262° MG - A oriente del giardino dell'Eden di Israel J. Singer

estersable88

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Domani, 29 agosto, io e Qweedy cominceremo a leggere A oriente del giardino dell'Eden di Israel Joshua Singer. Chiunque voglia unirsi a noi sarà il benvenuto.
Questa la trama:
"Mattes Ritter è un venditore ambulante che percorre dal lunedì al venerdì le campagne della Polonia barattando cianfrusaglie con cibo, pelli e qualche spicciolo. Per poi tornare al suo villaggio, alla sua capanna e alla sua famiglia per lo Shabbat. La capanna pullula di bambine accettate solo per rispetto alla volontà divina, e di poco altro. La moglie, Sarah, è stremata dalle gravidanze e dalle fatiche domestiche. Non ci si stupisce quindi che nella nascita di un figlio maschio, Nachman, Mattes riponga le speranze di una vita, deciso a fare del piccolo un dotto e stimato rabbino.
Quando però Nachman viene sedotto da Hannah, e dalla sirena non meno potente del credo socialista, le speranze di Mattes cominciano a svanire. Ancora di più quando la bella, intelligente e avventurosa figlia Sheindel, che lavora come domestica a Varsavia, rimane incinta di un soldato russo, costringendo tutta la famiglia a trasferirsi nella grande città. Dove l’altra figlia, Reisel, incontra un destino ancora peggiore.
A Mattes, chiamato a combattere nella Prima guerra mondiale, resta solo un desiderio, che si porta dietro scritto su un pezzetto di carta: alla morte, venire sepolto come un ebreo. Ma anche questa speranza finirà in una fossa comune.
Nachman, diventato un agitatore socialista, finirà nelle prigioni polacche, e poi, rilasciato, inseguirà il suo sogno in terra sovietica, accolto a braccia aperte solo del Commissariato del Popolo per gli Affari Interni. Di nuovo arrestato e poi rilasciato con l’aiuto di Daniel, un leader socialista polacco, verrà alla fine espulso dal paradiso sovietico e si troverà a vagare nella terra di nessuno tra il confine russo e quello polacco.
Autore di quel bellissimo affresco, indimenticabile per ampiezza di visione e intenti, che è I fratelli Ashkenazi, Israel J. Singer offre di nuovo il quadro di una comunità perseguitata, calpestata, ma animata da un fuoco segreto, da un fervore che motiva le azioni di ogni personaggio. Dimostrando ancora una volta una straordinaria conoscenza degli abissi della povertà, e del modo di pensare e agire di uomini prigionieri dei livelli più bassi della comunità ebraica polacca. Implicito nel racconto è il giudizio su chi permette a queste disuguaglianze e ingiustizie di esistere, in modo particolare degli ebrei prosperosi che vivono nello stesso villaggio della poverissima famiglia di Mattes.

Israel Joshua Singer (1893-1944), polacco, fratello maggiore del premio Nobel Isaac Bashevis, esordì nel 1922 con i racconti Perle, in yiddish, e continuò a scrivere in quella lingua anche dopo che si trasferì a New York (1933). La raccolta postuma di sue corrispondenze per il quotidiano «Jewish Daily Forward», Da un mondo che non c’è più (1946), costituisce una sorta di autobiografia. I fratelli Ashkenazi, ritenuto universalmente il suo capolavoro, è stato pubblicato da Bollati Boringhieri nel 2011."
 

qweedy

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"Così Egli scacciò l'uomo; e pose a oriente del giardino di Eden cherubini che roteavano d'ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via all'albero della vita"
Genesi, 3, 24

Così inizia "A oriente del giardino dell'Eden".
Il titolo originale del romanzo che Israel Singer pubblicò per la prima volta a puntate su un giornale yiddish era Khaver Nachman, e venne poi pubblicato in volume, in inglese, nel 1939 con il titolo East of Eden.


