Almodovar, Pedro - Gli abbracci spezzati

MCF

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:ad:Il nuovo film del grande regista spagnolo dal titolo suggestivo è diverso da quelli che inventa e dirige di solito in cui ci pone davanti a situazioni originalissime. Io ho visto “Tutto su mia madre”, “Volver” e “Parla con lei”. Che cosa posso dire? Mi sono rimasti dentro; nei giorni successivi, mi sorprendevo a ricordare le scene del film nei momenti più strani come, per esempio, quando mi lavavo i denti appena alzata o mentre facevo la spesa al supermercato.
Questo film è diverso perché tratta un argomento classico, normale: un’intensa storia d’amore che coinvolge un regista e un’attrice, amante di un ricco e anziano magnate. Il personaggio più importante è Penelope Cruz che Almodovar riesce a potenziare in modo incredibile: con lui, da brava diventa superlativa, da ragazza non particolarmente bella diventa una vamp, quasi una nuova Loren dalle labbra sensuali, gli occhi enormi e una sensualità prorompente.
Ma la Cruz recita anche in un altro ruolo, ben diverso; così constatiamo una volta di più la sua natura eclettica e l’abilità del truccatore che opera una vera e propria magia.
Non contento di sdoppiare la parte dell'interprete femminile, il regista impone due personalità anche al protagonista che vive due periodi distinti della sua vita.
Come in tutti i suoi film, il regista alterna la felicità e la tragedia e riesce a far vibrare la sensibilità dello spettatore. A causa del suo contrario, l’infelicità è spaventosa, sembra irriducibile. Ma il tempo e il coraggio di ricostruire una realtà rifiutata per anni permetteranno al protagonista di raccontarsi e di ricomporre così i pezzi della sua personalità frantumata; le foto strappate dei momenti affettuosi con la compagna verranno rimessi insieme e il dolore diventerà finalmente ricordo.
Da vedere.
 
Ultima modifica di un moderatore:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L'ho trovato un po' sconclusionato ma soprattutto discontinuo, con momenti di grande cinema, in cui i guizzi creativi di Almodovar alzano di colpo il ritmo, alternati a momenti anche un po' noiosi. Non ho ben capito, alla fine delle due ore, cosa Pedro abbia voluto girare, perchè il suo classico melodramma intriso di paradossi e ribaltamento di luoghi comuni, qui si stempera in una storia troppo flebile per interessare e coinvolgere. Troppi spunti, troppi rivoli che non portano da nessuna parte. La Cruz è bella e brava? mi pare scontato :)
per gli appassionati, per gli altri, forse, è meglio che lascino perdere.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Un Almodovar un po' sofisticato, forse più raffinato del solito e, probabilmente di conseguenza, più distaccato. Nonostante ciò renda il film meno coinvolgente di altri, si avverte pienamente, anche se un po' "dietro le quinte", la potenza dei sentimenti vissuti dai personaggi, sentimenti in questo caso piuttosto soffocati, spesso inespressi: amore, vendetta, odio, spesso repulsione. Come in La pelle che abito, non vi è brio, qui però vi è meno cupezza e perversione. Indubbiamente la forza espressiva di Penelope Cruz contribuisce alquanto alla riuscita del film: recitazione nella recitazione, nel senso che il suo personaggio finge benissimo un grande affetto quando si trova a contatto con il suo "benefattore", mentre in realtà prova vero e proprio schifo nei suoi confronti. Come sempre, i tre secondi finali danno quel tocco di speranza e, anche qui come sempre, vi è un personaggio minore che resta impresso nella mente: la donna incaricata da Ernesto Martel di leggere sullo schermo i movimenti labiali dei due amanti (non posso dire di più per non rovinare la visione :mrgreen:). Per me è un bel film, ma preferisco comunque un Pedro più vivace :D
 

Grantenca

Well-known member
Mi sembra un autore che va, man mano, scemando. Nel senso che quello che di più artistico voleva dire forse l'ha già detto.
 
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