Musil, Robert - L'uomo senza qualità

lucilla

New member
Visto che nessuno ne ha ancora parlato, e visto che si tratta del libro più bello che io abbia letto in questo anno,
vi raccomando

L'uomo senza qualità, di Robert Musil.

Si tratta di un'opera incompiuta, ma per nulla incompleta, di ambientazione mitteleuropea.
Siamo nel 1914, e si aspetta la Grande Guerra.

Il protagonista Ulrich, l'uomo senza qualità appunto, di professione fa il matematico, motivato nei suoi studi dal suo intenso bisogno di ricerca spassionata del vero. Ma ben presto insoddisfatto dalla vita moderna, a suo parere del tutto antitetica rispetto a questo suo sentire, si sente demotivato nel proseguire nel suo lavoro e abbandona la sua promettente carriera scientifica, prendendosi così "un anno di vacanza dalla vita per cercare un uso appropriato delle sue capacità".

Entra così a far parte del Comitato organizzatore dell'Azione Parallela, in cui si ritrovano filosofi, dignitari, scienziati, aristocratici con l'obiettivo di organizzare degni festeggiamenti per il 70° anniversario dell'ascesa al trono del Kaiser Francesco Giuseppe, previsto nel 1918.
E...

Tutto, nel romanzo, diventa occasione di riflessione, da parte di Ulrich, circa i movimenti intellettuali che iniziano a circolare e diffondersi in Europa in quell'intenso e denso periodo storico..

Che magari, raccontato in questi termini, potrebbe apparire anche un libro noioso... ma vi assicuro che non è affatto così.
Si tratta in realtà di un romanzo brillante, intelligente, ironico e anche divertente..

Scorrevole, anche se è inevitabile che qualche punto lo sia meno.. del resto si tratta di un mattone di 1800 pagine! Ma non è affatto ostico come si potrebbe pensare..

Vale perciò la pena di leggerlo, e prima possibile aggiungerei, perchè poi si avrà voglia, nel corso della vita, di tornarci e ritornarci.. :wink:

Buona lettura...
 
Ultima modifica:

Wilkinson

Member
Visto che nessuno ne ha ancora parlato, e visto che si tratta del libro più bello che io abbia letto in questo anno,
vi raccomando

L'uomo senza qualità, di Robert Musil.

Si tratta di un'opera incompiuta, ma per nulla incompleta, di ambientazione mitteleuropea.
Siamo nel 1914, e si aspetta la Grande Guerra.

Il protagonista Ulrich, l'uomo senza qualità appunto, di professione fa il matematico, motivato nei suoi studi dal suo intenso bisogno di ricerca spassionata del vero. Ma ben presto insoddisfatto dalla vita moderna, a suo parere del tutto antitetica rispetto a questo suo sentire, si sente demotivato nel proseguire nel suo lavoro e abbandona la sua promettente carriera scientifica, prendendosi così "un anno di vacanza dalla vita per cercare un uso appropriato delle sue capacità".

Entra così a far parte del Comitato organizzatore dell'Azione Parallela, in cui si ritrovano filosofi, dignitari, scienziati, aristocratici con l'obiettivo di organizzare degni festeggiamenti per il 70° anniversario dell'ascesa al trono del Kaiser Francesco Giuseppe, previsto nel 1918.
E...

Tutto, nel romanzo, diventa occasione di riflessione, da parte di Ulrich, circa i movimenti intellettuali che iniziano a circolare e diffondersi in Europa in quell'intenso e denso periodo storico..

Che magari, raccontato in questi termini, potrebbe apparire anche un libro noioso... ma vi assicuro che non è affatto così.
Si tratta in realtà di un romanzo brillante, intelligente, ironico e anche divertente..

Scorrevole, anche se è inevitabile che qualche punto lo sia meno.. del resto si tratta di un mattone di 1800 pagine! Ma non è affatto ostico come si potrebbe pensare..

Vale perciò la pena di leggerlo, e prima possibile aggiungerei, perchè poi si avrà voglia, nel corso della vita, di tornarci e ritornarci.. :wink:

Buona lettura...

concordo :)
 

swann

New member
L'ho comprato ma è in lista di attesa da un bel po' di tempo...
Mi state invogliando a cominciarlo :)
 

Zanna

Re Shulgi di Ur
L'uomo senza qualità lo definirei un romanzo-saggio di una lucidità quasi disarmante.
Il filo conduttore dell'opera non è composto da un semplice succedersi degli eventi, ma dalle riflessioni acute di Ulrich sui più svariati temi: il protagonista mette in discussione la civiltà che si va formando agli inizi del secolo scorso, analizza la follia (meraviglioso il punto in cui definisce il sano come colui che ha tutte le malattie mentali mentre l'infermo soltanto una), la morale, il sentimento, il bene e il male.
La maggior parte dei personaggi sono poi molto sofferti e combattuti nelle loro duplici e spesso opposte pulsioni (pur nella loro immobilità d'azione), si pensi a Bonadea, Diotima, Anheim o Hans Sepp.

