Venezia, Mariolina - La volpe meccanica

estersable88

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Una donna racconta di sé. E della passione bruciante per un uomo più giovane di lei, che finalmente lascia il segno in un'esistenza grigia, imprigionata in un matrimonio deciso a sangue freddo. Descrive nei dettagli i loro incontri, i baci, i più riposti segreti della loro intimità. Lasciando sullo sfondo lo scenario in cui si svolge la storia, ripercorre la sua vita e le sue molte ombre alla ricerca del punto di non ritorno. Voleva fare l'attrice, un tempo, e ne avrebbe avuto tutti i numeri, se non fosse intervenuta a sbarrarle la strada un'inesorabile vocazione al fallimento. Testimoni o complici, la seguiamo nei labirinti della sua mente, attraverso le ambigue proiezioni dell'arte e dell'amore. Assistiamo come dal buco della serratura a giochi erotici sempre più mozzafiato, in uno sconcertante thriller dei sentimenti, all'inseguimento di una verità che trascende i fatti e diventa un'indagine esistenziale. Ma il giovane commissario incaricato di risolvere il caso nel quale la protagonista si trova coinvolta arriverà a conclusioni inattese. Mariolina Venezia costruisce un noir dal ritmo incalzante, con una scrittura precisa come una lama che seziona eventi e caratteri riducendoli all'osso, in un tango freddo e appassionato di amore e morte.

La volpe meccanica è un racconto che tramortisce ed investe i sensi. È il monologo, trasognato e spietato, di una donna che racconta la sua storia, il suo disagio, i suoi fallimenti, la sensazione di essere nata per perdere, la ricerca della sconfitta, l'intorpidimento delle ambizioni, il risveglio e l'urgenza nell'amore famelico e travolgente per un uomo che al di là della conoscenza dei corpi, rimane a tutti gli effetti uno sconosciuto. Non è semplice descrivere le sensazioni vividissime che dà l'esperienza di lettura di questo breve, ma intensissimo racconto: si prende fiato alla prima riga e si resta col respiro mozzo, sospeso, fin quasi alla fine, in una corsa inarrestabile verso una catastrofe prevedibile quanto inevitabile. Sfiancati e svuotati di tutte le energie, si assiste ad un finale non scontato, beffardo eppure, in un certo senso, giusto e sperato. Non un racconto che si legge in un'ora scarsa, ma un'esperienza di lettura in piena regola, fisica, corporea, totalizzante.
 
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