Allen, Woody - Hollywood Ending

Vesper

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Cast: Woody Allen, Téa Leoni, Treat Williams, George Hamilton, Debra Messing, Mark Rydell, Tiffany-Amber Thiessen

Trama (da Wikipedia)
Val Waxman è un regista sull'orlo del fallimento. Malgrado abbia vinto due premi Oscar non riesce a trovare altro ingaggio se non quello pubblicitario. Ellie, la sua ex moglie, lo propone come regista di una grande produzione che il suo attuale fidanzato Hal, produttore di successo, sta organizzando. Anche se all'inizio Waxman è ritroso a lavorare per l'uomo che gli ha portato via la moglie, alla fine accetta. Le riprese iniziano, ma sotto il peggiore degli auspici. Infatti Waxman subisce un blocco psicologico e diventa vittima di cecità psicosomatica. Per le prime settimane di riprese, Val riesce a tenere segreta la cosa, ma poco dopo la sua ex-moglie lo scopre e, grazie al suo aiuto, il regista riesce a completare il film. Durante un pausa, però, Val, credendo di parlare con la sua ex-consorte, si sfoga raccontando il suo stato d'animo ed il fatto che essere cieco lo sta distruggendo dall'interno. In realtà parla con una giornalista presente sul set, che pubblica un articolo sulla cecità del regista e su come abbia potuto dirigere un film non vedendo niente. Il film esce, ma i critici e il pubblico lo stroncano, descrivendolo come un'accozzaglia di scene senza senso. Val, intanto, ha riallacciato i rapporti con la moglie e ha riacquistato la vista. Una mattina il suo agente gli comunica che in Francia il film è stato accolto come uno dei migliori film della storia del cinema e che il resto dell'Europa lo ha giudicato positivamente. Entusiasta, Val si prepara per andare a Parigi dove verrà accolto come un genio e potrà finalmente girare i suoi film.


Tra i film della tarda produzione di Allen è uno di quelli che mi è piaciuto meno, ma l'ho apprezzato ugualmente. In questo film Allen veste i panni di un celebre regista in crisi e senza ispirazione, ruolo già affrontato in altri film. Mi ha divertito particolarmente la parte in cui Allen è cieco e deve fare in modo che gli altri non se ne accorgano, ma del resto il regista ha dovuto inventarsi qualcosa per rendere il film interessante e per attirare l'attenzione dello spettatore. Forse il meno brillante tra i film di Allen di quel periodo, ma non capisco come mai i film non abbiano riscosso successo negli USA visto che gli altri (Anything else, La maledizione dello scorpione di giada, Melinda e Melinda) sono veramente carini.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
non mi dispiace questo genere di film, il metafilm, dove il film parla dell'arte di far cinema. Allen ha sempre la mano leggera e nello stesso tempo ironica, prende in giro elegantemente l'industria cinematografica e sa ironizzare anche su sè stesso, è un autore che apprezzo di più nei suoi film considerati minori che in quelli più acclamati.
 
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