Deaver, Jeffery - Il silenzio dei rapiti

Sant'uomo

Mac Member
Kansas. Uno scuola-bus viene bloccato da tre evasi che non hanno più niente da perdere e otto bambine sordomute con le loro insegnanti vengono prese in ostaggio e tracinate in un vicino mattatoio. Il capo degli evasi, un sadico pluriomicida, minaccia di uccidere una persona ogni ora e l'agente mandato dall'FBI ha solo dodici ore per convincerlo a rilasciare gli ostaggi. Dodici ore per trovare la giusta linea di trattativa e imparare a ragionare con la testa dell'assassino...



Altro romanzo unico di Deaver, che insieme alla "Lacrima del diavolo" è il mio preferito!!!:mrgreen:
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
Acciderbola.. questo proprio non me lo ricordo... o fu uno dei primi che lessi -e a questo punto... va riletto- oppure non ce l'ho. Verifico.
:)
 
Questo è davvero uno dei miei preferiti di Deaver. Incredibile come in una storia che può essere scontata, Deaver stravolga il finale. Quando ho letto la trama pensavo che mi avrebbe un po' annoiato e invece.....
 

Hoya

Duck Member
Finito stanotte!
Come al solito un ottimo Deaver! Nonostante sembri tutto scontato Deaver sorprende sempre!
Mi è piaciuto moltissimo ma non ai livelli de "Lo scheletro che balla" e "Profondo blu" TUNZZZ
 

fenicemidian

Phoenix Member
è il primo di Deaver che leggo e mi è piaciuto molto... anche il finale è bello tosto... ora mi tocca :YY comprare gli altri!!!
 

Candy Candy

Active member
io adoro la lacrima del diavolo ... ma il silenzio dei rapiti non sono riuscta a finirlo mi annoiava troppo :MM
 

Black rose

New member
Questo ancora non l'ho letto ma lo farò al più presto.Anche a me dalla trama sembrava noioso ma se dite che è bello lo leggerò!Ciao a tutti e buona giornata:xaaa
 

Max P

Dreamer Member
Premetto che probabilmente ero emotivamente predisposto ad un libro simile, ma devo proprio definirlo angosciante, ed in senso buono! Da una semplice storia che sembra quasi banale, Deaver ha tirato fuori un romanzo dalla trama per niente prevedibile, che ti morde l'anima facendoti tremare come se stessi seguendo in diretta tv la vicenda, e non seduto comodamente con un libro in mano. Da brivido. .
 

smallville

New member
In pratica tutto si svolge nelle ultime 50 pagine, le restanti sono abbastanza noiose e senza particolari colpi di scena.
Poi arriva tutto, anche se un colpo di scena l'avevo capito perfettamente.
In generale bello ma non entusiasmante come altri romanzi dello scrittore.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Ci sarebbero così tante cose da dire, ma scompattare ciò che ho provato e riassemblarlo in parole è più difficile che mai.
Amo il modo di narrare di Deaver, approfondito e coscienzioso, ma mai noioso e inutile ai fini del caso. In questa storia la sordità delle ragazze prese in ostaggio è uno dei perni attorno a cui ruota tutta la vicenda, finale compreso; ho trovato esemplare il dare ai lettori nozioni sulla comunità dei sordomuti (che ammetto di conoscere quasi per niente) che si scoprono fondamentali non solo per una maggior comprensione dei personaggi, ma soprattutto perché senza esse le cose non sarebbero andate allo stesso modo. Purtroppo quando si tratta di trattare la disabilità molti scrittori lo fanno in modo superficiale, questa è l'ennesima prova che invece Deaver tiene molto ad essere più reale possibile e si impegna a fondo per riuscirci. Una situazione simile mi tocca personalmente, quindi non ho avuto difficoltà a riconoscere esperienze di vita vissuta nella differenza di accettazione della sordità in base all'essere nate già così oppure esserlo diventate in un secondo momento.
Nel corso della vicenda, e in modo particolare a lettura ultimata, l'impatto con i personaggi è molto forte, messo ottimamente in evidenza dalle negoziazioni, che inducono anche l'uomo con i valori morali più saldi a soffocarli, a compiere delle scelte dolorosissime che ad un esterno possono apparire insensibili, ma chi deve tentare di raggiungere il miglior risultato con il minor sacrificio possibile non può non prendere in considerazione. In questo clima già difficile trovano giustamente spazio problemi come la libertà di stampa che in questi casi può seriamente compromettere la riuscita delle operazioni: giornalisti senza scrupoli pronti a tutto per un'esclusiva e alte cariche che premano perché le cose vengano gestite in modo diverso, non rendendosi conto dei danni che agire di soppiatto può procurare.
Solo un dettaglio del grande colpo di scena mi è sembrato un po' debole, ma intacca poco le sensazioni che leggendo mi hanno attraversato la pelle come ogni buon thriller dovrebbe saper fare.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Semplicemente favoloso. Un Thriller con la T maiuscola, tutto suspense, azione, pianificazione, colpi di scena. Tutto comincia quando, lungo la strada per Topeka, lo scuolabus con a bordo otto giovani studentesse sordomute e le loro due insegnanti incrocia un incidente: gli occupanti di un’auto lungo la strada sembrano aver decisamente bisogno d’aiuto. Quando la ragazza più grande e le due insegnanti scendono dal bus, però, ancora non sanno che ad aspettarle, oltre ai feriti, ci sono tre pericolosi malviventi appena evasi di prigione. I tre uomini sequestrano l’autobus e rinchiudono le occupanti in un mattatoio abbandonato, grande e fetido, dove comincia una battaglia di nervi, estenuante e pericolosissima, fra sequestratori, ostaggi e forze di polizia. L’agente incaricato di negoziare con Lou Handy, il freddo capo dei sequestratori, è l’anziano Arthur Potter, personaggio con pregi e difetti con il quale è difficile non fraternizzare. Potter è abile, è “l’orgoglio del FBI”, ma deve lottare non solo con chi è dentro il mattatoio, ma anche con le forze contrastanti fra coloro che dovrebbero essere suoi alleati. Nulla, in questa storia, è definito; nessuno può sapere quanto durerà la trattativa e come si evolverà. In un crescendo di suspense e adrenalina, la storia si dipanerà con risvolti inaspettati ed un finale impensabile.
Ora, cosa si può dire di questo libro al di là della trama? Certo si può dire che Deaver studia, non pecca mai di approssimazione o faciloneria: quando prendi in mano un suo thriller sai già che a fine lettura avrai a disposizione vagonate di informazioni sul tema di fondo e di certo ne saprai qualcosa in più. Poi – ma chi come me è un suo lettore assiduo lo sa già – Deaver sa dosare la tensione: è un mago nel farci sospirare di sollievo e, un attimo dopo, farci balzare dalla sedia. E poi chi legge Deaver sa anche che mai, proprio mai, si potrà mettere la parola fine a un suo thriller prima di aver girato l’ultima pagina: fino all’ultima riga ci si potrà sempre aspettare qualche sorpresa.
Originale, sorprendente, avvincente, un thriller che è insieme azione e fine ragionamento, in pieno stile Deaver. Lettura consigliata a chi ama il brivido ed è disposto a lasciarsi condurre, senza dare mai niente per scontato.
 
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