Quaresima Raffaele, Ananda...a volte l'anima puo' divenire parola

anandhamide23

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"E' sempre un piccolo e meraviglioso boato a concedere alla vita il silenzio di ciò' che diverra' imperituro ricordo"
Sottolineai questa frase in un libro letto per pura distrazione del caso in un tempo oramai lontanissimo dall'orizzonte dei miei tramontanti ricordi. Mai avrei detto che quel segno continuo, inciso a matita su una ruvida pagina di un libro sconosciuto, avesse suggellato nella effimera linea di un nero sbiadito una inconsapevole sentenza che si sarebbe tramutata per me in mistica previsione di una esistenza, in assoluta preveggenza di un disegno che qualcuno si accingeva a tracciare unendo i punti dispersi del mio incredulo destino. Chi lo avrebbe mai detto, eppure in soli due occhi mai immaginati ho conosciuto la disperazione di un tacito grido e l'assordante silenzio di una esterrefatta estasi, che insieme avrebbero permesso la forma di ogni pensiero voluto o rinnegato, l'apnea di un respiro nel corpo di una memoria che ha assunto, ed assume ancor oggi, l'unico vero sapore di vita.
Come ogni prima conoscenza che si rispetti, convenendo con i canoni del giusto comportamento sociale che ingloba gli uomini in una simile bolla di tolleranza reciproca, ove intorno solo istinto e violenza, è necessario che proceda con le dovute presentazioni, prima di esporre ogni ragione di questa presente disanima.
Mi chiamo Quaresima Raffaele, sono nato a Caserta nel Luglio del 1981. Oggi, dopo 28 anni da quel giorno, sono un Medico.
Cosa potra' mai centrarci un medico con la scrittura! Di certo tra le prime domande a balenare nella testa di chi gentilmente si sara' offerto di sprecare una parte del suo tempo per dedicarlo alla lettura di questo avamposto di una passione che per me assume il valore di una preziosissima quiete da lasciare, indisturbata, nell'interminabile scompiglio dell'esistenza.
Cosa potro' mai centrarci! Solo condividere emozioni con chi in qualche modo possiede la possibilita' di un cielo nel quale lasciarle vivere libere dalle ali della mia trasognante immaginazione. Ne spiego in breve le ragioni.
Ho sempre vissuto la mia vita muovendomi, con scattante fluidita', tra i fili intrecciati di una razionale logica, che tutto pareva spiegare e tutto giustificare. Almeno fintantoche' l'umana mente potesse. Dallo studio, alla fede, dalle passioni ad i desideri, tutto aveva una sua ben precisa collocazione nello schematismo di una freddissima ragione, ma qualcosa, proprio quando meno avrei immaginato, ha sconvolto completamente ogni mia visione del reale e surreale. Qualcosa, che nel mio caso, si celava nel miracolo di una donna che ha saputo concedere l'infinito nel solo attimo di un sorriso, nel breve cenno di uno sguardo. Grazie a quella donna, ho vissuto la superbia di una felicita' e la disperazione di un dramma , che avrebbero stravolto ogni presupposto del mio certo incedere. Una storia di amore assoluto e di passione sfrenata, il tutto vissuto all'ombra tremenda di un peccato reciproco, di un senso di colpa spietato, di convenzioni sociali da preservare, che sempre, in quella vita riscoperta quando gia' la si condivideva con altri, ha avvolto quel nostro disperato bisogno istintivo di sentirci l'uno parte dell'altro, in un'aura di tremenda tragedia , di liberta' negata, di divieti da infrangere. Il tutto durato per ben sei anni, l'intero periodo universitario della facolta' di Medicina, e poi concluso nel modo piu' imprevedibile possibile. Il mentre, tuttavia, e' stato un delirio di eterno sconvolgente, di gesti folli, di tormenti massacranti, di ideali inappropriati, di superbe emozioni, di dolcissime sensazioni, di tremori improvvisi, di piati, di gioie, in poche parole la sinossi della coniugazione di un verbo che tutti, in disparato modo, sanno pronunciare, indistintamente, partendo dalla A del suo cominciamento sino alla E della sua fine... AMORE.
In quella tribolazione degli anni condivisi una cosa pero' non e' mai mancata, il mio bisogno di scrivere per lei che tanto aveva sconvolto la mia esistenza. Lettere, scritte di continuo, per ogni momento della nostra storia, lettere che consegnavo conservandone sempre una copia. Copie tenute in un angolo remoto ed inaccessibile del mio notebook ma che poi, quando tutto si � concluso, a distanza di ben due anni, tempo necessario per elaborare il lutto della mia disfatta, ho ricominciato a leggere. Quella lettura che credevo potesse ancora turbare e sconvolgere ha, invece, tramutato quel mio tabu' esistenziale in un piacevolissimo ricordo; prova di quanto il tempo riesca a mitigare le emozioni rendendo l'inspiegabile ragionevolezza dell'istinto lucida sentenza della logica. Da quel ricordo un flusso impensabile di immagini che credevo completamente perse. Ho iniziato a raccogliere tutte quelle lettere in uno schizofrenico epistolario della mia mentale malattia amorosa; ogni lettera datata, ogni lettera un preciso momento di quella sensazionale e sconvolgente avventura. Senza volerlo mi sono ritrovato a ripercorrere l'intera storia di quella travolgente passione e ad avvertire il bisogno di scrivere il tutto, convinto come sono, che la parola possa essere la forma piu' sofisticata di silenzio. Ne e' scaturito un racconto, un romanzo dell'impossibile, pieno di emozionali sinestesie, visioni allucinatorie, meravigliosi miraggi, sconfortanti paranoie, deleritte ossessioni, paure, dolori, rabbia e felicita', in altre parole l'intero delirio dell'amore ma visto e vissuto attraverso gli occhi di un uomo, di un ragazzo per la precisione, proprio quando l'immaginario collettivo osa ritenere quelle sensazioni sinonimo di donna. In tutta quella storia le mie reali lettere ne sono intercalate come momenti necessari di pura verita' quando tutto lascerebbe pensare che possa trattarsi solo di un parto di una mente fantasiosa. Sono la prova concreta , in una storia anche essa verissima, di quanto un uomo sappia amare e soffrire come e piu' di una donna. Un racconto nato dall'istinto, dall'inconscio, apparentemente surreale eppure personalmente vissuto, senza fini secondi, solo assuefazione e scrittura, rapimento ed estasi. Oggi, tuttavia, la catarsi di pubblicarlo per esorcizzare definitivamente il demone di una persecutoria mancanza. L'induzione, l'averlo fatto leggere a persone del tutto lontane da me che tutte, indistintamente, ne hanno dedotto lacrime e gioia, emozioni ed attrazione alla lettura, definendo le mie parole maledette, meravigliose, sconcertanti, assolute e struggenti. Mai avrei sperato in simili commenti.
Cosi', travolto dall'entusiasmo e dalla frenesia di vedere il mio romanzo reso, finalmente, libro, come capita ad ogni esordiente, ho inviato il mio "manoscritto" a differenti case Editrici. Tutti i gli Editori contattati, nel breve volgere di poche settimane, mi hanno richiamato offrendomi, ognuno e nessuno escluso, un concreto contratto di edizione, che ha elevato alla potenza dell'infinito ogni mio salvifico sogno. Discernendo inseguendo una logica dettata dal solo entusiasmo, ho firmato con uno di questi Editori, la Enrico Folci Editore di Roma, il mio primo contratto editoriale. Il romanzo, dal titolo "Ananda-Come una vela al tramonto", e' stato pubblicato e con mia enorme sorpresa, anche se infondo ci speravo, nel solo intermezzo di due presentazioni, ha venduto circa 500 copie. Le mie parole sembrano aver trafitto l'anima di ogni lettore, che dinanzi ad esse si � commosso, ha pianto, sorriso, perdendosi in quello sconfinato universo parallelo di sconfortanti o esaltanti emozioni. Puntualmente quelle lacrime si sono presentate, incredibile ma e' stato cosi' ad ogni mia presentazione del libro. Addirittura il romanzo e' stato utilizzato, come esempio di moderno decadentismo e flusso di coscienza, come testo per lezioni universitarie e liceali. Chi lo avrebbe mai detto. So bene che un ignoto medico di provincia non possa destare quel dovuto interesse che spinge alla possibilita' di una eventuale lettura, come so che spesso e' un nome, famoso e risaputo, ad indurre e permettere ben piu' proficui slanci. Voglio illudermi, tuttavia, che qualche volta, nella vita, a contare possano essere anche le idee, le emozioni, i sogni. Non mi arrogo di certo la pretesa di essere garante e custode di quelle idee, ne' riesco a valutare quante di esse siano presenti nella mia opera, ma so di certo di averle cercate, ed almeno nei sogni, di averle trovate.
Voltate le spalle al sospiro di un mare che si scuote, in silenzio, nella tiepida brezza di un vibrante tramonto, chiusi gli occhi in un afflato di sogno, a voi amici del silenzio affido questo messaggio di parole tremanti...che possa viaggiare sulla cresta di un'onda, sino alla curva di un orizzonte infinito ove ad attenderlo vi sia sicura salvezza: le vostre emozioni.
Mi auguro, con le mie parole, di aver suscitato, almeno, un insinuante dubbio dal quale permettere il travaglio di una possibilita'...quella di strisciare, muti ed indisturbati, nel regno insensato e straordinario del delirio d'amore.

