DEPECHE MODE - Violator

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Depeche mode

Violator (1990)

Ci sono dei casi in cui dei capolavori possono essere tranquillamente ascoltati alla radio, casi in cui la 'music for the masses' - tanto per parafrasare il titolo dell'album precedente a questo - riesce in effetti a piacere a molti benché non sia banale e mediocre pop. E i Depeche Mode, assieme a pochi altri gruppi, sono dei maestri in tutto ciò.
Così nel 1990 uscì "Violator", album che corona il nuovo cammino musicale iniziato dai DM nel 1986, quando con "Black Celebration" decisero di unire alle sonorità new wave tipiche dei loro primi quattro album alcune suggestioni dark.
Tutto in quest'album è perfetto: suoni e immagini, grazie al fantastico operato dell'olandese Anton Corbjin sull'artwork - minimalista e improntato sul nero, come potete ben vedere dalla copertina - e sui suggestivi video (i leggendari "Personal Jesus" ed "Enjoy the Silence", ma anche i meno noti "Policy of Truth" ed "Halo") si fondono armoniosamente, qua artwork e videoclip diventano una cosa complementare e indissolubile e ben pochi artisti sono riusciti in questo (cito ad esempio i Queen o i vecchi U2, che nel periodo "Joshua Tree" - "Achtung Baby" si avvalsero della collaborazione dello stesso Corbjin).

L'album, capolavoro dell'elettronica, inizia con "World in my Eyes", suggestiva song in cui le keyboards e la calda voce di Dave Gahan creano un'atmosfera cupa e sensuale allo stesso tempo. "Sweetest Perfection" potrebbe essere la corretta definizione per quest'album, cupa e inquietate, a mio parere la canzone che meglio esprime il concetto di desiderio ossessivo e nevrotico.
La traccia numero tre è "Personal Jesus" e qui posso solo raccomandare a quei folli che non l'avessero ancora ascoltata o visto il video di farlo alla svelta, è imho una delle canzoni più belle di sempre.
"Halo" non abbandona l'atmosfera cupa che pervade tutto l'album ma è un preludio contrastante alla successiva "Waiting fo the Night", una delle massime espressioni di tristezza e disperazione in ambito musicale (solo "Disintegration" dei Cure a mio parere riesce ad esprimere meglio queste sensazioni).
Ma poi abbiamo il secondo capolavoro, "Enjoy the Silence", un altro video leggendario e una canzone che è un ritorno ad atmosfere più tranquille... almeno nella parte che si può sentire anche nel video: dopo la frase conclusiva «enjoy the silence» nella versione CD segue una parte elettronica molto minimalista ed evocativa che non potrà che farvi prendere alla lettera il consiglio dei DM...
"Policy of Truth" è un'altra song molto valida, "Blue Dress" un breve excursus romantico affidato alla voce di Martin Gore, in quanto la sua voce riesce meglio ad esprimere dolcezza rispetto a quella di Dave, che ritorna col pezzo finale, "Clean", una song amara e allo stesso tempo piena di speranza, pregna di soddisfazione per "avercela fatta nonostante tutto".
Un album assolutamente di culto.

(Recensione tratta da "http://www.rocklab.it/recensioni.php?id=110")
 

Brethil

Owl Member
Il mio preferito assieme a Speak&Spell!

Andrò a vederli dal vivo e non vedo l'ora! Peccato che alcuni dei miei pezzi preferiti non siano in scaletta :(
 
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