Jiles, Paulette - Notizie dal mondo

estersable88

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Texas, 1870. All'indomani della Guerra civile, l'anziano capitano Jefferson Kidd, veterano di guerra e stampatore in pensione, si guadagna da vivere spostandosi da una città all'altra e leggendo ad alta voce i giornali per un pubblico pagante e affamato di notizie dal mondo. Un giorno, a Wichita Falls, Kidd viene avvicinato da Britt Johnson, un nero libero che fa il trasportatore. Sul suo carro c'è una bambina di una decina d'anni, vestita alla maniera Comanche con una tunica di pelle di daino con quattro file di denti d'alce cuciti sul petto. I capelli sono del colore dello zucchero d'acero, con una penna d'aquila e due piumini legati a una ciocca, e gli occhi, azzurrissimi, di una bambola di porcellana. A quanto ne sa l'agente che l'ha riscattata, si tratta di Johanna Leonberger, catturata dagli indiani quattro anni prima, quando ne aveva sei. I genitori e la sorellina più piccolo sono morti nell'assalto, ma ci sono dei parenti, uno zio e una zia, a San Antonio. Per cinquanta dollari, Kidd potrebbe affrontare un viaggio di tre settimane e riportarla alla sua famiglia? Uomo d'onore, il capitano accetta, sapendo che altrimenti nessun altro aiuterà la bambina. L'incarico, tuttavia, si rivela ben più arduo del previsto. Nei quattro anni trascorsi con i Comanche, Johanna ha dimenticato la lingua materna e le buone maniere, non intende salire sul carro né mettersi le scarpe, e tenta di scappare appena se ne presenta l'occasione. Una volta avventuratisi nel deserto, in una terra ostile e crudele, popolata da ambigui e pericolosi personaggi, al capitano e alla bambina non resta che imparare a conoscersi e fidarsi l'uno dell'altra per sopravvivere. Da questo libro l'omonimo film diretto da Paul Greengrass con Tom Hanks e Helena Zengel.

Quella raccontata da Paulette Jiles in queste pagine è una storia d'altri tempi, eppure a suo modo, estremamente attuale. È un romanzo Western, di chiara ambientazione storica, ma richiama temi importanti e molto sentiti anche nell'attualità.
Il capitano Jefferson Kidd, 71 anni, è un ex veterano e uno stampatore che ha perso la possibilità di svolgere il proprio lavoro; egli viaggia in lungo e in largo per le strade mal sicure del Texas, per leggere ad alta voce i giornali di altri luoghi ad un pubblico pagante: egli porta le notizie dal mondo alle persone che vogliono distrarsi, sapere, esercitare la loro curiosità. Di tutto parla Kidd nelle sue letture, distinto e saggio com'è, tranne che di politica locale, perché non vuole guai e perché se la gente volesse sentire parlare di politica locale le basterebbe mettere il naso fuori di casa. Se viene a sentire lui è perché ha bisogno di sentire altro, di viaggiare con la mente, di interessarsi a ciò che sta oltre il suo naso e di allentare la tensione. È proprio durante uno di questi viaggi che, capitato a Wichita Falls, il capitano Kidd viene intercettato da un nero libero che gli chiede di portare con sé, verso Sud, per 50 dollari, una bambina fino ad allora tenuta prigioniera dagli indiani. Il capitano accetta di portare la bambina dai suoi parenti, ma Johanna, così si chiama quella guerriera di origini tedesche, decisamente non vuole obbedire: strappata da casa sua a sei anni, ha dovuto già una volta ricostruirsi una vita e un background di radici ed usanze. Ora è un'indiana, ha dimenticato completamente la sua vita precedente, ora vuole viaggiare, scappare, avere il cielo come unico tetto, non focalizzarsi sulle buone maniere… non ci pensa proprio ad arrendersi a un destino diverso, un'altra volta, ed è pronta a combattere, nella miglior tradizione guerriera indiana, per difendere la sua libertà. Johanna ha solo dieci anni, ma ha già affrontato cose che molti bambini bianchi come lei non affronteranno mai nell'arco della loro vita. Per questo non sarà difficile per il capitano Kidd instaurare con lei un contatto, una complicità che permetterà ad entrambi di essere alleati in un viaggio pericoloso. Un contatto, una complicità destinata a diventare molto di più.
Notizie dal mondo è un bel romanzo che fa riflettere sull'importanza della fiducia, dell'incontrarsi a metà strada, dello scambio intergenerazionale, ma anche sulla questione spinosa ed attualissima della genitorialità: è più genitore chi mette al mondo o chi cresce ed accudisce un bambino? Ed ancora, la differenza fra culture, il voler imporre un cambiamento radicale a chi è abituato a vivere in un certo modo… sono tutte tematiche affrontate, qui, con delicatezza, quasi sfiorate con non curanza, ma comunque incisive e pregnanti. Veramente un buon libro, da leggere e magari anche da regalare.
 
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