Foscolo,Ugo- Di sè stesso

fabiog

New member
Non son chi fui; perì di noi gran parte :
Questo che avanza è sol languore e pianto;
E secco è il mirto, e son le foglie sparte
Del lauro, speme al giovenil mio canto;
Perchè dal dì ch'empia licenza e Marte
Vestivan me del lor sanguineo manto,
Cieca è la mente e guasto il core, ed arte
L'umana strage, arte è in me fatta e vanto.
Che se pur sorge di morir consiglio,
A me fiera ragion chiudon le porte
Furor di gloria e carità di figlio.
Tal di me schiavo e d'altri e della sorte,
Conosco il meglio ed al peggior m'appiglio,
E so invocare, e non darmi la morte.
 
Alto