Ah, noi donne....!!!!

Prendendo lo spunto da una domanda posta da Fabiog, riporto un capitolo del libro Il mondo e la donna pratica scritto da Zrinka Pavic.... secondo me, istiga a riflettere.
Vorrei sentire come lo pensate voi... sia il pubblico femminile, che quello maschile....

UNA SALVA IN ONORE DEI RAGAZZI SELVAGGI

Quando Marlon Brando si era affogato nel liquido dei suoi stessi polmoni, la mia vicina di casa si era meravigliata tanto del necrologio. Non sapeva neanche minimamente che il defunto tanti anni prima, aveva interpretato il ruolo del padre di Superman. “Gli si addiceva meglio il ruolo del assassinio di Superman”, aveva risposto bruscamente, “perché dubito proprio che il padre di Superman col tempo sarebbe diventato una scimmia da taverna”. Comunque, mi aveva confidato che nella sua gioventù sospirava, dietro la faccia da furbetto del Selvaggio, molto di più di quanto succeda oggi portando le buste piene della spesa al quinto piano.
E’ vero, Marlon Brando è invecchiato molto male. Si e ingrassato al ritmo di un neonato, si è lasciato andare con la passione delle erbacce e si ostinava allo standard di un gentile signore di una certa età. Anche se avesse cercato di trasformarsi in una persona di questo genere, non ci sarebbe riuscito.
La dignitosa vecchiaia è riservata ai buoni ragazzi, e questo Brando non lo è mai stato. Non è mai stato simpatico come Jimmy Stewart, nobile come Gregory Peck o elegante fino alla decadenza come Paul Newman. Era rude, sarcastico, antipatico e pazzo. E noi lo adoravamo proprio per questo.
Però, non si può mantenere fino alla età di ottant’anni un’immagine di selvaggio sex-appeal. La cattiveria pittoresca ed emozionante rimane giovane per sempre o sparisce insieme con la gioventù. Per poter rimanere leale, l’anti-eroe deve morire giovane o ci deve diventare disgustoso durante la vecchiaia. Tutto il resto non sarebbe naturale, come ci ha già mostrato una volta Oscar Wilde nel “Ritratto di Dorian Grey”.
In quel senso vecchio selvaggio Brando merita un nostro grande applauso.
Trasformandosi nella propria caricatura, aveva interpretato il ruolo del cattivo in modo leale, senza riserva e fino in fondo. Però perchè ci era cosi caro, in quel modo? Da dove arriva (questa) adorazione femminile per i cattivi (almeno quelli dei film)? Perché amiamo i cretini? Perché ci piacciono i banditi? Perché adoriamo gli uomini per i quali la sigla VIP non significa VERY IMPORTANT PENIS, ma VERAMENTE IMBECILE PERSONA? Siamo davvero stupide, ingenue o qualche altra cosa?
Ecco cinque motivi con gli esempi corrispondenti:

I cattivi ragazzi sono INTRIGANTI, PROFONDI E SENSIBILI
Questa teoria è costruita sull’ipotesi che cattivi sono soltanto i ragazzi infelici e feriti, e che SOLTANTO per questo motivo si comportano come pittbull epilettici. Se toccasse loro, invece, una VERA DONNA e l’AMORE DELLA LORO VITA (che ognuna di noi desidera diventare almeno da quando si è vaccinata contro la poliomelite), tutte le loro barriere cadrebbero e si risanerebbero tutte le loro ferite. Sotto gli spessi strati di diabolica cattiveria e maniere rudi si scoprirà l’anima pura di sensibili selvaggi nella cui profondità sappiamo nuotare solo noi.
Celebre rappresentante di questo cattivume è Fitz, il personaggio che nel serial “Cracker” interpreta Robbie Coltrane. E’ più grasso e più brutto di una enciclopedia generale, fumatore, alcolizzato, trascura i figli, tradisce la moglie, e neanche verso l’amante si comporta diversamente, è maleducato, disordinato, irresponsabile ed egoista.

