Von Trier, Lars

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Lars von Trier, pseudonimo di Lars Trier (Copenaghen, 30 aprile 1956), è un regista, sceneggiatore e attore danese.

Von Trier è riuscito a risollevare il cinema danese dal periodo di crisi in cui versava, diventando in breve uno degli autori cinematografici più innovatori, controversi e poliedrici a cavallo fra il XX ed il XXI secolo.
I suoi genitori, Inger Høst ed Ulf Trier, sono di vedute molto larghe (nudisti, comunisti e atei) nonché fermamente convinti del diritto del bambino all'autodeterminazione, così che il giovane Lars cresce in un clima di libertà assoluta che gli crea non pochi problemi. In mancanza di un'autorità che gli indichi la strada, egli deve fare il "padre" di sé stesso: questo gli fa nascere un forte desiderio di autodisciplina e lo spinge ad una propensione alla leadership che lo accompagna anche nella vita adulta.

Frequenta il Lundtofte, un istituto scolastico dai metodi molto autoritari, cosa che entra in contrasto con l'educazione libera che Lars conosce: questo lo spinge ad abbandonare la scuola all'età di 15 anni, ed a finire gli studi con un metodo di insegnamento a distanza solo tre anni più tardi.

Ebreo da parte di padre, solo sul letto di morte la madre gli rivela che Ulf Trier non è biologicamente suo padre, e che quindi non è di origine ebraica. Lars sarebbe figlio di Fritz Michael Hartmann, appartenente ad una illustre famiglia danese di compositori, in quanto, secondo alcune fonti, la madre "voleva dei geni artistici per suo figlio". Più volte il regista prova a riallacciare i rapporti con il padre naturale, ormai novantenne, ma riuscirà solo ad inviargli comunicazioni con il tramite di un avvocato.

Lars Trier dà all'aggiunta del von al suo nome un valore molto profondo e radicato in sé.

Suo nonno, Sven Trier, amava raccontare che durante il suo soggiorno in Germania, il suo nome abbreviato Sv. venne confuso con von, per cui tutti lo chiamavano Sven von Trier.

Molti degli artisti che Lars ama hanno aggiunto un titolo nobiliare al proprio nome: Edward Kennedy Ellington si faceva chiamare Duke Ellington, così come William Allen Basie diventò Count Basie, per non parlare dei registi Josef von Sternberg o Erich von Stroheim che aggiunsero entrambi il von arbitrariamente.

Unendo questi elementi al fatto che nel 1975 Lars soffre, come dice lui stesso, di una forte autovenerazione, adotta questo titolo nobiliare. La sua prima apparizione pubblica è nel 1976, quando su un quotidiano locale pubblica un articolo su Strindberg intitolato Al limite della follia, firmato da Lars von Trier.

All'età di 13 anni, probabilmente grazie al fatto che lo zio Børge Høst lavora nel cinema come regista e sceneggiatore, ha un ruolo nella serie televisiva Hemmelig sommer (1969) (L'estate segreta) di Thomas Winding, mentre cresce la sua passione per la cinematografia: con la cinepresa ad 8 millimetri della madre, il giovane Lars alimenta la propria passione per le tecniche cinematografiche.

Trova impiego nella Statens Filmcentral come consulente: questo gli dà la possibilità di usare macchinari professionali, soprattutto per il montaggio.

Nel 1977 gira così i suoi primi due cortometraggi: Orchidégartneren (Il giardiniere delle orchidee) e Menthe - la bienheureuse (Menthe - la ragazza felice), quest'ultimo girato in francese.

Vince il concorso per entrare al Danish Film Institute: qui gira altri film come Nocturne e Befrielsesbilleder (Immagine di una liberazione), scritti dal compagno di corso Tom Elling. Quest'ultimo film gli vale molte buone critiche.

Ma il primo vero successo arriva nel 1984 con L'elemento del crimine (Forbrydelsens element), scritto sempre con l'amico Tom Elling insieme a Niels Vørsel, con cui collaborerà ancora in seguito. Il film, insuccesso in patria, vince parecchi premi all'estero, tra cui il premio per il miglior contributo tecnico al Festival di Cannes.

Il film fa parte di un'ideale trilogia su "Europa", questa denominazione che non ha alcun legame con la geografia: Europa è uno stato mentale. Il secondo episodio è Epidemic (1987), girato a basso budget e con pochissimi mezzi, tanto che i ruoli principali sono coperti da von Trier stesso e dal co-sceneggiatore Niels Vørsel. Nel film appare anche Cæcilia Holbek, prima moglie del regista.

