Terzani, Tiziano - La porta proibita

mado84

New member
Ritorno finalmente al forum e lo faccio con questo libro.
Un libro bello e molto coinvolgente. La vita "cinese" del giornalista raccontata tra storia e dolori. Un libro che racconta quello che forse pochi sanno: la distruzione e l'orrore della Cina sotto la guida del Partito Comunista. Millenni di storia cancellati per fare spazio ad un progresso mai avvenuto. Anni di barbarie e sfruttamento dei poveri...

Lo consiglio a tutti. Un libro che mette in luce aspetti davvero scuri di una civiltà forse da poco conosciuti...
 

elena

aunt member
Ritorno finalmente al forum e lo faccio con questo libro.
Un libro bello e molto coinvolgente. La vita "cinese" del giornalista raccontata tra storia e dolori. Un libro che racconta quello che forse pochi sanno: la distruzione e l'orrore della Cina sotto la guida del Partito Comunista. Millenni di storia cancellati per fare spazio ad un progresso mai avvenuto. Anni di barbarie e sfruttamento dei poveri...

Lo consiglio a tutti. Un libro che mette in luce aspetti davvero scuri di una civiltà forse da poco conosciuti...

Grazie per la segnalazione mado......è in libreria in attesa di essere preso.....dopo il tuo commento......lo metterò tra quelli di prossima lettura :D
 

elena

aunt member
Terminato da poco......mi ha letteralmente sconvolta !!!!
La capacità di Terzani di descrivere il continente asiatico è sempre unica, una prospettiva sempre diversa dai luoghi comuni che solo i grandi viaggiatori e osservatori (oltre che grandi scrittori e gironalisti) riescono a cogliere. E adoro questo autore proprio per questo.
Nel caso di questo libro, viene fatta un'accurata analisi della Cina moderna (il libro è del 1984) che travolge completamente l'immagine di un paese dalla cultura millenaria. Anzi è proprio una cruda dimostrazione di come un'ideologia (ancorché basata su validi princìpi) possa completamente distruggere la storia, la cultura, la religione, le tradizioni e le usanze di un paese.
Mi ha colpito molto la tristemente nota storia del Tibet ma anche tanti altri eventi a me sconosciuti, come la distruzione del monastero di Shaolin (antica culla di arti marziali e di meditazione buddista) ora riportato in auge come semplice attrazione turistica: in molte altre situazioni descritte l'opera di ricostruzione, dopo lo scempio perpetrato all'epoca della Rivoluzione Culturale, è solo una falsità intollerabile perché basata proprio sul desiderio di "dare al turista ciò che cerca" senza alcun rispetto di antichi valori e credenze.
Un libro che, amio parere, merita veramente di essere letto da tutti !!!
 

Maria Antonietta

DolceRivoluzionaria
Dopo aver letto "buonanotte signor Lenin" e "un indovino mi disse" mi sono innamorata dello stile e della bravura di Terzani, capace di far rivivere eventi sconvolgenti, importantissimi ma purtroppo quasi sempre ignorati...ma è capace di farti entrare anche nelle abitazioni, di farti sentire gli odori e i profumi del luogo di cui narra...e questo sarà uno dei libri di quest'estate!
 

Meri

Viôt di viodi
Terzani mi colpisce sempre x il suo modo di scrivere. La parte sul Tibet è veramente chiarificatrice.
Ho pensato a come deve essersi sentito al momento dell'arresto: angosciato, ma anche deluso e arrabbiato.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Terzani mi colpisce sempre x il suo modo di scrivere. La parte sul Tibet è veramente chiarificatrice.
Ho pensato a come deve essersi sentito al momento dell'arresto: angosciato, ma anche deluso e arrabbiato.

Questo è uno dei libri di Terzani che mi hanno fatto "arrabbiare" di più, e anche - insieme a Fantasmi, dedicato alla Cambogia - che mi hanno fatto più "innamorare" di lui... La porta proibita è la testimonianza sincera e terribile di una tragedia di cui il mondo intero fa finta di nulla - oggi come allora - in nome dei delicati equilibri internazionali o, per dirla fuori dai denti, della "paura" che incute la Cina con il suo immenso potere economico. Quello che potrebbe e dovrebbe essere una carneficina riconosciuta (non solo sotto Mao, ma anche dopo e per tanti aspetti ancora adesso) diventa una "rivelazione- scandalo" da sussurrarsi l'un l'altro, avendo paura di non farsi sentire...
Come molti dei libri di Terzani (e mi riferisco soprattutto ai suoi reportages in veste di giornalista, e non ancora di "guru"), è un'opera imprescindibile per capire tanti eventi del passato e tanti meccanismi del presente, tanto più perchè si riferisce a un Paese meraviglioso, la cui straordinaria ricchezza storica, artistica, naturale, culturale è stata prima distrutta (con pochissime eccezioni) e poi "ricostruita" a tavolino, a uso e consumo della coscienza di noi occidentali e all'avidità dei turisti davanti a cui soli il mondo (Cina compresa) si inchina.
Che sofferenza pensare a cosa doveva essere la Cina neanche un secolo fa...
 
