270° MG - L'assassino cieco di Margaret Atwood

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Logopedista nei sogni
Domani io e qweedy cominceremo la lettura di questo romanzo.
Per me sarà il secondo romanzo che leggerò di questa autrice, dopo aver letto "La donna da mangiare".

Trama:

"Dieci giorni dopo la fine della guerra mia sorella Laura precipitò con l'auto giù da un ponte". Sono queste le prime parole, semplici ma inquietanti, con cui Iris Chase, la voce narrante del romanzo, decide, a ottantadue anni, di raccontare le tormentate vicende della sua famiglia nell'arco di quasi un secolo. Ma sin dall'inizio il racconto di Iris viene interrotto dagli stralci di un altro romanzo, una scabrosa storia d'amore scritta dalla sorella tragicamente morta e pubblicata postuma con enorme successo: "L'assassino cieco". Il protagonista del romanzo, un uomo in fuga, inventa per la sua amante una storia di fantascienza su un pianeta inverosimile, dando, così, vita a un terzo livello narrativo.

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qweedy

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Margaret Eleanor Atwood (Ottawa, 18 novembre 1939) è una poetessa, scrittrice e ambientalista canadese. Prolifica critica letteraria, femminista e attivista, è stata vincitrice del premio Arthur C. Clarke e del Premio Principe delle Asturie per la letteratura, e soprattutto due volte del prestigioso Booker Prize (finalista per cinque volte, vincitrice con L'assassino cieco nel 2000 e con I testamenti nel 2019).
Ha un’infanzia abbastanza felice, ma solitaria: viene infatti istruita a casa dalla madre e trascorre molte estati nelle foreste dell’Ontario e del Québec perché il padre è un entomologo.

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“Sono cresciuta nei boschi e ho imparato ad ascoltare. Lì gli orsi li senti prima ancora di vederli. Nelle terre Artiche, invece, bisogna guardare, perché gli orsi polari non fanno rumore, nuotano sott’acqua, con solo il naso fuori. Per difendersi è necessario portare con sé due bastoni bianchi, così da sembrare un tricheco, l’unico essere di cui gli orsi polari hanno davvero paura. Per sopravvivere nella natura bisogna conoscere i propri predatori e non sembrare delle prede. Questa è una lezione di vita che tutte le giovani donne dovrebbero apprendere il prima possibile, per essere preparate a reagire ai predatori, siano essi animali o umani”.

“Rispetto a quando ero una ragazzina, negli anni Cinquanta, le cose sono cambiate molto. Mia figlia, negli anni Ottanta, ha potuto partecipare a corsi di autodifesa che l’hanno resa cosciente dei pericoli e capace di reagire. Per una ragazza è fondamentale sentirsi in grado di cavarsela da sola, è empowering. Quando andavo io a scuola, le opzioni di carriera per una ragazza erano cinque: infermiera, hostess, segretaria, maestra e una sorta di nutrizionista che pianificava i pasti negli ospedali. Trent’anni dopo era già tutto diverso. Anche la vita sociale. Ricordo ancora quando ho raccontato a mia figlia come erano gli appuntamenti ai miei tempi, lei non faceva altro che dirmi ‘ma davvero?'”

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2° capitolo

Oggi sono riuscita a leggere solo due capitoli (tra l'altro ho dato uno sguardo al terzo ed è lunghissimo!).
L'inizio mi piace, trovo stimolante questa narrazione nella narrazione: la storia di Laura, il romanzo di Laura e il romanzo dell'amante narrato da Laura.
Il romanzo di Laura, "L'assassino cieco", è scritto in terza persona, i due amanti non hanno un nome e non si comprende se sia la storia vissuta dalla stessa Laura oppure se sia un racconto frutto di fantasia, poi ha dei sottotitoli che catturano la mia attenzione ed inoltre ha uno stile telegrafico che non mi dispiace.
Anche il fatto che i dialoghi non siano virgolettati e che quindi destabilizzino un pò la lettura, per quanto mi riguarda, lo trovo originale.
Invece il racconto sulla civiltà sommersa e sui suoi macabri rituali sembra un racconto a sé di cui al momento mi sfugge la funzione.
 

qweedy

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2° capitolo

Ho letto anch'io i primi due capitoli, e mi pare di non averci capito nulla, è un incastro dentro l'altro! :? Amo le narrazioni lineari, quindi trovo qualche difficoltà a raccapezzarmi. :mrgreen:
Ho capito solo che muoiono tutti, Laura, la sorella di Laura, il marito della sorella, la figlia....
Spero che poi si chiarisca meglio la trama. :OO
Per ora sono riuscita ad apprezzare molto il racconto della città di Sakiel-Norn e degli Snilfard, almeno ha uno svolgimento comprensibile. I due amanti clandestini, nonostante abbiano pochissimo tempo per stare insieme, lo trascorrono anche con lui che racconta a lei una storia inventata.

