Steinbeck, John - La Santa Rossa

Capolavoro di un Genio.
Il tracciato ideale per arrivare a quest'isola dei beati è: Il corsaro di Byron + Il pirata di Conrad.
I paragoni e le citazioni si perdono nel mare.
Morgan il pirata dal sangue insulare, sporcaccione, violentatore, uomo oltraggioso della Legge (non solo quella umana)...
Morgan il pirata che vive un secolo XVII che in casa sua e nel suo paese di bambino è ancora Medioevo...
Morgan il pirata che si immola sul rogo per amore, non solo di una donna...ma della Verità.
Il cuore, che grande mistero...
 
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Morgan@

New member
Grazie mille, kafka..come sempre. :ABBB

Dopo la tua citazione nel post sul vento mi sono molto incuriosita.
La presenza di Merlino, il nome del pirata a cui basta aggiungere una "a", il Medioevo, il sacrificio per l'Amore nella sua forma più ampia..ci sono tutti gli elementi per farne un libro da "acquistare" se solo lo si trovasse...
Non potendolo leggere puoi essere tu i miei occhi e farne un "sunto - recensione" a tuo modo...

"La luna è tramontata"..potrebbe essere un inizio..
 

David96

New member
La santa rossa

Volevo sapere questo, io per domani devo consegnare un testo di narrativa con titolo " La santa rossa : l'eroina alla scoperta del mondo" e bisogna parlare di questo personaggio di questa ragazza, mi sapreste dare dei consigli o informazioni utili? grazie
 

Pantera

New member
Sarò sincero questo forse è l'unico libro dell'autore che non mi ha convinto.
Senza voler citare Furore, tra parentesi poeticamente cantato da springsteen nel suo splendido album "the ghost of tom joad", mi piace ricordare steinbeck soprattutto per il cupo, crudo ma splendido romanzo "al dio sconosciuto".
Consiglio la lettura non rimarrete assolutamente delusi.......spero.
 

Spilla

Well-known member
Primo romanzo dato alle stampe dall'autore di Furore, traccia una "biografia inedita" del pirata Henry Morgan, vissuto nel XVII secolo.
Non è, questo, lo Steinbeck che si ama per altre opere, più mature. E anche se la penna è di sicuro ottima, il libro non convince del tutto. Sembra che Steinbeck voglia dimostrare un assunto (che l'innocenza, o meglio l'incoscienza, è ciò che permette di essere grandi, anche terribilmente grandi, come appunto Morgan) ma lo fa in maniera forzata.
Mi resta un dubbio, cioè che nel testo siano nascosti simboli e rimandi che io non sono in grado di decodificare.
Un libro interessante, ma non il mio genere :boh:
 

qweedy

Well-known member
Il titolo originale è "Cup of Gold: A life of Sir Henry Morgan, Buccaneer, with Occasional Reference to History", molto più adatto secondo me che non La Santa Rossa.
Ho letto La Santa Rossa tutta d'un fiato, Steinbeck scrive divinamente. Questo libro è molto differente rispetto ai primi due che ho letto (Uomini e topi e Furore), che erano un "urlo" di denuncia sociale.
La Santa Rossa racconta la vita del pirata Sir Henry Morgan, da ragazzino quindicenne gallese con sete d'avventura a bucaniere spavaldo che conquista la Cup of Gold (Panama), fino allo stanco e deluso Governatore di Giamaica che non sa più sognare e trasmette molto bene la sua continua ricerca di una meta, di un ideale che gli sfugge, l'insoddisfazione della conquista e la fine dei sogni.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
è una giornata grigia quella in cui il vecchio garzone di casa Morgan ritorna dalle Indie con tante cose da raccontare. Ad ascoltarlo ci sono il vecchio Robert Morgan – il capofamiglia -, sua madre, sua moglie e il giovane Henry. Tutti accolgono le parole e i racconti dell'uomo in modo diverso, ma quello su cui hanno più presa è decisamente Henry: da tempo il giovane soffriva il fatto di non aver fatto, a quindici anni, ancora qualcosa di buono; in lui scalpitava quella smania di fare, di andare, di partire. Così, entro pochi giorni, il giovane lascia casa, famiglia, l'amore per una fanciulla e prende il largo all'avventura. Il mare lo affascina così tanto che prende una decisione: diventerà bucaniere, il migliore dei capitani e dei ladroni. Qualcosa, però, va storto… ma Henry saprà come mettere a frutto la disavventura che gli è capitata e diventerà, presto o tardi, il terrore dei mari, delle isole, delle città. Ma siamo certi che ne sarà soddisfatto? Si sarà così placata la sua smania?
Pirati, donne, oro popolano queste pagine, ma sotto l'apparenza di una pur ottima storia d'avventura, sotto la copertura di un buon romanzo storico, Steinbeck crea un personaggio che ci obbliga a riflettere sul peso che diamo ai nostri sogni, su quanto valgano per noi e in senso obiettivo e cosa saremmo disposti a fare per realizzarli. Riflettiamo, poi, su cosa implichi desiderare qualcosa o qualcuno, sulla mediocrità e sulla libertà, sulla relatività dei fini e dei punti di vista. Non è lo Steinbeck di Furore o della Valle dell'Eden, ma è comunque un ottimo Steinbeck, specie se consideriamo che è il suo primo romanzo: il pathos c'è, le descrizioni anche, il ritmo è un po' troppo altalenante, ma la storia appassiona e ripaga i brevi momenti di pausa. Davvero un bel romanzo storico e un'avventura coi fiocchi.
 
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