Quarto ArtisticForum - Metamorfosi

Brethil

Owl Member
Benvenuti al quarto ArtisticForum, che avrà come tema le Metamorfosi.
Da oggi esporremo le opere proposte dai partecipanti, una ogni 3 giorni circa. Chiunque vorrà potrà lasciare un commento alle opere e oltre a questo potrete anche divertirvi nel dare una vostra personale interpretazione alle immagini.

Cominciamo! :YY

Caravaggio - Madonna dei pellegrini
madonnadeipellegrinimad.jpg

By brethil at 2010-09-26

Leon Riesener - Leda
leda01z.jpg

By brethil at 2010-09-26

Michelangelo - Leda e il cigno
ledaq.jpg

By brethil at 2010-09-26

Grazie a D=i per avermi suggerito cosa scrivere sui "cartellini" :mrgreen:
 
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isola74

Lonely member
per gli ignoranti come me.....non si potrebbero mettere i cartellini alle opere con titolo e autore??
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Ho voluto la Madonna de pellegrini, in tema metamorfosi, dacché questo termine non si limita, come forse dovrebbe, alla trasmutazione della forma; prende in considerazione anche quella della natura. E allora perché non prendere un dipinto sull'Assunzione? Perché sarebbe stato tempo perso. In quest'opera (tra le migliori del Caravaggio), io ho sempre visto lo sguardo sparuto, disincantato, assente di Maria, misera donna costretta sua malgrado a divenire madre di Dio e dell'umanità, e qui in particolare rivedo la sua metamorfosi incompiuta, il circolo non richiuso, l'intoppo: trasmette il suo senso di estraneità, quasi abitasse, adesso, una dimensione grigia dell'essere: non più donna, umana, non ancora dea (né, stando al Cristianesimo, mai lo sarà); non affranta dalla prospettiva dell'eterno bilico cui ha prestato il grembo, piuttosto è per me distante, assorta nel rimestio delle due nature. Una apolide divina, compresa in un disegno superiore cui ha giocoforza dovuto ubbidire; sembra chiedersi adesso: erano dunque queste le conseguenze insperate, dovendo io assurgere a madre di tutti?
Il Merisi la disegna lontana, quasi intendesse sprofondare all'ombra del muro, occhi socchiusi ed al seno un figlio che è Dio, eppure anch'esso pingue, umano, e l'accenno, quasi fosse una svista, di una aureola a ricordare le distanze. Due nature, una via di mezzo, non essere bianco e neppure nero, la condanna di non appartenere, o, peggio, non non sentirsi appartenere. Ecco, è per me questo il senso della metamorfosi nella Maria in questione, il pericoloso incedere di una solitudine inconsolabile e profondissima, ontologica addirittura, cui, paradossalmente, nemmeno il suo Sposo celeste potrà recare soccorso.

Scrivo su questo dipinto perché non a tutti sarà chiaro il motivo per il quale l'ho proposto.
Essendo per gli altri più palese la ragione, mi riservo di intervenire più avanti.
 

Meri

Viôt di viodi
Mi soffermo sulla prima immagine, ( non so chi sia l'autore) perchè mi piace molto l'arte sacra. Mi affascina la Vergine con i capelli scuri, molto umana come lo stesso Gesù, non hanno nulla di divino. Della donna in ginocchio (immagino si tratti di una adorazione dei pastori) mi ha colpito la pelle con tutte quelle rughe ben delineate.
 

Denni

New member
Anche io mi soffermo sulla I° immagine: é stupenda! Come sempre Caravaggio riesce a dare un senso di reale, di un atmosfera quasi palpabile! Nonostante il soggetto religioso, di luce ce nè pochissima ed è quello forse che rende bella quest'opera con i colori caldi di cui è dipinta. Sembra tutto così, come dire, familiare...di solito le opere religiose sono dominate da luci fredde da bianco..tutto è ben chiaro, qua invece sembra tutto più caldo più intimo!
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Forse si può parlare di metamorfosi anche dal punto di vista artistico : la prima immagine , opera di Caravaggio, mostra come l'autore abbia abbandonato l'iconografia classica per una nuova presentazione della figura di Maria. Io credo si possa dire "dall'altare alla strada". Una figura , insieme a quella del bambino, assolutamente umana e meno distante da chi la guarda. Per non parlare di tutto il contesto.
Le altre due raffigurazioni invece credo che possano essere esempio della metamorsofi dell'idea di bellezza femminile che c'è stata nei secoli.
Figure decisamente "morbide" :mrgreen:, ben differenti dai canoni attuali. Ad ogni epoca il suo immaginiario.
Volendo trovare un legame tra la prima e le altre due, direi che sottolinea la distanza tra una idea legata al mito, fuori dal tempo, per Leda e il Cigno, e la presenza nella storia umana della figura di Maria. Almeno, io ci vedo questo ... :wink:
Certamente la mia preferenza va alla prima immagine.
 

