"L'economia muove il sociale"

Daniskin

New member
Leggendo un libro di un noto sociologo(Henri Mendras), mi sono imbattuto in un affermazione che mi ha fatto riflettere non poco. Tale affermazione era la seguente:"L'economia che muove il sociale, che muove il politico e l'ideologico". A pensarci potrebbe essere vero, infatti è proprio per mezzo dello sviluppo tecnologico che oggi in ambito sociale si sono raggiunti notevoli livelli e comunque tale sviluppo tecnologico non sarebbe stato possibile se alla base dei singoli paesi non ci fosse stata un economia solida che avrebbe finanziato la "ricerca".
Oggi grazie ad internet,mass media e social network noi possiamo confrontarci con persone di tutte le parti del mondo che magari hanno una cultura e un ideologia diversa dalla nostra che possiamo condividere o meno. Questo processo di confronto, reso possibile grazie allo sviluppo tecnologico, ci ha resi sempre più cittadini cosmopoliti.
Se oggi il sociale ha raggiunto quasi l'apice del suo sviluppo è proprio perchè alla base c'è stato una sviluppo delle tecnologie che ci ha fornito gli strumenti necessari attraverso la quale confrontarci con le persone del mondo.
Ma è proprio vero che è l'economia che ha reso possibile tutto ciò?

Discutiamone insieme :)

PS: Il libro in questione è "La Seconda Rivoluzione Franancese"
 

alexyr

New member
é un tema di discussione dai tempi della piramide dei bisogni di Maslow.. l'uomo può dedicarsi al sociale, che potrebbe essere considerato sia un bisogno di appartenenza, dopo aver risolto le questioni fisiologiche e di sicurezza.
Di certo un'economia fiorente e uno stato di pace aiutano.
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Leggendo un libro di un noto sociologo(Henri Mendras), mi sono imbattuto in un affermazione che mi ha fatto riflettere non poco. Tale affermazione era la seguente:"L'economia che muove il sociale, che muove il politico e l'ideologico". A pensarci potrebbe essere vero, infatti è proprio per mezzo dello sviluppo tecnologico che oggi in ambito sociale si sono raggiunti notevoli livelli e comunque tale sviluppo tecnologico non sarebbe stato possibile se alla base dei singoli paesi non ci fosse stata un economia solida che avrebbe finanziato la "ricerca".
Oggi grazie ad internet,mass media e social network noi possiamo confrontarci con persone di tutte le parti del mondo che magari hanno una cultura e un ideologia diversa dalla nostra che possiamo condividere o meno. Questo processo di confronto, reso possibile grazie allo sviluppo tecnologico, ci ha resi sempre più cittadini cosmopoliti.
Se oggi il sociale ha raggiunto quasi l'apice del suo sviluppo è proprio perchè alla base c'è stato una sviluppo delle tecnologie che ci ha fornito gli strumenti necessari attraverso la quale confrontarci con le persone del mondo.
Ma è proprio vero che è l'economia che ha reso possibile tutto ciò?

Discutiamone insieme :)

PS: Il libro in questione è "La Seconda Rivoluzione Franancese"

Credo sia vero, ma non ne sarei così entusiasta.

Considerato su cosa si fonda e cosa comporta lo sviluppo economico,
direi che è più quel che chiede (ed ottiene:W) di quello che effettivamente dà.

L'avanzamento tecnologico è solo un aspetto esteriore, che non annulla le sue malefatte.
Inevitabile la domanda: limitatamente alla questione posta, non aveva ragione Marx?
 

Nikki

New member
Considerato il significato, soprattutto etimologico, di Economia e considerato che la politica sociale può esistere, concettualmente, là dove, soddisfatti (??) tutti i poteri in gioco, rimane qualcosa d'altro da distribuire/reinvestire/ricapitalizzare..mi chiedo come non possa essere così!Perciò sì, credo che sia una affermazione corretta e il fatto che sia l'economia a far muovere il mondo induce in non poche riflessioni.
Inoltre, nel mio quotidiano credo di aver goduto negli ultimi tempi di una prospettiva visuale privilegiata sull'uomo e sulla società. E' stato fin troppo lampante che le scelte quasi sempre sono dettate da ragioni "monetizzate" o "monetizzanti". E' triste, quanto stupefacente, ma è la realtà. Dal generale al particolare, dunque, e viceversa. Tutto e tutti si muovono per soldi. Show me the money!!!Il motto collettivo, Fuori i soldi!
 