Sulla carta nessuno lo vorrebbe
Però, quel stesso Fitz è un vero tesoro di saggezza e di spirituale sarcasmo, quello stesso cretino uccide psicologicamente, con domande intelligenti, gli psicopatici più testardi, e la faccia sofferente di questo giocatore d’azzardo alcolizzato– scioglie anche i più duri cuori femminili. Lo guardiamo come un prezioso diamante, coperto di fango. Com’ è possibile?
E’ possibile perché guardiamo solo una parte della storia.
Trascuriamo il fatto che NELLA REALTA’ un rapporto sentimentale non ha mai fatto passare a nessuno neanche un callo al piede, per non parlare dei grossi traumi, del carattere brusco o dell’alcolismo. Trascuriamo anche la differenza tra le caratteristiche personali da un lato e l’educazione, l’intelligenza, la loquacità dall’altro lato. Sogniamo di scoprire tesori nascosi nei cuori fino a ieri ego-maniaci e attribuiamo al nostro amore caratteristiche carismatiche di guarigione. Con queste premesse, avremmo creduto che anche i cani giocano davvero Poker....

..
 
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Continuo con la citazione....

I Ragazzacci sono EMOZIONANTI
Siamo realisti. Neanche Jimmy Stewart non apprezzava tanto la sua Vita Meravigliosa. Già all’inizio di questo film è sprofondato in una forte depressione. Era nato in una piccola cittadina americana, là aveva frequentato le scuole, là aveva fatto anche il servizio militare durante il periodo della Seconda guerra mondiale, là si era innamorato, sposato, là sono nati i suoi figli… In tutto questo tempo aveva sognato il Grande mondo e delle avventure, risparmiava soldi, lavorava con zelo e si era dedicato alla famiglia. Detto in parole povere, come persona e cittadino modello materialmente e spiritualmente investiva nel futuro.
Poi un giorno ha dovuto chiudere l’attività, dichiarare fallimento e affrontare la povertà, aveva capito che non avrebbe mai potuto realizzare i suoi grandi progetti. Aveva capito anche che si trovava nella merda anche perché credeva sul serio in un futuro migliore. Per questo non si era mai spostato da là. Doveva subito prendere quello che gli si offriva, invece che selezionare le priorità.
Capendo questo, ma anche che adesso era troppo tardi per i cambiamenti, aveva deciso di uccidersi. Se Quello da lassù non gli avesse mandato niente di meno che un Angelo e se quello strano tipo non l’avesse tirato fuori dal fiume, ci sarebbe anche riuscito. L’Angelo aveva poi mostrato a Jimmy come sarebbe stata la vita nel piccolo paesino senza di lui e poi proseguono le scene in cui il messaggio parla dei rapporti tra la gente, sull’amore, il senso della vita, la comunità, bla, bla, bla. Bel film. Però rimane il fatto che non sarebbe stato neanche un po’ interessante se non ci fosse stato l’intervento delle forze sovrannaturali.
L’essenziale: i buoni ragazzi può darsi ci possano offrire una vita buona, ma raramente (senza gli effetti X-files) ispirano una storia bella ed emozionante.
D’altra parte, l’emozione rude dell’ urlo di Brando “Stellaaaaaaaaaaaaaa” in “Un Tram che si chiama Desiderio”, ci scombina l’ intero quadro ormonale.Non resistiamo alla spontaneità con la quale Richard Gere in “All’ ultimo respiro”, getta fuori dal finestrino dell’ automobile tutte quelle odiose cassette e rapisce dall’università la sua amata, chiedendole di partire immediatamente con lui per il Messico. Ci tremeranno i denti d’ incertezza per le prossime mosse di questi ragazzacci, non avremo mai da loro un progetto reale per un futuro migliore, però sappiamo che nessun dei loro sogni sparirà per paura. E sappiamo che cercheranno di realizzarli uno a uno. Molto spesso in modo del tutto sbagliato, però molto divertente.
Nello stesso momento trascuriamo che Stanley Kowalsky nel “Tram” distribuisce a sua moglie, oltre che intense grida d’amore, anche degli Schiaffoni. Dimentichiamo che Gere in “All’ultimo respiro” è un semplice ladruncolo di macchine con la fissazione di Jerry Lee Lewis e brutti pantaloni a scacchi. Scordiamo che con questi tipi i progetti per un futuro migliore non ci sono perché non c’è un futuro e neanche un miglior futuro. Trascuriamo che il sensibile Brando nel “Tram” alla fine aveva violentato la sorella di sua moglie e dimentichiamo che la sua iperattività in “Respiro” , che a dire il vero, assomiglia di più agli sport estremi della pubblicità della lacca “Taft” con continui cambiamenti climatici muore, in effetti, sulla strada. Con il pettine in mano.
Buttiamo via tutto questo fuori dal quadro. Ci focalizziamo solo sui loro quindici minuti di gloria e nella nostra eccitata fantasticheria vediamo solo noi stesse, LUI, il mondo che i ragazzi dalla porta accanto non sanno mostrarci, e, certamente, la nuvola colorata con i forti colori dell’ adrenalina.
 