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ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Ricostruita sommariamente, senza sapere che cosa si stesse riscostruendo esattamente:OO

Ho letto questo libro diversi anni fa, ma ricordo abbastanza bene un passaggio in cui Terzani raccontava la ricostruzione di un tempio, a cui però era precluso l'accesso ai fedeli... l'intento non era chiaramente quello di ricostituire la componente religiosa-culturale (o anche solo di consentirla, dopo anni di tabula rasa, fisica e psicologica), ma di "dimostrare" al mondo che la Cina proteggeva e valorizzava quelle stesse cose che fino al giorno prima aveva distrutto.
 

velmez

Active member
leggo questo libro direttamente sul luogo e la frustrazione di non poter essere testimone di quello che la Cina fu è davvero alta!
in molte descrizioni ritrovo la Cina di allora, ma ormai dopo 30 anni occorrerebbe un aggiornamento che argomenti la corsa folle all'edilizia, la pressione politico-culturale (mancanza di libertà di stampa e opinione e monopolio dell'informazione e della cultura) oltre che la smodata passione per la comunicazione video che nutrono i cinesi...
Ho apprezzato in particolare il capitolo sul controllo delle nascite e quello scritto da Folco e Saskia sulla loro esperienza scolastica... spiega molte cosse riguardo alla mancanza di creatività!
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ero partito molto prevenuto perchè tutto quel parlare delle culture asiatiche e quell’aria da santone, visti i miei pregiudizi, mi buttavano indietro.
Poi a forza di leggerne bene, soprattutto da parte di Ayuthaya, ho deciso di fare una prova col libro della Cina perchè un minimo ho toccato con mano e poi perchè nella copertina appariva senza la barba bianca.
Dopo venti pagine – alla faccia dei miei pregiudizi - sono tornato in libreria e ho preso altri due libri che mi sto accingendo a leggere.

E’ un libro scritto in maniera talmente semplice e chiara, che è come bere un bicchier d’acqua, nonostante si trattino argomenti abbastanza spessi.
L’argomento è la Cina dei primi anni 80 reduce di 4.000 anni di storia cancellati dalla rivoluzione maoista prima e da quella culturale poi, col risultato che non resta un tempio, un castello, una statua, una biblioteca, un bel niente del tempo che fu, solo sassi che adesso (cioè nei primi anni 80) il governo di Deng Xiaoping cerca di rimettere un po’ in sesto per attirare turisti che gli lascino i dollari.
Oltre a non restare nulla della cultura, non resta nulla nemmeno dell’economia rasa più volte al suolo.
Non restano nemmeno i cani, i gatti, gli uccelli, nulla, tutti sterminati perchè improduttivi, borghesi, lussi inutili da mangiarsi prima che possano mangiare a sbafo qualcosa.
Tutto questo parlar male della Cina ovviamente non gli porta bene, e infatti gli sbirri lo acchiappano, lo tengono un po’ in cella e poi ce lo rispediscono.
Peccato sia stato scritto prima di Tienanmenn: chissà cos’altro avrebbe potuto aggiungere!

Sarà che a me una presunta cultura che in 4.000 anni non è riuscita a mettere insieme 5 minuti di democrazia non mi pare meritevole di essere considerata tale, ma onestamente io non so chi glielo abbia fatto fare di imparare il cinese e andare a vivere là con moglie e figli; io me ne sarei stato nella sua Firenze che oltre che più bella, si mangia e beve mille volte meglio.

Comunque un bellissimo libro che merita di essere comprato, letto, regalato e di passare ad altri dell’autore.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Questo non è, a parer mio, il miglior libro di Terzani. Non so perché, ma diversamente dal solito non mi ha coinvolto particolarmente. Nonostante ciò, rimane comunque un ottimo reportage su un Paese tanto misterioso quanto controverso, e nel libro le mille controversie della Cina degli ultimi ottant'anni appaiono nitide, evidenti e più che mai scomode. In generale, ciò che ho provato leggendo è un profondo rammarico per come si è ridotta una civiltà gloriosa, vittima di se stessa e a sua volta incapace di rialzarsi e di badare a sé. Tutto mi è sembrato troppo squallido, troppo artefatto perché non vi sia una ribellione di massa che sovverta il potere. E mi sconvolge, anche se neanche poi tanto, come la popolazione resti passiva a farsi cambiare le idee da chi governa di volta in volta. Lo so bene, è un'analisi troppo semplicistica la mia, però queste sono le mie impressioni a caldo, dopo la lettura del libro che, ad ogni modo, consiglio.
 
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