P.S. Il libro ha 634 pagine.
 

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Ho capito solo che muoiono tutti, Laura, la sorella di Laura, il marito della sorella, la figlia....
La sorella di Laura? No, aspetta, le sorelle sono solo Iris e Laura. :?
Mi sono segnata i nomi e i loro destini altrimenti mi perdevo.
E' morta Laura, Aimee (la figlia di Iris), Richard (marito di Iris), Winifred (cognata di Iris).
Poi c'è Sabrina, nipote di Iris, ma è viva!
Il corpo di Richard è stato rinvenuto a Port Ticonderoga nella sua barca a vela l'Ondina! :paura:
 
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qweedy

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La sorella di Laura? No, aspetta, le sorelle sono solo Iris e Laura. :?
Mi sono segnata i nomi e i loro destini altrimenti mi perdevo.
E' morta Laura, Aimee (la figlia di Iris), Richard (marito di Iris), Winifred (cognata di Iris).
Poi c'è Sabrina, nipote di Iris, ma è viva!
Il corpo di Richard è stato rinvenuto a Port Ticonderoga nella sua barca a vela l'Ondina! :paura:

Hai ragione, ho controllato, non era la sorella di Laura l'ultima defunta, ma Winifred, la cognata di Iris. Hai fatto bene a segnarti i nomi, io ho fatto confusione.
Non avevo colto il nome della barca a vela, "Ondina". E' destino che tu dovessi leggere questo libro! :mrgreen:

Forse il titolo si riferisce ai bambini del racconto immaginario, che diventano ciechi tessendo i tappeti.
Mi ha fatto ridere (amaramente) quando ho letto che le famiglie nobili, destinate a sacrificare una figlia femmina, si sono fatte furbe e hanno allevato una figlia del popolo da destinare al sacrificio, ma poi perchè doverla allevare in famiglia per diversi anni? L'hanno scelta da piccola e inviata al tempio, affinchè venisse cresciuta e si compisse il suo destino.
 

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Forse il titolo si riferisce ai bambini del racconto immaginario, che diventano ciechi tessendo i tappeti.
L'ho pensato anch'io anche se, ripeto, al momento mi sfugge il nesso che questo racconto immaginario ha con la storia di Iris e Laura.
Questi bambini poi, quando non possono più continuare a tessere tappeti, sono destinati ai bordelli oppure a diventare ladri o tagliatori di gole.
Ora sto leggendo il terzo capitolo, un pò pesantuccio, dopo ripasso per i commenti.
 

qweedy

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capitolo 3 - Il grammofono

Ho iniziato anch'io il terzo capitolo, molto lungo. Qui la storia si dipana in modo lineare, ma ricco di particolari, con il racconto di Iris, anziana ultima esponente della famiglia di industriali canadesi, partendo dall’infanzia ad Avilion, la residenza dei nonni.
 

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Logopedista nei sogni
3° capitolo

La storia dei nonni paterni, la loro residenza che sembra un luogo fiabesco con lo stagno delle ninfee, la serra, la veranda, le statue.
All'apparenza un luogo perfetto ma con all'interno solitudini inespresse e ruoli predefiniti da rispettare.
La storia dei genitori di Iris e Laura mi ha colpito, del padre per il trauma vissuto in guerra, della madre per la triste fine.
Iris parla di Laura come di una bambina diversa, particolarmente sensibile, una bambina la cui responsabilità è sentita in modo pesante nonostante Iris sia più grande della sorella di soli tre anni.
 

qweedy

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Sono arrivata anch'io alla fine del 3° capitolo. Laura è una bambina difficile da gestire, e a quanto pare a Iris viene chiesto da entrambi i genitori di prendersene cura. Credo sia l'errore più grande che i genitori possano fare, dare la responsabilità di una figlia all'altra figlia. Come rovinare due figlie in un colpo solo.
 