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I cattivi sono MISTERIOSI, INTOCCABILI, IRRAGIUNGIBILI E COOL
Gabriel Byrne in “Crocevia della morte” interpreta un gangster, assassino e soprattutto una persona con un carattere difficile. Lo rende affascinante una certa aurea che si crea intorno ai suoi crimini. Si comporta come chi ha visto e ha fatto troppo male per una regolare vita umana, come se con ogni crimine compiuto gli uscisse una parte dell’anima e come se non potesse raccontare delle sue sofferenze neanche dietro le suppliche di sua madre sul
letto di morte. Soltanto fuma, beve e sofferente fissa lontano.
In una scena la donna con cui andava a letto gli rimprovera l’ insensibilità. Lo accusa di non darle nessuna importanza, neanche quella minima. Gabriel non reagisce, almeno non verbalmente, anche se sappiamo che l’ama. La guarda un po’ di più del solito, tira un altro tiro di sigaretta, a proposito glielo soffia sugli occhi, sbatte un po’ le palpebre, incrocia le gambe e abbattuto abbassa lo sguardo verso terra. Se in quel momento cominciasse a piovere, l’aria si riempirebbe di scintille per la tensione di forti emozioni. Però, d’altra parte, può darsi che si è solo accorto che gli si è slacciata la scarpa.
I tipi come Gabriel, con il loro comportamento ci dicono: “Non lo saprai mai”. Può darsi che gli occhi lucidi e le spalle ricurve davvero nascondano un dolore profondo, ma può darsi anche che abbia problemi di vista e soffra di sciatica. Qualsiasi sia la verità, è solo sua e morirebbe piuttosto che confidarcela.
Una grande sfida, vero? Ci immaginiamo che cosa succederebbe se ci fossimo proprio noi a farlo sciogliere Immaginiamo la trionfale penetrazione dello scudo, l’esclusivo lasciapassare per il suo misterioso mondo interiore e le onde di emozioni dietro l’oscuro sguardo. Lo guardiamo un’altra volta mentre lui fuma e fissa lontano, e poi corriamo in bagno a strizzare le mutandine.
Trascuriamo il fatto che noi stesse abbiamo smesso di usare questa tecnica di “donne belle, misteriose e sofferenti” ancora dalla terza media, e che abbiamo capito già nell’adolescenza che è molto stupida e stereotipata. Trascuriamo però la possibilità che sotto tutti questi strati glaciali si nasconda un cumulo di letame che in nessun modo vorremmo neanche annusare. Molto più volentieri sentimentalizziamo.


 

elisa

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mi verrebbe da rispondere che "i cattivi ragazzi" attraggono solo "le brave ragazze", una semplice legge fisica dei poli opposti, nel momento stesso in cui noi donne diventiamo "cattive ragazze" la bilancia si sposta e va a finire che l'attrazione sia per i "bravi ragazzi".
 

fabiog

New member
mi verrebbe da rispondere che "i cattivi ragazzi" attraggono solo "le brave ragazze", una semplice legge fisica dei poli opposti, nel momento stesso in cui noi donne diventiamo "cattive ragazze" la bilancia si sposta e va a finire che l'attrazione sia per i "bravi ragazzi".

