Eutanasia

Vladimir

New member
Con questo post, non voglio fare un polemica pro o contro eutanasia. Ognuno ha le sue opinioni su una materia così delicata ed è giusto che vengano rispettate. Il mio discorso è un altro: perché una parte della politica e buona parte della Chiesa pretendono di imporre per legge la propria visione del mondo? In un momento così drammatico, le volontà del malato (se ci sono) e quelle della famiglia non dovrebbero essere sacre? Con che diritto lo Stato mi tiene anni inchiodato ad un letto? Ci ho riflettuto a lungo, ma non riesco a vedere un ragione di tutto ciò. Secondo la mia opinione ognuno dovrebbe essere ilbero di scegliere per sé, i medici dovrebbero prenderne atto e applicare religiosamente quelle volontà. a chi la ritiene giusta dovrebbe essere data la possibilità di praticarla serenamente e con tutta l'assistenza del caso; chi, al contrario, la pensa diversamente dovrebbe essere, anch'egli, assistito come necessario. Se facessimo così, non eviteremmo tanti scontri inutili e ulteriore dolore per le famiglie?
 

fedeliga

New member
Con questo post, non voglio fare un polemica pro o contro eutanasia. Ognuno ha le sue opinioni su una materia così delicata ed è giusto che vengano rispettate. Il mio discorso è un altro: perché una parte della politica e buona parte della Chiesa pretendono di imporre per legge la propria visione del mondo? In un momento così drammatico, le volontà del malato (se ci sono) e quelle della famiglia non dovrebbero essere sacre? Con che diritto lo Stato mi tiene anni inchiodato ad un letto? Ci ho riflettuto a lungo, ma non riesco a vedere un ragione di tutto ciò. Secondo la mia opinione ognuno dovrebbe essere ilbero di scegliere per sé, i medici dovrebbero prenderne atto e applicare religiosamente quelle volontà. a chi la ritiene giusta dovrebbe essere data la possibilità di praticarla serenamente e con tutta l'assistenza del caso; chi, al contrario, la pensa diversamente dovrebbe essere, anch'egli, assistito come necessario. Se facessimo così, non eviteremmo tanti scontri inutili e ulteriore dolore per le famiglie?

E' vero Vladimir, sono d'accordo. Se io sono cristiana e sono contro, non la chiederò mai. Ma per tutti gli altri non credenti, è una restrizione senza senso. Dovrebbe essere solo il malato a scegliere il proprio destino.
 

Mizar

Alfaheimr
Con questo post, non voglio fare un polemica pro o contro eutanasia. Ognuno ha le sue opinioni su una materia così delicata ed è giusto che vengano rispettate. Il mio discorso è un altro: perché una parte della politica e buona parte della Chiesa pretendono di imporre per legge la propria visione del mondo?
Vlad, spiegati meglio :mrgreen:
Qui nessuno impone nulla. Ci sono semplicemente delle leggi da rispettare. Le leggi si fanno in Parlamento (per fortuna) entro il regolare circuito di rappresentanza parlamentare.
Altrimenti io e te, domani, saremmo "liberi" di assassinare (o di, N.B. indurre al suicidio) la De Filippi e Moccia
Per fortuna non è così. Questo tuo argomento è uno strafalcione giuridico, secondo me.


Dovrebbe essere solo il malato a scegliere il proprio destino.
Ma nel caso di specie o in senso generale ?
 

Vladimir

New member
Vlad, spiegati meglio :mrgreen:
Qui nessuno impone nulla. Ci sono semplicemente delle leggi da rispettare. Le leggi si fanno in Parlamento (per fortuna) entro il regolare circuito di rappresentanza parlamentare.
Altrimenti io e te, domani, saremmo "liberi" di assassinare (o di, N.B. indurre al suicidio) la De Filippi e Moccia
Per fortuna non è così. Questo tuo argomento è uno strafalcione giuridico, secondo me.



