Fleming, Victor - Via col vento

Dorylis

Fantastic Member
[Gone With The Wind, USA, 1939, Mélo, durata 220']
Regia di Victor Fleming
Con Clark Gable, Vivien Leigh, Olivia de Havilland, Hattie McDaniel

Trama

Passioni e infelicità dell'inquieta Rossella sullo sfondo della Guerra Civile Americana.

Figlia di un ricco proprietario terriero, Rossella ama Ashley, che però le preferisce la cugina Melania. Rossella accetta l’offerta di matrimonio di un vecchio spasimante che, appena scoppiata la Guerra di Secessione, cade in battaglia. A causa del conflitto la proprietà e la famiglia di Rossella vanno in rovina. Lei deve trasferirsi in casa di Melania, ad Atlanta, città che viene messa a ferro e fuoco dai Nordisti ormai vittoriosi. Alla fine della guerra, sola e povera, ritrova l’avventuriero Rhett, arricchito e ancora disposto a occuparsi di lei…

Commento

Una delle più belle e tormentate storie d'amore del cinema. Un melodramma instancabile che attraversa le fasi della guerra civile americana, uno dei film più visti nella storia del cinema.. Che dire, un capolavoro immortale!
I personaggi sono complessi e interessanti, la recitazione perfetta, le scenografie sontuose, che volere di più? Il romanzo di Margaret Mitchell vine reso sullo schermo con una maestria grandiosa!
 

Dorylis

Fantastic Member
Tieni prendi un fazzoletto, sembra impossibile ma nei momenti più gravi non hai mai un fazzoletto! (Rhett a Rossella)

Rossella: So solo che ti amo.
Rhett: Questa è la tua disgrazia.
Rossella: Aspetta, Rhett... Rhett... Se te ne vai, che sarà di me, che farò?
Rhett: Francamente me ne infischio!

Tara... A casa... A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno! (Rossella)
 

darida

Well-known member
mammamia! ogni tanto va rivisto, dando per scontato che una prima volta lo abbiano visto tutti :D o non saremmo qui :wink:
 

Masetto

New member
<< […] A romanzo-fiume, film-fiume. La prima impressione che ne ebbi, quando anni or sono lo vidi, fu quella di un film San Carlone (la colossale statua di San Carlo, nei pressi di Arona). E questo cinematografico San Carlone, come tutti i San Carloni che hanno una loro rinomanza, la deve anzitutto al rispetto delle proporzioni. Come lo straordinariamente piccolo, anche lo straordinariamente grande ha le sue difficoltà d’euritmia. Via col vento le ha in parte risolte, il primo tempo è abbastanza compatto, e convenientemente aerato (Il secondo potrebbe finire anche prima, o non finire mai; ma ciò dipende dal romanzo, seguito con parecchio rispetto).
Se così, per lo spettatore buona forchetta, il film record si trasformerà anche in un film-scorpacciata; per parlarne più seriamente si potrebbe dire che Via col vento è un po’ la super-enciclopedia del consueto cinema americano. Anzitutto lo spettacolo; poi i mezzi per alimentare lo spettacolo, profusi a piene mani, un’ignominia sarebbe la minima economia; poi la cosidetta «tecnica», non per nulla anche il technicolor fa qui una sua gradevole prova oleografica; poi un complesso d’attori imponenti; e fra 57 (cinquantasette) personaggi, capeggiati da Leslie Howard, Olivia De Havilland e Clark Gable, ancora spicca, come naturalmente doveva spiccare, una Vivien Leigh che ci dà una Scarlett (Rossella) O’Hara molto ambiziosa, avida e cinica e un po’ incongruente, quale la Mitchell non poteva certo desiderare più vivida quando delineò il suo personaggio. Infine l’ambientazione, la cornice del quadro: dalle scenografie agli ambienti naturali, dagli arredi ai costumi, una dosatura meticolosa.
Ampio e sicuro, proprio come questo suo film-fiume, scorre sotto ogni inquadratura il super-standard dello standard cinematografico americano. Siamo nella zona del superiore mestiere. È un immenso quadro celebrativo, ma da padiglione d’esposizione. I visitatori passano, ripassano, se ne compiacciono; nessuno di loro vorrebbe che, a esposizione finita, l’immensa tela fosse collocata in un museo; ma tutti ben volentieri riconoscono la fatica del pittore (un uomo solo, a organizzarsi e a dipingersi tutte quelle figure). >> Mario Gromo
 

lavy

New member
bellissimo :ad:, preferisco film che parlino di storie d' amore che finiscono bene, ma in fondo "domani è un altro giorno" no??! chi può sapere che cosa è successo ?:)
 

velvet

Well-known member
Che film! Neanche la durata di 4 ore mi ha trattenuto dal rivederlo ieri in tv...

In certi momenti Rossella la prenderesti a schiaffi, e poi, farsi sfuggire così Rhett... però che gran personaggio!

