Fellini, Federico - Amarcord

Lauretta

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La vicenda, ambientata dall'inizio della primavera del 1933 all'inizio della primavera del 1934 (riferimento certo visto la corsa della VII edizione della Mille Miglia) in una Rimini ricostruita a Cinecittà. narra la vita nell'antico borgo e dei suoi più o meno particolari abitanti: le feste paesane, le adunate del "Sabato fascista", la scuola, i signori di città, i negozianti, il suonatore cieco, la donna procace ma un po' attempata alla ricerca di un marito, il venditore ambulante, il matto, l'avvocato, quella che va con tutti, la tabaccaia dalle forme mastodontiche, i professori di liceo, i fascisti e gli antifascisti ma soprattutto i giovani del paese, adolescenti presi da una prepotente "esplosione sessuale" mettendo in risalto uno di questi in particolare, Titta Biondi e tutta la sua famiglia: il padre, la madre, il nonno, il fratello e uno zio un po' matto. Attraverso le vicende della sua adolescenza, il giovane inizierà un percorso che lo porterà, piano piano, alla maturità.

Premi:

1 Oscar 1975:
miglior film straniero
National Board of Review Awards 1974: miglior film straniero
3 Nastri d'Argento 1974: regista del miglior film, miglior soggetto originale, miglior sceneggiatura
2 David di Donatello 1974: miglior film, miglior regista
Premio Bodil (Copenaghen) per il miglior film europeo
Premio NYFCC (New York Film Critics Circle) per il miglior film e per la miglior regia (Federico Fellini)
Premio della critica SFCC (Le Syndicat Français de la Critique de Cinéma) per il miglior film straniero
Premio Kinema Jumpo (Tokyo) per la regia (Federico Fellini) del miglior film straniero.

se devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di più. L'idea di raccontare la vita di paese mi è piaciuta, i personaggi avevano personalità molto variegate e molto particolari. Si descrive molto bene la vita, gli usi i costumi del tempo, all'inerno di una Rimini anch'essa soggiogata dal Fascismo. ok tutto questo, ma c'è qualcosa che non me lo ha fatto apprezzare molto..continuavo a cercare l'ora per capire quanto mancasse alla fine...e questo significa solo una cosa; che mi sono un tantino annoiata. Posso capire l'Oscar al miglior film straniero, perchè credo sia una bella ricostruzione di una tipica vita di paese.
gli do la sufficienza..nulla di più.


1931-amarcord.jpg

 
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Masetto

New member
<< Al gran maestro Federico Fellini basta mettere in libera uscita la consueta, pur se strepitosa, galleria di balordi già incontrata in tutti i suoi film da trent'anni in qua per lasciare i critici a bocca aperta e incastonare in bacheca un altro Oscar. Fu vera gloria? Ai posteri, sempre che non si addormentino davanti alla tv, l'ardua sentenza. >>
Massimo Bertarelli

<< Preoccupandosi di rendere realistici i personaggi, Fellini rischia di trasformarli in macchiette; mentre la narrazione scivola nell'aneddotica, le scene si frammentano, si polverizzano in sketches, gags, invenzioni estemporanee da teatro, anzi da cinema dell'arte... E il simbolo (il motociclista, il Rex) quando piomba in questa cronaca rusticana fa l'effetto di un signore distratto che abbia sbagliato luogo e film. Simbolo e realtà cioè non si incontrano, ma si sfiorano, si passano accanto senza riconoscersi e senza salutarsi. Sicché il Borgo non diventa il Paese, o il Bel Paese, ossia non assurge a simbolo, nel suo microcosmo, del macrocosmo italico, come evidentemente era nei voti. >>
Claudio Quarantotto

Dovrei rivederlo, ma per ora anch'io lo trovo un film piuttosto noioso e, tutto sommato, debole.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
è un film complesso che richiede una modalità di visione non classica, ma bisogna lasciarsi trascinare da questa esperienza emotiva e visiva e nell'esperienza autobiografica del grande regista.
La prosperosa tabaccaia, la mitica Gradisca e lo zio matto di "Voooooooooglio una donna" interpretato da Ciccio Ingrassia meritano da soli l'entrata nella storia e nella memoria collettiva di questa grande opera cinematografica.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
rivisto questo film che secondo me è uno dei film più suggestivi della cinematografia mondiale, ci sono tanti di quei registi tributari a Fellini e a questo film in particolare, cito Tornatore e Kusturica solo per dire un paio di nomi, che rivedendolo oggi mi sembra ancor più geniale.
 

zolla

New member
uno dei film più semplici e immediati di fellini,ci racconta con efficacia la vita dell'italietta sotto il regime fascista e l'adolescenza.Molto divertente,come nel caso del decameron pasoliniano ha dato poi adito a pietosi surrogati,che sono solo un de-genere.
 

Gian

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Io lo vidi molto tempo fae non ricordo molto, ricordo solo che mi annoiai un pò, ma forse perchè non era il momento giusto per guardarlo, in ogni caso penso che sia il film più rappresentativo di Fellini, è il suo specchio.
 

darida

Well-known member
Bello Amarcord! uno spaccato di provincia...ruspante direi :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
è un film complesso che richiede una modalità di visione non classica, ma bisogna lasciarsi trascinare da questa esperienza emotiva e visiva e nell'esperienza autobiografica del grande regista.
La prosperosa tabaccaia, la mitica Gradisca e lo zio matto di "Voooooooooglio una donna" interpretato da Ciccio Ingrassia meritano da soli l'entrata nella storia e nella memoria collettiva di questa grande opera cinematografica.

Quoto, lo vidi tempo fa e mi piacque molto, questo commento rispecchia le mie sensazioni riguardo a questo film.
 

robertoansioso

New member
Perchè una battuta, scusa? Moccia ha bisogno di tempo, è chiaro, manca certo di esperienza, ma il talento nella regia c'è e si vede. In più dalla sua ha la forza di poter girare film basati sulle sue stupende storie.
 
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