Haruf, Kent - La strada di casa

qweedy

Well-known member
"Scritto prima della Trilogia della Pianura e già con la stessa grazia letteraria, La strada di casa è l’ultima opera ad essere tradotta di Haruf in Italia. Il canto di una comunità ferita, un romanzo epico che ha tutti i segni distintivi del classico americano moderno. Jack Burdette è troppo grande per la città di Holt e per i suoi abitanti. Ex giocatore di football, cacciato dal college con un’accusa di furto, poi militare in missione all’estero, quando sembra aver messo la testa a posto lascia improvvisamente la sua fidanzata per sposare un’altra donna conosciuta dodici ore prima. A ogni ritorno, Holt gli sembra sempre più stretta e scomoda... finché Jack non scompare con la cassa dell’azienda per cui lavora, lasciando la moglie e due figli. Dieci anni dopo, la città non ha perdonato né dimenticato. Eppure Jack torna un’ultima volta, con una macchina vistosa e un passato ingombrante, per far saltare di nuovo ogni convenzione e ogni certezza, senza alcun rimpianto. Ancora una volta Kent Haruf, con la sua scrittura tenera e implacabile e il suo sguardo asciutto ed empatico sulla vita e il destino, ci racconta la storia di un’umanità fragile, ostinata e tenace."

Uscito negli Stati Uniti nel 1990, sei anni dopo “Vincoli”, e ben nove prima di “Canto della Pianura”, “La strada di casa” affronta tra i temi principali quello della giustizia. Quella del popolo che è pronto a vendicarsi di colui che non può essere condannato dalla legge, quella di Jessie che per gli errori del marito si autocondanna a una vita severissima e durissima pur di risarcire il male fatto dall’uomo, pur di redimersi. E quale prezzo, avrà, questo risarcimento. “Restitution” è non a caso una delle parole chiave del libro, come Fabio Cremonesi, suo traduttore, ci sussurra nelle note finali. Il tutto attraverso la forma di un villain, il classico personaggio brillante e seducente che mette a disposizione i suoi tanti talenti al servizio delle cause più sbagliate. E più la figura di Burdette perde di lucentezza, più ne assume Jessie, più ne assume Pat, più ne assumono coloro che alla storia fanno da coprotagonisti e che subiscono le conseguenze delle gesta sconsiderate dell’artefice del misfatto.

Consigliato!
 

alessandra

Lunatic Mod
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Ed eccomi di nuovo a Holt, in compagnia di un Haruf che stavolta mi ha sorpreso. Ritroviamo, come tornassimo in un luogo a noi familiare e lasciato solo temporaneamente, le indimenticabili atmosfere della Trilogia della pianura, la mentalità tipica di una città piccola e rurale, la solidarietà mista alla propensione ai facili giudizi, le semplici descrizioni evocative degli ambienti naturali, i personaggi così "veri", lo stile scarno e insieme profondo dell'autore.
Qui c'è, però, anche una trama avvincente, che instilla nel lettore una sensazione di attesa e curiosità. Sin dal principio si sa che Jack Burdette tornerà, ma ci si chiede come e perchè; ci si chiede chi è davvero Jessie e che ne sarà di lei, dei figli, di Pat. Il ritratto di lei, donna gentile ma dignitosa e fiera, mi è piaciuto moltissimo.
Ancora un romanzo molto bello, un bravissimo Haruf seppur meno esperto.
 
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