comunque anche io ho conosciuto il protagonista e devo dire che almeno per lui provo una certa simpatia: tutti a dargli contro ma lui va dritto per la sua strada e comunque il suo buon cuore lo porta ad occuparsi dei suoi famigliari anche se non se lo meriterebbero! Evidentemente la sua domestica è innamorata di lui però mi ha colpito che anziché accorgersene lui si è arrabbiato quando lei povera ha iniziato a piangere... mastro don gesualdo ha il carattere per cui non ama chi si piange addosso visto che nemmeno lui lo hai mai fatto.
Nel capitolo dopo il sacrestano cerca di convincere Bianca a sposare il protagonista e lei risponde rimettendosi alla volonta dei suoi fratelli.. è chiaro che lei è innamorata di suo cugino però mi chiedo se abbia la forza di opporsi a qualcosa che non la aggrada. Magari se Ninì ci avesse provato lei lo avrebbe sostenuto... ma qualcosa mi dice che adesso cederà abbastanza facilmente.
Continuo dopo...

Anche a me ispira una certa simpatia ma condivido che è cieco di fronte a Diodata, preso unicamente da una bramosia di lavoro fine a se stesso che in generale ho sempre fatto molta fatica a comprendere; Bianca è un personaggio un po' melenso, gli altri purtroppo sono poco più che nomi, poco caratterizzati.
 

Dallolio

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Capitoli da 5 a 7.

Grandi avvenimenti... innanzitutto il crollo del ponte che palesa ancora una volta la lacerazione dei rapporti di Mastro Don Gesualdo e la sua famiglia, ma mostra anche un cinismo generale che mostra l'immagine tetra dei rapporti umani di Verga... nessuno infatti si preoccupa della morte di un uomo e della perdita della gamba di un altro occupandosi solamente dei propri gretti interessi; il secondo tema è il matrimonio tra Bianca e Mastro don Gesualdo che prevedibilmente viene ignorato da tutto il paese che conta, lasciando i due sposi a festeggiamenti costosi ma gelidi... anche in questo caso il sentimento manca totalmente e domina una sensazione di gelo e spietatezza a tutti i livelli (Bianca sembra più sentimentale, ma ugualmente fa una scelta di comodo).
 

Dallolio

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Parte seconda.

Abbandono la suddivisione in capitoli per trattare l'intera Seconda Parte; qui vediamo innanzitutto l'anima rapace di Don Gesualdo, che riesce con la abilità a mettere sotto scacco tutto il paese e in seguito i turbinosi eventi della Carboneria in cui Mastro Don Gesualdo entra fiutando futuri grandi guadagni... è la parte migliore del romanzo, dove finalmente emerge in primo piano la personalità del nostro eroe. Ciò che non ho apprezzato molto è la velocità degli eventi narrati, senza minimamente soffermarsi sugli eventi della Rivoluzione e senza addirittura fare menzione di come Gesualdo si salvi dalle guardia in presidio a casa sua. Molto divertente invece la tresca del giovane Rubiera con l'attrice di teatro, peccato che anche qui sia stato tutto raccontato un po' di corsa.

P.s. Da notare il nome del capitano Stangafame... secondo me è un "nome parlante" come quello di Diodata, visto che il capitano ha come obiettivo quello di evitare la povertà della sua famiglia :mrgreen:
 

ayuthaya

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Seconda parte capitolo terzo

Ho iniziato anche io la seconda parte ma sono arrivata solo al capitolo 3 se non sbaglio... Tu ci hai capito qualcosa della sera in cui si sono incontrati di nascosto e poi tornando ha trovato le guardie e si è rifugiato a casa di Diodata? Io sinceramente ho trovato tutto molto confuso... ad esempio non sembrava che don Gesualdo volesse stare dalla parte dei rivoluzionari? A cosa serviva questo incontro segreto? E poi non mi pare di aver trovato accenni a contadini ribelli o cose del genere... se ci hai capito qualcosa mi aiuti?
Comunque sono rimasta molto male che nessuno sia andato al matrimonio... in fin dei conti non hanno fatto tutti carte false perché fosse combinato, specialmente i parenti si Bianca? E adesso tutti voltafaccia? Davvero vergognoso!
La parte dell'asta mi è piaciuta molto: mastro don gesualdo sta tirando fuori tutto il suo carattere! Ma anche qui mi sono persa qualche passaggio: la baronessa Rubiera non doveva essere socia nell'affare? E poi l'asta è finita così, momentaneamente senza alcun esito?
Come vedi non è facilissimo per me da seguire forse perché non lo sto leggendo ma alcoltando quindi basta distrarsi un secondo e si perde qualche passaggio...
Comunque ho dimenticato di dire che la parte in cui il protagonista si avvicina per la prima volta a Bianca mi ha fatto quasi tenerezza: lui mi sembra una persona molto corretta e onesta e in quel momento tutta la ritrosia di lei mi ha dato persino fastidio... secondo me non se lo meritava!
 