Ma nel caso di specie o in senso generale ?

Faccio un esempio magari è più chiaro: perché Welby non è stato accompagnato in un percorso he lo portasse alla fine? Perché tutte le polemiche, invece di un rispettoso silenzio e di un'assistenza per il malato? Molte persone, politica cattolica e Chiesa in prima fila, si sono lacerate i vestiti e battute il petto gridando all'eresia, allo scandalo, all'omicidio. La volontà di Welby era incontrovertibile e non potevano esserci errori di intepretazione. Perché questo signori volevano, in nome di un'opinione personale, imporre la vita ad un uomo che ormai non sapeva più che farsene? È questo che non capisco: perché non essere libero di decidere?(Riporto il testo della lettera che Welby scrisse a Napolitano) http://www.lucacoscioni.it/gli-88-giorni-di-lotta-di-piero-welby
 

mame

The Fool on the Hill
Faccio un esempio magari è più chiaro: perché Welby non è stato accompagnato in un percorso he lo portasse alla fine? Perché tutte le polemiche, invece di un rispettoso silenzio e di un'assistenza per il malato? Molte persone, politica cattolica e Chiesa in prima fila, si sono lacerate i vestiti e battute il petto gridando all'eresia, allo scandalo, all'omicidio. La volontà di Welby era incontrovertibile e non potevano esserci errori di intepretazione. Perché questo signori volevano, in nome di un'opinione personale, imporre la vita ad un uomo che ormai non sapeva più che farsene? È questo che non capisco: perché non essere libero di decidere?(Riporto il testo della lettera che Welby scrisse a Napolitano) http://www.lucacoscioni.it/gli-88-giorni-di-lotta-di-piero-welby

Vladimir, lo hanno fatto perché la salvaguardia della vita è ciò in cui credono. Perché ti stupisci che la Chiesa Cattolica parli e agisca così? Quello è il suo credo e fa il suo mestiere. C'è da stupirsi se un pluriomicida grida contro l'eutanasia, ma non se lo fanno preti e fedeli della Chiesa Cattolica.
 

Nikki

New member
Con questo post, non voglio fare un polemica pro o contro eutanasia. Ognuno ha le sue opinioni su una materia così delicata ed è giusto che vengano rispettate. Il mio discorso è un altro: perché una parte della politica e buona parte della Chiesa pretendono di imporre per legge la propria visione del mondo? In un momento così drammatico, le volontà del malato (se ci sono) e quelle della famiglia non dovrebbero essere sacre? Con che diritto lo Stato mi tiene anni inchiodato ad un letto? Ci ho riflettuto a lungo, ma non riesco a vedere un ragione di tutto ciò. Secondo la mia opinione ognuno dovrebbe essere ilbero di scegliere per sé, i medici dovrebbero prenderne atto e applicare religiosamente quelle volontà. a chi la ritiene giusta dovrebbe essere data la possibilità di praticarla serenamente e con tutta l'assistenza del caso; chi, al contrario, la pensa diversamente dovrebbe essere, anch'egli, assistito come necessario. Se facessimo così, non eviteremmo tanti scontri inutili e ulteriore dolore per le famiglie?