Mizar

Alfaheimr
Inevitabile la domanda: limitatamente alla questione posta, non aveva ragione Marx?
Assolutamente si. Bisogna saperlo leggere...Marx
Il fatto che l'economia muova la storia dei popoli è affermazione giusta ma non necessariamente triste. Cosa c'è dietro l'economia? Cosa studia?
I bisogni. La sopravvivenza.
Così, l'affermazione marxi..ana (!) secondo la quale ciò che muove la storia è cristallizzabile in una serie di grafici di (P) prezzi e (Q) quantità si risolve in null'altro se non una traduzione parapositivista dell'assunto schopenhaueriano o di più antica tradizione secondo cui il motore dei destini umani sarebbe l'istinto di sopravvivenza. L'amore per la specie. L'amore per l'uomo.
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Assolutamente si. Bisogna saperlo leggere...Marx
Il fatto che l'economia muova la storia dei popoli è affermazione giusta ma non necessariamente triste. Cosa c'è dietro l'economia? Cosa studia?
I bisogni. La sopravvivenza.
Così, l'affermazione marxi..ana (!) secondo la quale ciò che muove la storia è cristallizzabile in una serie di grafici di (P) prezzi e (Q) quantità si risolve in null'altro se non una traduzione parapositivista dell'assunto schopenhaueriano o di più antica tradizione secondo cui il motore dei destini umani sarebbe l'istinto di sopravvivenza. L'amore per la specie. L'amore per l'uomo.

Sento odore di invettiva? Di questi tempi va di moda :mrgreen:

Ricomponendoci: fondamentalmente è così, ma credo che un amore di quel tipo, concretizzandosi poi nella società, in una data gerarchia, in un dato ordine di cose radicato nella storia e puntato in avanti finisca per divorare se stesso. Non l'amore per la specie, quanto quello per l'uomo.
Esistono esempi nella vita animale: nel formicaio, durante un'inondazione, tutte le formiche si prodigano perché la regina e poche altre si salvino, benché questo comporti la perdita di gran parte delle operaie. In quel caso trattiamo di comportatamenti specie-specifici, e non dettati da un istinto di sopravvivenza codificatosi nella convenienza, altrimenti detto: il Capitale.

Dunque il nuovo problema è: c'è identità tra sopravvivenza e tornaconto?
 

Nikki

New member
secondo cui il motore dei destini umani sarebbe l'istinto di sopravvivenza.
E aggiungerei l'ambizione. Anzi spesso la natura umana privilegia la seconda al primo. E trovo anche questo terribilmente affascinante.

Dunque il nuovo problema è: c'è identità tra sopravvivenza e tornaconto?

Mi lancio: c'è una corrispondenza tra sopravvivenza della collettività e tornaconto collettivo; tra sopravvivenza del singolo e tornaconto individuale.
Rilancio:c'è un tornaconto individuale nel tornaconto collettivo?
 

Mizar

Alfaheimr
Sento odore di invettiva? Di questi tempi va di moda :mrgreen:

Ricomponendoci: fondamentalmente è così, ma credo che un amore di quel tipo, concretizzandosi poi nella società, in una data gerarchia, in un dato ordine di cose radicato nella storia e puntato in avanti finisca per divorare se stesso. Non l'amore per la specie, quanto quello per l'uomo.
Esistono esempi nella vita animale: nel formicaio, durante un'inondazione, tutte le formiche si prodigano perché la regina e poche altre si salvino, benché questo comporti la perdita di gran parte delle operaie. In quel caso trattiamo di comportatamenti specie-specifici, e non dettati da un istinto di sopravvivenza codificatosi nella convenienza, altrimenti detto: il Capitale.

