Pink Floyd - The Wall

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(Emi) 1979
psychedelic-rock


The Wall è un concept album (è inoltre il secondo doppio album, dopo Ummagumma). Narra la storia di Pink (in gran parte ispirata alla vita di Roger Waters), che, anche a causa dei tragici avvenimenti della propria vita (il padre morto in guerra mentre lui era ancora in fasce, la scuola disumanizzante, la madre iperprotettiva, l'alienante vita da rock-star, le groupies, il divorzio), si chiude dietro ad un muro psicologico invalicabile, che, per proteggerlo dal mondo esterno lo soffoca inesorabilmente, trascinandolo nella follia (e richiamando, in tal modo, anche la storia personale di Syd Barrett). Le canzoni dell'album spaziano tra sbotti di rabbia anche molto violenti (One of My Turns) e ballate delicate ma strazianti (Nobody Home). La novità del sound si afferma fin dai primi brani dell'album.
Le quartine suonate sul rullante da Mason (In the Flesh) evocano un suono più heavy di quello dei precedenti albums. Il disco richiama spesso suoni bellici (è ancora la batteria di Nick Mason a richiamare sventagliate di mitragliatrice). L'elicottero di Another Brick in the Wall p. II evoca scene di guerra che, legate alla morte del padre di Waters (deceduto nel 1944 ad Anzio), dominano la prima facciata dell'album. Viene forse suggerito anche un rapporto tra la massificazione, subita dai ragazzi ad opera del rigido ed alienante sistema scolastico, e l'inquadramento militare. Dall'infanzia e dalla prima giovinezza di Pink, si passa - nel lato B del primo disco - al difficile rapporto del protagonista, ormai divenuto un rock-star, prima con la madre, poi con il successo. Intanto il rapporto tra Pink e la moglie si incrina a causa della loro incomunicabilità; il muro ormai si è chiuso. Con esso Pink cerca di proteggersi dalle delusioni, da ogni dolore, ma resta più che mai solo. Tenta di vincere il proprio isolamento, ma inutilmente (Is There Anybody Out There? - Nobody Home). Pink è solo ed in balia dei propri produttori che lo salvano da un'overdose solo per sbatterlo su un palco per il suo ennesimo concerto. Waters immagina che la massificazione giovanile, la perdita di identità delle masse di adolescenti venga favorita e forse anche sfruttata dalle rock star, il cui seguito acritico potrebbe addirittura far rivivere gli incubi del nazismo. Ma resta l'isolamento del protagonista. Tale solitudine può essere vinta in un solo modo: analizzare la propria vita, rivedere il proprio percorso. Si apre un processo (The Trial), il cui esito è la condanna, forse dolorosa, forse liberatoria, ad abbattere il muro, ad eliminare le proprie difese, ad esporsi - nudo - ai propri simili. Il doppio album si chiude con la ballade Outside the Wall, poesia delicata e dal tono introspettivo (Soli, o a coppie - Quelli che davvero ti amano - Camminano su e giù fuori dal il muro - Qualcuno mano nella mano - Qualcuno si riunisce in band - I cuori sanguinanti e gli artisti - Fanno la loro comparsa - E quando hanno dato tutto ciò che potevano - Alcuni barcollano e cadono - Dopo tutto non è facile - Sbattere il tuo cuore contro un muro di pazzi), eseguita, alla fine del concerto, da Waters, che prima suona il tema con il clarinetto e poi, affiancato da una band folk (con chitarre e fisarmonica), recita, sul sottofondo del coro, il testo della canzone. The Wall è il punto di arrivo della complessiva esperienza musicale dei Pink Floyd. La critica è abbastanza unanime nel ritenere questo doppio album il capolavoro dei Pink Floyd in quanto connubio perfetto tra musica, testo e rappresentazione dal vivo, segnando una tappa fondamentale nella comunicazione multimediale. L'album è attraversato dal "leit motiv" di Another Brick in the Wall (ma dal vivo i leit motiv sono vari - il tema di Empty Spaces ad esempio ricorre prima di Goodbye Cruel World). In tal modo Waters inserisce nel rock elementi della musica classica. Inoltre l'opera è anche una rappresentazione teatrale: The Trial si svolge addirittura nel palcoscenico della mente di Pink. È un'elaborazione mentale attraverso la quale Pink processa se stesso, immaginando, come testimoni a carico, il maestro, la moglie, la madre. Infine The Wall diventa un film, diretto da Alan Parker con il contributo grafico di Gerald Scarfe.

