Sono seduta sul
bordo dell’imparziale
letto, sono stata mutata in cristallo, tu entri
portando amore sotto forma di
una scatola di cartone (vuota)
una tasca (vuota)
qualche mano (vuota anch’essa)
Stai attento dico ma
come puoi
la cosa
vuota ti spunta dalle mani, colma
la stanza lentamente, è
una pressione, una carenza di
pressione
Come una creatura
degli abissi con ossa di vetro e occhi
d’ostia attirata
in superficie, mi apro
in pezzi, le mie parti
brillano per un poco nelle tue vuote mani.
Ciao
Pathurnia
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