V MusicForum - Rock anni '70

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Si comincia leggero.... Il primo giro di note sul tema Rock anni '70 va alle proposte di Dory:
Lou Reed - Satellite of love e Eugenio Finardi - Extraterrestre....
 
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Dory

Reef Member
Grazie Nicole.
Allora, comincio con il proporre una versione live di Extraterrestre (Nicole, quella che hai messo tu è perfetta, però volevo aggiungerne una live).
Non si sente benissimo, però secondo me vale la pena di essere ascoltata.



La prima volta che ho sentito questa canzone mi ha ricordato un passo del De tranquillitate animi di Seneca in cui lui affronta il tema del viaggio come tentativo illusorio di fuga da una vita che non ci soddisfa, "... ma a che serve non si sfugge a se stessi?". Le motivazioni e la spinta per avere una vita più piena e soddisfacente devono essere cercate nel profondo di noi stessi e non altrove.
Questo tema è piuttosto "classico", Seneca stesso cita a sua volta passi di Orazio e di Lucrezio che parlano di questo.
Ricordo che c'era una sorta di racconto, non so se proprio di uno di questi ultimi ma al momento non riesco a trovarlo, che narra appunto di un uomo che intraprende un viaggio per mare alla ricerca di qualcosa di cui sente il bisogno e la mancanza, ma neppure lui sa cosa sia, finché si rende conto che scappare non lo aiuterà a trovare ciò che cerca e che la risposta la può trovare solo guardandosi dentro.
Tornando alla canzone credo che Finardi abbia scritto un bellissimo testo che riporta in luce questo dramma interiore in chiave "moderna" se vogliamo. Mi fa vedere come mutano le percezioni delle distanze: nell'antichità un luogo lontano poteva essere il mare, mentre oggi ci si proietta verso il cielo, le stelle; lo spazio che abbiamo non ci basta più, tutto ci sta troppo stretto e siamo in continua ricerca di qualcosa che vada sempre più al di là.
La musica trovo che renda perfettamente l'idea di questo vasto spazio stellare, quest'ampiezza che poi alla fine si trasforma in un desiderio di ritorno e di una ritrovata speranza.
 
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Cold Deep

Vukodlak Mod
ottima scelta per Lou Reed :mrgreen: un artista che apprezzo molto per i suoi lavori solisti e nei Velvet Underground, un mito

invece per quanto riguarda Eugenio Finardi, ammetto la mia più completa ignoranza sulla sua musica, questa canzone la conoscevo ed era da tantissimo che non la sentivo. guardando la copertina dell'album ho notato lo stile di testo dell'etichetta musicale Cramps, quella degli Area, Arti e Mestieri e molti altri, penso proprio che approfondirò Finardi :mrgreen: cosa mi consigliate?
 

Gian

New member
Luo reed non lo adoro, mentre Finardi sì!
questa è una bella canzone, originale...poi alla fine si trova sempre dentro quello che serve, bisogna saper apprezzare quello che si ha...


per Cold Deep: comincia con l'ascoltare anche la mia proposta che è sempre di Eugenio Finardi
 

isola74

Lonely member
Riporto qui il mio intervento che per errore avevo inserito nel post dell'ascolto.... :W:Wsono un po' "rinco" ultimamente, perdonatemi:??




Inizio io....
o ci provo.....sono due canzoni talmente famose che non credo di poter dire qualcosa di originale...
Una sola parola: bellissime, tutte e due. :YY
La prima è una bellissima ballata (non la migliore dell'album però), con un'atmosfera soft che si "infervora" con il coro di David Bowie..
La seconda..beh.. io l'adoro, la voce di Finardi è molto bella, appropiata alle parole che "declama", e il testo di un'originalità impressionante.
Siamo partiti in bellezza!

PS lo sapevate che il retro di copertina dell'album Trasformer fu censurato quando uscì in Italia???
 

