Follett, Ken - L'uomo di Pietroburgo

Nick79

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Trama
Una storia nella storia. Tutta la vicenda ha come contesto l'età del primo Novecento e gli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale. Ken Follett è un grande coinvolgitore, e davvero la tensione e la suspence non cala mai in ogni pagina. Ogni personaggio è reso in maniera davvero perfetta, e la storia è quanto mai imprevedibile.
Il protagonista, "l'uomo di Pietroburgo", è un rivoluzionario, e pur di impedire la guerra e di mettere in crisi il governo russo è pronto ad uccidere chiunque. E' un uomo senza paura, Feliks, che non ha nessuna persona a cui è affezionato... o almeno così sembra. Il conte inglese Lord Walden, persona vicina a Churchill, è alle prese con un principe russo per mantenere l'egemonia britannica in Europa. Eppure egli sembra infischiarsene delle possibili conseguenze: le potenze internazionali già fremono dall'entrare in guerra e certamente vi saranno milioni e milioni di morti. Feliks, allora, comincia il suo inseguimento infinito al principe Orlov, nell'intento di ucciderlo, ed evitare così la guerra; e con questa azione, ribaltare finalmente il governo russso.
La storia è molto affascinante e alla fine, tutti i discorsi trattati in "parallelo", cioè come eventi apparentemente distinti, verranno poi a fondersi ed intrecciarsi uno nell'altro. Davvero geniale, come un qualsiasi libro rispettabile che non ti fa mai perdere la voglia di continuare.
La lettura è davvero scorrevole, e come nelle migliori storie, ogni particolare poco sottolineato diventa, poi, quanto mai importante. Non c'è bisogno di fare tanta attenzione al filo del discorso, perchè l'autore è talmente abile a stimolarla che neanche ci si fa caso. Leggere tante pagine senza accorgersene, secondo me, è una delle caratteristiche che distingue un buono scrittore da uno mediocre.
E dunque, che dire? Se siete appassionati di "romanzi storici", o, meglio, di storie ambientate in un tempo ben definito, e se amate una scrittura facile ma davvero stupefacente, beh, compratevi il libro, perchè vi terrà svegli fino a tarda notte!

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Nick79

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Secondo libro che ho letto...

all'inizio l'ho trovato un po' noiosetto (forse perchè abituato al Codice Di Dan Brown) però ho continuatoa leggerlo dicendo "vediamo se migliora"... sono andato avanti con questo motto fino a metà circa, quando le vicende iniziano ad intrecciarsi e finalmente si fa interessante..

Bello il finale.. da un lato quasi "scontato" anche se il metodo di rendere questo finale "scontato" è abastanza avvincente...
 
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Di tutti i libri di Ken Follett letti (e li ho letti quasi tutti) è quello che mi è piaciuto di meno, anzi non mi è proprio piaciuto...non è riuscito a prendermi come gli altri! :roll:
 

strapparomanzi

Renegade Member
Ho già letto diversi libri di Ken Follett. Questo romanzo storico si avvicina molto, nella sua collocazione temporale, all'ultimo capolavoro dell'autore, "la caduta dei giganti". In entrambi i romanzi viene citato il famoso attentato all'arciduca Francesco Giuseppe D'Austria.
Al di là delle connotazioni storiche, devo dire che la figura di Feliks mi è piaciuta tantissimo così come il suo percorso interiore da uomo senza paura e senza legami a padre vulnerabile. Molto interessanti i profili delle due donne del romanzo: Lydia e Charlotte, rispettivamente amante e figlia dell'anarchico Feliks.

Mi mancano un centinaio di pagine alla fien del libro, non vedo l'ora di conoscerne il finale, che si prospetta tragico.
 

MadLuke

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Solito avvincente intreccio di sesso e azione

Come spesso scrivo, detesto le minuziose descrizione degli amplessi sessuali volte solo a se stesse, a solleticare i bassi istinti dei lettori, molto comuni nei romanzi d'azione di questo genere. Eppure Ken Follett è sempre straordinariamente abile a tenere il lettore incollato al libro, col succedersi dei colpi di scena, gli attentati e le fughe.La psicologia dei personaggi è discretamente approfondita, e un merito ancora più grande lo conquista permettendo di rivivere un'epoca così poco conosciuta, e poco celebrata anche dal cinema moderno (anche solo a confronto della Seconda Guerra Mondiale, per esempio) e che invece ha segnato un enorme spartiacque, con la fine della Belle Epoque e l'avvento dei nazionalismi, delle guerre moderne.Il romanzo non ha pretese particolari, eppure secondo me meriterebbe una riflessione constatare come tutti le agitazioni che possono sconvolgere la vita sociale di un paese o addirittura le relazioni tra diverse nazioni, hanno radice nei disagi, nei dolori e nei traumi con cui degli individui, semplicemente "essere umani" portano nel profondo di se, e che talvolta possono influenzare i destini di una comunità.
 
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