Come sempre trovo il libro molto più bello (anzi mi è venuta voglia di rileggerlo) però credo che per trarne un film non si poteva fare meglio!
 
Ultima modifica:

Meri

Viôt di viodi
Il libro non l'ho letto, ma il film, anche conoscendo a memoria il copione, è sempre commovente
 
G

giovaneholden

Guest
Una pietra miliare del cinema,incredibile ancora adesso per la brillantezza e la tecnica essendo talmente in anticipo sui tempi da essere perfettamente godibile ancora adesso a tanti anni di distanza dalla sua realizzazione.
 

maurizio mos

New member
<< […] A romanzo-fiume, film-fiume. La prima impressione che ne ebbi, quando anni or sono lo vidi, fu quella di un film San Carlone (la colossale statua di San Carlo, nei pressi di Arona). E questo cinematografico San Carlone, come tutti i San Carloni che hanno una loro rinomanza, la deve anzitutto al rispetto delle proporzioni. Come lo straordinariamente piccolo, anche lo straordinariamente grande ha le sue difficoltà d’euritmia. Via col vento le ha in parte risolte, il primo tempo è abbastanza compatto, e convenientemente aerato (Il secondo potrebbe finire anche prima, o non finire mai; ma ciò dipende dal romanzo, seguito con parecchio rispetto).
Se così, per lo spettatore buona forchetta, il film record si trasformerà anche in un film-scorpacciata; per parlarne più seriamente si potrebbe dire che Via col vento è un po’ la super-enciclopedia del consueto cinema americano. Anzitutto lo spettacolo; poi i mezzi per alimentare lo spettacolo, profusi a piene mani, un’ignominia sarebbe la minima economia; poi la cosidetta «tecnica», non per nulla anche il technicolor fa qui una sua gradevole prova oleografica; poi un complesso d’attori imponenti; e fra 57 (cinquantasette) personaggi, capeggiati da Leslie Howard, Olivia De Havilland e Clark Gable, ancora spicca, come naturalmente doveva spiccare, una Vivien Leigh che ci dà una Scarlett (Rossella) O’Hara molto ambiziosa, avida e cinica e un po’ incongruente, quale la Mitchell non poteva certo desiderare più vivida quando delineò il suo personaggio. Infine l’ambientazione, la cornice del quadro: dalle scenografie agli ambienti naturali, dagli arredi ai costumi, una dosatura meticolosa.
Ampio e sicuro, proprio come questo suo film-fiume, scorre sotto ogni inquadratura il super-standard dello standard cinematografico americano. Siamo nella zona del superiore mestiere. È un immenso quadro celebrativo, ma da padiglione d’esposizione. I visitatori passano, ripassano, se ne compiacciono; nessuno di loro vorrebbe che, a esposizione finita, l’immensa tela fosse collocata in un museo; ma tutti ben volentieri riconoscono la fatica del pittore (un uomo solo, a organizzarsi e a dipingersi tutte quelle figure). >> Mario Gromo

Credo che non avrei saputo dire di meglio. Posso solo aggiungere, per me, una cosa: in genere tendo addormentarmi verso la metà del primo tempo, annegando in una specie di mare di melassa e scontatezza e la buona Rossella mi pare onestamente una ritardata mentale che, di fronte a una cosuccia come una guerra civile che chiunque con un po' di sale in zucca avrebbe intuito distruttiva per il Sud (senza industrie, senza economia) non riesce a sfuggire alla logica del thè e pasticcini e della serata danzante. Ma poichè era davvero così, a quei tempi... dormo e lascio ad altri il godimento di uno dei migliori kolossal USA
 

LuvBeethoven

New member
Tieni prendi un fazzoletto, sembra impossibile ma nei momenti più gravi non hai mai un fazzoletto! (Rhett a Rossella)

Rossella: So solo che ti amo.
Rhett: Questa è la tua disgrazia.
Rossella: Aspetta, Rhett... Rhett... Se te ne vai, che sarà di me, che farò?
Rhett: Francamente me ne infischio!

Tara... A casa... A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno! (Rossella)

Rhett: Frankly, my dear, I don't give a damn!

I doppiatori italiani sono favolosi, ma ascoltare le voci originali... è come vedere un film in 3D

 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Un film incredibile per la forza comunicativa che ancora adesso riesce ad avere a distanza di 77 anni, film record sotto tutti gli aspetti e che fa parte dell'immaginario collettivo di tutti noi, come una leggenda dell'Olimpo con personaggi così delineati da renderli eterni nella loro personalità e attitudine. Tutto può essere discusso e su tutti i livelli, a me ha affascinato nell'ultima visione i due duetti delle due coppie protagoniste, quasi da opera lirica, magnifici nel loro progressivo svilupparsi fino alle scene finali. La sceneggiatura è a dir poco superba, così come la fotografia.
 

unkadunka

New member
Rimane sempre un film straordinario in tutto non per nulla al netto dell'inflazione rimane la pellicola più vista di tutta la storia del cinema.
 
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