Zusak, Markus - La bambina che salvava i libri

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Un libro particolarissimo, certamente il più originale che mi sia capitato fra le mani da un bel po' di tempo a questa parte.
Una voce narrante d'eccezione, ossia nientemeno che la Morte, una Morte che guarda con interesse e curiosità agli esseri umani e ai loro sentimenti e che svolge il suo "lavoro" non proprio volentieri, ci racconta, con tono umoristico e poetico allo stesso tempo, la storia di Liesel, la bambina "ladra di libri", ambientata nella Germania nazista.
Liesel si trova, con sua madre e il suo fratellino, su un treno che la porterà a Molching, una grigia città dove i due bambini verranno ospitati da un'altra famiglia. Durante il viaggio il fratellino muore. Dopo il seppellimento la bambina vede sulla neve un rettangolo nero con una scritta d'argento e, furtivamente, lo raccoglie. E' l'inizio della carriera della ladra di libri.
Dal momento in cui Liesel, privata dei suoi affetti più cari, farà il suo ingresso nella casa degli Hubermann, noi lettori assisteremo alla perdita della sua spensieratezza e, d'altro canto, al suo continuo aggrapparsi alla vita. Assisteremo con angoscia ai suoi incubi notturni, ma ci commuoveremo e parteciperemo intensamente al crescere del suo legame con Hans Hubermann, un nuovo Papà dagli occhi d'argento. Sorrideremo ascoltando gli insulti (riportati in tedesco) di Rosa Hubermann, burbera e scurrile Mamma dal pugno di ferro e dal cuore d'oro. E poi stringeremo amicizia con Rudy Steiner - l'amico del cuore, che vive nell'attesa di un bacio di Liesel - forte esempio di vitalità in questo romanzo dove spesso la Morte fa da protagonista, e non solo come voce narrante.
Seguiremo le vicende di Max, il pugile ebreo che verrà "ospitato" nella cantina degli Hubermann.
Ma soprattutto vedremo come i libri e le parole, vere protagoniste dal potere salvifico di questo romanzo, cambieranno la vita di Liesel.
Un modo delicato e struggente di interpretare le atrocità del nazismo, grottesco e commovente, decisamente diverso da qualsiasi libro sull'argomento che abbia letto finora. Impossibile non lasciarsi coinvolgere, non commuoversi, non sorridere, non indignarsi. Gli do decisamente il massimo dei voti.
 

gondola

New member
a me non e' piaciuto :-?:roll:, la storia mi piaceva ma era proprio il modo in cui era scritto che mi annoiava.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
a me non e' piaciuto :-?:roll:, la storia mi piaceva ma era proprio il modo in cui era scritto che mi annoiava.

Sicuramente non è un modo di scrivere che può piacere a tutti; decisamente non rientra nei canoni classici, molte frasi sembrano quasi sospese, sembra sempre che qualcosa sfugga, qualcosa di non scritto che si trova "dentro le parole", non è facile da spiegare. Anch'io all'inizio, e per un po', sono rimasta spiazzata, ma poi mi sono affezionata (!) alla voce narrante (anche se spero di non incontrarla ancora per un bel pezzo, ho diverse cose in sospeso qui!) e al suo modo di comunicare. Non ho letto altro dell'autore, perciò non so se questo sia il suo stile "naturale" o se l'abbia adottato di proposito per dar voce ad un'entità non fisica come la Morte, nel qual caso secondo me è ancora più geniale. Ovviamente, ripeto, è un'opinione molto soggettiva :D
 

Robby

New member
Un libro che ti lascia qualcosa dentro... Si è guadagnato il primo posto tra i libri letti quest'anno.... finirà nella wowlist... :)
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
Aggiunto anche io nella lista dei libri da leggere ;) Già il nome mi intriga, poi vorrei provare a leggerne qualche pagina, appena lo trovo in libreria. Mi ispira... :roll:
 

skitty

Cat Member
Ho letto le ultime 300 pagine tutte di fila, senza fare altro... non riuscivo proprio a smettere!
Dai commenti sul forum, avevo intuito che questo libro mi sarebbe piaciuto, ma non pensavo ad un coinvolgimento così profondo.
L'argomento è sicuramente caro a me come a molti, ma viene trattato dall'autore da un punto di vista decisamente originale, almeno per me. Originale in ogni senso.
La voce narrante infatti è la Morte in persona, ma non è un'entità perfida e nera... bensì una presenza quieta, che racconta con delicatezza, con i colori ed i sentimenti, la vita di una ragazzina, Liesel, e delle persone che intrecciano il proprio destino con il suo.
Non solo questo rappresenta un punto differente dagli altri libri che ho letto riguardanti il nazismo: la storia si pone dal punto di vista dei tedeschi non nazisti, quindi tratta il problema delle persone sensibili, semplici eppure di così vasti sentimenti, che si sono trovate in difficoltà perché il loro cuore non permetteva loro di seguire il sistema imposto, e denigrare la vita.
Il filo conduttore in questa storia sono i libri... Dapprima solo parole imparate a stento, poi capitoli letti, libri rubati, e libri scritti, a testimoniare delle vite e dei legami.

