Bellocchio, Marco - I pugni in tasca

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Nel piacentino si narra uno scorcio di vita di una famiglia borghese minata dalla malattia e da relazioni complesse, la madre è cieca, due figli soffrono di crisi epilettiche, uno di ritardo mentale, esiste un amore incestuoso tra fratello e sorella, senso di responsabilità ma anafettività tra il fratello più grande nei confronti dei fratelli più giovani, la madre è un peso per tutti i figli, sia economico che affettivo.
Sandro decide di sopprimere gli anelli più deboli, la madre cieca e il fratello che soffre di ritardo mentale, sperando così di liberare tutti dall'oppressione.

Il film dopo 45 anni mantiene intatta la sua carica dissacrante, violenta ed angosciante, dove la famiglia è un luogo di aggressività e di origine del male. Un capolavoro d'esordio. Da vedere perchè Bellocchio al suo lungometraggio riesce a creare un film teso, lucido, coraggioso sulla pazzia, la morale, la decadenza, i vincoli sociali e familiari. Un film che per certi versi mi ha ricordato alcuni film di Kubrick, Arancia meccanica e Shining in primis.
 

brunilde

New member
Nel piacentino si narra uno scorcio di vita di una famiglia borghese minata dalla malattia e da relazioni complesse, la madre è cieca, due figli soffrono di crisi epilettiche, uno di ritardo mentale, esiste un amore incestuoso tra fratello e sorella, senso di responsabilità ma anafettività tra il fratello più grande nei confronti dei fratelli più giovani, la madre è un peso per tutti i figli, sia economico che affettivo.
Sandro decide di sopprimere gli anelli più deboli, la madre cieca e il fratello che soffre di ritardo mentale, sperando così di liberare tutti dall'oppressione.

Il film dopo 45 anni mantiene intatta la sua carica dissacrante, violenta ed angosciante, dove la famiglia è un luogo di aggressività e di origine del male. Un capolavoro d'esordio. Da vedere perchè Bellocchio al suo lungometraggio riesce a creare un film teso, lucido, coraggioso sulla pazzia, la morale, la decadenza, i vincoli sociali e familiari. Un film che per certi versi mi ha ricordato alcuni film di Kubrick, Arancia meccanica e Shining in primis.

Tentata e riuscita psico-analizzazione registica di Bellocchio: Lou Castel, infatti con questo film subisce una sorta di Imprinting e verrà utilizzato dalla cinematografia in auge ai tempi, come personaggio forte e di rottura degli schemi.
 

Nikki

New member
Geniale ricostruzione di un patologico passaggio alla fase adulta... che si risolve in un nulla di fatto. L'ultima scena rivela la totale incapacita' del protagonista di vivere da se', mentre la sorella sara' l'unica che riesce a rompere davvero il legame familiare, negando il suo aiuto. Istruttivo.
 
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