Wenders, Wim - Il cielo sopra Berlino

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Due angeli scendono sulla Berlino della guerra fredda e si mescolano agli uomini, cercando di essere loro di conforto ma non riescono a fare niente per modificare i loro destini. Solo quando uno dei due sceglierà la vita terrena diventerà realmente l'angelo di qualcuno.

Un film molto bello, poetico e sognante, girato per la maggior parte in bianco e nero con alcune scene a colori e con delle bellissime riprese di Berlino dall'alto. La scenggiatura è scritta insieme a Peter Handke. La protagonista Solveig Dommartin, che è stata anche compagna e musa del regista, morta purtroppo a soli 48 anni nel 2007, diventa una vera trapezista in soli due mesi, tanto da girare il film senza controfigura.
 

Zefiro

da sudovest
le nostre vite viste da lontano

Uno dei film più belli in assoluto che io abbia mai visto.

L'impotenza sofferta e tutta umana degli angeli rappresentata con profondità sorprendenti: quando davvero vorremmo e non possiamo.

L'abbandono dell'armatura da angelo ed il passaggio finalmente, non ad intuiti e sospettati flash, ma definitivo dal bianco e nero al colore è spettacolare e lascia senza fiato. Sporcarsi le mani con la vita: la nostra unica possibilità per viverla.

Inimitabile il tenente Colombo in vesti inaspettate: l'angelo degli angeli, cioè l'uomo.

Commoventi e bellissime anche le vedute dall'alto di Berlino, a rappresentare le nostre vite viste da lontano.

Uno dei film che più mi fatto riflettere e che più mi è rimasto dentro.
 

asiul

New member
ehm, dopo l'intervento di Zefiro che dire...

Aggiungo qualcosa anch'io.

Ho visto e rivisto questo film, molte volte. In ognuna di esse m'è sembrato di scorgere qualcosa di nuovo. Un dettaglio forse, sfuggito nella visione precedente. Eppure lo conosco a memoria. Capita quando un film mi prende tanto come è avvenuto con questo.
M'innamoro e non smetto mai di meravigliarmi, di sorprendermi e d'emozionarmi.

La parte più bella e poetica è la scelta dell'angelo di amare. Non è una rinuncia, no. Perché quando si decide di lasciare qualcosa per amore (qualsiasi esso sia) in realtà si sta acquisendo la parte più bella della vita. Il vivere in pace con noi stessi. L'abbandono del rimpianto che avremmo certamente vissuto, se avessimo scelto la via più semplice, continuare a vivere protetti dalla/nella nostra "armatura".

 

ameliepoulain

New member
quando il bambino era bambino..

Quando il bambino era bambino..
E che dire della poesia che fa cornice alla narrazione.. l'invito al ritorno all'innocenza di un bambino, nel modo di affrontare gli eventi, di osservare l'esterno e di vivere la vita mantenendo sempre vivo in noi quell'entusiasmo infantile che per questo è sano e puro. Sottile nei messaggi che passano..
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ci vuole coraggio per scegliere la vita terrena, quando la si può vedere da una posizione privilegiata, al riparo dal dolore. E la si vede in maniera profonda e senza sconti, avendo l'accesso non solo agli eventi, ma anche ai pensieri di tutti.
Un film particolare, difficile da dimenticare, poetico e struggente, originale, permeato da un'atmosfera eterea quanto basta per un film che ha come protagonista un angelo. Mi è piaciuta moltissimo la prima parte, quando i due angeli fluttuano e carpiscono pensieri un po' di qua, un po' di là, e poi mi ha colpito il personaggio di Peter Falk, che è quello che ho trovato, forse paradossalmente, più terreno.
 
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