La copertina del libro è davvero strana e quasi incomprensibile per me: sulla sommità di una collinetta c'è un grande albero, forse l'albero della vita, da cui discende una strada bianca (o forse è un fiume, non so) pieno di animali, due mucche, galline, leone, tigre, oche. A lato, sotto l'albero, c'è una linea tondeggiante che contiene uccelli, fiori, e non so che altro. Lungo il pendio della collina ci sono persone e piccoli alberi. Quello che balza agli occhi è il grande albero, mentre le figure sottostanti sono piccolissime e poco distinguibili.
Avrei voluto capirne il significato, credo sia importante, penso che sia riferito al giardino dell'Eden e all'albero della vita, ma non so proprio nulla di questi argomenti.
Secondo la tradizione ebraica l'albero della vita si trovava nel giardino dell’Eden insieme a quello della Conoscenza del Bene e del Male, anzi, i due alberi erano, almeno in un primo momento, uniti. Fu Adamo a separarli, recidendo radici e rami dell’Albero della Vita.


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Poi il Signore Dio pianto’ un giardino in Eden, a oriente, e vi colloco’ l’uomo che aveva
plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e
buoni da mangiare, tra cui l’ albero della vita in mezzo al giardino e l’ albero della
conoscenza del bene e del male.
Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro
corsi. Il primo fiume si chiamava Pison; esso scorre intorno a tutto il paese di Avila dove
c’è l’ oro e l’ oro di quelle terre è fine; qui c’ è anche la resina odorosa e la pietra d’ onice.
Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d’ Etiopia. Il terzo
fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l’ Eufrate.
da La Sacra Bibbia, Edizione Ufficiale della CEI, 1974 (San Paolo, 1985)
II, 8-14

Ho iniziato la lettura delle prime pagine, la traduzione è di Marina Morpurgo. Siamo all'inizio del Novecento nel piccolo villaggio polacco di Psyak, protagonista è la poverissima famiglia ebrea del venditore ambulante Mattes.
 

estersable88

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Fine capitolo 4

Ho appena iniziato anch'io e per ora, come prevedibile, mi sta piacendo. Grazie Qweedy per avermi descritto la copertina! Magari nella lettura capiremo qualcosa in più.
Anche in questo come in altri romanzi di Singer ritroviamo la comunità ebraica, tutta stretta e unita in un microcosmo chiuso e separato dal resto del villaggio. Anche qui ritroviamo ebrei ferventi, a cominciare dal protagonista, l'ambulante Mattes, un uomo buono, un pover'uomo convinto credente della religione ebraica, osservatore, orgoglioso ma - impressione mia - un po' troppo rigido ed intransigente nei riti religiosi. Per ora poco spazio è stato dato alle figlie femmine, fardelli ed onte di vergogna per i genitori, sin troppo ne è stato invece riservato all'unico figlio maschio, finora l'unico personaggio che non riesce a piacermi.
 

estersable88

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Fine capitolo 13

Procedo speditamente, la lettura è scorrevolissima e piacevole, tuttavia nonostante questo, devo ammettere che è un romanzo in tono leggermente minore, non arriva all'epicità della Famiglia Carnosky né men che meno ai Fratelli Ashkenazi. Qui l'autore sembra concentrarsi specificamente sulla comunità ebrea e sulle differenze al suo interno.
Vengono delineandosi meglio i personaggi e i loro caratteri: Nachman, il viziato, ha un animo sensibile, ma al contempo vagamente egoista; già da ora non sembra per nulla dotato per il futuro che il padre ha sognato per lui: le donne, in particolare, sembrano tentarlo più di quanto sia auspicabile per uno studente talmudico, sebbene è certo che l'adolescenza e la mancanza della madre contribuiscano ad alimentare il suo bisogno di affetto e fisicità. Comunque, nulla a che vedere con quel Simcha Meyer così fervente e rigoroso. Sono contenta che Eva, la matrigna-zietta, abbia già levato le tende: odiosa, cattiva e arrivista, spero che non risbuchi più oltre. Sheindel finora è il personaggio che più mi colpisce in positivo: volitiva, sebbene ingenua, romantica e intraprendente... vedremo che sorte le riserverà l'autore.
 

qweedy

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fine capitolo 14

Mi colpisce molto la profonda fede di Mattes, che nonostante la povertà e la miseria non perde mai la fede e riesce perfino a sognare un riscatto anche per sé, illudendosi che il figlio Nachman possa diventare un rabbino saggio e famoso. Nachman, da “nachem” consolare, e l’augurio che si era fatto Mattes era stato che l'unico figlio maschio potesse essere il conforto della sua vita diventando uno studioso del Talmud. In lui l’ambulante aveva riposto tutte le speranze di riscattare la sua vita fatta di miseria e fatica. Mattes mi ricorda la figura di Giobbe, che non perde la fede nonostante tutte le tribolazioni. E' una figura positiva, un'Ebreo errante che vive di miseria e della parola di Dio.