Dory

Reef Member
@ Satellite of love

Siamo sempre nello spazio, con il sattellite dell'amore. Un uomo osserva la scena in TV di un satellite mandato su Marte. L'evento potrebbe sembrare affascinante, se non fosse che l'uomo pensa che ben presto sarà riempito di auto parcheggiate. E' una metafora della gelosia, la sua ragazza gli è infedele, molti uomini (i satelliti) le girano intorno, e lui non può fare altro che restare a guardare passivamente.
Quello che non capisco molto bene è il perché dica "adoro guardare queste cose in TV".
Come testo direi che non sia proprio il massimo però è molto bella la musica, forse non rende pienamente l'idea della gelosia, però mi dà un po' il senzo di passività flemmatica, di imbambolamento, quasi di ineluttabilità.
Mi interessa molto sapere voi che ne pensate su questo punto, cioè se per voi la musica trasmette questo folle senso di gelosia.

Faccio un parallelo tra le due canzoni di Finardi e Lou Reed.
Non sono certamente pezzi che hanno fatto la storia del rock, ma forse possono avere un legame con gli anni '70. Magari sto dicendo una stupidaggine, però sapete che gli anni '60 hanno segnato la nascita dell'era spaziale, culminata in uno dei più grandi eventi della storia: la passeggiata di Armstrong sulla luna del 1969, beh, si vagheggiava di viaggi spaziali anche prima che questo fosse realmente possibile, però, se prima tali racconti restavano pur sempre nel campo della fantasia, negli anni settanta assumono un carattere di pieno realismo, hanno un impatto del tutto diverso, non trovate?
L'atteggiamento di Finardi e di Lou Reed è diametralmente opposto: l'uomo di Finardi è un sognatore, "guarda il cielo da un abbaino per stare più vicino alle stelle", ma desideroso di tradurre i suoi sogni in realtà, è attore della sua vita; l'uomo di Lou Reed guarda il cielo attraverso uno schermo televisivo, è spettatore di se stesso, passivo, inerme. Qualcuno dice (l'ho letto da qualche parte) che il riferimento al satellite mandato su Marte sia in qualche modo legato alla guerra fredda fra US e URSS, magari questo sentimento di stasi e di impotenza può derivare da questo stato di cose, ma su questo punto non saprei che dire, sono solo ipotesi.
 
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lettore marcovaldo

Well-known member
Mi piacciono molto le canzoni di Eugenio Finardi e questa trovo sia una delle migliori.
Lou Reed lo conosco meno. il pezzo proposto lo trovo interessante, anche se dovendo scegliere voto decisamente a favore di Finardi.
Il commento fatto da Dory trovo sia piuttosto azzeccato. Nell'immaginario di 35/40 anni fa, certamente "lo spazio" aveva una presenza e una attualità ben diversa da oggi. Offriva molte più suggestioni di quanto no possa fare adesso, dove la "nuova frontiera" non si trova in nuovi mondi, ma in nuovi modi di gestire e organizzare il nostro mondo. ( adesso però spero di non averle dette io le stupidaggini :mrgreen: )
 
"Satellite's gone
up to the skies
Thing like that drive me
out of my mind"


:YY Amo tanto questa canzone, con la sua ironia riesce a placcarmi e darmi un senso di beatitudine, ma altretanto di tirare su il morale e un pizzico di gioia per vivere.... al primo ascolto risulta molto delicata e tenera, ma in realtà, non lo è....
Oltre questa canzone, dallo stesso album mi piaciono altretanto "Perfect day" e "Walk on the wild side", ma non disdegno neanche l'altre...
E' molto difficile parlare solo di una canzone, specialmente se fa parte integrale di un album mastodontico ("Trasformer" - che raccomando a tutti), come lo è "Satellite of Love"... forse sia il caso di parlare anche del contesto musicale in quale nasce: siamo nel 1972, anno memorabile per il rock, i Jethro Tull pubblicano "Aqualung", esce "Machine Head" dei Deep Purple e i Genesis si pongono ai vertici del progressive con "Nursery Crime", le radio trasmettono continuamente "Stairway To Heaven" dei Led Zeppelin uscita qualche mese prima mentre i Pink Floyd stanno lavorando su "The Dark Side of The Moon".