Dunque il nuovo problema è: c'è identità tra sopravvivenza e tornaconto?

Ma i risvolti dell'amore sono molteplici. Infiniti come le vie del Signore. Possono significare una Ricerca del tempo perduto o Dachau, una Teoria della relatività o un Enola Gay.
Tutto sommato io apprezzo l'apporto di Marx in queste sue implicazioni.
La questione specifica del Capitale è altra cosa. Dal punto di vista strettamente economico sappiamo tutti bene quanto Marx sia stato smentito dal punto di vista teoretico ed applicativo da vari altri studiosi; dal punto di vista utopistico dalla realtà (e mi riferisco anche alla teoria del collasso).
Quindi, a mio parere, se da Marx vogliamo trarre qalcosa di positivo, bisogna considerare il suo speculare sulla centralità dei movimenti economici.
Secondo me (ed è quello che volevo dire nel post precedente) lo spunto è positvo anche perché dietro di esso si nanconde sorta di fenomenologia (scusatemi l'hegelismo: esso è ampimente banale e giustificato) dell'uomo. Qualcuno potrebbe dire: della morale umana. Così l'extraprofitto diviene sorta di indice del comportamento (dell'agire, della morale) umano. Dunque il profitto come specchio - eh si - di quella che si è definita legge di sopravvivenza. Il cd. tornaconto è implicazi.one dell'istinto di sopravvivenza
In realtà era quanto Marx stesso affermava. Era pur sempre un Hegeliano: per la serie ''così è, così stanno le cose''.

Sul divorare se stessi non posso essere d'accordo ( a meno che il divorarsi non sia funzionale: vedi epidemie, guerre o ipertrofie demografiche...oppure potrei fare riferimento al tuo esempio delle formiche: esso dimostra precisamente il funzionalismo del divorarsi !). Dalla mia lontana postazione posso assicurare che gli esseri umani non solo sono vivi e vegeti, ma sono sempre di più. Eppure i loro bisogni, il loro egoismo di base è sempre stato lì.

Mi lancio: c'è una corrispondenza tra sopravvivenza della collettività e tornaconto collettivo; tra sopravvivenza del singolo e tornaconto individuale.
Rilancio:c'è un tornaconto individuale nel tornaconto collettivo?
Questo può accadere. E' il sogno di ogni liberista (a proposito Sig.na NIkki: si è scoperta Smithiana?)
Ma può anche non accadere. Vedi esternalità negative o altro.
 

Nikki

New member
(a proposito Sig.na NIkki: si è scoperta Smithiana?)

Smith ha argomenti persuasivi, mi affascina ma non sarò mai sua!
La teoria della mano invisibile pretende una fede assoluta nel buon funzionamento della società umana che non posso concedere. Ho un problema in generale con le questioni di fede, conto di affrontarlo prima o tardi.
Apprezzo la tua discrezione nell'indagare il mio status, perciò ho la bontà di confermarti che, sì, sono ancora una Miss!!!!:YY
Era un modo "invisibile" per chiedere la mia mano, sig. Mizar?:mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
Smith ha argomenti persuasivi, mi affascina ma non sarò mai sua!
La teoria della mano invisibile pretende una fede assoluta nel buon funzionamento della società umana che non posso concedere. Ho un problema in generale con le questioni di fede, conto di affrontarlo prima o tardi.
InZzZzZomma...
Quella di Smith non è affatto una fede. Tutt'altro. Smith procede in uno studio quasi matematico delle modalità di accumulazione di ricchezza. La sua non è professione d fede ma attento (e praticamente ineccepibile per il sistema economico interno e mondiale dell'epoca) insieme di proposizioni matematiche. Egli infatti giunge alla famosa metafora solo a seguito della analisi dei dati economici, delle elasticità, delle curve dei comportamenti. Chiunque abbia nozioni minime di storia dell'economia, economia politica e scienza delle finanze deve ammetterlo: le sue non sono suggestive o suadenti petizioni di principio, nè v'è nulla di fideistico nel suo trattato.
Tant'è vero che tutt'oggi si parte sempre da Smith.