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4° capitolo

Continua il racconto immaginario: la fanciulla muta, senza lingua, giace sul "Letto di una notte" in attesa di essere uccisa dall'assassino cieco che le taglierà la gola con un gesto rapido e preciso, per essere sacrificata poi la mattina.
Il più abile degli assassini ciechi è in realtà assoldato da un gruppo di cortigiani che cospirano contro il Re della città di Sakiel-Norn.
Questo racconto continua ad essere enigmatico per me, davvero non riesco a capire se sia un racconto introdotto dalla Atwood come mero esercizio narrativo oppure se alla fine, attraverso questo racconto, si sveleranno segreti della storia di Laura o dei due amanti che, a questo punto, sono quasi sicura rappresentino Laura ed il suo amore segreto.
Ad essere sincera questo tipo di racconto, quello immaginario, a me non piace molto ma magari andando avanti nella lettura mi ricrederò.
Parallelamente al racconto immaginario e al racconto di Laura c'è il racconto di Iris che ricorda la sua festa di fidanzamento, e con chi si fidanza? Con il tiranno Richard Griffen.
Che delusione Iris.
 

qweedy

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Continua il racconto immaginario: la fanciulla muta, senza lingua, giace sul "Letto di una notte" in attesa di essere uccisa dall'assassino cieco che le taglierà la gola con un gesto rapido e preciso, per essere sacrificata poi la mattina.
Il più abile degli assassini ciechi è in realtà assoldato da un gruppo di cortigiani che cospirano contro il Re della città di Sakiel-Norn.
Questo racconto continua ad essere enigmatico per me, davvero non riesco a capire se sia un racconto introdotto dalla Atwood come mero esercizio narrativo oppure se alla fine, attraverso questo racconto, si sveleranno segreti della storia di Laura o dei due amanti che, a questo punto, sono quasi sicura rappresentino Laura ed il suo amore segreto.
Ad essere sincera questo tipo di racconto, quello immaginario, a me non piace molto ma magari andando avanti nella lettura mi ricrederò.
Parallelamente al racconto immaginario e al racconto di Laura c'è il racconto di Iris che ricorda la sua festa di fidanzamento, e con chi si fidanza? Con il tiranno Richard Griffen.
Che delusione Iris.

Non ho ancora finito il quarto capitolo, anche se penso manchi poco (devo iniziare L'arcadian Court), dato che Iris è stata chiesta in sposa da Richard.
Trovo molte analogie tra Iris e La donna da mangiare, entrambe si sacrificano e cercano di fare quello che tutti si aspettano da loro. Nel caso di Iris poi nelle sue mani c'è anche la salvezza di tutta la sua famiglia, di Laura, del padre, di Avilion, della fabbrica. Non sono delusa da Iris, solo mi spiace per lei. Temo non potesse fare altro che salvare tutta la famiglia sacrificando se stessa. Non c'erano alternative, non in quegli anni. E' cresciuta con un forte senso del dovere, del doversi far carico di Laura, non poteva fare altro che un matrimonio d'interesse che salvasse il mondo della sua famiglia.

Mi piace molto il racconto immaginario di Sakiel-Norn, ma non so come possa poi alla fine congiungersi al resto della storia.
Penso che l'amore segreto di Laura sia Alex. Purtroppo entrambe le sorelle, Iris e Laura, si sono secondo me innamorate di lui, in modo diverso, e temo che questo fatto non porti a nulla di buono.

Mi piace la figura di Reenie, è una figura positiva, è l'unica che si prende cura delle due sorelle, con grande affetto anche se è un po' burbera. La figura del padre è piuttosto negativa, indifferente, poco empatica verso le figlie.
 

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Non ho ancora finito il quarto capitolo, anche se penso manchi poco (devo iniziare L'arcadian Court)
L'Arcadian Court è nel quinto capitolo, forse volevi scrivere che non hai ancora finito il quinto capitolo. :)
Io sono a metà del quinto (pagina 148) e ancora non ho trovato la parte in cui viene spiegato che Iris deve sposare Richard per salvare la sua famiglia, e non è ancora comparso Alex.
Comunque si, Iris viene educata con un senso del dovere molto forte, Laura invece vive in un mondo a parte.
Rivedo anch'io il dualismo femminile già proposto precedentemente ne "La donna da mangiare", dev'essere un tema caro a Margaret.
 

qweedy

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L'Arcadian Court è nel quinto capitolo, forse volevi scrivere che non hai ancora finito il quinto capitolo. :)
Io sono a metà del quinto (pagina 148) e ancora non ho trovato la parte in cui viene spiegato che Iris deve sposare Richard per salvare la sua famiglia, e non è ancora comparso Alex.
Comunque si, Iris viene educata con un senso del dovere molto forte, Laura invece vive in un mondo a parte.
Rivedo anch'io il dualismo femminile già proposto precedentemente ne "La donna da mangiare", dev'essere un tema caro a Margaret.