Nell'estate del 1972 Lou Reed si trova in una situazione artistica paradossale. Ha scritto e interpretato - con i Velvet Underground, gruppo che si rivelerà fra i più influenti e importanti della musica rock - alcune fra le più belle e innovative canzoni degli ultimi anni ma, ciò nonostante, si trova in un vicolo cieco che lo ha fatto sprofondare nella più cupa incertezza.
Il suo primo album solista, "Lou Reed", malgrado alcune buone canzoni, non però all'altezza dei suoi lavori precedenti, è stato un flop commerciale clamoroso; è pressoché sconosciuto al grande pubblico e la sua carriera artistica è sull'orlo del fallimento.
Contemporaneamente, un nuovo fenomeno sta vivendo la sua grande ma breve stagione: il glam-rock*.
David Bowie, il futuro Duca Bianco non ha mai fatto mistero di essere stato fortemente influenzato dall'accentuata teatralità dei Velvet Underground e di avere sperimentato quelle sonorità originariamente esplorate proprio da loro. Ha reso omaggio a Lou Reed, sia dedicandogli uno dei brani più travolgenti di "Hunky Dory", "Queen Bitch", in cui imita volutamente la sua voce, sia eseguendo, nei concerti, canzoni tratte dal repertorio dei Velvet Underground. Si propone di collaborare alla produzione del suo prossimo album, per riscattarsi dall'insuccesso del lavoro precedente.
Lou Reed si trasferisce immediatamente a Londra, dove si trova perfettamente a proprio agio nell'ambiente glam, così eccentrico, effervescente, vitale, intensamente creativo, tutto basato sull'immagine e l'esteriorità. Reed ammira molto l'atteggiamento sofisticato e sessualmente ambiguo di David Bowie. A sua volte Bowie è in soggezione di fronte a Lou Reed.
Lo invita, come ospite d'onore, a un suo concerto al Royal Festival Hall e contribuisce anche alla creazione di quello che sarà il suo personaggio glam, decadente e maudit, "il Fantasma del rock": tuta nera, trucco giapponese, occhi bistrati, unghie laccate di nero.

Bowie, paga così, con un gesto d'amore e di gratitudine, il debito verso il suo idolo, in quel momento un po' in declino, e Lou Reed incide il suo secondo album solista, l’album - il cui titolo paradigmatico sarà "Transformer", un esplicito riferimento al travestitismo di chiara impronta glam.
L’album dove il rock metropolitano, sotterraneo, disturbante, si è sposato con l'agrodolce, edonistico glam e il frutto di questa unione è un vero gioiello, una collana di piccoli capolavori ancora oggi attualissimi che mantengono nel tempo una freschezza incredibile e ancora intatta tutta la loro forza, e dove i testi delle canzoni non hanno assolutamente nulla da invidiare alle liriche di Velvet Underground.

"Transformer" fu un successo clamoroso che raggiunse i vertici di tutte le classifiche, trasformando Lou Reed da figura underground di culto in rockstar.

Per l'epoca fu un album scandaloso, iniziando dalla copertina con raffigurata sul retro una doppia immagine dello stesso modello, in versione sia da travestito (discinta e sexy), sia maschile cui infilarono ironicamente una banana nei pantaloni per simulare un'erezione. Pateticamente l'edizione italiana fu censurata con un fascione dorato che tagliava orizzontalmente la copertina coprendo, con la scritta "Produced by David Bowie and Mick Ronson", entrambe le foto all'altezza dell'inguine.
L'impatto poi che ebbe per il suo contenuto sessuale è stato ormai dimenticato, ma fu un disco shock, rivoluzionario per il linguaggio usato, anticipatore del cambiamento di costume e morale, un manifesto glam oltraggioso in ogni sua parte, la testimonianza di un modo di vivere e di vedere il mondo essenziale per capire gli anni Settanta.
Molto presto Lou Reed si sentirà intrappolato nel ruolo di "Fantasma del rock", nel quale non si era mai riconosciuto sino in fondo, e che, probabilmente, utilizzò solo come mezzo per fare finalmente conoscere le sue canzoni a una platea più vasta.
Abbandonerà quindi i panni glam, che rimarranno per lui solo una breve parentesi, prendendone anzi garbatamente, ma decisamente le distanze e, nella più assoluta mancanza di continuità, ci regalerà quel capolavoro indiscusso che è "Berlin", album torturato e poetico, il suo autoritratto artistico, con il quale estese i confini della propria arte.
In ogni caso, "Transformer" è ormai un classico, un album memorabile, indimenticabile, senza tempo. A tutt'oggi rimane il lavoro di Lou Reed più conosciuto, e più commercializzato…..