Il discorso dell'attrazzione dei poli opposti mi trova sicuramente d'accordo,il problema è che questa "attrazzione" è vissuta da uomini e donne (premetto che non voglio generalizzare quindi non mi riferirò mai al 100%) in maniere diversa,mi spiego.Trovo assolutamente comprensibile che la donna possa essere attratta almeno una volta nella vita dal"mascalzone",ritengo che sia qualcosa di radicato che ricorda l'istinto primitivo,ma soprattutto che sia legato al fascino della trasgressione e del vivere al limite,abbiamo gli esempi di donne per bene che facevano follie per il bandito Vallanzasca sono fatti reali,ripeto non le condivido,ma posso comprenderle.Noi uomini non siamo da meno quanti di noi non hanno mai sognato di incontrare almeno una volta nella vita una "femme fatale"? Qualcuna che ci travolga nell'anima,nel sangue e nel corpo? Secondo me molti di noi uomini l'hanno sognato e magari c'è anche chi l'ha vissuta tale esperienza,un esperienza che ti marchia a fuoco che vorresti cancellare,ma che sei contento di aver fatto perchè è cmq un esperienza di vita.E cos'è la "femme fatale"se non la versione femminile del "mascalzone"? Quindi in questo senso nessuna differenza,la maggior parte di noi uomini e donne che viviamo una vita normale abbiamo questa curiosità.
Dove stà allora la differenza? La differenza stà che l'uomo riconosce che questa sua attrazzione è fisica o fondalmentalmente legata al desiderio passionale,sappiamo che non cambierà mai, ci rovinerà il cuore e non solo,le "pretty woman" sappiamo che esistono solo nei film(e a proposito pretty woman scappa con Richard Gere che fà il ricco finanziere non con Danny de vito che fà il metalmecanico).
Penso invece che la donna abbia il nostro stesso tipo di attrazzione,fisica passionale,ma siccome non vuol ammetterlo la maschera dietro la convinione che quest'uomo in fondo non è cattivo,meschino o opportunista ,ma che nel suo profondo vuole essere salvato,che ha un anima sola e triste.Questo fà si ceìhe non si accorga mai del male che lui le può fare o che se ne accorge molto tardi.
 
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fabiog

New member
Arrivo ora ad un altro punto della questione: siete sicure che questo tipo di uomo abbia veramente questo tipo di anima? Insomma sia cosi solo e triste,ma che se si innamora possa cambiare?Pensate veramente che possa innamorarsi o che in realtà non sia solo innamorato di sè stesso, e che alla prima difficoltà che s presenti vi pianti in mezzo ad una strada per salvarsi la pellaccia perchè è in realtà un codardo?
E torniamo quindi al discorso dell'apparenza iniziale:dunque se uno è o si atteggia a "mascalzone" le donne pensano che sia un cucciolo spaurito ferito che ha bisogo di essere aiutato ed amato,solo per questa apparenza? Leggono così profondamente nell'anima?
Si sono mai chieste cosa possa nascondere l'anima del "bravo ragazzo vicino di casa" o del collega d'ufficio o del compagno di banco silenzioso?
Sanno come in alcuni di loro si possa nascondere un mondo di solitudini,di tristezza e di disperazione profonda che trattengono dentro di loro perchè non sono bestie ,ma perchè consapevoli di vivere in un mondo civile con delle regole e non nell'anarchia? Un mondo che magari esplode quando tornano nelle loro case,soli, che esplode nella notte mentre dormono? Immaginiamo la felicità,la salvezza che l'amore di una donna potrebbe dare loro in quei momenti in cui condividerebbero con lei e solo con lei,perchè magari non l'hanno mai fatto con nessun'altra, questo loro mondo? Questo farebbe,secondo me,sentir bene una donna, saprebbe di poter aiutare qualcuno a tener accesa la fiamma,prima che si spenga totalmente e invece cosa vedono? Vedono che più ti "atteggi",più fai rumore più vivi di espedienti più maltratti più vai meglio. Più si vede questo,più cresce l'amarezza e più cresce il cinismo.
Naturalmente questo stesso tipo di pensiero lo rivolgo anche a parti inverse,non che noi uomini siamo innocenti spesso anche noi non ci accorgiamo di molte cose è logico che essendo uomo ho espresso il punto di vista dalla mia parte,ultima cosa ricordo che non ho mai voluto generalizzare intendo sempre che ci sono alcune donne attratte da quest'uomini non tutte
 