E' un libro che ho finito di leggere non molto tempo fa, ma ho la certezza che per comprenderlo a fondo dovrò tornarci sopra in futuro.
 

Wilkinson

Member
E' un libro che ho finito di leggere non molto tempo fa, ma ho la certezza che per comprenderlo a fondo dovrò tornarci sopra in futuro.

esatto, la rilettura fa apprezzare molti dettagli, temi, osservazioni che sfuggono la prima volta. Del resto ci sono talmente tanti avvenimenti, azioni, episodi che inevitabilmente essi si perdono durante la lettura, come in un labirinto :)
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Potrei iniziare la recensione di questo romanzo pazzesco, strepitoso, con le stesse identiche parole che ho usato per commentare i volumi della Recherche letti finora: “ci sono libri che non sono solo libri, e neanche "solo" capolavori... Sono qualcosa di talmente grande, e profondo, da chiedersi come sia stato possibile concepirli e come sia possibile per noi, oggi, recepire anche solo un pezzettino del loro immenso valore... ”

Questo romanzo è stato allo stesso tempo una confema e un’incredibile sorpresa. Una conferma perchè, se alcune opere godono di una certa “fama”, un motivo ci sará... o almeno io l'ho sempre trovato. E obiettivamente L’uomo senza qualità è un capolavoro. Punto.
Ma è stata anche una sorpresa, perchè – preparata, ma allo stesso tempo leggermente intimidita nell’accostarmi a un’opera magna di questo calibro (una di quelle davanti alle quali, senza ancora averne letta una pagina, mi verrebbe spontaneo inchinarmi a priori) – certo non mi sarei immaginata una scrittura così brillante, ironica, spassosa, complessa ma assolutamente mai “noiosa”. In questo casi, per come la vedo io, quando ci si trova davanti a un romanzo che non solo è intellettualmente, filosoficamente e persino “scientificamente” ineguagliabile, ma anche penetrante, stimolante e, a suo modo, divertente, non si può che gridare al genio letterario.

É assolutamente impensabile che io possa isolare anche solo uno dei temi o degli aspetti di quest’opera fra quelli che mi hanno più colpito... la complessità e la mole del libro non me lo consentono, e d’altra parte ho già “dato” a sufficienza durante il minigruppo... :mrgreen:
C’è però una cosa che voglio sottolineare e per farlo mi ricollego a ciò che ho scritto all’inizio, ovvero che davanti a certe opere ci si chiede intimiditi se saremo capaci di coglierne tutto il valore e la bellezza, ovvero in parole povere (e banali): se saremmo “all’altezza”.
Bè, posso rispondere raccontando quello che ho provato io: l’emozione indescrivibile di essere trascinata al di fuori di me, di essere “elevata”, “rapita” – quasi fosse un’estasi – per godere dell’incredibile e raro privilegio di condividere l’ “altezza” raggiunta dall’autore. Come se Musil fosse riuscito a prendermi per mano e, a metà fra il sogno e il delirio, a condurmi laddove lui è stato capace di giungere e io – senza di lui, senza questo libro – non sarei mai riuscita ad arrivare. Ha condiviso con me il suo anelito a qualcosa di “grande”, mi ha reso partecipe della sua esaltazione e, ogni volta che alzavo gli occhi dalle pagine e tornavo a guardarmi intorno, mi sentivo scossa da una sorta di capogiro. Questo è quello che ho provato, senza esagerazioni.

In questo romanzo si parla di tutto. Tutto: l’amore, lo spirito, Dio e la morale, la realtà e la possibilità, la Storia, le idee, l’azione, la verità e le opinioni, il sentimento, il pensiero, la politica e il denaro, la sanità e la follia, l'estasi, il bene e il male, i buoni e i cattivi, i “buoni” Cattivi e i “cattivi” Buoni, il genio e la mediocrità, il sesso, la pace e la guerra, la giustizia, il libero arbitrio... E ogni volta in modo talmente preciso e profondo da lasciami spesso senza parole (e, conoscendomi, non è facile!).
L’uomo senza qualità non avrà di certo la trama avvincente di un romanzo d’avventura, e nemmeno il fascino di un viaggio tutto interiore come nei romanzi prettamente psicologici, ma, contenendo in sé il germe di tutte queste cose, di certo ha il privilegio dell’unicità, dell’irripetibilità e il segno di una straordinaria e insuperabile epopea moderna.
 
