Coetzee, J.M. - Foe

~ Briseide

Victorian Lady
'Foe' è la riscrittura della più famosa letteraria di Defoe (da cui volutamente prende origine il titolo) 'Robinson Crusoe'. Susan Barton naufraga su un'isola desenta dopo aver vagato per anni in cerca della figlia scomparsa; qui incontrerà il rude Cruso, uomo visceralmente legato all'isola, e Venerdì, un uomo enigmatico e muto, forse cannibale, visceralmente servizievole nei riguardi di Cruso, suo padrone. Il ritorno in patria dopo un anno di abbandono sull'isola non gioverà di certo alla protagonista, che scivolerà verso il baratro più acceso nel tentativo di dare alle sue vicende una caratterizzazione letteraria che trasmetta un briciolo dell'intensità provata nel viverle.

E' una vicenda vaporosa quella narrata, in cui il confine tra i prodigi della verità e i fantasmi della fantasia si fondono tra di loro, senza intenzione alcuna di far scoprire ove sia il limite dell'una o dell'altra. Emblema della sordità al vero è proprio Venerdì, con la sua lingua mozzata, il suo cervello avvizzito, il suo animo straziato ed ogni suo brandello traslato in un qualche luogo immaginario. Il tutto corredato da una scrittura asciutta ed una narrazione volutamente fredda, volutamente snella, volutamente e contraddittoriamente farsesca. Più che un libro, 'Foe' è una raccolta di metafore e spunti riflessivi vestiti con parvenza di leggerezza. Un assortimento di domande e di quesiti assordanti, che rimbalzano da una pagina ad un'altra senza sosta, e che - come spesso accade nella vita - permangono nebulosamente irrisolti.
 
Ultima modifica:

Wilkinson

Member
profonda ammirazione per questo breve romanzo di coetzee. Rapido, leggero, fatto di frasi semplici eppure così indimenticabili. Si direbbe che l'importanza di questo autore sia inversamente proporzionale allo spazio che occupano i suoi brevi libri nelle librerie al confronto dei volumoni che torreggiano ( spesso pieni di inutile arroganza ) sugli scaffali Tanto poco è quello spazio, tanta è l'importanza delle sue novelle. Libri brevi ma essenziali, fondamentali come è appunto Foe.
I temi del racconto emergono in maniera così limpida che ci riempiono di meraviglia. Le frasi così semplici, senza nessuna pretesa verbale rivelano i loro significati in modo apparentemente elementare, ma certo non è facile scrivere in questo modo.
Il silenzio viene confronato con il linguaggio, la possibilità di narrare un 'esperienza ( il naufragio della protagonista sull'isola) viene analizata in modo indimenticabile. Qual è la vera possibilità di comprendendersi tra le persone ? Esiste questa possibilità ?
Devo ammettere che la mia copia è piena di frasi sottolineate, frasi che mi hanno colpito.
Penso non ci sia miglior complimento di questo per un libro.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Libro molto ben scritto e molto bello anche come soggetto, quello dello scrittore in rapporto alla sua storia, ma anche quello del raccontare quello che si è vissuto, tra realtà e interpretazione.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Sono rimasta colpita dal commento di Briseide perciò ho deciso di iniziare a leggere questo autore che conoscevo solo di nome, però sono partita da Il maestro di Pietroburgo (appena potrò lo inserirò in PB) perché il mio amore per il Dosto ha prevalso sulla infatuazione per Defoe avuta il mese scorso dopo aver letto Moll Flanders.
Che dire... La parte iniziale più descrittiva mi aveva spaventata un po' ma poi proseguendo ho trovato le metafore e gli spunti di riflessione di cui aveva parlato Bri. Ho notato anche diverse attinenze tra la protagonista e Moll, sicuramente volute da Coetzee.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Citazioni

Ma ci sono volte in cui una coltre di stanchezza cade su di me, e allora vorrei solo essere trascinata via verso una vita nuova in una città lontana.

Ma ora tutta la mia vita sta diventando una storia e a me non resta piú nulla di mio. Pensavo di essere me stessa e che questa fanciulla fosse una creatura di un altro ordine intenta a pronunciare parole inventate da voi. Ma ora sono piena di dubbi.
Non mi rimangono che dubbi. Sono l'incarnazione stessa del dubbio. Chi mi dà voce? Sono anch'io un fantasma? A quale ordine appartengo?
 
Alto