~ Briseide

Victorian Lady
Credo che ci sia un errore in quello che hai scritto. Perchè il prototipo di uomo che le donne sono solite idealizzare, immaginando un'anima sensibile sotto la coltre apparente, non coincide con l'uomo muscoloso rozzo e prepotente, o del bullo di quartiere. Anzi, potrebbe trattarsi tranquillamente del bravo ragazzo vicino di casa, del collega d'ufficio o del compagno di banco silenzioso. Perchè? Perchè questo meccanismo salvatore prende il via da uno sguardo triste lanciato nel vuoto, da un silenzio, da un sospiro, da un paio di occhi lucidi; tutte cose che lascino intravedere un qualcosa di nuovo e nascosto in un uomo che apparentemente non si mostra fragile ed aperto, ma sigillato nel proprio intimo emozionale. Poi, che ambienti frequenti, quanti muscoli abbia o dove lo si sia conosciuto, conta pressapoco zero. :wink:
 

fabiog

New member
Credo che ci sia un errore in quello che hai scritto. Perchè il prototipo di uomo che le donne sono solite idealizzare, immaginando un'anima sensibile sotto la coltre apparente, non coincide con l'uomo muscoloso rozzo e prepotente, o del bullo di quartiere. Anzi, potrebbe trattarsi tranquillamente del bravo ragazzo vicino di casa, del collega d'ufficio o del compagno di banco silenzioso. Perchè? Perchè questo meccanismo salvatore prende il via da uno sguardo triste lanciato nel vuoto, da un silenzio, da un sospiro, da un paio di occhi lucidi; tutte cose che lascino intravedere un qualcosa di nuovo e nascosto in un uomo che apparentemente non si mostra fragile ed aperto, ma sigillato nel proprio intimo emozionale. Poi, che ambienti frequenti, quanti muscoli abbia o dove lo si sia conosciuto, conta pressapoco zero. :wink:

Quello che dici varrà sicuramente per te,ma come ho specificato non ho mai avuto intenzione di generalizzare
 

Nikki

New member
Dopo tormentate esperienze, ho capito che in materia di uomini vale completamente il principio "quello che si vede è tutto quello che c'è". Basta solo saper guardare
 

Nikki

New member
mi verrebbe da rispondere che "i cattivi ragazzi" attraggono solo "le brave ragazze", una semplice legge fisica dei poli opposti, nel momento stesso in cui noi donne diventiamo "cattive ragazze" la bilancia si sposta e va a finire che l'attrazione sia per i "bravi ragazzi".


ma...non sarò mica diventata una cattiva ragazza???? :D
 

Bluedress

Member
Quasi sempre la soluzione sta nel guarire dalla sindrome della crocerossina! :D
E anche su questo ci sarebbe da scrivere fiumi di parole.
Col tempo si cambia, parlo almeno del mio caso.
Si desidera tranquillità, stabilità, un punto fermo ("Almeno tu nell'universo" insomma..) e i tipi dannati, ambiguamente intriganti, maledetti attirano molto meno. Probabilmente col passare degli anni cambiano le esigenze. Forse all'inizio si sente il bisogno di provare qualcosa a se stesse e cioè di essere delle donne in possesso di una forza morale in grado di cambiare e migliorare le persone. Col tempo si ha una maggiore consapevolezza di se stesse, certe conferme non servono più. Si cerca qualcuno con cui condividere davvero qualcosa, senza vivere sempre sul filo del rasoio con la tensione a mille.
Almeno credo.
 

Brethil

Owl Member
Bluedress ti quoto :mrgreen:

Inoltre si arriva ad un punto in cui si capisce che qualsiasi sforzo tu faccia quella persona non cambierà e che a soffrire nella relazione sarai sempre e solo tu.
La reazione a questa consapevolezza può essere duplice: o prevale l'amor proprio e si torna a galla oppure si continua ad affondare.

Tornando al discorso di Fabiog non credo assolutamente che l'amore possa cambiare le persone. Migliorarle forse, ma niente di più.
 