1- la Chiesa formalmente non impone proprio nulla. Grazie al cielo (credo sia proprio il caso di dirlo);
2- in Italia oggigiorno si esegue la volontá del malato. Senza nessun problema.Il problema invece esiste, ed é enorme, insormontabile nel nostro sistema costituzionale, quando la volontá del malato non é espressa. Purtroppo o per fortuna non tutti possono sapere in anticipo di quale malattia tremenda saranno vittime. Nella maggior parte dei casi, un secondo prima si guida sovrapensiero in autostrada e un attimo dopo si é in coma fra le lamiere. E nessuno ha idea di quale sia la volontá di quel paziente. Chi decide? I famigliari? e perché? considera che spesso gli affetti piú sinceri non provengono dai parenti piú stretti. Lo si presume? Presumiamo che chi é un vegetale preferirebbe non esistere? (ti parlo da agnostica, morte potrebbe tranquillamente corrispondere al nulla) e chi non é un vegetale ma muove gli occhi? e chi muove anche il collo? e chi muove un braccio solo? ammettendo per assurdo che esistano condizioni di malattia peggiori della inesistenza, dove sta il limite? chi lo decide?
da questi, e da molti altri, interrogativi é nata l'idea del testamento biologico. Tutti scrivono nero su bianco quale vorrebbero fosse il loro destino. E' una soluzione? forse. esempio pratico: un soggetto scrive a 20 di non volere vivere se entra in coma. L'incidente arriva, ma vent'anni dopo. Il testamento é rimasto in un cassetto, magari il ragazzo cresciuto se ne era anche dimenticato. A vent'anni di distanza, quella volontá ha un valore? e se avesse cambiato idea? e se ci fossero possibilitá di risveglio? e se avesse una famiglia?
questo post é solo per spiegare in che zona grigia del diritto ci stiamo avventurando. I poteri di Chiesa e Governo non c'entrano nulla. La nostra Costituzione promuove la vita umana come valore universalmente riconosciuto. Diciamo che allo stato attuale, in assenza di indicazioni precise e contestualizzate da parte del diretto interessato, nel nostro sistema di valori costituzionalmente protetti, é dura sostenere una presunzione di preferenza della morte alla malattia. Tutto qui.
 

asiul

New member
Per me il problema sussiste quando la Chiesa pretende di sostituirsi allo Stato e quando lo Stato che dovrebbe essere laico tenta di mettere nelle leggi concetti che sono propri della Chiesa.
Quando si parla di salvaguardia della vita come un diritto costituzionale, non si intende a dispetto di tutto.La scelta individuale è un diritto universale, nessuno può decidere per noi, quando questa decisione c'è stata. Il caso di Welby è un esempio di accanimento terapeutico e di mancanza di rispetto per un diritto alla morte manifestatamente espresso.
Per me la morte è inevitabile, quindi è inutile pensarci in continuazione,ma la sofferenza "inutile", quella sì che può essere evitata.
Se io decidessi, qualora fosse necessario, di non procedere ad un accanimento terapeutico nei miei confronti, vorrei e pretenderei che questa mia volontà fosse rispettata.
Quanto alla legge presente nel nostro sistema (senza scendere nei dettagli) si è trovato il solito espediente per non considerare la nutrizione "forzata" un accanimento terapeutico. Così nel caso in cui una ragazza (vedi l'ultimo caso mediatico) avesse deciso di non restare in vita poichè praticamente morta ed un suo genitore cercasse di esaudire questa sua volontà, gli sarebbe impedito, poichè seppure tutti confermassero che ormai l'unica cosa a tenerla in vita sia una macchina, l'interruzione dell'alimentazione sarebbe considerata eutanasia (pratica questa fuorilegge nel nostro paese).Detto questo sono comunque d'accordo con il concetto che le leggi debbano essere rispettate, seppure non condivise.

Dura lex, sed lex
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Vladimir ha scritto:
perché una parte della politica e buona parte della Chiesa pretendono di imporre per legge la propria visione del mondo?

La Costituzione svuota di senso la questione posta, all'articolo 32, parte prima, titolo II
Il legislatore ha scritto:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

La riserva sulle disposizioni di legge inerisce a casi eccezionali e/o eccezionalmente gravi;
un uomo infetto del virus del colera, è tenuto, in vista della salvaguardia collettiva,
a sottomettersi ai provvedimenti sanitari previsti. Unico caso contemplato.
 