La stessa appare nel terzo episodio della trilogia, Europa (1991), dove appare anche von Trier in un piccolo ruolo: il suo personaggio, un ebreo, viene visto come un omaggio alle sue origini ebraiche perdute. Tutti i film della trilogia sono degli insuccessi in patria, ma aumenta la loro popolarità all'estero e vengono premiati in tutta Europa.

Le onde del destino (Breaking the Waves, 1996) è il primo film di von Trier dopo aver redatto il famoso manifesto Dogma 95, voto di castità cinematografica, per cui di solito il film viene considerato sotto quest'ottica. Il film è invece una via di mezzo fra lo stile del regista prima e dopo il manifesto. Infatti il film che gira secondo i dettami del Dogma 95 è Idioti (Idioterne, 1998), film che ha provocato molte polemiche ma che lo stesso ha riscosso molto successo in Europa.

È del 2000 il successo del grande pubblico con Dancer in the Dark, interpretato dalla cantante islandese Björk. Il film è un musical sui generis ed è uno dei primi ad usare la tecnica della ripresa completamente digitale.

Il successo ottenuto da questo film consente a von Trier di poter ingaggiare una diva hollywoodiana come Nicole Kidman per il suo Dogville (2003). Il film è il primo di un'altra trilogia, stavolta con protagonisti gli Stati Uniti d'America. Il secondo capitolo del progetto è Manderlay, in cui Bryce Dallas Howard prende il ruolo che fu della Kidman. Prima di concludere la trilogia "America: terra dell'opportunità", von Trier scrive e dirige una commedia ambientata nel mondo aziendale: Il grande capo (Direktøren for det hele, 2006), cui dovrebbe seguire Wasington.

Lars von Trier, prima del successo internazionale, si divide spesso fra cinema e televisione. Ha molti spot pubblicitari al suo attivo, alcuni hanno come protagonista quell'Ernst-Hugo Järegård che sarà suo attore preferito in molti lavori successivi (come Europa).

Per la televisione danese nel 1988 gira il film Medea, riprendendo un lavoro incompiuto di Carl Theodor Dreyer, suo maestro spirituale. Dreyer, infatti, aveva adattato per lo schermo il dramma di Euripide, ma non lo aveva mai girato. All'epoca della sua uscita, però, il lavoro non piace.

Il successo televisivo lo raggiunge nel 1994 quando esce The Kingdom - Il Regno (Riget), con Ernst-Hugo Järegård protagonista di una storia a metà fra horror e commedia. La miniserie ha così tanto successo che 3 anni dopo esce The Kingdom 2 (Riget II, 1997), che riprende fedelmente la storia interrotta. In tutte e le due serie, alla fine di ogni puntata appare von Trier in persona, in smoking, a commentare la puntata: lo smoking è quello appartenuto a Dreyer, e von Trier va fiero di avere questo "cimelio".

Nel 2000 va in onda uno spettacolo ad episodi, D-Dag, in cui si mostrano le attività di alcuni personaggi televisivi poco prima della fine dell'anno: von Trier dirige l'episodio chiamato Lise.

La Lars dictandi è l'espressione che usa Fabio Bo per indicare tutto quel corpus di regole che von Trier è andato creando nel corso degli anni.

Già il 3 maggio 1984, in occasione dell'uscita de L'elemento del crimine, von Trier pubblica il suo primo manifesto, una dichiarazione d'intenti in cui focalizza l'identità attiva e non passiva del regista (il regista "maschio" contrapposto al film "femmina"). Il 17 maggio 1987, per l'uscita di Epidemic, pubblica un altro manifesto inneggiante alla "bazzecola": è nelle opere minori che si trovano i capolavori. Il 29 dicembre 1990 esce il suo terzo manifesto per Europa, in cui si autodefinisce "masturbatore dello schermo".

Ma è del 13 marzo 1995 il vero decalogo registico, il "voto di castità" che von Trier firma insieme ad altri registi: il Dogma 95. L'idea di partenza è di fare 5 film secondo queste regole, ma il manifesto ha trovato tanti di quei consensi in così tanti registi, che attualmente (2007) ne sono stati girati 83, provenienti da tutto il mondo (anche dall'Italia).

Anche se non le ufficializza più, il regista ama sempre le regole e ne crea sempre di nuove ad ogni suo film, come lo si vede fare ne Le cinque variazioni (De fem benspænd, 2003). Un esempio viene anche da The Humiliated (De udstillede, 2000), un documentario che segue le riprese di Idioti, e dove si vede von Trier imporre regole e trattare a volte duramente i propri attori: perché è così, a sua detta, che ottiene il massimo da loro.

