De Paolis, Federica - Le imperfette

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Anna sta recitando una parte, ma non lo sa. O forse non vuole saperlo, perché altrimenti dovrebbe chiedersi chi è, e cosa desidera dalla vita. Del resto, ha due meravigliosi bambini, un padre che la adora e un marito chirurgo estetico che è appena diventato primario di Villa Sant'Orsola, la clinica privata di famiglia. Ha anche un amante, Javier, il papà spagnolo di una compagna di scuola del figlio: si incontrano due volte alla settimana in un appartamento che diventa subito uno splendido altrove, un luogo di abbandono. E allora, cos'è che non funziona? I nodi, si sa, presto o tardi arrivano al pettine. Il suo matrimonio, il suo rapporto con i figli, la reputazione della clinica: uno dopo l'altro, tutti i pilastri della sua esistenza iniziano a vacillare. Anna è costretta a fare ciò che non avrebbe mai immaginato: aprire gli occhi e attraversare il confine sottile che separa l'apparenza dalla realtà. Per scoprire che le ferite, anche se fanno male, a volte sono crepe dalle quali può entrare una nuova luce.

Anna ama il bello, anela la sicurezza, si crogiola nella sua esistenza tranquilla, affettata, senza scosse. Non ha ambizioni, solo desideri semplici, concreti, tangibili. Sin da quando era piccola il padre, Attilio, le ha costruito attorno un mondo perfetto in cui vivere, un mondo fatto a forma dei suoi gusti, un principe azzurro da sposare al momento giusto, e lei non ha mai sentito l'esigenza di muoversi altrove, di vedere se per caso ci fosse dell'altro, di alzare la testa e guardare le crepe. E perché avrebbe dovuto? Nella sua vita perfetta non esistono le crepe. Poi Anna si è sposata con Guido e tutto andava ancora bene, finché non sono arrivati i bambini, Gabriele e Natalia: ama perdersi nel loro odore, stringerseli al petto, ma pensa a loro solo finché li ha davanti, li vive come una serie di incombenze da sbrigare, si sente fuori tempo, sempre in affanno, sempre più costretta in una gabbia di impegni e cose da fare che inesorabilmente riguardano vite altrui, anche se questi altri sono i suoi figli. E nel frattempo Guido, che da sempre lavora nella clinica del padre di Anna, sta diventando più importante, richiesto, ambito, distante, impegnato, autoritario. Poi, un giorno, avvengono due cose: Guido diventa primario della prestigiosa clinica di chirurgia estetica Sant'Orsola e Anna lo tradisce per la prima volta. Lo tradisce con Javier, un giovane uomo spagnolo, padre di una compagna d'asilo di Gabriele, il suo figlio maggiore. Per Anna quanto accaduto con Javier è l'equivalente di una scossa elettrica: per la prima volta nella sua vita ha deviato dal percorso prestabilito per lei, per la prima volta ha fatto qualcosa che altri non sanno, non controllano, qualcosa che la rende… imperfetta. E il guaio è che dopo tanto, tanto tempo, Anna si sente completamente viva: il suo corpo sovreccitato brama la trasgressione, non c'è null'altro che la interessi, che occupi i suoi pensieri, neanche i figli. Da questo momento la vita di Anna cambia, è costretta ad analizzare il mondo intorno a lei, ad interessarsi di cause e conseguenze delle sue azioni, deve analizzare il perché di quell'imperfezione. Ed è allora che, giorno dopo giorno, Anna comincia a scorgere le crepe. D'improvviso Guido non è più così principe azzurro, il padre le nasconde parti – parti importanti, importantissime – della sua vita passata e presente, lei stessa è stata cieca davanti a ciò che le succedeva intorno. Lei, che le imperfezioni le aveva viste solo attraverso l'occhio clinico di Guido (che le deprecava nelle pazienti) e del padre Attilio (che al contrario le considerava insite nella natura incompleta della donna) capisce che le imperfezioni vanno affrontate, con tutte le loro conseguenze. Lo deve capire per forza, visto che non aver affrontato la realtà rischia di costarle caro: tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine e per Anna e i suoi figli districarli sarà tutt'altro che indolore.
La perfezione, la sua mancanza e la sua dannosa illusorietà è il tema affrontato con intelligenza, tatto ed originalità da Federica De Paolis. Il suo ultimo romanzo, Le imperfette, ha vinto il premio Dea Planeta 2020, è stato pubblicato nel giugno di quest'anno e, proprio ieri è arrivata la notizia, opzionato per una trasposizione cinematografica. Racconta la storia di una donna di oggi, persa tra il desiderio di una vita tranquilla sebbene artefatta e le difficoltà della realtà. Consigliato a chi cerca una lettura al femminile dai risvolti non scontati, che faccia riflettere e induca a porsi interrogativi talvolta scomodi.
 
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