Schopenhauer, Artur

sergio Rufo

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Schopenhauer, in fondo in fondo, e' un pericolo.
La sua filosofia e' seducente, ammaliante, oppiacea : e' una filosofia della disillusione.
Il filosofo tedesco e' famoso per il suo pessimismo, ma questo non deve essere inteso come solo una previsione grigia del futuro, o come una filosofia senza speranza: il pessimismo e' quella corrente schopenahureiana del " negativo".
Schopenhauer vede in negativo.
La vita e' puro desiderio e quest'ultimo e' una sorta di cessazione del dolore preesistente: da qui nasce il piacere.
Persino l'amore ( ma qui forse non si sbaglia) e' il travestimento del desiderio sessuale; l'amore e' soltanto l'idealizzazione dell'oggetto della nostra volonta'.
In Schopenhauer tutto si riduce al concetto di volonta': e' una volonta' cieca, irrazionale, forte e sempre inespressa.
Il palco della rappresentazione dell'uomo e del suo mondo , nel suo profondo, si rivela come una menzogna colossale.
I sentimenti, gli uomini , la stessa storia ( bellissima la sua concezione) sono solo idealizzati, ma la realta' della natura e' molto piu' crudele e sofferente di quanto si possa credere.
Gli uomini non sono assolutamente sociali: tutta la concezione di Schopenhauer della storia verte sull'inutilita' di essa, sull'assoluta sua inconcludezza , tranne per la ripetuta , aggressivita' reciproca.
La storia in Schopenhauer e' la storia del " dramma e della tragedia" uomo e questa tragedia e' la rappresentazione della sua assura volonta' di vita, di vivere.
Il pericolo maggiore del filosofo tedesco, la sua letale arma, il suo veleno migliore , e' proprio , assurdamente, il " desiderio" dell'uomo stesso di liberarsi di questa volonta': una strada dunque verso il nulla, verso le filosofie orientali del " niente", verso il non io. Una strada che diventera' autostrada verso l'ascesi e sara' questa la sua apoteosi.
Una volonta' rinnegata nel senso di non volere, non puo' che essere volonta' ancora.
 

Mesnilgrand

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Ho sempre letto piccole analisi e recensioni di poco conto su shopenhauer, vorrei incominciare a leggere qualcuno dei suoi libri ma non so proprio da dove partire.
Se potessi tu magari consigliarmi qualcosa te ne sarei grato.
Magari anche qualche saggio che hai letto su di lui e sulla sua filosofia, se ne hai letti ovviamente.
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
I saggi sui filosofi sono in genere una delle perversioni degli incapaci; una porcheria vera e propria.
La filosofia, quella che conta e si dà in tutta se stessa, va coltivata direttamente sui testi.
Del resto, occorre sacrificio per raccogliere poi le messi.


Schopenhauer non fa uso di un linguaggio complesso (in quesgli stessi anni scriveva Hegel.. :shock:).
E' una lettura relativamente semplice - certo, con una buona storia della filosofia alle spalle. ;)
 

Mesnilgrand

New member
I saggi sui filosofi sono in genere una delle perversioni degli incapaci; una porcheria vera e propria.
La filosofia, quella che conta e si dà in tutta se stessa, va coltivata direttamente sui testi.
Del resto, occorre sacrificio per raccogliere poi le messi.


Schopenhauer non fa uso di un linguaggio complesso (in quesgli stessi anni scriveva Hegel.. :shock:).
E' una lettura relativamente semplice - certo, con una buona storia della filosofia alle spalle. ;)

Mah..per quanto riguarda i saggi non saprei proprio, non ne ho mai letti, ho sempre cercato anch'io di andare direttamente al filosofo.
Comunque se dall'alto della tua esperienza proferisci cosi, io di certo non oserò contraddirti,:ad: :)

PS: Se la lettura risulta semplice solo per chi ha una buona storia della filosofia alle spalle, allora mi sa proprio che la troverò parecchio difficile.
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
PS: Se la lettura risulta semplice solo per chi ha una buona storia della filosofia alle spalle, allora mi sa proprio che la troverò parecchio difficile.

E questo perché non si parte dall'arrivo. ;)
Leggere magari il brillante Russell, nella sua Storia può essere d'aiuto. ;)
 

sergio Rufo

New member
sono d'accordo con D:i
Vai a raccogliere direttamente sui testi.
Certo, una passione va' coltivata e bisognerebbe avere le mani in pasta: una buona storia della filosofia andrebbe benissimo.
Una cosa pero': da leggere lentamente, lentamente, molto lentamente. E poi rileggerla.

La storia di Russel? brillante.
 

SALLY

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Mi intrometto un attimo,in questa discussione,sono molto ignorante in tema di filosofi,però da profana ho letto qualcosa proprio di Russel e Schopenhauer,una lettura non complicata,si riesce a seguire bene,ed inoltre li ho trovati entrambi molto utili "sul campo",intendo nella vita di tutti i giorni,personalmente Schopenhauer non ha avuto un effetto negativo,ma liberatorio,come dice Sergio,somiglia molto alle filosofie orientali...
 

Gigi85

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Ho letto "Sulla filosofia da università" - che strappa anche qualche sorriso per la verve polemica - ma soprattutto "Aforismi sulla saggezza della vita"; ecco, concordo con chi lo considera un filosofo liberatorio, in effetti può disinnescare molte nevrosi che ci ossessionano, con uno stile eccelso per capacità divulgativa.
 
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