Le fobie
Lars von Trier è famoso per le fobie che lo torturano. Viaggia solo in auto o in treni di una determinata compagnia: ogni anno attraversa l'Europa in camper per recarsi al Festival di Cannes. Non viaggia in aereo, e questo gli preclude spostamenti troppo lontani: durante alcune scene di Le onde del destino che si svolgono su una chiatta sull'oceano, il regista ha seguito le riprese a distanza, sulla terra ferma. Inoltre non fa un segreto della propria ipocondria: è sempre convinto di avere qualche tipo di cancro o tumore, e se ne lamenta spesso.

Filmografia

Regista

* 1977: Il giardiniere delle orchidee (Orchidégartneren) (corto)
* 1979: Menthe - la ragazza felice (Mynthe - Der lyksalige) (corto)
* 1980: Nocturne (corto)
* 1981: L'ultimo particolare (Den sidste detalje) (corto)
* 1982: Immagini di una liberazione (Befrielsesbilleder) (corto)
* 1984: L'elemento del crimine (Forbrydelsens element)
* 1988: Epidemic
* 1988: Medea
* 1991: Europa
* 1994: Lærerværelset - miniserie per la TV
* 1994: The Kingdom - Il Regno (Riget) - miniserie per la TV
* 1996: Le onde del destino (Breaking the Waves)
* 1997: The Kingdom 2 (Riget 2) - miniserie per la TV
* 1998: Idioti (Dogme#2: Idioterne)
* 2000: Dancer in the Dark
* 2003: Dogville
* 2003: Le cinque variazioni (De fem benspænd)
* 2005: Manderlay
* 2006: Il grande capo (Direktøren for det hele)
* 2007: Occupation (Occupation) (corto)

Sceneggiatore

* 1977: Il giardiniere delle orchidee (Orchidégartneren) (corto)
* 1979: Menthe - la ragazza felice (Mynthe - Der lyksalige) (corto)
* 1980: Nocturne (corto)
* 1982: Immagini di una liberazione (Befrielsesbilleder) (corto)
* 1984: L'elemento del crimine (Forbrydelsens element)
* 1988: Epidemic
* 1988: Medea
* 1991: Europa
* 1994: Lærerværelset - miniserie per la TV
* 1994: The Kingdom - Il Regno (Riget) - miniserie per la TV
* 1996: Le onde del destino (Breaking the Waves)
* 1997: The Kingdom 2 (Riget 2) - miniserie per la TV
* 1998: Idioti (Dogme#2: Idioterne)
* 2000: Dancer in the Dark
* 2003: Dogville
* 2003: Le cinque variazioni (De fem benspænd)
* 2005: Dear Wendy
* 2005: Manderlay
* 2006: Il grande capo (Direktøren for det hele)
* 2007: Erik Nietzsche (Erik Nietzsche - De unge år)

Attore

* 1969: Hemmelig sommer
* 1977: Il giardiniere delle orchidee (Orchidégartneren) (corto)
* 1979: Menthe - la ragazza felice (Mynthe - Der lyksalige) (corto)
* 1980: Kaptajn Klyde og hans venner vender tilbage
* 1984: L'elemento del crimine (Forbrydelsens element)
* 1988: Epidemic
* 1989: A World of Difference (En verden til forskel)
* 1991: Europa
* 2003: Le cinque variazioni (De fem benspænd)
* 2007: Occupation (Occupation) (corto)

Documentari e altro

* 1998: The Humiliated (De ydmygede): documentario di Jesper Jargil sulla lavorazione di Idioti
* 2003: Dogville Confessions: documentario sulla lavorazione di Dogville

Su von Trier

* 1997: Tranceformer - A Portrait of Lars von Trier: documentario di Stig Björkman sul regista danese
 

darida

Well-known member
Io ho, registrato su un paio di vecchie, ahime', zoppicanti cassette VHS , The Kingdom, quando mi prende la voglia di rivedere, inzio di sabato e finisco di domenica...il lunedi mi sento come su una nuvoletta, magnifico :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho appena visto Il grande capo, una commedia sarcastica che mette a nudo le dinamiche del mondo affaristico, strana regia, tutta scoperta, con montaggi visibili e con camera computerizzata. Tema pirandelliano. Un regista geniale, con un ego smisurato.
 

elesupertramp

Active member
io ho visto Le onde del destino, che ho trovato magnifico,
Dancer in the dark, con una strepitosa Bjork,
Dogville, teatrale e profondissimo
Il grande capo, ironico e geniale.
A Cannes sta ora presentando Antichrist, un porno horror accolto dalla critica con fischi e risate....:?
 
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