Apprezzo la tua discrezione nell'indagare il mio status, perciò ho la bontà di confermarti che, sì, sono ancora una Miss!!!!:YY
Era un modo "invisibile" per chiedere la mia mano, sig. Mizar?:mrgreen:
Va bene, sposiamoci :mrgreen:
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
considerare il suo speculare sulla centralità dei movimenti economici.
Secondo me (ed è quello che volevo dire nel post precedente) lo spunto è positvo anche perché dietro di esso si nanconde sorta di fenomenologia (scusatemi l'hegelismo: esso è ampimente banale e giustificato) dell'uomo. Qualcuno potrebbe dire: della morale umana. Così l'extraprofitto diviene sorta di indice del comportamento (dell'agire, della morale) umano. Dunque il profitto come specchio - eh si - di quella che si è definita legge di sopravvivenza. Il cd. tornaconto è implicazione dell'istinto di sopravvivenza
In realtà era quanto Marx stesso affermava. Era pur sempre un Hegeliano: per la serie ''così è, così stanno le cose''.

Adesso ci siamo.
L'entità astratta del Capitale come fenomenologia (e non lo trovo un riferimento banale) della morale umana; forse l'intuizione più geniale (mi passerai il termine?) di Marx, mutuata dal Maestro.

La legge della conservazione filtra la realtà, la manipola secondo i bisogni dell'uomo; quello che era mera enunciazione astratta si fa pane quotidiano, intervenendo (in)direttamente sulla specie e sulla storia.
Insomma, un modo come un altro per fenomenologizzarsi.
Da qui tutto il complesso di sovrastrutture mutevoli, ma sempre assoggettate alla legge dell'extraprofitto, vera espressione, sebbene adeguata ad un contesto non più naturale in senso stretto, del più elementare istinto che natura ci diede.

Non c'è è non ci può essere identità tra sopravvivenza e tornaconto, per la semplice ragione che questo è solo l'ultima conseguenza della prima; il risultato ultimo di un intero processo che è necessario in ogni sua parte perché la Legge trovi il suo corrispondente, la sua forma "finita" nella realtà, o in altre parole, perché si concreti nel reale.

Sul divorare se stessi non posso essere d'accordo ( a meno che il divorarsi non sia funzionale: vedi epidemie, guerre o ipertrofie demografiche...oppure potrei fare riferimento al tuo esempio delle formiche: esso dimostra precisamente il funzionalismo del divorarsi !). Dalla mia lontana postazione posso assicurare che gli esseri umani non solo sono vivi e vegeti, ma sono sempre di più. Eppure i loro bisogni, il loro egoismo di base è sempre stato lì.

Chiaramente è funzionale nella misura in cui la conservazione lo richiede.
L'uomo, tuttavia, non è bestia dai soli bisogni omeostatici: ha anche patemi morali.
Quanto è accettabile da parte di un'esistenza contingente la propria funzionalità?
 

Mizar

Alfaheimr
Adesso ci siamo.
L'entità astratta del Capitale come fenomenologia (e non lo trovo un riferimento banale) della morale umana; forse l'intuizione più geniale (mi passerai il termine?) di Marx, mutuata dal Maestro.

La legge della conservazione filtra la realtà, la manipola secondo i bisogni dell'uomo; quello che era mera enunciazione astratta si fa pane quotidiano, intervenendo (in)direttamente sulla specie e sulla storia.
Insomma, un modo come un altro per fenomenologizzarsi.
Da qui tutto il complesso di sovrastrutture mutevoli, ma sempre assoggettate alla legge dell'extraprofitto, vera espressione, sebbene adeguata ad un contesto non più naturale in senso stretto, del più elementare istinto che natura ci diede.

