Bolano, Roberto - Un romanzetto lumpen

Ondine

Logopedista nei sogni
Il titolo originale Una novelita lumpen è stato tradotto in italiano come Un romanzetto canaglia nell'edizione Sellerio e poi, da Adelphi, come Un romanzetto lumpen. Io preferisco il titolo dell'edizione Adelphi. La traduttrice di quest'ultima edizione, Ilide Carmignani, spiega così la scelta di non tradurre una parola del titolo:
Lumpen da Lumpenproletariat, il sottoproletariato urbano, privo di coscienza di classe, che tende a delinquere per effetto della disoccupazione e della sottoccupazione. Certo, in spagnolo il termine ha poi assunto anche il generico significato di straccione, ma Bolano in un'intervista del maggio 2002 precisa che il titolo nasce come contrappunto a Tre romanzetti borghesi di Jose Donoso e quindi l'accezione marxista è dominante.
Il romanzo, infatti, offre un quadro degradante di un ambiente senza prospettive e senza futuro in cui i personaggi sono disposti a tutto pur di sopravvivere. Il testo è stato composto a Roma nell'ambito di un progetto che doveva coinvolgere sette scrittori sudamericani inviati in città europee. Bolano scelse la capitale italiana e decise di scrivere un testo che, oltre ad essere ambientato in quella città, si rifacesse ad alcuni modelli letterari sorti proprio in Italia. In particolare Bolano ricalca il peplum, inoltre l'ambientazione romana e l'interesse per le storie di giovani costretti a vivere di espedienti in un contesto di degrado, sono i segnali di una ascendenza pasoliniana su questo testo. Bianca è la voce narrante e la protagonista di questa storia ed è l'unica ad avere un nome proprio, gli altri tre personaggi restano anonimi ed uno ha un soprannome cinematografico. Anche in questo romanzo c'è un gioco speculare tra due personaggi, in questo caso tra Bianca e Maciste. Fanno parte entrambi di uno stesso destino rovinoso e il buio della casa in cui Maciste si muove sembra rispecchiare il buio della mente di Bianca che osserva tutto e tutti con distacco. Ma l'incipit dà un messaggio di speranza e questo mi ha stupito.
Una curiosità biografica che nel romanzo viene inserita come elemento di gioco per il lettore: Bianca sta ispezionando la biblioteca della casa di Maciste (in cui non c’è un solo libro), cerca la cassaforte, che non troverà. Trova invece due quadri e la statua di un santo, San Pietrino alle Seychelles, che si trova nella nicchia tra un quadro e l’altro. San Pietrino alle Seychelles è il nome di un gelato che Bolano mangiava durante il suo soggiorno a Roma.
 
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