Bella e forte la figura della figlia maggiore Sheindel. Forse sarebbe stato meglio che Mattes avesse riposto la sua fiducia in lei, anzichè nel figlio maschio!

Nachman è davvero sgradevole, e temo che diventerà sempre più centrale nel romanzo.

La scrittura di Israel Singer è davvero scorrevolissima, descrive la povertà con estrema semplicità, senza moralismi.
 

estersable88

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Fine capitolo 23

La trama avanza a grandi passi, molte traversie coinvolgono la sventurata famiglia Ritter. Dapprima la gravidanza avventata e improvvida di Sheindel, il trasferimento a Varsavia, poi la guerra, Mattes che non torna, le difficoltà a mantenersi, il matrimonio di Sheindel, la ribellione di Reisel che d'un tratto è diventata sfacciata senza avere, però, la scaltrezza necessaria per esserlo...
E poi Nachman, che si è rivelato meno peggio di quanto credessi, almeno finora. Nachman che si libera dalle aspettative del padre, smette di studiare il Talmud per cui non aveva effettivamente mai mostrato aspirazioni o vocazione; apprende le arti della panificazione e sta per mettersi sulla retta via proprio quando scoppia la guerra. Anche lui lascerà Sheindel al suo triste destino, conoscerà Hannah e il partito... e pagherà le conseguenze di un sentimento cieco.
Singer conferma la sua capacità di raccontare, davvero invidiabile e impressionante: è un mago nel far volare le storie dal tempo e dal luogo in cui sono ambientate direttamente fino a noi, al nostro cuore, alla sfera emozionale.
 

qweedy

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fine capitolo 22

Hai proprio ragione, Estersable, la capacità di raccontare di Israel Singer è invidiabile e impressionante, con uno stile unico, scorrevole ma anche profondo e lieve, racconta in modo empatico quest'umanità derelitta, di umiliati e offesi, imprigionati nella loro povertà da cui è impossibile liberarsi.

Mi spiace tanto per Mattes, che in vita ha avuto solo tribulazioni e le ha accettate senza alcun lamento. Aveva un solo desiderio, e l'aveva cucito dentro la giacca partendo per la guerra: le istruzioni affinché il suo corpo venisse sepolto in un cimitero ebraico. Ma anche il suo ultimo desiderio finirà in una fossa comune. Non ha avuto proprio nessuna fortuna in vita, nonostante la sua tenacia.

Nachman ha uno scatto di dignità, è la prima volta che trova dentro di sé la forza di reagire, finora solo Sheindel ha mostrato forza e carattere.
Fa la sua comparsa il compagno Daniel, trovo pazzesco e anche molto moderno questo personaggio, che viene descritto come un attore che ama sentirsi adorato dalla folla e per questo si improvvisa compagno sindacalista ebreo, e per i comizi si veste come gli ebrei poveri, per creare empatia ed identificazione, quindi non indossa la camicia bianca elegante, ma una camicia nera più semplice, e dice loro quello che vogliono sentirsi dire. Quant'è moderno questo compagno Daniel, che già metteva in atto strategie di comunicazione attuali e veniva adorato dalla folla di ebrei poveri!
 

estersable88

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Hai proprio ragione, Estersable, la capacità di raccontare di Israel Singer è invidiabile e impressionante, con uno stile unico, scorrevole ma anche profondo e lieve, racconta in modo empatico quest'umanità derelitta, di umiliati e offesi, imprigionati nella loro povertà da cui è impossibile liberarsi.

Mi spiace tanto per Mattes, che in vita ha avuto solo tribulazioni e le ha accettate senza alcun lamento. Aveva un solo desiderio, e l'aveva cucito dentro la giacca partendo per la guerra: le istruzioni affinché il suo corpo venisse sepolto in un cimitero ebraico. Ma anche il suo ultimo desiderio finirà in una fossa comune. Non ha avuto proprio nessuna fortuna in vita, nonostante la sua tenacia.