isola74

Lonely member
Non posso che ripetere quello fin qui detto: il Caravaggio mi piace molto (come sempre), con i particolari perfettamente curati..guardate i piedi del pastore..uno spettacolo!! sembra quasi di vedere la strada che hanno percorso per arrivare sin lì.. sono la prima cosa che mi ha colpito:wink:
Gli altri 2 quadri al confronto mi appaiono "spenti"...non mi dicono granchè
 

asiul

New member
Metamorfosi di una vita…

Inutile dire che Michelangelo Merisi sia il mio preferito, .:ad:
La madonna de’ pellegrini ,sita nella chiesa di S. Agostino a Roma (dove c'è anche il Profeta Isaia affresco di Raffaello e un'opera di Sansovino che al momento mi sfugge :? e che non mi va di cercare :mrgreen:) , è senza meno una tra le opere più belle del Caravaggio.

Quello che risulta subito evidente, è la semplicità delle vesti di tutti i soggetti del quadro. Anche la Madonna sembra una popolana. Ci accorgiamo della sacralità del dipinto solo dall’aureola e dal cenno di Gesù intento a benedire.
Mi sono domandata cosa c’entrasse con la metamorfosi, poi ho capito cosa vedo di mutevole o di mutato in questo dipinto..

La metamorfosi è al suo interno, nello sconvolgimento di vita che , come anticipato qualche post più su, quella donna deve affrontare. Una scelta non sua. Subita per volere di qualcun altro. Certo, poi sposata. Così ci è stato narrato, ma forse condivisa perché per lei inevitabile (?)

Caravaggio usa gli occhi di questa donna, così stanchi,il suo corpo che si appoggia alla porta per sottolineare tutto il peso e la portata di questo cambiamento (la metamorfosi)
Il carico di questa sua “scelta “ è anche tutta in quel corpicino che porta in braccio, troppo grande per un bimbo che dovrebbe essere appena nato.

Una volta lessi da qualche parte che quel bambino così è più credibile perché da un neonato è impensabile aspettarsi che benedica due pellegrini. È vero, a quell’età un bambino non è partecipe a tal punto, ma un bimbo di due anni sì, perché l’età rappresentata da Caravaggio sembra questa.

Così Caravaggio, il “mio” pittore maledetto, ancora una volta, “sfida” la Chiesa e rappresenta un bambino più umano e quindi più veritiero.

C’è sempre stato quest’alone di ereticità in lui. Uno sfiorare il sacrilego.
Molto ci sarebbe da dire di questo magnifico dipinto. Come, osservare il modo in cui Caravaggio abbia rappresentato la distinzione fra il terreno ed il celeste; sporcando i pellegrini di fango e rappresentando il divino della Madonna facendole sollevare appena i piedi.

Ed ora quelli che per me sono i legami di questo con gli altri dipinti.
Indirettamente in Leda e Lena: la modella che Caravaggio sceglie per rappresentare la Madonna.Lena la sua amante, nonché notissima prostituta(la lussuria) che sembra ritornare, a dire il vero, più nel dipinto di Reisener [dove Leda, simbolo di erotismo, sembra “godere” maliziosamente dei piaceri del cigno che sappiamo, essere Zeus] che nella copia di quello perduto del Michelangelo.