Track list:

LP1
1. In The Flesh?
2. The Thin Ice
3. Another Brick In The Wall (Part I)
4. The Happiest Days Of Our Lives
5. Another Brick In The Wall (Part II)
6. Mother
7. Goodbye Blue Sky
8. Empty Spaces
9. Young Lust
10. One Of My Turns
11. Don't Leave Me Now
12. Another Brick In the Wall (Part III)
13. Goodbye Cruel World

LP2
1. Hey You
2. Is There Anybody Out There?
3. Nobody Home
4. Vera
5. Bring The Boys Back Home
6. Comfortably Numb
7. The Show Must Go On
8. In The Flesh
9. Run Like Hell
10. Waiting For The Worms
11. Stop
12. The Trial
13. Outside The Wall



Io mi inchino di fronte a questo capolavoro, forse il più bell'album della storia della musica :ad:
Semplicemente strepitoso, siamo di fronte all'eccellenza (una pietra militare).
Insieme a " Dark side of the moon" è uno dei loro album più belli.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L'album degli album, stupendo, ha accompaganto i miei 20 anni proprio alla grande, chi non l'avesse mai ascoltato lo faccia adesso :D

Ad esempio la canzone Another Brick in the Wall, divisa in tre parti nell'album, credo sia una delle canzoni più ascoltate e più famose della storia del rock.

Questo è il testo:

We don't need no education.
We don't need no thought control.
No dark sarcasm in the classroom.
Teacher, leave those kids alone.
Hey, Teacher, leave those kids alone!
All in all it's just another brick in the wall.
All in all it's just another brick in the wall.
We don't need no education.
We don't need no thought control.
No dark sarcasm in the classroom.
Teacher, leave those kids alone.
Hey, Teacher, leave those kids alone!
All in all it's just another brick in the wall.
All in all it's just another brick in the wall.
All in all it's just another brick in the wall.
 
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elena

aunt member
Album che ha lasciato il segno nella storia della musica......meraviglioso :ad:
Bellissimo anche il film :wink:
 
Graaande "Polvere di stelle"!!!
Io sono la persona che porta nel sangue i Pink Floyd, mi scorono nelle vene..., ogni mio respiro emana una nota delle loro canzoni...
Poi, parlando di questo album... mmm!!!
Ogni canzone rapresenta una immagine per se, che ogni uno di noi se la crea al di fuori dal immagine proposta dal video, per quanto sono forti e pittorici i loro testi. La mia "più" preferita canzone, (se si può parlare delle preferite, perchè ognuna è perfetta nel suo complesso) da questo album è:


HEY YOU!



Hey you ! out there in the cold
Getting lonely, getting old, can you feel me
Hey you ! Standing in the aisles
With itchy feet and fading smiles, can you feel me
Hey you ! don't help them to bury the light
Don't give in without a fight.
Hey you ! out there on your own
sitting naked by the phone would you touch me
Hey you ! with your ear against the wall
Waiting for someone to call out would you touch me
Hey you ! would you help me to carry the stone
Open your heart, I'm coming home
But it was only a fantasy
The wall was too high as you can see
No matter how he tried he could not break free
And the worms ate into his brain.
Hey you ! out there on the road
Doing what you're told, can you help me
Hey you ! out there beyond the wall
Breaking bottles in the hall, can you help me
Hey you ! don't tell me there's no hope at all
Together we stand, divided we fall.


in italiano sarebbe:


Hey Tu

Hey tu! Là fuori al freddo,
sei solo, stai invecchiando
riesci a sentirmi?
hey tu! Che stai nel passaggio
con i piedi stanchi e un sorriso che si spegne,
riesci a sentirmi?
hey tu! Non aiutarli a sotterrare la luce,
non arrenderti senza lottare
hey tu! Là fuori da solo,
seduto nudo vicino al telefono
vorresti toccarmi?
hey tu! Con le orecchie al muro
aspetti che qualcuno chiami
vorresti toccarmi?
hey tu! Mi aiuteresti a portare questo masso?
apri il tuo cuore, sto tornando a casa
ma era solo fantasia
il muro era troppo altro, come puoi vedere
non ha importanza quanto ci avesse provato,
non è riuscito a liberarsi
e i vermi rosicchiavano la sua mente.
hey tu! Là fuori nella strada,
che fai sempre quello che ti viene detto,
puoi aiutarmi?
hey tu! Là fuori dietro il muro
che rompi bottiglie nel vicolo,
puoi aiutarmi?
hey tu! Non dirmi che non c’è più alcuna speranza,
insieme resisteremo, divisi cadremo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
mi ricordo che si passava le serate ad ascoltare questo album, magari tutta la compgnia buttata su un divano o su un letto, al buio, una birra e via...bei tempi TUNZZZ
 
Brrr... che brividi, solo a pensarci...
Ho in mente altre stupende canzoni di Pink Floyd, ma non so se è permesso di uscire fuori dal topic (parlo per esempio del "Wearing the inside out", o del "Keep Talking", dal....), ops, scusa "Polverina", ma solo nominare questo gruppo mi basta di non poterne uscire più...
 
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