Mizar

Alfaheimr
Faccio un esempio magari è più chiaro: perché Welby non è stato accompagnato in un percorso he lo portasse alla fine? Perché tutte le polemiche, invece di un rispettoso silenzio e di un'assistenza per il malato? Molte persone, politica cattolica e Chiesa in prima fila, si sono lacerate i vestiti e battute il petto gridando all'eresia, allo scandalo, all'omicidio. La volontà di Welby era incontrovertibile e non potevano esserci errori di intepretazione. Perché questo signori volevano, in nome di un'opinione personale, imporre la vita ad un uomo che ormai non sapeva più che farsene? È questo che non capisco: perché non essere libero di decidere?(Riporto il testo della lettera che Welby scrisse a Napolitano) http://www.lucacoscioni.it/gli-88-giorni-di-lotta-di-piero-welby
La ragione è molto semplice e ci conduce a concludere che tutte le persone che "si sono lacerate i vestiti e battute il petto gridando all'eresia, allo scandalo, all'omicidio" eran pienamente nel giusto e nel legittimo.

Dato che [:mrgreen:] vivremmo in un paese che aspira ad essere democrazia ed uno stato liberaldemocratico di diritto, non è possibile decidere ad cincem di violare la legge perché crediamo (io e te) che esssa sia insopportabile.
Serve una legge del parlamento - possibilmente ad ampia maggioranza. Democrazia significa non rompere le ballonS (si fa per dire...leggi: non urlare a scandali e, magari, adoprarsi "politicamente") fintantochè questa maggioranza è inesistente.
 

Mizar

Alfaheimr
1- la Chiesa formalmente non impone proprio nulla. Grazie al cielo (credo sia proprio il caso di dirlo);
2- in Italia oggigiorno si esegue la volontá del malato. Senza nessun problema.Il problema invece esiste, ed é enorme, insormontabile nel nostro sistema costituzionale, quando la volontá del malato non é espressa. Purtroppo o per fortuna non tutti possono sapere in anticipo di quale malattia tremenda saranno vittime. Nella maggior parte dei casi, un secondo prima si guida sovrapensiero in autostrada e un attimo dopo si é in coma fra le lamiere. E nessuno ha idea di quale sia la volontá di quel paziente. Chi decide? I famigliari? e perché? considera che spesso gli affetti piú sinceri non provengono dai parenti piú stretti. Lo si presume? Presumiamo che chi é un vegetale preferirebbe non esistere? (ti parlo da agnostica, morte potrebbe tranquillamente corrispondere al nulla) e chi non é un vegetale ma muove gli occhi? e chi muove anche il collo? e chi muove un braccio solo? ammettendo per assurdo che esistano condizioni di malattia peggiori della inesistenza, dove sta il limite? chi lo decide?
da questi, e da molti altri, interrogativi é nata l'idea del testamento biologico. Tutti scrivono nero su bianco quale vorrebbero fosse il loro destino. E' una soluzione? forse. esempio pratico: un soggetto scrive a 20 di non volere vivere se entra in coma. L'incidente arriva, ma vent'anni dopo. Il testamento é rimasto in un cassetto, magari il ragazzo cresciuto se ne era anche dimenticato. A vent'anni di distanza, quella volontá ha un valore? e se avesse cambiato idea? e se ci fossero possibilitá di risveglio? e se avesse una famiglia?
questo post é solo per spiegare in che zona grigia del diritto ci stiamo avventurando. I poteri di Chiesa e Governo non c'entrano nulla. La nostra Costituzione promuove la vita umana come valore universalmente riconosciuto. Diciamo che allo stato attuale, in assenza di indicazioni precise e contestualizzate da parte del diretto interessato, nel nostro sistema di valori costituzionalmente protetti, é dura sostenere una presunzione di preferenza della morte alla malattia. Tutto qui.
Ecco...
Come al solito Nikki è precisissima.
Questo per significare: la questione non è esattamente all'acqua di rose. Pensate a quella oscenità giuridica che è la sentenza di Eluana! Non è affatto così facie: mai lo è quado entra in gioco un pesante problema probatorio.