Dallolio

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Ho iniziato anche io la seconda parte ma sono arrivata solo al capitolo 3 se non sbaglio... Tu ci hai capito qualcosa della sera in cui si sono incontrati di nascosto e poi tornando ha trovato le guardie e si è rifugiato a casa di Diodata? Io sinceramente ho trovato tutto molto confuso... ad esempio non sembrava che don Gesualdo volesse stare dalla parte dei rivoluzionari? A cosa serviva questo incontro segreto? E poi non mi pare di aver trovato accenni a contadini ribelli o cose del genere... se ci hai capito qualcosa mi aiuti?
Comunque sono rimasta molto male che nessuno sia andato al matrimonio... in fin dei conti non hanno fatto tutti carte false perché fosse combinato, specialmente i parenti si Bianca? E adesso tutti voltafaccia? Davvero vergognoso!
La parte dell'asta mi è piaciuta molto: mastro don gesualdo sta tirando fuori tutto il suo carattere! Ma anche qui mi sono persa qualche passaggio: la baronessa Rubiera non doveva essere socia nell'affare? E poi l'asta è finita così, momentaneamente senza alcun esito?
Come vedi non è facilissimo per me da seguire forse perché non lo sto leggendo ma alcoltando quindi basta distrarsi un secondo e si perde qualche passaggio...
Comunque ho dimenticato di dire che la parte in cui il protagonista si avvicina per la prima volta a Bianca mi ha fatto quasi tenerezza: lui mi sembra una persona molto corretta e onesta e in quel momento tutta la ritrosia di lei mi ha dato persino fastidio... secondo me non se lo meritava!

E' come la notte degli inganni di Manzoniana memoria, solo che lì gli inganni sono tra i personaggi, mentre qui l'inganno è ai danni del lettore :mrgreen:
Peccato, perché mi sarebbe interessato molto vedere i personaggi intrecciarsi con la storia turbolenta di quegli anni... Sull'asta ci sono rimasto di sale anch'io, ma me ne sono fatta una ragione perché ho visto che Verga salta i momenti clou che potrebbero fornire spiegazioni (manca il finale della Rivoluzione e manca il finale dell'asta) così come nella novella La Lupa si fa intendere che ci sarà un omicidio ma in effetti non viene descritto. Anche a me Bianca non sta particolarmente simpatica, con tutta la boria che le deriva dall'essere della famiglia Trao... io sono alla parte terza, stasera aggiorno (ma comunque sta migliorando), finalmente ho memorizzato i personaggi, anche se alcuni sono davvero poco tratteggiati ed è veramente un peccato doversi districare tra marchesi e contesse.
 

Dallolio

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Parte terza e quarta - spoiler.

Ho finito il romanzo... faccio alcune considerazioni in ordine sparso, poi scrivo in PB.

