Forster, E.M.- Camera con vista

Dorylis

Fantastic Member
Camera con vista è un romanzo dello scrittore inglese E. M. Forster, che narra la storia di una giovane donna nella cultura sessualmente repressa dell'Inghilterra Edwardiana. Durante un viaggio in Italia con sua cugina, Lucy Honeychurch incontra George Emerson, un giovane ateo e anticonformista, che si innamora di lei. Al suo ritorno in Inghilterra, ella è obbligata a scegliere tra lo spirito libero di George e il suo più freddo fidanzato, Cecil Vyse. Il romanzo è sia una storia d'amore che una critica alla società inglese all'inizio del ventesimo secolo.

A mio parere è un libro bellissimo, molto raffinato e delicato.L'ho divorato letteralmente! Conto di vedere presto il film diretto da Ivory
 

elena

aunt member
Bello e delicato il libro ......è piaciuto molto anche a me....... anche il film è realizzato bene e abbastanza fedele al romanzo :p!
 
L'ho letto qualche anno fa, all'epoca ero ancora un'inguaribile sognatrice...ricordo che mi è piaciuto molto, anche per me un romanzo molto delicato.
Il film invece non l'ho visto.
 

Belinda47

New member
Ho visto il film di Ivory, molto ben fatto, deliziosa la protagonista Helena Bonham Carter. Di conseguenza ho letto il libro, bello come tutti quelli di Forster. Di lui ho apprezzato molto anche "Casa Howard".
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Molto bello il libro, mi piace come descrive Firenze ed il contrasto di personalità e di visione della vita tra la protagonista e l'uomo di cui si innamora.
E' un romanzo di formazione al femminile.

Recitato benissimo il film.
 

Fly

New member
Il film mi è piaciuto molto (se, poi, ci sono Maggie Smith, Judi Dench e una giovane Helena...)...
Il libro spero di leggerlo presto:):)
 

evelin

Charmed Member
Ho letto prima il libro in inglese, visto il film per capire cosa diceva il libro in inglese e successivamente letto in italiano!!!:mrgreen:

Mi e' piaciuto, bello lo svolgimento della storia l'ambientazione e i personaggi!
 

fenicemidian

Phoenix Member
delicato e timido quasi... ma coinvolgente... mi è piaciuto tanto, anche leggerlo in inglese...
il film l'ho visto ma non mi convincevano gli attori
 

Masetto

New member
E' un buon libro. Mi ha ricordato un po' Lady Chatterley, anche se non è a quel livello secondo me.

Mi è piaciuto moltissimo questo passo:
George è già parte di lei. Anche se scapperà in Grecia e non lo rivedrà mai più, e dimenticherà perfino il suo nome, George influenzerà i suoi pensieri fino alla morte. Non è possibile amarsi e separarsi. Si vorrebbe che fosse possibile. Si può trasformare l'amore, ignorarlo, sprecarlo, non si può estirparlo dall'anima.
 

Lisistrata

New member
it's so deadly British!:D
per me è quasi comico, certe descrizioni sono così crudeli nei confronti degli inamidati costumi britannici che non ne vedo altra lettura
dellllicious!!!
 

ayla

+Dreamer+ Member
Un bel libro che ti coinvolge fin dalle prime pagine sia x la storia d'amore, imprevedibile e dolce, sia x il ritratto ironico e divertente della società inglese che trova "sconveniente" praticamente ogni cosa!! Mi è piaciuto molto anche il film...Daniel Day-Lewis nella parte di Cecil è stato bravissimo!!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Possibili spoiler

Un bel libro, a tratti così datato da far sorridere quasi teneramente, eppure così attuale. Lucy è combattuta tra il condizionamento estremo dell’ambiente in cui vive, dove si bada soltanto a ciò che è conveniente o meno (osservando certe situazioni con gli occhi di oggi ho pensato a come facessero a non impazzire per poter star dietro a tutte quelle fisime), e la sua indole passionale, coraggiosa e ribelle. La madre, che sembra conformista fino quasi all'insulsaggine, sotto sotto sa cosa è bene o male per la figlia. Bellissimo il personaggio della cugina Miss Bartlett, estremamente bacchettona e condizionata dalle convenzioni e per questo così infelice, o il contrario? Alla fine prevarrà in lei la gelosia e la possessività nei confronti della cugina o l’affetto e la capacità di comprendere ciò che è giusto?
Il personaggio che ho preferito però è Mr Emerson, che rappresenta la schietta semplicità in un ambiente ipocrita e moralista, unica persona vera in un mondo di ipocrisia e apparenza.
Il romanzo è lieve, grazioso, ben scritto, profondo senza mai risultare pesante. Ogni sentimento o azione dei protagonisti viene ben spiegato, senza giri di parole, con un linguaggio raffinato ma che suscita empatia, poiché comprensibile nell’immediato, palpabile, facile da interiorizzare. Bello. Lo consiglio.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
"Camera con vista" è uno di quei romanzi che mi fanno desiderare come non mai di avere – o di trovare – le parole giuste per esprimere le sensazioni che mi ha lasciato la lettura. Comincio col dire che non mi è dispiaciuto. Non mi spingo oltre nell'apprezzamento perché di Forster ho letto anche Passaggio in India e quello sì che mi era piaciuto molto… Camera con vista non è, a parer mio, allo stesso livello, probabilmente perché qui si avverte forte l'anacronismo delle considerazioni morali. In poche parole - e concedetemi il francesismo - questo libro puzza un po' di naftalina, come quei vestiti belli ma lasciati troppo tempo in fondo all'armadio, e credo che l'autore lo sapesse benissimo. Mi spiego meglio: entrambi i romanzi che ho letto di quest'autore sono fortemente incastonati nel tempo in cui sono scritti, ma mentre in Passaggio in India non si avverte mai la tentazione di fare un raffronto con l'oggi, qui le considerazioni morali e le nette e continue prese di posizione dei personaggi mettono costantemente in risalto il fatto che questo romanzo sia stato scritto ai primi del Novecento e che, probabilmente, l'autore volesse sottolineare quanto un certo perbenismo di facciata, un tal rigore costruito, fosse obsoleto e superato già allora, in favore di un vivere più libero, sincero e appassionato. Così come accadeva in Passaggio in India, anche Camera con vista è basato su diverse contrapposizioni: l'Inghilterra viene qui contrapposta all'Italia, gli inglesi all'estero vengono distinti prima tra turisti e stanziali e poi contrapposti – per temperamento – agli italiani… Da qui si generano poi paragoni sul piano morale che infarciscono la trama e sono così forti e spiccate da cambiarne gli sviluppi. C'è poi, in entrambi i romanzi, un punto di rottura – che si trova più o meno ad un terzo della storia -, un evento in grado di rompere gli equilibri, di ingenerare un cambiamento radicale nella vita dei protagonisti, una frattura nel pensiero rispetto al "prima". Tutti elementi che caratterizzano l'opera di Forster e la rendono vagamente prevedibile, ma rassicurante. A questo punto sono curiosa di approfondire quest'autore e di leggere altre sue opere: al di là delle caratteristiche stilistiche, vorrei comprendere meglio il suo pensiero che, da quel che ho letto, mi pare interessante.
 
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