Per chi gradisce, vorrei riportare alcuni passi:
“La vita era mutata nel modo più drammatico, ma era indispensabile comportarsi come se nulla fosse accaduto. Immaginati di sorridere dopo un ceffone; poi pensa di farlo ventiquattr'ore al giorno. Questo voleva dire nascondere un ebreo.”

“... e quando infine si arrestò e rimase immobile al centro della stanza, passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita.
Quanti libri aveva toccato?
Quanti ne aveva sentiti?
Avanzò di nuovo e lo rifece, stavolta molto più lentamente con le palme delle mani protese, per permettere alla loro carne di percepire il minuscolo ostacolo di ogni libro. Era come una magia, come la bellezza, mentre vivi raggi di luce splendevano su un candeliere. Più volte quasi tirò fuori del suo posto un volume, ma non ebbe l'ardire di disturbarlo. Erano troppo perfetti.”

“A volte penso che Papà sia una fisarmonica. Quando mi guarda e sorride e respira io sento le note.”

“La ladra di libri riusciva soltanto a concentrarsi sugli ingranaggi delle parole, a vedere i loro corpi distesi sulla carta, schiacciati perché lei potesse camminarvi sopra.”

“ … le porte d'ingresso erano lustre, e le tegole dei tetti sembravano parrucche pettinate alla perfezione.”

“Un'opportunità conduce direttamente ad un'altra, come un pericolo conduce a un pericolo maggiore, la vita a più vita, e la morte a più morte.”

Voto 5.
 
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ale_b47

New member
Appena finito di leggere e devo dire che mi è piaciuto molto. Nonostante il tema non sia dei più facile da trattare (mi riferisco soprattutto alla moltitudine di romanzi già scritti al riguardo) riesce ad apportare comunque degli elementi di novità che vanno dal narratore della storia, al filo conduttore dei libri, con il loro "potere normalizzante" di una realtà altrimenti atroce e sicuramente alla scrittura, direi essenziale come stile ma efficace per le immagini evocate, che può piacere o non piacere.
Ho dato un bel 4/5, buona lettura a tutti!
 

Cristina Marsi

New member
L'ho letto due anni fa e mi era piaciuto molto. Il mio metro di giudizio è basato sull'impressione che un libro mi lascia: se è scadente lo dimentico subito, se è buono persiste a lungo nella mia memoria. Due anni ed un buon ricordo direi è un buon risultato. Per quanto riguarda la lettura, ricordo tuttavia di aver avuto qualche difficoltà: sono andata a rivedermi una recensione che avevo scritto a suo tempo ed ho trovato questo: "Molto coinvolgente anche se è necessario abituarsi allo stile del narratore (la Morte) che, forte della sua onniscienza, ha la brutta abitudine di parlare per indovinelli."
 

bonadext

Ananke
Storia di una ladra di libri

Ho ancora gli occhi lucidi dalle emozioni che mi ha suscitato la "ladra di libri" :). Libro meraviglioso e appassionante, tra i libri più emozionati che ho letto.
Lo stile narrativo è originale, addirittura nelle prime pagine non capivo chi era l'io narrante! Poi ho capito che era la Morte... una raccoglitrice di anime leggera, delicata e introspettiva come non si era mai vista prima! Consigliato a tutti. :wink:
Voto 5
 
M

maredentro78

Guest
Ho ancora gli occhi lucidi dalle emozioni che mi ha suscitato la "ladra di libri" :). Libro meraviglioso e appassionante, tra i libri più emozionati che ho letto.
Lo stile narrativo è originale, addirittura nelle prime pagine non capivo chi era l'io narrante! Poi ho capito che era la Morte... una raccoglitrice di anime leggera, delicata e introspettiva come non si era mai vista prima! Consigliato a tutti. :wink:
Voto 5