Inoltre, non c'è nulla di male se "Stato che dovrebbe essere laico tenta di mettere nelle leggi concetti che sono propri della Chiesa"; ciò avverrà ad libitum. Questo perché (ancora) saremmo in democrazia: se la maggioranza dei cittadini/parlamentari è "condizionata"/influenzata/direzionata/sinceramente o insinceramente ... insomma...mi pare non solo comprensibile, ma anche sano che le conclusioni siano quello che sono.
 

asiul

New member
Ecco...
Inoltre, non c'è nulla di male se "Stato che dovrebbe essere laico tenta di mettere nelle leggi concetti che sono propri della Chiesa"; ciò avverrà ad libitum. Questo perché (ancora) saremmo in democrazia: se la maggioranza dei cittadini/parlamentari è "condizionata"/influenzata/direzionata/sinceramente o insinceramente ... insomma...mi pare non solo comprensibile, ma anche sano che le conclusioni siano quello che sono.

Che non ci sia nulla di male? Dipende da quali concetti vuol metterci. Non sempre poi è ad libitum, quando si legifera.
Se ripristinassero una legge contro l'aborto,concetto questo incluso fra quelli che la Chiesa porta avanti(seppure suo compito)..beh! Io mi arrabbierei un pochino(non come donna,ma come cittadino),perchè non vedo in questo nessuna espressione di libertà di scelta,ma la repressione di una scelta che deve restare strettamente individuale.
Questo è solo un esempio,certo quello più semplice,ma credo renda bene l'idea di ciò che volevo dire con :"Stato che dovrebbe essere laico tenta di mettere nelle leggi concetti che sono propri della Chiesa".
La democrazia, in quanto governo del popolo, poi cosa c'entra, se così fosse dovrebbero rispettare gli esiti dei referendum, invece mi sembra che a più riprese, da una parte e dall'altra, ne abbiano fatto ciò che volevano.

"La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare" Bukowski
http://www.forumlibri.com/forum/aforismi-di.htm?n=Charles+Bukowski
 

Mizar

Alfaheimr
Che non ci sia nulla di male? Dipende da quali concetti vuol metterci. Non sempre poi è ad libitum, quando si legifera.
Se ripristinassero una legge contro l'aborto,concetto questo incluso fra quelli che la Chiesa porta avanti(seppure suo compito)..beh! Io mi arrabbierei un pochino(non come donna,ma come cittadino),perchè non vedo in questo nessuna espressione di libertà di scelta,ma la repressione di una scelta che deve restare strettamente individuale.
Questo è solo un esempio,certo quello più semplice,ma credo renda bene l'idea di ciò che volevo dire con :"Stato che dovrebbe essere laico tenta di mettere nelle leggi concetti che sono propri della Chiesa".
La democrazia, in quanto governo del popolo, poi cosa c'entra, se così fosse dovrebbero rispettare gli esiti dei referendum, invece mi sembra che a più riprese, da una parte e dall'altra, ne abbiano fatto ciò che volevano.

"La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare" Bukowski
http://www.forumlibri.com/forum/aforismi-di.htm?n=Charles+Bukowski
Invece è proprio democrazia. Un continuo mettere in gioco ed in discorso "scelte". Democrazia è anche accettare qualunque "concetto" l'altro voglia "mettere". Democrazia, nei limiti e canali costituzionali, è libertà di dire (al di quà del diffamatorio) qualunque cosa ci aggradi senza doversi preoccupare dell'eventualità altri si arrabbino.
Ad esempio...:mrgreen:...anch'io - come i preti - sono contrario all'aborto. Né un eventuale divieto sarebbe incostituzionale o anti-europeo (come dimostra il caso irlandese). Né, ancora, mi pare felice una tale argomentazione: "ma la repressione di una scelta che deve restare strettamente individuale" considerando che le vite in gioco sono due e non una.

Come vedi abbiamo pareri diversi, così come un radicale ed un clericale italiani. Il bello del vivere democratico dovrebbe essere che nessuno dei due mette in dubbio il fatto che l'altro possa dir la propria.
 

