Palmisano, Leonardo - Chi troppo vuole (Mazzacani 03)

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In una baraccopoli di immigrati vicino a Foggia viene scoperta una fossa comune con cinque corpi sepolti parecchi anni prima, una testa in decomposizione (qu
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ella di un mafioso della Sacra Corona Unita, Gianni Palano) e il cadavere ancora caldo di Paula, una prostituta rumena, a cui il killer ha intagliato una stella sulla fronte accanto al foro di entrata del proiettile, quasi volesse l
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asciare una firma. Nelle ore successive, a Bari viene ucciso il candidato alla carica di governatore regionale Marcellino Danza, foggiano, erede di un impero politico insieme a sua sorella, la baronessa Danza. Teresa Buonamica, capo della Direzione Regionale Antimafia di Puglia, apre un’indagine nel tentativo di svelare il complicato rebus che lega tutti quei morti. Quando Mazzacani viene tirato in causa, non dirà tutto quello che sa, ovvero di aver riconosciuto nell’intaglio a stella la mano di chi ha messo fine alla Banda dei Santi, la formazione di banditi non affiliati alla Sacra Corona Unita di cui era a capo. Comincerà così, con il secondo Luigi Mascione sempre al fianco, la sua personale caccia all’uomo in cerca di vendetta. Come un cerchio del passato che si chiude, il terzo caso del bandito Mazzacani racconta gli intrighi politici, gli interessi economici e le strategie criminali che brillano nel sole del Tavoliere.


In Puglia il clima è caldo: ci sono le elezioni regionali, serve l'appoggio di tutti, anche di quei personaggi di cui di solito non si vorrebbe sbandierare l'amicizia. Poi si sa, certi personaggi amano il comando, se ci sono intrighi e manovre poco chiare loro ci sguazzano, conoscono tutti, possono essere utili. Di solito, questi soggetti però sono suscettibili, hanno un prezzo alto, bisogna tenerseli buoni, farseli amici. Così, quando un candidato governatore viene ucciso, è inevitabile chiedersi a chi abbia pestato i piedi, con chi fosse in combutta, chi voleva fargli del male. E si palesa l'urgenza di serrare i ranghi, trovare un altro candidato forte, sponsorizzarlo, muovere fili, sentire amici, stringere accordi… E nel frattempo, alle porte di Foggia, un incendio ad alcune baracche ha portato alla luce una fossa con alcuni cadaveri, uno dei quali, recente, appartiene ad una prostituta rumena, e una testa mozzata che decisamente non avrebbe dovuto essere lì: è riconducibile alle cosche sacriste del brindisino, in particolare alla faida ai vertici tra De Guido e Senese. Ma cosa c'entra Zi Nino De Guido che peraltro è in carcere a Lecce e Oronzo Senese qui, nel Gargano? Che ruolo ha il Tricheco – il boss di Manfredonia - e soprattutto il dottor Brenna, il faccendiere della Ndrangheta in tutta questa storia? E soprattutto, perché qualcuno cerca di tirare in mezzo anche Carlo Mazzacani e Luigi Mascione? Queste le domande che, da fronti diversi, si pongono la procuratrice della DRAP Teresa Buonamica e il suo fido agente Carlucci, Miriam del Re, una giornalista sveglia e intraprendente, e non ultimo lo stesso Mazzacani, lui che in mezzo alle diatribe dei sacristi proprio non ci vuole stare. A forza di indagare, cercare tra le righe, seguire tracce, ciascuno troverà le sue risposte, anche se per qualcuno il prezzo da pagare sarà molto, molto alto. E intanto si delinea un quadro complesso, un equilibrio labilissimo che può saltare in aria da un momento all'altro, basta una pallottola all'uomo sbagliato, una parola di troppo, uno sgarbo anche minimo e la bomba sarà innescata. Ma se non si cede all'impulsività, se si sa aspettare e si agisce nel modo e nei tempi giusti, tutto troverà il suo posto, arriveranno le risposte e, per chi la cerca, anche la vendetta.
Chi troppo vuole è la terza indagine tutta speciale del bandito Mazzacani e del suo secondo, il gigante Luigi Mascione, due che non bisogna cercare di fregare, due che non bisogna provare a tirare in mezzo perché loro hanno la loro etica, i loro obiettivi e soprattutto sanno usare il cervello e, a modo loro, pure il cuore. In una Puglia bellissima, martoriata e più viva che mai, il confine tra giustizia e legge, tra verità e interesse è sempre più labile. Nessuno è perfetto, ma ciascuno, a suo modo, fa il meglio che può per onorare il suo personale concetto di giustizia: lo fa la Buonamica, supponente e competente come pochi; lo fa Carlucci, seppur con lo sguardo velato dai suoi preconcetti; lo fanno Mazzacani e Mascione con cui, sebbene uccidano, sparino, brighino come gli altri, è impossibile non empatizzare. Un altro capitolo di una saga appassionante che, dietro la fiction, racconta problemi, situazioni, dinamiche estremamente concrete e reali in una terra ben lontana dall'essere solo una vetrina per turisti. Consiglio certamente Chi troppo vuole, ma a chi ne fosse incuriosito consiglio di leggere prima i precedenti due volumi, Tutto torna e Nessuno uccide la morte.
 
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