"Satellite of Love" è una delle ballate glam più belle di sempre. Nel coro si distingue l'eccezionale, incredibile voce di Bowie che tocca note altissime. La base armonica è più aperta, costruita in gran parte da accordi in tonalità maggiore, e lo strumento principe è il pianoforte. Il testo, follemente ironico, tratta con scherno il tema della gelosia:

"I've been told that you've been bold
with Harry, Mark and John Monday
and Tuesday Wednesday through Thursday
with Harry, Mark and John".


(Me l’avevano detto che eri stata audace
Con Harry, Mark e John
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì
Harry, Mark e John)

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* il "rock dei lustrini". Sessualità androgina e polimorfica, look fantasmagorico e volutamente kitsch, musica trasgressiva e decadente.
È finita l’era dei oltreoceanichi “figli dei fiori”, ingenui psicodelici hippie, tutti “peace & love”… La nuova generazione sono ragazzi vanitosi, cattivi, tutti "sesso droga e rock'n'roll" e quello che vogliono non è altro che divertirsi, all'insegna del disimpegno e della spensieratezza. L'appagamento dei loro desideri lo trovano incarnato nel glam: sesso, ambiguità, eccesso; ma anche sfida alle convenzioni borghesi, il rifiuto dei modelli dominanti, il gusto per il travestimento e il ripensamento dell'identità maschile portato ai limiti più estremi. I performer del glam si atteggiano teatralmente come dive anni 30, si truccano, indossano gioielli, parrucche, abiti coperti di lustrini e paillettes. Dichiarano sfrontatamente la loro bisessualità minando alla radice il concetto di identità e di sessualità, indirizzando il movimento glam verso un processo di "sessualizzazione" sino ad allora inedito nel mondo del rock.


(il testo – leggermente modellato e tagliuzzato - di Stefania Zonarelli pubblicato nel OndaRock
http://www.ondarock.it/pietremiliari/reed_transformer.htm )


Prima volta quando avevo sentito “Satellite of Love” ero convinta che fosse la canzone di David Bowie, per quanto si sente la sua impronta, ma questo non diminuisce per niente il valore di questa ballata che, insieme con l’intero album “Transformer” rappresenta nella mia classifica il miglior album di Lou Reed …..
:YY:YY:YY

 
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Eugenio Finardi non conosco... e per questo non mi sento di esprimere alcun giudizio.
In linea generale ci sono pochissime canzoni che mi hanno colpito subito, al primo ascolto (e poi, quando è successo, in seguito di altri ascolti, si sono rivelate una delusione).... ho sempre bisogno di ascoltare una canzone almenno un paio di volte, prima di arrivare a un mio giudizio finale....:)
 

Dory

Reef Member
Come prima cosa ho scoperto che hunky-dory è un espressione che vuol dire ottimo, eccellente, beh, fin qui ci siamo... :mrgreen::mrgreen:

No isola, non lo sapevo :ad::ad:... devo assolutamente colmare questa mia ignoranza imperdonabile... :wink:
 

isola74

Lonely member
In un'intervista di qualche tempo fa FInardi disse la la sua Extraterrestre era nata come una metafora dell'emigrazione...più attuale di così!!!!
l'uomo pensa sempre che "altrove" starà meglio, e poi scopre che il meglio ce l'aveva già...mi ripeto: bellissimo testo!TUNZZZ
 

Minerva

New member
“Satellite of love”
Ho cercato la traduzione del testo e (anche in italiano) mi è sembrato incomprensibile :??; la spiegazione di Dory aiuta ma non cambia molto il mio parere. La musica è gradevole.


Il satellite è andato
Su verso il cielo
Quel genere di cose mi mandano
Fuori di testa
L’ho guardato per un po’
Mi piace guardare le cose in TV
Satellite dell’amore
Satellite dell’amore
Satellite dell’amore
Satellite
Il satellite è partito
Diretto su Marte
Presto sarà riempito
Di automobili parcheggiate
L’ho guardato per un po’
Mi piace guardare le cose in TV
Satellite dell’amore
Satellite dell’amore
Satellite dell’amore
Satellite
Me l’avevano detto che eri stata audace
Con Harry, Mark e John
Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì
Harry, Mark e John
Il satellite è andato
Su verso il cielo
Quel genere di cose mi mandano
Fuori di testa
L’ho guardato per un po’
Mi piace guardare le cose in TV
Satellite dell’amore
Satellite dell’amore
Satellite dell’amore
Satellite del…