"...senza Zo' ero lontano, come in attesa di un ricordo improvviso o di un nuovo boato di meraviglia...Zo' era l’ultima voce dei miei sogni e la prima del mio risveglio...Zo' era la porta alla schizofrenia del mio universo parallelo, una vibrazione di pura energia che teneva unite le molecole del mio desiderio...Zo' era un miracolo di sangue ed aria, sangue del mio cuore impazzito, aria dei miei polmoni ansimanti..."

Chi voglia farsi una idea di come scriva e quali quelle emozioni di cui parlo, vi lascio il sito del mio blog, dove sono riportate, in continuo aggiornamento, estrapolazioni del mio romanzo...non conoscendomi, e' giusto che sappiate se possa piacervi la mia scrittura, prima di un eventuale acquisto. Nel blog anche una sezione di racconti inediti, "La perfezione del silenzio" , che ospita racconti e poesie di chi vive del silenzio dell'anima nella perfezione della sua forma: la scrittura. A tal proposito vi invito a contattarmi se avete racconti o poesie da voler pubblicare sul blog.

www.anandhamide.wordpress.com

Sul blog anche la prefazione e la sinossi al libro, che non lascio in questo spazio solo per non appesantirvi con eccessive parole.

Raffaele Quaresima

Copertina del romanzo
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Video con frasi stratte dal romanzo...da sottofondo "Uso improprio dei possessivi-Ananda", cantata dai Polvere di Dover e scritta da me a tre mani con Gianluca Montebuglio, voce e chitarra del gruppo, distillandola dal contenuto del romanzo.
 
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elisa

Motherator
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ciao Raffaele e ben arrivato, devi essere un ciclone dalla forza con cui hai impostato questo thread :)
 

anandhamide23

New member
ciao Elisa, e grazie per il benvenuto. Lieto di essere dei vostri. Spero che a tormentarvi sia la tempesta delle mie emozioni...ovviamente di quelle perfette, fatte di silenzi assordanti e di curve lontane oltre il limite di ogni dolce immaginazione!
 
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