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Il Krautrock non è stato semplicemente la musica dei gruppi rock tedeschi nei primi anni Settanta. E' stato uno stile di vita prepotentemente pre-punk a cui giunsero solo pochi Pionieri: gli Ur-punk, i veri iniziatori. Il Krautrock è ciò che sarebbe stato il punk se fosse stato tutto nelle mani di johnny Rotten: una specie di odissea gnostica a base di sballo pagano, Lsd e esplora-il-dio-che-hai-dentro-liberando-il-mostro-che-hai-dentro. Una sorta di Hawkwind più grandiosi ma senza fantascienza del Giorno del Giudizio. Il Krautrock è rimasto nascosto agli occhi di un pubblico probabilmente ignaro di quella sacra combinazione di Stooges, Sun Ra e Mc5 tutti sullo stesso palco. Un cazzuto rock cosmico trascendentale suonato da poeti druidi visionari in anfetamina e suuuuper-fuori-di-testa!
Ti va di inserire qualche loro brano...
Io non li conosco affatto, ma sono molto curiosa di conoscere questo genere... Riesci a trovare qualche cosa in rete...? :wink:
Su gentile richiesta di Nicole, inserisco qualche brano, tratto da you tube, partendo dagli Ash ra tempel, con "Look at your sun", ricordando che estrapolare delle canzoni da album di questo tipo significa frantumarne la loro totalità. Ma non importa. :wink:
Prosegua Cold, prosegua....
Io purtroppo sono un ignorante in questa materia, ma questo che avete postato, fino adesso, non mi dispiace affatto... anzi... :YY
Vai avanti anche con i francesi....
Grande il tuo contributo, Cold Deep! Zeuhl francese? Non so nulla. Informami! E' un piacere sapere di non essere solo a compiere questo lungo viaggio nel cosmo. Grazie a tutti per la compagnia! :wink:
Pubblico una foto degli Ash ra tempel
Pensavo di dedicare questo spazio al Krautrock, e a tutto quello che ne ha fatto parte.
Irmin Schmidt - Coordinatore amminispaziale & organo laser; Jaki Leizbezeit - Ingegnere dei propulsori & ufficiale del sestante sismico; Holger Czukay - fresco di Vietnam, Capo del laboratorio tecnico & basso dal braccio rosso; Michael Karoli - Pilota di chitarra sonar & radar; Malcom Mooney - Comunicatore linguistico spaziale.
(tratto da Krautrocksampler, Julian Cope)
I Can hanno una genesi assai diversa rispetto a tutti gli altri gruppi della scena, frutto come sono dell'unione di esperienze avanguardistiche portate avanti da musicisti già esperti e con alle spalle consolidate esperienze musicali, che spaziano dal freejazz alla musica classica. La proposta musicale del gruppo (originariamente concepito come gruppo di sperimentazione toutcourt) è originalissima e singolare, e tra quelle emerse dall'epopea kraut la più prolifica e fertile: un tentativo di concepire pagine di musica che uniscano la moderna musica classica (Schmidt fu in particolare avido frequentatore dei corsi di Berio, Cage e Boulez), l'elettronica sperimentale e il minimalismo rock dei Velvet Underground. Il gruppo si compone così di due allievi diretti di Stockhausen (Czukay e Schimdt) del giovanissimo chitarrista Michael Karoli (allievo a sua volta di Holger Czukay) e del batterista free Jaki Liebezeit (nelle cui ritmiche ripetitive e sfibranti si nasconde il vero senso della musica dei Can). Il lavoro che i Can compiono nell'Inner Space (questo il primo nome del gruppo), studio e laboratorio dove il gruppo inizia a lavorare incessantemente, è un lavoro di sottrazione: spronati dal taglio minimalista che Liebezeit imprime alle proprie ritmiche, anche tutti gli altri musicisti si concentrano in maniera maniacale sul prosciugamento armonico dei suoni dei propri strumenti. Il primo cantante del gruppo è Malcolm Mooney, uno scultore ed insegnate afro-americano trapiantato in Germania, senza alcuna precedente esperienza musicale ma dotato di una grande voce e carisma. I due lavori fondamentali prima dell'arrivo di Damo Suzuki nel gruppo sono Monster Movie e Soundtracks. Il primo è ancora profondamente influenzato dal rock cupo e lirico dei Velvet Underground, con i suoi squarci di violino maledetto ad opera di Karoli, ma non per questo è un album di scarso valore, tutt'altro: la seconda parte del LP è un'unica lunga traccia registrata dal vivo dal titolo “You doo right”, caratterizzata dall'utilizzo del basso come collante e dalle incursioni degli altri strumenti. Soundtracks è invece un disco di transizione che segna il cambio di vocalist, il meno sperimentale della discografia dei Can e probabilmente quello più immediato. Ci sono composizioni più vecchie con ancora Mooney alla voce ed altre più recenti con il giapponese Suzuki, ma sono comunque tutte concepite per il cinema, caratterizzate dunque dal forte sapore evocativo e sinfonico. Ma il capolavoro dei Can è senza dubbio Tago Mago: il nuovo concetto di musica da camera espresso dalla opening track “Paperhouse”, la ritmica forsennata di “Mushroom Head”, la dirompente suite di “Hallelujah”, la magica ritualità di “Aumgn”ne fanno uno tra i lavori di massimo valore di tutta la scena kraut e del rock anni '70 più in generale. Dopo Tago Mago arriva Ege Bamyasi il disco più “pop” mai concepito dal gruppo e l'ultimo con Suzuki alla voce. Nonostante le differenze evidenti con il suo predecessore un disco di almeno pari livello che viene additato come tra i migliori del gruppo. Peccato perché da qui in poi i Can svestiranno praticamente i panni di sperimentatori viscerali della materia musicale e prenderanno altre direzioni piuttosto trascurabili.