Singer, Isaac B. - La famiglia Moskat

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Grandissimo scrittore, grandissimo romanzo, storia per non dimenticare

In sintesi
La famiglia del vecchio patriarca Meshulam Moskat attraversa gli anni che dall'inizio del Novecento scendono fino alla seconda guerra mondiale e alla "soluzione finale" messa in atto dal regime nazista. Ma il vero protagonista di questo possente romanzo è l'Ostjudentum, la società ebraico-orientale - in particolare quella di Varsavia - con la sua complessa e densa cultura. Nel racconto di Singer la ricchezza immensa di quella civiltà rivive, con minuzia realistica e visionaria, col respiro delle vicende private e il soffio della storia. Magistrale affresco di un periodo cruciale della storia europea, "La famiglia Moskat" è una delle più alte testimonianze di quel mondo che scomparve tra gli orrori dell'Olocausto.
 
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elydark

New member
Questo libro non l'ho letto però ricordo che a casa dei miei avevo un libro di racconti (penso di narrativa per ragazzi) scritti da Singer.
S'intitolava: Naftali. Il narratore e il suo cavallo Sus e mi ricorderò sempre il racconto demenziale dela carpa che fu annegata nel fiume per punizione.. :) :D
 

elena

aunt member
Grandissimo scrittore, grandissimo romanzo, storia per non dimenticare

In sintesi
La famiglia del vecchio patriarca Meshulam Moskat attraversa gli anni che dall'inizio del Novecento scendono fino alla seconda guerra mondiale e alla "soluzione finale" messa in atto dal regime nazista. Ma il vero protagonista di questo possente romanzo è l'Ostjudentum, la società ebraico-orientale - in particolare quella di Varsavia - con la sua complessa e densa cultura. Nel racconto di Singer la ricchezza immensa di quella civiltà rivive, con minuzia realistica e visionaria, col respiro delle vicende private e il soffio della storia. Magistrale affresco di un periodo cruciale della storia europea, "La famiglia Moskat" è una delle più alte testimonianze di quel mondo che scomparve tra gli orrori dell'Olocausto.

Concordo in pieno con te, Elisa…….. è veramente grandissimo romanzo/testimonianza di un momento critico della storia europea e, in particolare, della società ebraico-orientale .

A differenza di altri autori che analizzano il mondo introspettivo dei protagonisti delle loro opere, Singer dipinge ambienti, vicende, personaggi, usanze e costumi in modo minuzioso, rendendoli immediatamente “visibili” al lettore, come in un affresco e nello stesso tempo utilizza un linguaggio accurato ma semplice, condito di elementi ironici . Accanto ad alcuni personaggi tragici ce ne sono altri divertenti e assolutamente fuori da ogni regola sociale (penso, ad esempio, all’esilarante figura dello zio Abraham :)).

L’autore affronta in modo singolare tematiche drammaticamente delicate come l’antisemitismo, l’invasione della Polonia o l’olocausto: non mette in primo piano questi eventi, tristemente noti, ma li lascia trapelare in tutto il romanzo attraverso frasi o commenti occasionali , magari dell’uomo di strada, quasi in modo asettico; ma forse è proprio questo modo di raffigurare l’assurdo, apparentemente senza alcuna partecipazione emotiva, che rende questo romanzo unico nel suo genere.

Una delle più belle saghe familiari da me lette :wink:.
 
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lettore marcovaldo

Well-known member
Ho letto ,molto tempo fa, questo libro con un certo interesse. Una lunga saga familiare. Alcuni personaggi sono molto ben delineati e ripropongono attraverso le loro vicende i caratteri di un'epoca e di un popolo.
Per certi versi ricordo che fosse anche "troppo" lungo, ma nel complesso è un libro da consigliare.
 

bouvard

Well-known member
La famiglia Moskat è una lunga epopea familiare, le vicende del libro si dipanano, infatti, lungo una trentina di anni, dagli inizi del Novecento fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. E’ la storia della decadenza materiale e spirituale di una ricca famiglia ebrea della Polonia. Il capostipite, Meshulam Moskat, è un uomo che grazie al suo intuito, alla sua furbizia e alle sue capacità è riuscito ad accumulare un’ingente ricchezza, ma è anche un uomo consapevole che i suoi eredi sono degli sciocchi, delle persone incapaci di gestire la ricchezza da lui accumulata. Ma il libro, forse ancor più della decadenza materiale si sofferma su quella spirituale, sui cambiamenti che si andavano operando nella nuova generazione di ebrei. Se i vecchi erano attaccati alle loro tradizioni, ai rituali, se avevamo rispetto di Dio e timore per le sue punizioni, ben altro è l’atteggiamento dei loro figli e nipoti. Niente più riccioli ai lati della testa per gli uomini, niente più capelli rasati e parrucche per le donne, niente più yiddish, ma pettinature e abbigliamento “europeo” e polacco come lingua, ma soprattutto conversioni, dubbi e scetticismo.
Uno dei meriti del libro, secondo me, è quello di presentarci l’antisemitismo nel suo giusto contesto storico, come un qualcosa con cui gli ebrei hanno sempre dovuto convivere e quindi ampiamente presente già prima dell’avvento del nazismo, e che con Hitler ha raggiunto solo il culmine, il punto di non ritorno.
Libro consigliatissimo, però se decidete di leggerlo armatevi di pazienza perché è lungo, molto lungo, inoltre la difficoltà di ricordare i tanti nomi è quasi pari a quella di ricordare i nomi nei romanzi russi.
 
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