LettriceBlu
Non rinunciare mai
Trama:
Cercasi amore, cercasi in ogni luogo, affannosamente, disperatamente. Tra le mura di casa, tra i banchi di scuola, in un pub rumoroso, su una spiaggia assolata, in città sconosciute… Cercasi disperatamente cercasi: per Arianna è così. Lei a quell’amore non vuole rinunciare. Lei quell’amore lo vuole a dispetto di tutti: dei suoi genitori compassati, dei suoi amici un po’ suonati, dei suoi fidanzati sconclusionati, dei suoi lavori improvvisati. Arianna quell’amore lo cerca. Lontano, tra la gente, il vino, le lingue, i volti, i suoni e i rumori. Arianna ride, gioca, sogna, parla, straparla, corre, inciampa – ah, spesso inciampa! – si rialza, sorride e ricomincia. Arianna è come tante tra noi. È una fragile, ingenua, imbranata eroina, e questa è la sua storia. Con il consueto stile frizzante e arguto, tra battute fulminanti e rovinose gaffe, Federica Bosco costruisce ad arte un delicato racconto che parla d’amore.
Commento:
Se pur gradevole, non tra i migliori dell’autrice. Ho trovato forzatissime alcune scelte nella gestione della trama, operate al solo scopo di allungare il brodo e far passare alla protagonista un paio d’anni inutilmente terribili. Inoltre il finale è frettolosissimo, sembra quasi scritto da un’adolescente al suo primo racconto, e non ce n’era alcun bisogno visto che l’opera è più breve rispetto alla quasi totalità delle altre che ha scritto, quindi lo spazio per approfondire senza essere pesante non le mancava affatto.
Lo giudico comunque sufficiente perché lo stile della Bosco è sempre piacevolissimo da leggere e i suoi personaggi sono forse un tantino caricaturali a volte ma è anche molto facile provare simpatia per le sue protagoniste e tifare per loro.
Cercasi amore, cercasi in ogni luogo, affannosamente, disperatamente. Tra le mura di casa, tra i banchi di scuola, in un pub rumoroso, su una spiaggia assolata, in città sconosciute… Cercasi disperatamente cercasi: per Arianna è così. Lei a quell’amore non vuole rinunciare. Lei quell’amore lo vuole a dispetto di tutti: dei suoi genitori compassati, dei suoi amici un po’ suonati, dei suoi fidanzati sconclusionati, dei suoi lavori improvvisati. Arianna quell’amore lo cerca. Lontano, tra la gente, il vino, le lingue, i volti, i suoni e i rumori. Arianna ride, gioca, sogna, parla, straparla, corre, inciampa – ah, spesso inciampa! – si rialza, sorride e ricomincia. Arianna è come tante tra noi. È una fragile, ingenua, imbranata eroina, e questa è la sua storia. Con il consueto stile frizzante e arguto, tra battute fulminanti e rovinose gaffe, Federica Bosco costruisce ad arte un delicato racconto che parla d’amore.
Commento:
Se pur gradevole, non tra i migliori dell’autrice. Ho trovato forzatissime alcune scelte nella gestione della trama, operate al solo scopo di allungare il brodo e far passare alla protagonista un paio d’anni inutilmente terribili. Inoltre il finale è frettolosissimo, sembra quasi scritto da un’adolescente al suo primo racconto, e non ce n’era alcun bisogno visto che l’opera è più breve rispetto alla quasi totalità delle altre che ha scritto, quindi lo spazio per approfondire senza essere pesante non le mancava affatto.
Lo giudico comunque sufficiente perché lo stile della Bosco è sempre piacevolissimo da leggere e i suoi personaggi sono forse un tantino caricaturali a volte ma è anche molto facile provare simpatia per le sue protagoniste e tifare per loro.