Non c'è è non ci può essere identità tra sopravvivenza e tornaconto, per la semplice ragione che questo è solo l'ultima conseguenza della prima; il risultato ultimo di un intero processo che è necessario in ogni sua parte perché la Legge trovi il suo corrispondente, la sua forma "finita" nella realtà, o in altre parole, perché si concreti nel reale.?

Per questo ho parlato di implicazione. Dove S è sopravivenza e T tornaconto, abbiamo S= f(T)

Chiaramente è funzionale nella misura in cui la conservazione lo richiede.
L'uomo, tuttavia, non è bestia dai soli bisogni omeostatici: ha anche patemi morali.
Quanto è accettabile da parte di un'esistenza contingente la propria funzionalità?
Bella domanda. In secoli di storia la risposta è stata una, con molteplici appellativi: ragion pratica; morale; etica; leggi concorrenziali :)mrgreen:)
Il punto non è questo. Il divorare l'umanità è un simbolo dai molteplici significati. Significa seppelire e conservare. Significa morire divorati dai propri figli per rinsacere, per risorgere. Si pensi ad Isacco... L'umanità che si divora è il movimento dell'umantà, il suo crescere.
Io almeno parlavo di questo.
A cosa alludevi tu?
Se parlavi della prospettiva implosivistica del Marx non posso essere d'accordo (come non è d'accordo la storia, la teoria economica e anche Dio [vedi l'ironica - nel contesto in esame - crisi del '29].
 

Nikki

New member
Va bene, sposiamoci :mrgreen:

mmm..è una proposta interessante, vuoi rendermi una donna onesta, ho capito. Ma devo avvertirti, sono gelosa e vendicativa.
Propongo un breve periodo di fidanzamento, anche per consentire a ciascun utente di parlare ora o tacere per sempre!
Che emozione, non ho mai avuto un forumfidanzato! E, decisamente, la mano invisibile è moolto più intrigante della mano morta!:mrgreen:

p.s. ci daremo del tu ora?ma no dai, fa più romanzo dell'800 così!Come Renzo e Lucia uahauhauaha
 

Mizar

Alfaheimr
mmm..è una proposta interessante, vuoi rendermi una donna onesta, ho capito. Ma devo avvertirti, sono gelosa e vendicativa.
Propongo un breve periodo di fidanzamento, anche per consentire a ciascun utente di parlare ora o tacere per sempre!
Che emozione, non ho mai avuto un forumfidanzato! E, decisamente, la mano invisibile è moolto più intrigante della mano morta!:mrgreen:

p.s. ci daremo del tu ora?ma no dai, fa più romanzo dell'800 così!Come Renzo e Lucia uahauhauaha
[OT-MODE/on]

Eccoti l'anello:
image004.jpg

Mi hanno detto che fa problemi nelle vicinanze dei vulcani attivi. Ma, per, il resto, è un signor anello !

A proposito: io sono simile a quello in foto. Solo più cafone :mrgreen:

[OT-MODE/off]
 

Nikki

New member
[OT-MODE/on]

Eccoti l'anello:
image004.jpg

Mi hanno detto che fa problemi nelle vicinanze dei vulcani attivi. Ma, per, il resto, è un signor anello !

A proposito: io sono simile a quello in foto. Solo più cafone :mrgreen:

[OT-MODE/off]

Perfetto!

Anch'io sono come nella foto, solo più delicata!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
mi dispiace di dover intervenire, ma chiedo ai partecipanti alla discussione di rimanere nel tema del topic...se no mi tocca usare il topic-ida :mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
mi dispiace di dover intervenire, ma chiedo ai partecipanti alla discussione di rimanere nel tema del topic...se no mi tocca usare il topic-ida :mrgreen:
Ghghgh, è vero. Torneremo alle fila - noi che (soli) abbiamo contribuito e tenuto vivo il thread :mrgreen: - e non parleremo più di matrimoni (!)

Per questo motivo posterò alcuni brani tratti dalla Inquiry di Smith.

