Uggadottir, Isold - E respirare normalmente

elisa

Motherator
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Nella provincia islandese, la madre single Lara si arrabatta come può per mandare avanti la propria vita e quella del suo figlioletto Eldar . La donna trova inaspettatamente una possibilità per risollevarsi dalla sua apatia e dalle sua difficoltà economiche con un lavoro come ufficiale di frontiera presso il vicino aeroporto di Keflavík. Durante il suo apprendistato, Lara incontra Adja , rifugiata della Guinea-Bissau che blocca alla dogana per passaporto irregolare, condannandola di fatto alla detenzione in attesa di ulteriori accertamenti. Complice l’innocenza e la dolcezza del piccolo Eldar, fra le due donne, agli antipodi per carattere e storia personale, si instaura un rapporto fatto di rispetto e reciproca comprensione.

Una storia di povertà, emarginazione e solidarietà in un'Islanda che non ti aspetti e se il film ha tutti i presupposti non ha purtroppo il respiro del titolo, troppo lento, troppi silenzi, protagoniste non empatiche. Se l'ispirazione sono i fratelli Dardenne possiamo dire che qui manca il cuore.
 
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