Tra te e Ale mi avete convinta,lo compro la prossima settimana!!Evvai!!:YY
 

Francy NeverSayBook

Francy NeverSayBook
Lettura davvero piacevole ^^

Io l'ho letto quando ancora non si sapeva niente dell'uscita del film e manteneva questo titolo e non 'Storia di una ladra di libri' che forse è più appropriato ^^ L'avevo apprezzato davvero anche se non è un capolavoro :p
Sono una novellina nel forum e non vorrei combinare disastri ma vi lascio la recensione che avevo scritto sul mio blog:
Questo sì che è un libro originale. ‘’Come?’’ direte voi ‘’Non parla della Seconda Guerra Mondiale, come migliaia di libri ormai?’’. Sì, avete ragione. E’ proprio di quello che parla ma non è una persona qualsiasi a parlarne, neanche un soldato reduce di guerra e nemmeno un ebreo che è sopravvissuto alle dure condizioni di vita nei campi di concentramento ma chi narra la storia è la Morte. Ma lei non si presenta come un mostro che vuole sterminare il mondo come vogliono fare i Nazisti ma è una personificazione della morte che è stanca, perché nel 1939 ha troppo lavoro da fare, troppe anime da portar via dai corpi inermi e troppi scenari raccapriccianti da vedere: bombe che esplodono, persone che urlano disperate per la perita dei loro amati, aerei che passano minacciosi… e lei, ovviamente, è presente. Il lavoro sporco è costretta a farlo lei.
Sapevate che la Morte ha un cuore? Sì, perché si è affezionata a una bambina di nome Liesel, che ha incontrato più volte durante la sua vita, della quale ci racconta la storia, anticipando avvenimenti importanti come la morte di qualcuno a lei caro o lo scoppio di qualche bomba. Inizialmente mi chiedevo ‘’Come? Un libro che si spoilera da solo?’’ ma poi ho capito; in questo modo quando quel personaggio morirà tu non sarai così tanto sconvolto e, man mano che la storia avanzerà, ti godrai ogni attimo in cui lui parla perché potrebbe essere l’ultimo. Questo ha aumentato notevolmente la mia suspense.
Ho adorato tutti i personaggi, compresa la Morte (cioè, in questo caso). Liesel, la ladra di libri, Max, l’ebreo fuggitivo, Rudy, il migliore amico di Liesel, Hans Hubermann, il papà adottivo di Liesel che le farà amare la lettura e Rosa Hubermann, la madre adottiva di Liesel con un carattere deciso e severo ma che nasconde una personalità dolce. Quando finisci il libro i personaggi ti mancheranno…te lo assicuro.
La Morte durante la narrazione fa dei piccoli interventi in grassetto che io ho trovato singolari ma che altri, stando alle recensioni, hanno trovato fastidiose.
Parliamo un po’ del titolo ora. Perché mai la casa editrice ha sconvolto completamente il significato che non era neanche così difficile da tradurre? Il titolo originale è: ‘’The Book Thief’’. Chissà per quale motivo non hanno chiamato il libro semplicemente ‘’La ladra di libri’’ o ‘’La bambina che rubava i libri’’. Perché Liesel non ha nessuna intenzione di ‘’salvare’’ un libro (forse tranne il primo), perché vuole solo di leggerli, tenerseli per se e conservarseli come dei tesori…come ogni brava lettrice farebbe. (Piccolo Spoiler) Ah…quando qualcuno vi dirà che leggere è inutile diteli che Liesel si è salvata la vita grazie ai suoi amati libri. Buona lettura.
Voto: 4.5
 
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GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Attenzione contiene spoiler