A quanto sembra, si è svilupato un bel dibattito...
A dire il vero, non mi aspettavo cosi numerose le risposte ...
Comunque, per placare, e cercare di conciliare i due punti scontrasti, inserisco il seguito del testo, dove, secondo mio punto di vista, ci troveremo tutti d'accordo. Almeno, spero... con tutto cuore...
Dimenticavo... siccome non sono partita proprio dall'inizio di capitolo, lo inserisco nel primo post... cosi almeno sarà al completo il quadro del testo... con il capo e la coda...
 
I cattivi sono POTENTI
Non esiste uno standard fisico, e neanche mentale, che sosterrebbe che James Gandolfini alias Tony Soprano possa risultare irresistibile per una donna. Comunque, già dopo poche puntate di “Soprano” si era trovato sulla classifica dei più desiderati uomini in America.
A prima vista, è molto difficile trovare del sex-appeal in un pelato grassoccio con una grossa collana d’oro intorno al collo e con il Prozac nelle vene. Che cosa facciamo con lui? Guardarlo mentre rompe i bicchieri e gli sanguinano le mani?
Invece, se lo guardiamo più attentamente la seconda o terza volta, scopriremo una cosa affascinante. Il potere. Lui può fare tutto quello che desidera.
Il potere come l’afrodisiaco non si accoppia soltanto con i cattivi. E’ attraente in tutte le forme: legali e illegali, morali e immorali, fisiche o politiche. L’uomo potente lo troviamo piacevole anche ai livelli più bassi perché pensiamo che ci risolverà i più noiosi problemi quotidiani. Con lui non ci sara più il verde sul conto in banca, l’attese alla posta, i ragionieri e commesse maleducate, la sensazione di impotenza e i desideri irrealizzabili. Con lui ci sentiremo al riparo e protette, e la crema della società ci bacerà le mani. Uraaaah!
Invece, oltre a questo aspetto minore, il potere ci affascina anche perché lo interpretiamo come segno di autostima, intelligenza, decisione e abilità. Le persone con queste caratteristiche sono sempre ammirate da qualcuno, anche se abilmente e con tanta autostima rubano le calze dal camion che le distribuisce.
I ragazzi potenti che sono nello stesso tempo anche cattivi hanno tutto questo, ma anche un altro fiore all’occhiello. Oltre che essere potenti, sono anche misteriosi perché stano sempre nascondendo qualche diavoleria. Come Al Pacino ne “Il padrino”, ci ordinano di non chiedere mai niente sul loro lavoro. A volte ci ostiniamo, però di solito accettiamo. “Perfetto!” ci consoliamo. “E’ un grande tipo, e non mi rompe scatole con le storie dell’ ufficio, gli interessi in banca e i pranzi di lavoro. Urah!”
Se poi il nostro potente cattivo con il segreto professionale fa le visite da una psicoanalista, apparirà un uomo spirituale, proprio come Tony Soprano. Se invece si decide per il fratello-assassinio come l’iper - potente Michael Corleone, sapremo che c’è Fermento. Chi allora non amerebbe uno cosi serio? E chi non proverebbe un po’ di paura di un uomo del genere? E la paura a volte è un potente afrodisiaco, vero?

