Nine Inch Nails - The Downward Spiral

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(Interscope) 1994
industrial


The Downward Spiral (anche noto come Halo 8) è il terzo lavoro in studio dei Nine Inch Nails uscito nel 1994, a due anni di distanza da Broken.

Il successo dell'album portò i NIN alla popolarità, specialmente dopo l'uscita del secondo singolo, Closer, accompagnato da un controverso videoclip, diretto da Mark Romanek. Il pezzo finale, Hurt, fu coverizzato da Johnny Cash nell'album "American IV: The Man Comes Around'".

L'album

Alienazione e paranoia, depressione, perversione, tutto questo e molto altro in un concept-album che racconta la sottomissione al "sistema" dell'individuo protagonista, il quale troverà riparo, infine, nel suicidio. Un sistema al quale non si può sfuggire, perché è quello in cui viviamo, cresciamo e moriamo. La successione dei brani scandisce i "capitoli" di questo racconto, dove troviamo invettive antireligiose (Heresy) e inquietanti episodi di futuristica schizofrenia (I Do Not Want This), il tutto scandito da un suono che è tutta una orchestra di strumenti, digitali e non, i quali si fondono venendo a creare canzoni che è difficile, ad un primo approccio, definire tali. Seguendo solamente quella che è la sua idea di musica, Trent Reznor incide un disco dove il meccanico-robotico fa da padrone, dove ogni singolo battito è il frutto d'uno studio meticoloso, o più correttamente, ossessivo. In linea con una visione "Nietzschiana" della realtà, Reznor annuncia ancora la morte di Dio, e come l'uomo, tentando di ergersi a padrone del mondo, riveli tutta la sua fragilità.

Tracce


Versione originale

1. Mr Self Destruct – 4:30
2. Piggy – 4:24
3. Heresy – 3:54
4. March of the Pigs – 2:58
5. Closer – 6:13
6. Ruiner – 4:58
7. The Becoming – 5:31
8. I Do Not Want This – 5:41
9. Big Man With a Gun – 1:36
10. A Warm Place – 3:22
11. Eraser – 4:54
12. Reptile – 6:51
13. The Downward Spiral – 3:57
14. Hurt – 6:13

La versione giapponese contiene la cover Dead Souls dei Joy Division, dal film Il corvo, inserita tra Big Man With a Gun e A Warm Place.

Edizione deluxe

(disco 1)

* Identico alla versione originale.

(disco 2)

* Collezione di remix e b-side, gli ultimi tre pezzi erano inediti.

1. Burn – 5:00
2. Closer (Precursor) (remixata dai Coil, Danny Hyde) – 7:16
3. Piggy (Nothing Can Stop Me Now) (remixata da Rick Rubin) – 4:03
4. A Violet Fluid – 1:04
5. Dead Souls (brano dei Joy Division) – 4:53
6. Hurt (Quiet) (remixata da Trent Reznor) – 5:08
7. "Closer to God (remixata da Reznor, Sean Beavan, Brian Pollack) – 5:06
8. All the Pigs, All Lined Up – 7:26
9. Memorabilia – 7:22 (brano dei Soft Cell)
10. The Downward Spiral (The Bottom) (remixata da John Balance, Peter Christopherson, Drew McDowall, Hyde) – 7:32
11. Ruiner (Demo) – 4:51
12. Liar (Reptile Demo) – 6:57
13. Heresy (Demo) – 4:00

Formazione live


Anche in quest'album come nei precedenti buona parte degli strumenti sono suonati dallo stesso Trent Reznor durante le registrazioni. Quella che segue è la formazione dei NIN durante i tour che seguirono l'uscita dell'album: Self Destruct tour, Further Down the Spiral tour e Dissonance .

* Trent Reznor - voce
* Robin Finck - chitarra, sintetizzatore
* Danny Lohner - basso, chitarra, sintetizzatore
* Chris Vrenna - batteria


Nessuno come Trent Reznor era mai riuscito a unire la violenza anti-sociale all'introspezione più profonda: con lui le figure del distruttore sociopatico e del cantautore fragile ed emotivo si incontrano e diventano una cosa sola, permettendo così a un'intera e confusa generazione di riconoscersi, perdersi e ritrovarsi nella catartica esperienza che è l'ascolto di questo album straordinario. Anche per questo "The Downward Spiral" è a tutti gli effetti uno spartiacque, un punto d'arrivo e di partenza, una data nella storia del rock.
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ArturoBandini

New member
Pretty Hate Machine ha fatto partire la rivoluzione, Broken l'ha seguita, The Downward Spiral l'ha perfezionata. Eppure preferisco The Fragile.
 
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