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bonadext

Ananke
Un'opera immensa, che non si finisce mai di leggere come Musil non ha mai finito di scrivere!
E' una sorta di “enciclopedia dell'anima” dell'uomo moderno, attuale, un'opera che porta a profonde e complesse riflessioni, dove Musil "analizza" tutte le tematiche care al genere umano.

Lo stile è costantemente pervaso da un umorismo sottile. La scrittura è impeccabile e vista la complessità di alcune parti risulta comunque sempre scorrevole... è un'opera eseguita magistralmente!

Sembra che Musil non sia riuscito a terminarlo non per questioni di tempo, ma perchè sia arrivato al limite umano del “Tutto”, era arrivato a un punto dove non si può più fare ritorno, al nulla. Io credo che Musil abbia espresso tutto il suo potenziale e pur mancando di un finale (in stile romanzo) l'opera nel suo insieme risulta completa. E quel senso di incompletezza dimostra che L'uomo senza qualità è molto di più di una semplice opera letteraria... è più un'esperienza di vita che lascia il segno, anche emotivamente, e che non bisogna mai smettere di porsi domande, anche se non troveremo mai le risposte.

Capolavoro assoluto :ad:
 

Vitt96

Member
L'uomo senza qualità è un mastodontico affresco della società dei primi anni del Novecento.
La parte prettamente narrativa del romanzo è esile e procede molto lentamente; libero sfogo viene concesso alle digressioni filosofiche e introspettive dell'autore che scandaglia con spaventosa lucidità una miriade di tematiche filosofiche, pedagogiche, sociologiche, psicologiche e scientifiche.
Uno dei punti cardine del romanzo è il senso delle possibilità che, alla stregua di un proiettile che si va a conficcare nel vetro, frantuma violentemente il concetto di realtà reale nella sua concezione assoluta e quello che noi crediamo essere la realtà reale altro non è che una un frammento di questa, una delle tante realtà possibili che si concretizza e arriva sino a noi filtrata nella luce di una soggettività frutto dell'interazione tra esteriore ed interiore.
Tutto viene filtrato attraverso quest'interazione: la morale, il sentimento, la ragione, l'arbitrio; ne deriva il crollo del mito dell'assolutismo dei valori. Un esempio di ciò è l'annullamento del concetto di bene e male, infatti ogni azione può essere considerata buona o malvagia a seconda delle varie interpretazioni.
Musil ci propone una visione "matematica" della questione: ogni pezzo non è da considerarsi come un'unità indipendente bensì come una variabile di un sistema.

L'ambientazione del romanzo è Vienna, capitale della Cacania (affettuoso soprannome dato dall'autore all'Imperial-Regia monarchia Austro-Ungarica) conosciuta anche come Mitteleuropa ossia Europa centrale: un'Europa nell'Europa. Una sorta di Costantinopoli del XX Secolo, il crocevia del vecchio continente, l'anello di congiunzione tra le popolazioni e le correnti di pensiero dell'Ovest, del Sud, del Nord e dell'Est; tra Europa occidentale, orientale e balcanica. È quindi lo stato più internazionale del suo tempo, uno stato multiculturale formato da popolazioni germaniche e germanofile, slave e slavofile, magiari, cechi, austriaci, ungheresi e italiani; un impero frammentato, destinato al tramonto, in cui nessuna di queste popolazioni riconosce la propria patria.
Musil sfrutta l'occasione del 70° anniversario di governo dell'Imperatore per inscenare l'Azione parallela, una sorta di associazione che ha il compito di riunire lo spirito della nazione e in cui affluiscono tutti i movimenti filosofici e di pensiero che hanno caratterizzato il Novecento.
Con grande maestria e con uno stile di scrittura che si accompagna spesso ad una sottile ma pungente ironia, Musil riesce ad imprimere nelle pagine del libro i grandi paradossi e le debolezze del suo secolo che risulterà essere pieno di vitalità ma al contempo vuoto, paralizzato, immobile.

Personalmente ho apprezzato molto le varie dissertazioni, e ritengo quest'opera una delle migliori che abbia letto fin'ora :D
 

Valuzza Baguette

New member
Lo ammetto è stato faticoso,non tanto per la mole(notevole dell'opera)ma perché non è una lettura semplice,in compenso l'ho trovato davvero molto bello,l'affresco minuzioso di una società,tocca in maniera dettagliata ogni argomento fondamentale della vita di un uomo.
Un opera monumentale,per cui va preso secondo e del tempo e a cui va dedicata molta attenzione.
Questo libro fornisce davvero molti spunti per pensare e l'ho trovato molto attuale.
Lo consiglio!
 
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