Il valore che gli operai aggiungono ai materiali si divide dunque in questo caso in due parti: l'una paga il salario e l'altra il profitto dell'imprenditore sull'intero valore dei materiali e dei salari che egli ha anticipato. Egli non potrebbe avere alcun interesse ad occupare degli operai, se dalla vendita del loro lavoro non si attendesse qualcosa di più di quanto è sufficiente per ricostruire il suo capitale

Ogni sistema che cerchi con incoraggiamenti straordinari di attirare verso rami di attività quote di capitali maggiori di quelle che vi andrebbero naturalmente o di distoglierne, si dimostra in realtà contro-operante. Ritarda il processo verso la riccezza e grandezza, diminuisce i valori reali di terra e lavoro.
[...]Il sistema semplice e ovvio si stabilisce da se stesso spontaneamnte. Ogni uomo è lasciato libero di perseguire il proprio interesse a suo modo e di portare la sua attività in concorrenza con altre ed altri.
Il sovrano è affatto dispensato da un dovere, nel tentare di adempiere il quale egli deve essere sempre esposto a innumerevoli delusioni.


Incredibile, tra le altre cose, la genuina profeticità dell'ultimo periodo :mrgreen:
 

Daniskin

New member
Credo sia vero, ma non ne sarei così entusiasta.

Considerato su cosa si fonda e cosa comporta lo sviluppo economico,
direi che è più quel che chiede (ed ottiene:W) di quello che effettivamente dà.

L'avanzamento tecnologico è solo un aspetto esteriore, che non annulla le sue malefatte.
Inevitabile la domanda: limitatamente alla questione posta, non aveva ragione Marx?

PS:Mi scuso per il doppio post, la risposta al quote sta giù ;)
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Bella domanda. In secoli di storia la risposta è stata una, con molteplici appellativi: ragion pratica; morale; etica; leggi concorrenziali :)mrgreen:)
:mrgreen:

Per quanto ne so, non è stata soddisfacente.

Il punto non è questo. Il divorare l'umanità è un simbolo dai molteplici significati. Significa seppelire e conservare. Significa morire divorati dai propri figli per rinsacere, per risorgere. Si pensi ad Isacco... L'umanità che si divora è il movimento dell'umantà, il suo crescere.
Io almeno parlavo di questo.
A cosa alludevi tu?
Se parlavi della prospettiva implosivistica del Marx non posso essere d'accordo (come non è d'accordo la storia, la teoria economica e anche Dio [vedi l'ironica - nel contesto in esame - crisi del '29].

Certo, avere dio dalla tua parte è bella consolazione, eh. :p

Mi riferisco al primo punto da te spresso - anche perché mi torna più comodo :mrgreen: -, a questa umanità che fagocita se stessa senza mia allentare il ritmo (anzi accelerandolo), per garantirsi la prosecuzione all'interno della storia; alla legge della conservazione che tutto trascina imperterrita e spietata, sacrificando le esistenze contingenti, in nome del futuro della specie.
E' lì che la morale diviene, facendosi semplice riflesso nell'economia.
 

Daniskin

New member
Credo sia vero, ma non ne sarei così entusiasta.

Considerato su cosa si fonda e cosa comporta lo sviluppo economico,
direi che è più quel che chiede (ed ottiene:W) di quello che effettivamente dà.

L'avanzamento tecnologico è solo un aspetto esteriore, che non annulla le sue malefatte.
Inevitabile la domanda: limitatamente alla questione posta, non aveva ragione Marx?

io non penso che l'economia chieda di più rispetto a quello che dà. Se l'economia di un paese è ben stabile a goderne ne sono i servizi e i consumi. Inoltre non dobbiamo dimenticare che in un paese dove c'è disponibilità di capitale, c'è anche apertura alla "ricerca", che da un lato migliora il tenore di vita e quindi il benessere. Tutto ciò è magnifico poichè è il benessere che porterà sempre di più ad un allungamento della vita.

PS:sicuramente l'avazamento tecnologico ha portato delle malefatte, ma non bisogna dimenticare che è propiro lo sviluppo tecnologico che ha migliorato il sociale.
 
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