Nachman ha uno scatto di dignità, è la prima volta che trova dentro di sé la forza di reagire, finora solo Sheindel ha mostrato forza e carattere.
Fa la sua comparsa il compagno Daniel, trovo pazzesco e anche molto moderno questo personaggio, che viene descritto come un attore che ama sentirsi adorato dalla folla e per questo si improvvisa compagno sindacalista ebreo, e per i comizi si veste come gli ebrei poveri, per creare empatia ed identificazione, quindi non indossa la camicia bianca elegante, ma una camicia nera più semplice, e dice loro quello che vogliono sentirsi dire. Quant'è moderno questo compagno Daniel, che già metteva in atto strategie di comunicazione attuali e veniva adorato dalla folla di ebrei poveri!

Sì, è vero, il compagno Daniel è un personaggio fuori dal coro e dal tempo, completamente avulso rispetto al resto dell'umanità che abbiamo incontrato finora nel romanzo. è estremamente moderno, antesignano, un comunicatore. Tuttavia non mi piace, ne provo istintiva diffidenza: sin da subito ho avuto la netta sensazione che la sua politica irruenta, il suo aizzare le masse avrebbe portato guai... e infatti, proprio nel capitolo 23... ecco un guaio, un guaio bello grosso per il nostro Nachman.
 

qweedy

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fine capitolo 28

Sì, è vero, il compagno Daniel è un personaggio fuori dal coro e dal tempo, completamente avulso rispetto al resto dell'umanità che abbiamo incontrato finora nel romanzo. è estremamente moderno, antesignano, un comunicatore. Tuttavia non mi piace, ne provo istintiva diffidenza: sin da subito ho avuto la netta sensazione che la sua politica irruenta, il suo aizzare le masse avrebbe portato guai... e infatti, proprio nel capitolo 23... ecco un guaio, un guaio bello grosso per il nostro Nachman.

Il compagno Daniel mi ricorda tanto ... alcuni politici dei giorni nostri, che sanno manovrare abilmente le masse, camuffandosi e usandole per i propri scopi. E' una figura troppo moderna per gli inizi del Novecento, o forse c'erano già anche allora persone siffatte?

Reisel ha tentato di ribellarsi e trovare la sua strada, ma non ha avuto nessuna possibilità. Forse Singer vuole dimostrarci che per i poveri non c'è scampo, qualunque tentativo cerchino di fare per migliorare la propria situazione? In effetti, se non c'è lavoro, per i poveri non esiste davvero nessuna possibilità di cambiare il proprio destino in meglio. Noto ora, con questa riflessione, un certo parallelismo tra Singer e il mio amato Steinbeck.
 

estersable88

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Fine capitolo 33

Questa parte del romanzo mi è risultata più indigesta, probabilmente perché più lenta ed incentrata quasi del tutto su Nachman e sulle turbolente vicende politiche in cui è andato ad infilarsi. Certo che questo compagno Daniel........ alla fine l'ha fatta franca e ci ha pure guadagnato... bah. Comunque, gira e volta, la situazione l'ha dovuta salvare Sheindel, la bistrattata, umiliata, insultata Sheindel, con quel pessimo marito che si ritrova e con sulle spalle l'ingratitudine generale. Mi dispiace per Reisel e per la brutta fine che sembra aver fatto (credo che la ritroveremo più avanti), mmi rendo conto che la scelta di andarsene era dovuta ad una forma di ribellione allo status quo, alla situazione in casa della sorella, però l'atteggiamento sprezzante e irriverente che dimostra verso Sheindel nell'episodio del pane e marmellata dimostra un malanimo di fondo. In ogni caso, gli ebrei vengono sempre trattati come capro espiatorio, nessuno ha remore nel perseguirli, umiliarli, torturarli, sacrificarli.
 

estersable88

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Fine capitolo 44

E alla fine ci è arrivato, Nachman, all'oriente tanto desiderato. La Russia, quello che credeva il suo Paese e per cui ha lottato, subito torture, prigionia, umiliazioni, non l'ha accolto certo a braccia aperte. Eppure lui non si lascia scoraggiare, quando festeggia l'anniversario della rivoluzione sulla Piazza Rossa sente di aver raggiunto la felicità, sente che ne è valsa la pena. Eppure, pian piano, lavorando furiosamente, giacendo solo in mezzo a tanti nell'ex caserma, comincia a non aver più tanto chiari gli slogan relativi alle gioie della vita collettiva ecc. E quando Hannah - che dimostra di saper vivere - e il figlio arrivano a Mosca le cose peggiorano. E, sin troppo lentamente, la facciata con cui il socialismo l'ha illuso si sgretola... soprattutto dopo quanto accade davanti ai suoi occhi al compagno Afanasev, che lui conosce e con cui ha vissuto.
è incredibile il bisogno che ha quest'uomo di attaccarsi a qualcosa in cui credere; incredibile la necessità di continuare a credere in ciò per cui ha lottato per una vita! Non posso condividere la sua cecità perché nega davanti all'evidenza, però come non comprendere il suo pensiero?