Hai ragione, volevo dire quinto capitolo! In realtà non mi ero nemmeno accorta che fosse finito il quarto, io continuavo ad andare avanti a leggere pensando di essere vicina alla fine del quarto, invece ero già nel quinto capitolo! :ad: Mi sembrava infatti che quel capitolo non finisse più! :mrgreen:

L'Arcadian Court, che devo ancora leggere, è a 200 su 445 (forse corrisponde a pagina 200, non so, probabilmente il numero di pagine dipende anche dalla dimensione del carattere). Nel capitolo precedente il padre consiglia a Iris di accettare la proposta di matrimonio di Richard, come soluzione perfetta per tutti. Del resto in passato avveniva esattamente così, il matrimonio della figlia veniva deciso in base agli interessi della famiglia. Non avveniva per amore, ma per convenienza.

Margaret Atwood nei suoi romanzi è molto attenta a sviscerare il tema femminile, i vari modi di essere donna, mentre gli uomini appaiono poco più che comparse e non molto onorevoli, nel senso che non ne escono molto bene.
 
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qweedy

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Fine 6° capitolo

Pensavo che i due amanti clandestini fossero Laura e Alex, ma ora mi viene il dubbio che non sia Laura, ma Iris, a incontrare clandestinamente Alex.
Alex non mi piace per niente, lo trovo anche abbastanza volgare, però inventa racconti bellissimi. I suoi racconti mi piacciono, sono molto avvincenti.

Rimane un mistero l'intersecarsi del racconto degli amanti e il conseguente racconto immaginario di Sakiel-Norn, con la storia raccontata da Iris. Spero che alla fine ci sia una spiegazione che ricolleghi il tutto.
 

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Sono arrivata a pagina 225, non sono riuscita a finire il sesto capitolo.
Il quinto capitolo mi ha stremata, interessante per la storia in sé ma con troppi particolari descrittivi per quanto mi riguarda, mi piace una scrittura un pò più asciutta.
Ho trovato un pò surreale il nascondiglio di Alex nella soffitta della casa di Avilion, addirittura usa il bagno delle ragazze al piano di sotto e nessuno se ne accorge (va bene che Iris e Laura facessero da sentinelle ma mi è sembrato abbastanza favolistico).
E' vero Alex è volgare, o perlomeno ha un'ironia a tratti volgare, e la donna sembra andargli dietro (noto in lei un atteggiamento un pò troppo accondiscendente che mi disturba, cosa che avevo già trovato in Marian ne "La donna da mangiare").
Credo anch'io, dopo aver letto il quinto capitolo che delinea molto i personaggi, che i due amanti siano Alex e Iris ma ho un dubbio: "L'assassino cieco" è il romanzo scritto da Laura e come faceva Laura a conoscere i dettagli degli incontri amorosi di Alex e della sorella? E come faceva a sapere che Alex durante questi incontri inventava un racconto?
Tra l'altro sono rimasta stupita dalla svolta inaspettata dell'incontro tra l'assassino e la ragazza, ho trovato stupendi questi versi della storia:
Il tatto viene prima della vista, prima della parola. È il primo linguaggio e l'ultimo, e dice sempre la verità.
Ecco come la ragazza che non poteva parlare e l'uomo che non poteva vedere si innamorarono.
 

qweedy

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Sono arrivata a pagina 225, non sono riuscita a finire il sesto capitolo.
Il quinto capitolo mi ha stremata, interessante per la storia in sé ma con troppi particolari descrittivi per quanto mi riguarda, mi piace una scrittura un pò più asciutta.
Ho trovato un pò surreale il nascondiglio di Alex nella soffitta della casa di Avilion, addirittura usa il bagno delle ragazze al piano di sotto e nessuno se ne accorge (va bene che Iris e Laura facessero da sentinelle ma mi è sembrato abbastanza favolistico).
E' vero Alex è volgare, o perlomeno ha un'ironia a tratti volgare, e la donna sembra andargli dietro (noto in lei un atteggiamento un pò troppo accondiscendente che mi disturba, cosa che avevo già trovato in Marian ne "La donna da mangiare").
Credo anch'io, dopo aver letto il quinto capitolo che delinea molto i personaggi, che i due amanti siano Alex e Iris ma ho un dubbio: "L'assassino cieco" è il romanzo scritto da Laura e come faceva Laura a conoscere i dettagli degli incontri amorosi di Alex e della sorella? E come faceva a sapere che Alex durante questi incontri inventava un racconto?
Tra l'altro sono rimasta stupita dalla svolta inaspettata dell'incontro tra l'assassino e la ragazza, ho trovato stupendi questi versi della storia:
Il tatto viene prima della vista, prima della parola. È il primo linguaggio e l'ultimo, e dice sempre la verità.
Ecco come la ragazza che non poteva parlare e l'uomo che non poteva vedere si innamorarono.