Libro commovente e doloroso. Veramente originale la scelta di far narrare la storia alla Morte, non nelle vesti di una banale Falciatrice con tanto di cappuccio ma un’entità sensibile, delicata, quasi dispiaciuta del lavoro che le tocca. E le toccherà fare gli straordinari nella Germania del '40-45.
Il dolore della perdita, dell’abbandono e dell’assenza Liesel lo sperimenta sulla propria pelle appena la incontriamo. Il freddo di Molching è palpabile, sfonda le pagine e arriva a tagliare il viso del lettore.
La forza di questo romanzo non è tanto la cornice storica sullo sfondo ma sono i personaggi. Quello che ho amato più di tutti è Papà, mi ha fatto commuovere più volte nel corso della narrazione. Quando alle due di notte si siede accanto a Liesel e le insegna a leggere, mi ha ricordato quando da piccolo chiamavo il mio nel cuore della notte e gli chiedevo di portarmi un bicchier d’acqua. L’abnegazione, i sacrifici, la dedizione assoluta, la sua complicità con la bimba, il suo benevolo parlare alle spalle di Mamma, la dignità, la grande umanità: come si fa a non innamorarsi di un personaggio del genere? Quale lettore non vorrebbe un padre così? Di contro, il caratteraccio di Mamma, il suo continuo ricorso alle parolacce e il modo di apostrofare Liesel e il marito, mi hanno ricordato mia madre. Anche lei nascondeva dietro un’apparente corazza da dura un amore incondizionato e una sensibilità non comuni. Mi ha fatto venire le lacrime agli occhi quando va a chiamare Liesel a scuola per farle capire che Max si è svegliato. Altro personaggio indimenticabile è Rudy. Quando si butta nel fiume gelato per recuperare il libro di Liesel e le regala le 3 medaglie d’oro? Brividi. Il suo è un amore paziente, di attesa, di rispetto degli spazi della ladra di libri. La sua amicizia e abnegazione scaldano il cuore.
Dicevo che il libro è anche un pugno nello stomaco, basta pensare ai capitoli sulle sfilate degli ebrei e alla bomba che alla fine devasta la Himmelstrasse.
Insomma, il romanzo è pregno e notevole, una narrazione che i più tacceranno come strappalacrime e buonista ma che invece racconta una storia nella Storia, fatta di profonda umanità in uno dei paesi che dal 1940 al 45 non conosceva nemmeno il significato di questa parola.
Le parole – Liesel lo scoprirà appena imparerà a leggere – hanno un potere enorme. Se per Hitler sono il seme per plasmare le menti a suo piacimento, un po’ come lo erano per il maiale di Orwell ne La fattoria degli animali, per Liesel, Max e la moglie del sindaco (altro personaggio memorabile) esse hanno il potere di connettere e legare indissolubilmente le persone, annullando le distanze, regalando a chi le leggerà una parte della propria anima.
Romanzo meraviglioso, leggetelo.
 

darida

Well-known member
Romanzo molto bello, scritto bene a parte qualche vezzo stilistico dello scrittore,-troppe anticipazioni o salti temporali-ma veniale visto il risultato d'insieme.
Tutti i personaggi sono egregiamente caratterizzati, tanto da meritare un posto d'onore nella memoria e nel cuore.
Liesel e Rudy, Hans e Rosa e Max e la moglie del sindaco e il padre e la madre di Rudy...e Frau Morte che coglie a piene mani ma sa anche aspettare ed essere a suo modo compassionevole

Le ultime pagine sono state difficili, molto commoventi ma senza forzature. Una storia delicata poeticamente inserita tra una delle pagine più dolorose della nostra storia recente, quella vera non inventata, e se ha strappato qualche lacrima non lo ha fatto con l'inganno.
E per finire, da lettrice assidua e appassionata quale sono,non resisto al romanzo che ha tra i suoi punti cardini la forza della parola scritta, che ne esalta il potere nel bene e nel male.

consigliato :)
 

ila78

Well-known member
Commento finale-contiene spoiler
Sono molto felice di aver letto questo libro. Si potrebbe essere tentati di pensare "Un altro libro sulla seconda guerra mondiale, sui nazisti, sugli ebrei? Ormai si è scritto di tutto e di più" io non la penso così, in primo luogo perchè è importante avere sempre punti di vista nuovi, anche se "romanzati" come in questo caso, su una delle più grandi tragedie della nostra storia recente e in secondo luogo perchè questo offre un punto di vista particolare e insolito: quello della Morte come voce narrante (ci si puo' affezionare alla Morte? In questo libro succede.....) e quello di quei pochi tedeschi che scelgono di ragionare con il proprio cervello e non uniformarsi alla "follia" collettiva e dilagante, rischiando la vita in prima persona; e da questa prospettiva insolita escono personaggi indimenticabili: il meraviglioso (e folle sotto certi punti di vista) Hans Hubermann, la moglie Rosa che sembra di pietra ma è solo una facciata (la scena in cui "abbraccia"ogni notte la fisarmonica del marito al fronte è di una tenerezza spiazzante) Liesel con il suo amore per i libri in cui tutti i lettori si identificano (chi di noi non avrebbe infilato le mani in quel fuoco per salvarne almeno uno?) Max, l'ebreo che grazie ai mitici Hubermann per un po' riesce a sottrarsi all'orrore a cui è destinata la sua gente e poi Rudy, il mio preferito, l'antieroe che però è un EROE, l'amico vero che tutti noi vorremmo incontrare almeno una volta nella vita.
Un libro commovente, ben scritto nonostante gli spoiler di Frau Morte e gli spezzatini del racconto che alla fine sono peccati veniali se consideriamo la bellezza e la qualità del racconto. Leggetelo, ve lo consiglio assolutamente. Voto 5/5
 
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