Ungaretti, Giuseppe - Soliloquio

alessissimo84

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Soliloquio

Gennaio-Febbraio 1969

Cercata in me ti ho a lungo,
Non ti trovavo mai,
Poi universo e vivere
In te mi si svelarono

Quel giorno fui felice,
Ma il giubilo del cuore
Trepido avvertiva
Che non ne ero mai sazio

Fu uno smarrirmi breve,
GiÃ* dita tue di sonno
Apice di pietà,
Mi accarezzano gli occhi

Davi allora sollecita
Quella quiete infinita
Che dopo amare assale
Chi ne godé la furia.

Giuseppe Ungaretti
 
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elisa

Motherator
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Ungaretti ha scritto molte poesie ambientate in Friuli, dove ha combattuto durante la prima guerra modiale. C'è una sua poesia a cui penso ogni volta che muore una persona a me cara è questa:

San Martino del Carso

Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muro
Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto
Ma nel cuore
nessuna croce manca
E' il mio cuore
il paese più straziato
 
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elisa

Motherator
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Questa poi regala emozioni continue:

La madre
1930

E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.

In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.

Alzerai tremante le vecchie braccia.
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.

E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.

Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.
 
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Masetto

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A me di Ungaretti piace molto questa (una delle molte scritte in guerra):

Vanità

D'improvviso
è alto
sulle macerie
il limpido
stupore
dell'immensità
E l'uomo
curvato
sull'acqua
sorpresa
dal sole
si rinviene
un'ombra
Cullata e
piano
franta
 
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Soliloquio

Gennaio-Febbraio 1969

Cercata in me ti ho a lungo,
Non ti trovavo mai,
Poi universo e vivere
In te mi si svelarono

Quel giorno fui felice,
Ma il giubilo del cuore
Trepido avvertiva
Che non ne ero mai sazio

Fu uno smarrirmi breve,
Già dita tue di sonno
Apice di pietà,
Mi accarezzano gli occhi

Davi allora sollecita
Quella quiete infinita
Che dopo amare assale
Chi ne godè la furia.

Giuseppe Ungaretti

non la conoscevo...ma non puo' che essere bellissima
 
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