Nel cigno e la leggenda dell'angelo: dei secondi abbiamo l'animale alato metamorfosi che Zeus compie per portare il suo messaggio a Leda.
Infatti sappiamo che le annuncerà il loro amore e la nascita di due figli: Càstore e Pollùce.
Ovvia la similitudine con l’annunciazione di Gabriele, che in un certo senso è quasi una metamorfosi di Dio per comunicare a Maria la nascita del suo erede.

Per il momento mi fermo, vorrei osservare più attentamente, prima di chiudere ogni mio commento su questa splendida proposta. C’è dell’altro che per ora non riesco a cogliere. E poi devo pensare ancora a_la mia storia. :)
 
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SALLY

New member
Anchio sono rimasta colpita,e preferisco, la prima immagine,se non fosse per le persone genuflesse e quella impalpabile aureola,non avrei pensato alla Madonna.E' un dipinto molto "terreno",la figura di Maria è rappresentata come una qualsiasi donna nella sua quotidianità,e poi scura di capelli...un dipinto magnifico.
Sugli altri due non saprei che dire,conosco la storia di Leda e il cigno,però non mi smuovono emozioni.
 

asiul

New member
metamorfosi dell'amore

Dopo un po’ sono riuscita a vederci la mia storia.

Quanto può una semplice carezza. Guardando i tre dipinti(uno ripeto semplicemente una copia) ho trovato che avessero in comune la sensualità. La sensualità di una carezza.
Nel primo dipinto c’è la carezza di una madre per il proprio figlio. L’accettazione di un destino che non è più solo suo, ma al servizio di un esserino più piccolo.
Nel secondo la carezza ti trasforma in erotismo,passione. Nell’estasi contenuta negli occhi di una Leda che sembra ringiovanita, quasi una ragazza. Mentre nella terza la carezza è più matura, consapevole.

È come se la mano dell’amore passasse in modo diverso sulle tre immagini. Una carezza che si trasforma di volta in volta,ma che resta comunque qualcosa di sublime, insostituibile. Come un soffio, una brezza che trasforma e lascia, consegnando, al suo passaggio, il cambiamento.

Una metamorfosi naturale, innata in ognuna di quelle donne. Un ritrovare il loro vero “sentire”. Quasi quel vento le avesse svegliate da un lungo sonno, regalando o meglio restituendo al loro corpo la vera anima.

Lo so è strana come storia, ma ci vedo questo …:)


PS... mi togliereste la pubblicità alla mia destra, non la sopporto!!!!:W:W:W
 
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Brethil

Owl Member
Benvenuto Cellini - Perseo che decapita Medusa

1070716.jpg

By brethil at 2010-09-30

L'immagine è un pochetto grande ma volevo si vedessero bene i particolari, se preferite la posso ridimensionare :D
 

Zefiro

da sudovest
Non mi trovo granché con l’intervento proposto in merito alla Madonna dei pellegrini da D prima e ripreso da Luisa poi, che mi appaiono entrambi, -come dire?-, un po’ troppo polarizzati da una sensibilità di chiave moderna.

La ragione della differenza di lettura, credo stia nel vedere o meno la stanchezza di quello sguardo, lo sguardo di Maria appunto, commentato nei post che ho citato. Stanchezza che io, con tutta la buona volontà invece, non riesco davvero a vedere, non nei termini indicati almeno. Ad ulteriore riprova di come la grande arte sia capace di toccare ed intercettare la più svariata gamma di sguardi.

E quindi, orba di tale appoggio oculare, dove poggi la matrice di lettura proposta non saprei.

Non nella dottrina certamente, dove al momento dell’Annunciazione il si di Maria è assolutamente libero e non subìto, la Madonna è celebrata esattamente per questo: il prototipo della libertà umana senza la quale Dio non può nulla. Il vertice dell’ortodossia quindi.

Non nell’opera, a parer mio almeno, che tristezza o metafisica sopportazione e fatica in quello sguardo, e me la son andata a riguardare attentamente, non vedo. Vedo invece uno dei miglior Merisi (mi è sempre piaciuto moltissimo questo quadro) in quella che è una delle sue precipue caratteristiche pittoriche: l’assoluta mancanza di qualsivoglia elemento ideale o idealizzante. Vedo una concretissima ed umanissima donna, che porta il “peso” di un altrettanto umano bimbo in braccio, come qualsiasi madre per così dire “completamente umana” ed altresì concretissimi pellegrini: quasi si vede in quei piedi (spettacolo!) la strada che hanno percorso.