Concordo con te sul quinto capitolo (che per me è durato ancora di più, fino alla metà del sesto! :mrgreen:), la scrittura è scorrevole, ma molto prolissa nelle descrizioni. Infatti mi piace di più il racconto dell'assassino, è più vivace e lo stile è più asciutto. Non mi attira Alex, ma il suo racconto è delicato e attraente.
Mi chiedo se alla fine le varie storie avranno una spiegazione.
Riguardo alle tue domande, che sono anche le mie, dato che l'identità dei due amanti non è stata ancora svelata, forse Iris raccontava a Laura dei suoi incontri con l'amante, e Laura ha scritto il libro. Le due sorelle erano molto legate, potevano contare solo su stesse e penso si raccontassero quasi tutto.

Comunque abbiamo superato la metà del libro, ora si va in discesa! TUNZZZ TUNZZZ
 

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Logopedista nei sogni
Speriamo sia più scorrevole da ora in avanti e che non si perda in descrizioni inutili!
Sai che impressione sto avendo? Che il racconto immaginario raccontato da Alex altro non sia che un racconto che fa da specchio alla storia dei due amanti, per esempio adesso mi aspetto che la storia d'amore nascente tra l'assassino e la fanciulla proceda in parallelo con la storia clandestina di Iris e Alex, ma forse veramente sono troppo romantica! :mrgreen:
Potrebbe essere come dici, che Laura venisse informata da Iris sulla natura degli incontri clandestini con Alex ma, non so, mi sembra troppo lineare come spiegazione, rimango incerta al momento e mi aspetto qualcosa di imprevedibile, forse ho troppa fantasia.
 

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Logopedista nei sogni
Sono a pagina 277, quando Iris comprende che il sacrificio fatto, cioè sposare Richard per salvare la fabbrica di bottoni del padre e le altre fabbriche Chase, non è servito a nulla perché Richard non ha rispettato i patti. Povero signor Chase. Iris non mi sta molto simpatica, comprendo il suo sacrificio ma non riesco ad empatizzare con lei. Laura mi fa molta tenerezza, è molto più forte della sorella e non accetta compromessi (naturalmente non è dovuta crescere con le pressioni con cui è cresciuta Iris). Ho la sensazione però che a questo punto, senza il padre, anche Laura sarà costretta a crescere e a fare i conti con una dura realtà.
Quando leggevo le pagine sulla luna di miele mi sono sentita soffocare, dev'essere terribile, io sarei scappata.
Tra l'altro al posto di Iris avrei sclerato quando fossi venuta a conoscenza dei telegrammi tenuti nascosti.
Da persona istintiva quale sono mi è difficile giustificare appieno la razionalità e la compostezza di Iris.
 

qweedy

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Fine 7° capitolo (298/445)

Richard è davvero odioso.
Per Iris io provo pena, però la comprendo. Ha sempre dovuto contare solo su se stessa, preoccupandosi anche di proteggere Laura. Si è sacrificata da sempre, è la donna da mangiare che viene mangiata, affinché tutti stiano meglio. Ha accettato di sacrificarsi con il matrimonio per accontentare il padre, senza ribellarsi. Laura al suo posto si sarebbe ribellata, sarebbe scappata, avrebbe provato a cercarsi un lavoro.
Iris e Laura rappresentano due modelli di donna agli antipodi, la prima trascinata passivamente dalle pressioni sociali, la seconda ostinatamente indifferente ad esse. Aggiungo che Laura ha potuto essere indifferente alle pressioni sociali proprio grazie alla sorella che l'ha sempre protetta e si è sempre fatta carico della parte più pesante. Temo che quando Iris non ne potrà più di sopportare, diventerà la persona più crudele del mondo.

La figura femminile oppressa dalla società patriarcale che le richiede solo di essere una buona figlia e poi buona moglie e madre, infinitamente grata per gli oggetti materiali che gli uomini le mettono a disposizione, è il tema principale dei romanzi di Margaret Atwood. Mi ha colpito molto nel Racconto dell'ancella il nome della protagonista Difred (Offred), nel senso che appartiene a Fred, è un oggetto di proprietà del padrone Fred e non ha diritto nemmeno al nome. Quando cambierà padrone, cambierà anche nome, sarà Di qualcun altro.

In una recensione ho trovato questa frase: "La lettura dell'assassino cieco richiede buona volontà, ma è molto appagante". :mrgreen:
Peccato per le descrizioni così prolisse e dettagliate dell'anziana Iris.
 
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