E’ cattivo PER ME, però mai VERSO DI ME
L’ultimo e assolutamente ideale tipo di ragazzo cattivo è fiabesco come Babbo Natale e Biancaneve, e per questo lo amiamo con corrispondente entusiasmo infantile. Un po’ pazzo, un po’ romantico, coraggioso e pronto a rischiare, non è cosi cattivo di per se, per quanto sia pronto ad essere il peggior animale pur di salvare la donna amata.
Christian Slater nel film “Una vita al massimo” impazzisce cosi tanto per la sua moglie che uccide il suo protettore, gli ruba una valigia piena di cocaina, attiva un’intera squadra di polizia e un’organizzazione mafiosa, sacrifica la vita del proprio padre, rimane ferito ad un occhio in un scontro a fuoco e in bagno parla con il fantasma di Elvis. E tutto questo per poter portare la donna amata verso un futuro migliore. Alla fine ci riesce.
All’idea del uomo che ci ama a tal punto che è pronto non solo di morire per noi, ma anche ad uccidere, in questo film si aggiunge non solo la descrizione del cattivo e delizioso Christian, ma anche la leggenda del complotto dell’intero mondo contro la coppia giovane e innamorata. Christian risolve tutti gli ostacoli con la delicatezza di un piccolo e fragile Ivan, il figlio di tutte le fiabe russe. Soltanto all’ultimo lo aiuta la moglie, coraggiosa e soprattutto meritevole di tanta fatica, e alla fine la romantica coppia mostra il dito medio ai suoi avversari, scappa in Messico e lascia i bastardi ad ammazzarsi a vicenda. L’amore vince su tutto.
Proprio per via di quest’ultima frase e poiché Christian è pronto a tutto, questo film non è soltanto la storia sul vero AMORE, ma anche sul vero romanzo. La storia del vero amore può finire in vari modi e spesso finisce tragicamente. Christian questa volta non l’avrebbe permesso.
Il desiderio di possederla delle bandi rivali non ha distrutto, come a Romeo i sogni d’amore. Non ha pianto e non ha preso il veleno. Ha caricato le pistole e con esse ha gridato:”Andate in quel paese!” Aveva mostrato i denti alle forze del demonio, ha presso tutto quello che poteva, e con la donna amata se ne è andato durante il crepuscolo. Lo avrebbe fatto comunque, anche se per poterlo realizzare avrebbe dovuto vendere droga ai ragazzini nel cortile della scuola. I bravi ragazzi non l’avrebbero fatto.
“Finalmente qualcuno che ci giudica come ci aveva promesso L’Oreal!”, penseremo durante l’incontro con un ragazzaccio cosi. Perché noi valiamo.
Però, davvero tutti questi ragazzacci sarebbero cosi eccitanti anche nella realtà? Al inizio si, ma molto presto ci sveglieremmo. Le loro varianti, anche più innocue, di sicuro ci porterebbero all’esaurimento nervoso o nei centri per donne maltrattate.
Proprio come gli effetti del elettro-stimolatore per gli addominali, tutti questi cattivoni sembrano meglio in televisione che dal vivo. La vera vita è molto meglio accanto un Jimmy Stewart.
Sullo schermo, invece, tutti questi ragazzi difficili sono semplicemente adorabili. Sono la nostra piccola, ma non del tutto segreta, influenzabile cultura pop. Ci aiutano nella ginnastica emotiva e ci nutrono la fantasia con proteine colorate. Accanto a loro ci sentiamo come le protagoniste dei fumetti.
Dunque, sparate un colpo a salve in onore del Selvaggio, recentemente defunto, ricordatevi di tutti quei monelli irrequieti per cui avete sospirato sempre e fatte un sorriso misterioso alla figura che vi compare davanti agl’occhi. Non dite mai perché avete sorriso.

 

daemonia

Member
Bah...passate tutte quante ai "bravi ragazzi" u.u

Siamo in via d'estinzione, ma siamo molto più carichi e afrodisiaci di quanto possiate immaginare u.u.
 

Nikki

New member
Bah...passate tutte quante ai "bravi ragazzi" u.u

Siamo in via d'estinzione, ma siamo molto più carichi e afrodisiaci di quanto possiate immaginare u.u.

Quando dici siamo..intendi i "bad boys"?

magari per alcune semplicemente non c'è più nulla da immaginare... :mrgreen:
ho le mie riserve sulla vostra estinzione..tranquillo!:D
 

Dory

Reef Member
Io sono una ragazza cattiva, con un fidanzato buono e dolce!!
Vedi come si sovvertono le categorie!! :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io sono una ragazza cattiva, con un fidanzato buono e dolce!!
Vedi come si sovvertono le categorie!! :mrgreen:

ma credo che funzioni così, io ogni tanto inverto le parti, perchè mi piace recitare a soggetto :mrgreen:

non credo che ci sia l'algoritmo per cui ragazzo cattivo acchiappa, ragazzo buono no, credo che siamo persone più o meno fragili, più o meno sicure, più o meno bisognose, e questo fa la differenza nelle relazioni.
Poi che ci sia una missione salvatrice o crocerossina della donna questo fa parte di una certa cultura femminile ma mica li salviamo in eterno gli uomini, è un vero piacere lasciarli bruciare nelle fiamme dell'inferno, a volte :wink:
 
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