Credo che oggi finirò.
 

estersable88

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Lettura terminata

Mi dispiace per Nachman, il trattamento che gli è stato riservato è davvero ingiusto. Mi dispiace che il più che detestabile compagno Daniel non abbia avuto occasione di mangiarsi a forza la sua spocchia da ricco e le sue idiozie. Mi dispiace di non aver ritrovato Sheindel e gli altri personaggi di Varsavia, anche in un accenno finale. Ma mi dispiace infinitamente soprattutto per Hannah e per Mattes. Mi dispiace proprio tanto.
 

qweedy

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Fine capitolo 35

Ho notato che viene ripetutamente usato il termine Oriente e anche Est per definire la Russia comunista.
Temo che il titolo di questo libro rimarrà un mistero per me...o forse no, chissà.

Nachman è riuscito ad arrivare in Russia, che per lui davvero rappresenta il giardino dell'Eden, anche se è evidente che la sua fede illimitata negli ideali comunisti dovrà presto scontrarsi con la realtà.
Hannah è fortemente delusa da Nachman, vorrebbe il matrimonio e una vita normale. Prima l'ha coinvolto nel sogno socialista rivoluzionario, ma presto lei ha abbandonato questa illusione giovanile, mentre Nachman si è aggrappato all'ideale rivoluzionario con una fede cieca e assoluta, che neppure le torture in carcere hanno potuto sminuire. Nachman ha perso velocemente la fede religiosa, che apparteneva più al padre che a lui, per abbracciare l'ideale comunista. Il padre aveva una fede assoluta in Dio, il figlio una fede assoluta nel comunismo, entrambi hanno accettato ogni sofferenza in nome del loro supremo ideale.
 

estersable88

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Ho notato che viene ripetutamente usato il termine Oriente e anche Est per definire la Russia comunista.
Temo che il titolo di questo libro rimarrà un mistero per me...o forse no, chissà.

Nachman è riuscito ad arrivare in Russia, che per lui davvero rappresenta il giardino dell'Eden, anche se è evidente che la sua fede illimitata negli ideali comunisti dovrà presto scontrarsi con la realtà.
Hannah è fortemente delusa da Nachman, vorrebbe il matrimonio e una vita normale. Prima l'ha coinvolto nel sogno socialista rivoluzionario, ma presto lei ha abbandonato questa illusione giovanile, mentre Nachman si è aggrappato all'ideale rivoluzionario con una fede cieca e assoluta, che neppure le torture in carcere hanno potuto sminuire. Nachman ha perso velocemente la fede religiosa, che apparteneva più al padre che a lui, per abbracciare l'ideale comunista. Il padre aveva una fede assoluta in Dio, il figlio una fede assoluta nel comunismo, entrambi hanno accettato ogni sofferenza in nome del loro supremo ideale.

Beh, la Russia è, per come ci descrive Singer, geograficamente a est della Polonia...
 

qweedy

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Finito anch'io!

Israel Singer scrive davvero in modo eccellente, con uno stile semplice e scorrevole. E' sempre un piacere leggere i suoi romanzi, anche se in questo sembra non ci sia salvezza per i poveri e gli umili.
Mi è piaciuto molto, grazie Estersable per la condivisione!
 

estersable88

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Finito anch'io!

Israel Singer scrive davvero in modo eccellente, con uno stile semplice e scorrevole. E' sempre un piacere leggere i suoi romanzi, anche se in questo sembra non ci sia salvezza per i poveri e gli umili.
Mi è piaciuto molto, grazie Estersable per la condivisione!

Grazie a te! Visto che ne avevamo parlato, se vuoi possiamo leggere anche Malamhud. Io non l'ho mai letto ma mi attira da tempo. Non ho fretta, decidi tu se e quando.
 
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