Scricciolo

New member
Mi sembra chiaro che il problema fondamentale sia questo: ognuno di noi, per esperienze personali, per la propria religione, per le proprie idee e per tanti altri motivi ha le sue convinzioni riguardo la vita e la morte e non è giusto inculcare convinzioni (che alla fine sono cattoliche) in altre persone.Certo, se uno crede che la vita è un dono di Dio e che quindi va rispettata in ogni sua forma, ben venga, nessuno gli nega di dire no all’eutanasia, ma purchè applichi ciò alla sua vita: magari ciò non è condiviso ma penso che ognuno abbia diritto di scegliere.
A questo punto mi chiedo perchè chi non crede in questo non venga tutelato, non abbia diritto di scegliere di non soffrire piu' e di non far soffrire più i suoi cari. Potremmo dunque definirla una negazione della liberta'.
 

asiul

New member
Invece è proprio democrazia. Un continuo mettere in gioco ed in discorso "scelte". Democrazia è anche accettare qualunque "concetto" l'altro voglia "mettere". Democrazia, nei limiti e canali costituzionali, è libertà di dire (al di quà del diffamatorio) qualunque cosa ci aggradi senza doversi preoccupare dell'eventualità altri si arrabbino.
Ad esempio...:mrgreen:...anch'io - come i preti - sono contrario all'aborto. Né un eventuale divieto sarebbe incostituzionale o anti-europeo (come dimostra il caso irlandese). Né, ancora, mi pare felice una tale argomentazione: "ma la repressione di una scelta che deve restare strettamente individuale" considerando che le vite in gioco sono due e non una..

Accetto le leggi e le scelte della democrazia in cui viso, ma non sono semplicemente d'accordo (a proposito,non vivo in Irlanda,né prevedo un trasferimento nei prossimi anni:mrgreen:)
Non ho detto che sarebbe incostituzionane o altro,ho solo espresso il mio dissenso su un'eventuale legge in tal senso.
Che tu fossi poi contro l'aborto è un'idea che mi era passata per la mente tanto da prenderla come esempio (perfidia femminile:mrgreen:)
Per te le vite in gioco sono due ,qui è il punto del ragionamento,ma come hai detto tu, sei libero di pensarlo ed io non ho intenzione di farti cambiare idea.:wink:per me è una libera scelta.

Come vedi abbiamo pareri diversi, così come un radicale ed un clericale italiani. Il bello del vivere democratico dovrebbe essere che nessuno dei due mette in dubbio il fatto che l'altro possa dir la propria.

Così io sarei il radicale? :WNon mi piace,:??poi mai fatto sciopero della fame:mrgreen:

Sul dovrebbe essere, spero che non fosse riferito a me, non credo di aver messo in dubbio il fatto che tu o chiunque altro possa dire la sua.
 
Ultima modifica:

Mizar

Alfaheimr
Mi sembra chiaro che il problema fondamentale sia questo: ognuno di noi, per esperienze personali, per la propria religione, per le proprie idee e per tanti altri motivi ha le sue convinzioni riguardo la vita e la morte e non è giusto inculcare convinzioni (che alla fine sono cattoliche) in altre persone.Certo, se uno crede che la vita è un dono di Dio e che quindi va rispettata in ogni sua forma, ben venga, nessuno gli nega di dire no all’eutanasia, ma purchè applichi ciò alla sua vita: magari ciò non è condiviso ma penso che ognuno abbia diritto di scegliere.
A questo punto mi chiedo perchè chi non crede in questo non venga tutelato, non abbia diritto di scegliere di non soffrire piu' e di non far soffrire più i suoi cari. Potremmo dunque definirla una negazione della liberta'.
Io non sono cattolico eppure la penso così. Come la mettiamo ? Due miei conoscenti - uno ebreo, l'altro di origini orientali - son d'accordo con me. Come la mettiamo?