1.Il colera: è la parte più bella, dove ho letto per la prima volta usi legati a quella terribile epidemia, come i razzi di segnalazione; qui si vede la generosità di Mastro don Gesualdo, che si mette a disposizione del paese, raccogliendo come sempre ingratitudine.
2.La rivoluzione (del 1848?): siamo ormai all'epilogo, che è palese fin dall'inizio: Mastro don Gesualdo sta correndo nel precipizio e addirittura qui il popolo si allea con i nobili pur di andargli conto, ritenendolo perfino capace di aver ucciso Nanni l'orbo.
3.La morte della moglie: fino all'ultimo questo matrimonio causa angoscia a Mastro Don Gesualdo, e la scena della morte ne è un esempio: nessun amore da parte di sua moglie, solo sospetto e rancore, anche se in parte è la tisi a parlare per lei.
4.Isabella: degna figlia di questo infausto matrimonio è Isabella... ella è innocente ma è la causa di tutto il dolore del padre (ma anche il padre, pensando di tutelarla farà altrettanto, obbligandola a sposare il Duca di Leyra). Da notare che Verga astutamente ha disseminato il finale del romanzo di elementi per il seguito (cosa sarà accaduto al palazzo Leyra pochi giorni prima della morte di Don Gesualdo?).
5.La morte di Don Gesualdo: ed eccoci al lungo epilogo. La morte di don Gesualdo è straziante e mostra quanto una vita dedita a uno scopo (nello specifico a quello della Roba) sia inutile in quanto termina con la morte. Morale ultrapessimista, che fa di Verga uno dei pensatori italiani maggiormente privo di speranza di redenzione di un qualunque tipo.
6.Menzioni d'onore: Particolarmente riusciti i personaggi di Diodata (unico elemento positivo del romano), Ferdinando (un "estraneo" che resta puro) e il marchese Limolì, con il suo cinismo.

Lascio la parola a Ayuthaya che leggerò con attenzione :mrgreen:
 

ayuthaya

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Hai già finito Nicola??? Complimenti!!!
sola allora! Vabbè pazienza..
Per il momento non leggo il tuo ultimo commento perché non voglio evitare spoiler.
 

ayuthaya

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Allora... sono arrivata alla parte quarta capitolo secondo. Mi dispiace sempre più per il protagonista, circondato da persone ingrate, sia nel seno della sua famiglia sia in quella della sua famiglia. L'impressione che ne abbiamo non è quella dell'uomo arrivista e taccagno, bensì di chi pur essendo perfettamente conscio del proprio merito non esita a mettersi a disposizione degli altri. Magari vorrebbe almeno un po' di gratitudine e riceve tutt'altro....
Dal punto di vista narrativo si alternano punti in cui riesco a seguire in modo abbastanza lineare ed altri in cui il modo di Verga di accennare senza spiegare fino in fondo mi mette a dura prova! In linea di massima faccio una certa fatica anche se la storia in sé mi interessa...
Ecco, mi piace la parabola psicologica in cui da uomo determinato e testardo, sicuro del fatto suo, mastro don Gesualdo diventa sempre più indifferente a ciò che lo circonda e soprattutto ai suoi denari... probabilmente le delusioni ricevute gli hanno fatto rendere conto che non valeva la pena sacrificare così tutta la sua vita!
Domani non penso che andrò avanti ma domenica spero di finire!
 

Dallolio

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Allora... sono arrivata alla parte quarta capitolo secondo. Mi dispiace sempre più per il protagonista, circondato da persone ingrate, sia nel seno della sua famiglia sia in quella della sua famiglia. L'impressione che ne abbiamo non è quella dell'uomo arrivista e taccagno, bensì di chi pur essendo perfettamente conscio del proprio merito non esita a mettersi a disposizione degli altri. Magari vorrebbe almeno un po' di gratitudine e riceve tutt'altro....
Dal punto di vista narrativo si alternano punti in cui riesco a seguire in modo abbastanza lineare ed altri in cui il modo di Verga di accennare senza spiegare fino in fondo mi mette a dura prova! In linea di massima faccio una certa fatica anche se la storia in sé mi interessa...
Ecco, mi piace la parabola psicologica in cui da uomo determinato e testardo, sicuro del fatto suo, mastro don Gesualdo diventa sempre più indifferente a ciò che lo circonda e soprattutto ai suoi denari... probabilmente le delusioni ricevute gli hanno fatto rendere conto che non valeva la pena sacrificare così tutta la sua vita!
Domani non penso che andrò avanti ma domenica spero di finire!

Anche a me è dispiaciuto per lui, io penso che si sarebbe salvato solo con una decisione drastica: liquidare le sue terre, tenersi il denaro e andare a vivere come un borghese in città, togliendosi dalle contese economico che lo hanno divorato. A quel punto sarebbe stato libero di dedicarsi a se stesso, eventualmente costruendosi quella cultura che un ingiusto sistema sociale gli aveva negato...
 
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