Vi ho sempre visto anche io elementi di metamorfosi invece, ma diametralmente opposti a quelli di D ed asiul. Nelle aureole appunto, che sono lì non per accennato accidente, ma esattamente ad indicare che loro, proprio loro, umanissime e concretissime persone non sono più esattamente solo persone, o meglio sono delle persone in qualche modo “cambiate” pur nel loro concretissimo permanere, dalla presenza immanente del divino nelle loro vite. Immagine e possibilità al contempo di una possibilità, appunto, per ogni singolo e concretissimo uomo.

Anche questo, il tema dell’incarnazione, il cristianesimo come una questione di carne, “Verbum caro factum est”, molto ma molto in linea con il cuore della dottrina cattolica. L’opera dunque a mio parere, finanche nella costruzione, il bambino benedicente, i pellegrini adoranti, trasuda ortodossia da ogni pennellata. Quasi un manifesto teologico. Incluso il succoso aneddoto che vuole che il volto della Madonna sia quello di tal Maddalena Antognetti, detta Lena, al tempo notissima prostituta con la quale il Merisi ebbe una relazione, citazione della evangelicissima Maria Maddalena, non solo per il casuale accidente di omonimia, ma per il ruolo e la ratio che il personaggio della Maddalena ricopre nei vangeli.

Del resto Caravaggio, sebbene di parte pauperista, linea al tempo sostenuta sostanzialmente dai francescani, era assolutamente allineato al pensiero, al potere ed alla cultura dominanti nei suoi anni, come la quasi totalità dei grandi artisti del tempo, vuoi per convinzioni personali, vuoi per prosaiche ragioni di committenza.

A maggior riprova, anche questo, che la grande arte è assolutamente invariante all’esser allineati o ribelli, morali o immorali, o quant’altro. La grande arte, semplicemente “è”.

PS uff...mi è rivenuto fuori uno dei miei post lunghissimi... scusate... :boh:
 
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asiul

New member
Non mi trovo granché con l’intervento proposto in merito alla Madonna dei pellegrini da D prima e ripreso da Luisa poi, che mi appaiono entrambi, -come dire?-, un po’ troppo polarizzati da una sensibilità di chiave moderna.
La ragione della differenza di lettura, credo stia nel vedere o meno la stanchezza di quello sguardo, che io, con tutta la buona volontà invece, non riesco davvero a vedere, non nei termini indicati almeno. Ad ulteriore riprova di come la grande arte sia capace di toccare ed intercettare la più svariata gamma di sguardi.

E quindi, orba di tale appoggio oculare, dove poggi la matrice di lettura proposta non saprei.

Non nella dottrina certamente (…) Non nell’opera(…)

Boh! Forse nello sguardo di chi osserva. :)
Almeno per me. Quando guardo un dipinto mi spoglio delle letture fatte e cerco di vedere con i miei occhi. E m'innamoro delle mie visioni.:)

Quindi se facessi una ri-lettura seguendo la dottrina certamente la risposta sarebbe più simile alla tua.
La scelta consapevole e non imposta.
Anche se non ci sarà mai noto fino in fondo quale sia la vera storia o cosa volesse dire realmente Caravaggio.

Ma “qui”, in questo ArtisticForum, la mia intenzione era quella di guardare o provare a sentire il dipinto.
Io l’ho “sentito” così. :YY
La figura di quella donna mi appare (tutt’ora) stanca. Ha la naturalezza di una donna come tante.
Una stanchezza fisica che la rende più umana e tanto, tanto bella.

Mi piace il tuo commento. Ho provato a guardare il dipinto seguendo la tua lettura e potrebbe esserci anche quella. Anzi ti dico che c’è tutta, ma non la sento "mia".
Tutto qui. ;)


A maggior riprova, anche questo, che la grande arte è assolutamente invariante all’esser allineati o ribelli, morali o immorali, o quant’altro. La grande arte, semplicemente “è”.

Non posso che concordare con te.
L'Arte "è" arte sempre e comunque, se grande "è" in assoluto e quella del Merisi ancor di più.
 
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