Bufalino, Gesualdo

Loredana26

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Nasce nel 1920 a Comiso e grazie alla sua famiglia da subito ha un contatto molto diretto con i libri e la letteratura, ma è chiaramente durante gli studi liceali che incontra e approfondisce i grandi classici francesi e russi, che scopre il decadentismo, che incontra Boudelaire…
Continua gli studi presso la facoltà di Lettere a Catania che è costretto a interrompere quando nel '42 viene chiamato alle armi. Qui comincia tutta una serie di vicissitudini che lo portano ad ammalarsi di tisi e a giungere in un ospedale di Palermo. Qui riesce a guarire e completare gli studi.
È il momento per lui di tornare a casa, di tornare nella sua Comiso.. Ottiene la nomina come insegnate presso l'Istituto Magistrale di Modica prima di avvicinarsi ulteriormente insegnando a Vittoria.. da questo momento non lascerà più la sua terra.. un rapporto intensissimo, un rapporto così stretto da segnarne l'esistenza, da condizionarne le scelte,..
Nella sua poliedrica produzione letteraria, che conta opere di narrativa, saggistica, poesia, traduzioni specie dal francese, si possono riscontrare infatti tematiche, sentimenti, atmosfere, valori sociali, peculiarità tali da farlo entrare di diritto nella schiera degli autori suoi (nostri ehehe) conterranei caratterizzati da quella specificità del sentire definita da Leonardo Sciascia "sicilitudine".
Tutti i suoi scritti sono permeati da un forte senso di appartenenza alla realtà isolana e soprattutto a quel "triangolino di Sicilia", la nostra provincia di Ragusa, e ancor più a Comiso…
Attenzione però.. non si tratta di rinchiudersi in una compiaciuta contemplazione del proprio mondo isolano, la sua è una cultura a 360 gradi.. che spazia in tutte le direzioni, che non si limita alla letteratura così come non si limita alla sicilianità…
È solo che per Bufalino fare della Sicilia l'oggetto della propria scrittura è una sorta di conditio sine qua non per ogni autore dell'isola:

"Impossibile per uno scrittore siciliano non scrivere della Sicilia: della sua gente, dei luoghi, della storia, dei vizi, delle virtù… Di qualunque argomento ragioni, anche il più eccentrico, il siciliano ragiona in effetti sempre della Sicilia, e di sé dentro la Sicilia, e della Sicilia dentro di sé. Esplicitamente o copertamente; ripetendosi o correggendosi o contraddicendosi… in un perpetuo processo d'approssimazione a una nebulosa che fugge."

«[…] un legame identificatorio e carnale […]. Questo dunque è il mio paradosso: di sentirmi per cultura e lingua mentale totus europaeus; e di non potermi o volermi scrollare di dosso la pelle Sicilia»
 
Io ho letto "Diceria dell'untore" il suo libro più famoso.

Da un punto di vista linguistico è il libro più "ricco" che abbia mai letto.

Il periodare è forbito senza essere nè pesante nè stucchevole.

Qualcuno ha letto qualche altra opera di Bufalino??
 

Loredana26

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io ho letto L'uomo invaso.. un libro di racconti davvero stupendo per l'originalità e ovviamente per il suo famoso modo di scrivere.. poi ho letto Il tempo in posa che sarebbe la sua prima pubblicazione.. un libro che si compone anche di una parte fotografica.. e poi L'isola nuda.. qui davvero sono rimasta senza parole.. mai avuto un libro più bello di questo.. bello anche visivamente intendo..
 

Loredana26

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L'isola nuda è un libro grande.. anche a livello fisico.. sembra un album di foto.. e in realtà lo è.. infatti c'è una introduzione scritta da Bufalino e poi a seguire un album fotografico di Giuseppe Leone.. non si tratta di un romanzo, non c'è una storia.. lui parla della Sicilia.. per come è.. e ne parla in modo straordinario.. ti riporto per esempio un capoverso molto famoso.. e anche incredibilmente vero.. nessuno ha mai descritto la Sicilia in modo più efficace secondo me..

"[Se è così ove mi sia concesso giocare un poco con le parole, due me ne vengono in punta di penna e sono: solitudine e "isolitudine". Con le quali voglio esprimere ch'è destino d'ogni isola essere sola nell'angoscia dei suoi sigillati confini; infelice e orgogliosa di questo destino. Donde viene che i suoi figli, stretti tutt'intorno dal mare, sbanditi dalla florida terraferma, prede ricorrenti d'ogni razza di marinai, quindi obbligati a mescersi con cento sangui stranieri, siano spinti a farsi ISOLE DENTRO L'ISOLA e a chiudere dall'interno la porta della loro solitudine col presuntuoso proposito di rovesciare le parti, diventando a loro volta carcerieri e tiranni del mondo"
Isole dentro l'isola: questo è appunto lo stemma della nostra solitudine, che vorrei con vocabolo inesistente definire isolitudine, con ciò intendendo il rapporto di complice sudditanza che avvince allo scoglio ogni naufrago.]"
 
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Dallolio

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Io ho apprezzato molto "Le menzogne della notte" ove in un risorgimento fantasioso quattro condannati a morte raccontano le loro vite tra menzogne infingimenti e inganni; bellissimo.
 

nunzio

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io ho letto "diceria dell'untore" e "le menzogne della notte"...sono state tra le mie prime letture, molto belli entrambi! la mia prof di filosofia mi stressava perchè leggessi "argo il cieco", diceva che era uno dei più belli...ma io odio le letture imposte :mrgreen:
qualcuno di voi l'ha letto e sa dirmi cosa mi sono perso?
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Sto leggendo "Diceria dell'untore" e trovo il suo modo di scrivere molto poetico e ritmico, ricercato ma non pesante.
Non mi succedeva da un po' di non staccarmi dalla lettura.
Inoltre apprezzo, e non poco, l'essenzialità dello scrivere e la non prolissità, tant'è che il romanzo ha poco più di cento pagine.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Sto leggendo "Diceria dell'untore" e trovo il suo modo di scrivere molto poetico e ritmico, ricercato ma non pesante.
Non mi succedeva da un po' di non staccarmi dalla lettura.
Inoltre apprezzo, e non poco, l'essenzialità dello scrivere e la non prolissità, tant'è che il romanzo ha poco più di cento pagine.


ti va di riportare il commento anche nel minigruppo?
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Bufalino ha anche tradotto "Susanna e il Pacifico", romanzo di Jean Giraudoux che vorrei leggere.
 
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