Nel piacentino si narra uno scorcio di vita di una famiglia borghese minata dalla malattia e da relazioni complesse, la madre è cieca, due figli soffrono di crisi epilettiche, uno di ritardo mentale, esiste un amore incestuoso tra fratello e sorella, senso di responsabilità ma anafettività tra il fratello più grande nei confronti dei fratelli più giovani, la madre è un peso per tutti i figli, sia economico che affettivo.
Sandro decide di sopprimere gli anelli più deboli, la madre cieca e il fratello che soffre di ritardo mentale, sperando così di liberare tutti dall'oppressione.
Il film dopo 45 anni mantiene intatta la sua carica dissacrante, violenta ed angosciante, dove la famiglia è un luogo di aggressività e di origine del male. Un capolavoro d'esordio. Da vedere perchè Bellocchio al suo lungometraggio riesce a creare un film teso, lucido, coraggioso sulla pazzia, la morale, la decadenza, i vincoli sociali e familiari. Un film che per certi versi mi ha ricordato alcuni film di Kubrick, Arancia meccanica e Shining in primis.
Sandro decide di sopprimere gli anelli più deboli, la madre cieca e il fratello che soffre di ritardo mentale, sperando così di liberare tutti dall'oppressione.
Il film dopo 45 anni mantiene intatta la sua carica dissacrante, violenta ed angosciante, dove la famiglia è un luogo di aggressività e di origine del male. Un capolavoro d'esordio. Da vedere perchè Bellocchio al suo lungometraggio riesce a creare un film teso, lucido, coraggioso sulla pazzia, la morale, la decadenza, i vincoli sociali e familiari. Un film che per certi versi mi ha ricordato alcuni film di Kubrick, Arancia meccanica e Shining in primis.