De Sica, Vittorio - Sciuscià

Lauretta

Moderator
Due giovanissimi sciuscià (da “shoe-shine”, lustrare scarpe) napoletani sognano di comperare un cavallo bianco tutto per loro e, per averlo, s'invischiano in un “lavoretto” per adulti che li porta in un carcere minorile, dove sperimenteranno temi quali l'imbrogli, la vendetta e l'odio. finale tragico.

Attori principali:

Franco Interlenghi: Pasquale Maggi
Rinaldo Smordoni: Giuseppe Filippucci
Annielo Mele: Raffaele
Bruno Ortenzi: Arcangeli
Emilio Cigoli: Staffera
Leo Garavaglia: il commissario
Gino Saltamerenda: il panza
Anna Pedoni: Nannarella
Enrico Da Silva: Giorgio
Maria Ciampi: chiromante

Premi:

Oscar onorario 1948 per la rappresentazione di un paese segnato dalla guerra (non c'era ancora l'Oscar al miglior film straniero)
Oscar a Vittorio De Sica 1948
Nastro d'argento alla miglior regia 1946

De Sica è fantastico; racconta con semplicità, naturalezza e realismo puro dei sentimenti e delle situazioni che in realtà sono complicatissime. Film che non stancano mai e questo non fa eccezione. bellissima l'amicizia tra i due bambini, una Napoli appena uscita dalla guerra, sentimenti veri e puri, la paura del tradimento dell'amicizia è fortissima.
ho preferito "Ladri di biciclette" ma è comunque un perfetto capolavoro
 

El_tipo

Surrealistic member
"Tragedia dell'equivoco", sciuscià, primo film neorealista di De Sica, è anche un documento unico sulla vita dei ragazzini del dopoguerra, costretti dalla miseria a fare piccoli lavoretti (lo sciuscià è il lustrascarpe) talvolta superando i limiti della legalità. La storia si svolge quasi interamente all'interno di un carcere, in cui i due giovani protagonisti sono stati rinchiusi per aver partecipato ad un furto. Bellissimo e molto toccante il finale.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Cosa dire se non che mi sono commossa? grande film, un'interpretazione da parte dei ragazzi a dir poco stupefacente, a differenza degli altri tre film, praticamente girato quasi sempre in interni, il carcere minorile. Incredibile come eravamo fino a non molti anni fa, un'Italia irriconoscibile, di cui tenere memoria. Direi tutto perfetto, il tocco di De Sica, rispetto a Rossellini e a Visconti dei film neorealisti, ha una punta di magia e di sogno, ingenuo e crudele allo stesso tempo che lo rende unico. Bellissimo.
 
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