“Extraterrestre”
Una bellissima canzone: musica, voce e testo (quante volte l’ho pensato anche io!!! Magari porterei qualche genere di conforto: poche persone, tanti animali e tanti libri… per non fare ritorno :mrgreen:). La versione live è ancora più bella.
 

asiul

New member
Satellite of love

Lou Reed mi piace tantissimo, però ha saputo fare di meglio. Questa è una canzone troppo commerciale. Simpatica, gradevole, ma niente di più. Anche se Lou Reed può permetterselo. :wink:


Extraterrestre

La voce di questo cantante continua a non piacermi. Tuttavia questo pezzo non è male.
Trovo che Finardi abbia fatto delle buone cose ad inizio carriera, dopo si è perso un po'. Non ha saputo reggere il passo con i tempi.
 

SALLY

New member
Io trovo bellissimo il testo di Finardi,chissà perchè nella mia mente mi riporta al piccolo principe (mah!)è vero,può essere associata al tema dell'emigrazione,o all'insoddisfazione,l'irrequitezza della vita.


C'era un tipo che viveva in un abbaino
per avere il cielo sempre vicino
voleva passare sulla vita come un aeroplano
perché a lui non importava niente
di quello che faceva la gente
solo una cosa per lui era importante
e si esercitava continuamente
per sviluppare quel talento latente
che è nascosto tra le pieghe della mente
e la notte sdraiato sul letto, guardando le stelle
dalla finestra nel tetto con un messaggio
voleva prendere contatto, diceva:

"Extraterrestre portami via
voglio una stella che sia tutta mia
extraterrestre vienimi a cercare
voglio un pianeta su cui ricominciare

Una notte il suo messaggio fu ricevuto
ed in un istante é stato trasportato
senza dolore su un pianeta sconosciuto
il cielo un po' più viola del normale
un po' più caldo il sole, ma nell'aria un buon sapore
terra da esplorare, e dopo la terra il mare
un pianeta intero con cui giocare
e lentamente la consapevolezza
mista ad una dolce sicurezza
"l'universo é la mia fortezza!"

"Extraterrestre portami via
voglio una stella che sia tutta mia
extraterrestre vienimi a pigliare
voglio un pianeta su cui ricominciare!"

Ma dopo un po' di tempo la sua sicurezza
comincia a dare segni di incertezza
si sente crescere dentro l'amarezza
perché adesso che il suo scopo é stato realizzato
si sente ancora vuoto
si accorge che in lui niente é cambiato
che le sue paure non se ne sono andate
anzi che semmai sono aumentate
dalla solitudine amplificate
e adesso passa la vita a cercare
ancora di comunicare
con qualcuno che lo possa far tornare, dice:

"Extraterrestre portami via
voglio tornare indietro a casa mia
extraterrestre vienimi a cercare
voglio tornare per ricominciare!
Extraterrestre portami via
voglio tornare indietro a casa mia
extraterrestre non mi abbandonare
voglio tornare per ricominciare!"



La ballata di Lou Reed è bella,straordinario David Bowie,non sapevo che il testo fosse riferito alla gelosia.
 

Sir

New member
Lou Reed dei lavori solisti lo conosco poco, mi è più noto coi Velvet Underground, ma dovrei approfondirlo. Voce perfetta per l'occasione, brano caldo e vibrante, mi piace.

Finardi, già lo dissi, non è il tipico cantautore di cui ascolterei tutti gli album uno dietro l'altro, ma alcune canzoni, prese da sole, mi piacciono molto. Extraterreste è una di queste, nella semplicità della melodia e delle parole del ritornello c'è qualcosa che non perde interesse col tempo, nonostante l'arrangiamento, quello sì, inizi a sentire piuttosto pesantemente il peso degli anni.
Mi è piaciuta l'interpretazione che ne è stata data; un tempo l'altrove era il mare, oggi può essere lo spazio profondo.
 

Apart

New member
Entrambe belle canzoni. Fra le due, preferisco Satellite of love: primo perchè mi piace di più; secondo perchè mi sembra più adatta a rappresentare il genere in questa gara del musicforum. Fortunatamente c'è Dory, altrimenti uno dei musicisti più rappresentativi del rock (Lou Reed) sarebbe rimasto fuori. :wink:
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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