Ripeto: la situazione legislativa italiana atuale - escludeno exploitS antidemocratici - non consente eutanasie di sorta.
Democrazia => maggioranza eletta => produzione legge eutanasica
 

asiul

New member
Mi sembra chiaro che il problema fondamentale sia questo: ognuno di noi, per esperienze personali, per la propria religione, per le proprie idee e per tanti altri motivi ha le sue convinzioni riguardo la vita e la morte e non è giusto inculcare convinzioni (che alla fine sono cattoliche) in altre persone.Certo, se uno crede che la vita è un dono di Dio e che quindi va rispettata in ogni sua forma, ben venga, nessuno gli nega di dire no all’eutanasia, ma purchè applichi ciò alla sua vita: magari ciò non è condiviso ma penso che ognuno abbia diritto di scegliere.
A questo punto mi chiedo perchè chi non crede in questo non venga tutelato, non abbia diritto di scegliere di non soffrire piu' e di non far soffrire più i suoi cari. Potremmo dunque definirla una negazione della liberta'.

Anche se credo non sia semplicemente una questione di credo religioso, concordo con te.
 

Mizar

Alfaheimr
Accetto le leggi e le scelte della democrazia in cui viso, ma non sono semplicemente d'accordo (a proposito,non vivo in Irlanda,né prevedo un trasferimento nei prossimi anni:mrgreen:)
Non ho detto che sarebbe incostituzionane o altro,ho solo espresso il mio dissenzo su un'eventuale legge in tal senso.
Che tu fossi poi contro l'aborto è un'idea che mi era passata per la mente tanto da prenderla come esempio (perfidia femminile:mrgreen:)
Per te le vite in gioco sono due ,qui è il punto del ragionamento,ma come hai detto tu, sei libero di pensarlo ed io non ho intenzione di farti cambiare idea.:wink:per me è una libera scelta.
Ok.
Luisa pensa sia una libera scelta
Mizar pensa si arbitrio su vita altrui
:mrgreen:

Non c'è nulla da stupirsi. Rilevo solo il fatto che Mizar non ha mai neppur sognato la possibilità di dire: il gruppo di persone x (caratterizzato da concetti ed idee x1; x2 und so weiter) non deve intromettersi in queste questioni con i suoi "concetti".
Suppongo, la differenza sia questa :wink:

Così io sarei il radicale? :WNon mi piace,:??poi mai fatto sciopero della fame:mrgreen:

Sul dovrebbe essere, spero che non fosse riferito a me, non credo di aver messo in dubbio il fatto che tu o chiunque altro possa dire la sua.
Non era riferito a nessuno in particolare.
Credo solo che la Chhhhhhiesa [:mrgreen:], fantomatico Leviathan, abbia dato alla testa un pòò a tutti, qui in Italia.
 

asiul

New member
Ok.
Luisa pensa sia una libera scelta
Mizar pensa si arbitrio su vita altrui

Quindi tu rispetti anche la vita delle formichine che ti invadono durante un pic nic:mrgreen:

Non c'è nulla da stupirsi. Rilevo solo il fatto che Mizar non ha mai neppur sognato la possibilità di dire: il gruppo di persone x (caratterizzato da concetti ed idee x1; x2 und so weiter) non deve intromettersi in queste questioni con i suoi "concetti".
Suppongo, la differenza sia questa :wink:
Beh!Si la differenza fra me e te è anche in questo,ma non solo:mrgreen:

Non era riferito a nessuno in particolare.
Credo solo che la Chhhhhhiesa [:mrgreen:], fantomatico Leviathan, abbia dato alla testa un pòò a tutti, qui in Italia.

Per fortuna non le ho mai prestato ascolto:mrgreen:

p.s.
scusa quando scrivi Mizar ha detto...Mizar pensa, stai parlando del Mizar che conosco io o è un tuo modo per prenderne le distanze:mrgreen:
 
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