Cervantes, Miguel de - Don Chisciotte della Mancia

Dallolio

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Il finale di questo libro straordinario è tristissimo, non solo Don Chisciotte rinnega la sua follia, ma arriva a disilludere il buon Sancio, che aveva iniziato a credere, essendosi rimbambito per l'età... è un finale che in effetti lascia l'amaro in bocca e guasta un po' tutta la vicenda, perchè fino a quel punto del romanzo Don Chisciotte si era elevato contro tutta la volgarità del suo secolo, contro a chi aveva cercato di demolire i suoi sogni, personaggi di solito cinici e inconsistenti...
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Accidenti, quasi quasi mollo tutto e vado a fare il cavaliere errante!
L'ho iniziato stamattina, promette bene!
Vi aggiornerò!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Ce l'ho già a casa,ma rimando sempre la lettura...mi spaventa la sua mole.L'ho anche proposto una volta per il GL,ma non è passato.Comunque lo leggerò,prima o poi.
 

Holly Golightly

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Questo libro è la letteratura occidentale.
Bellissimo e consigliatissimo. Un vero capolavoro. Mi spiace solo di averlo letto in una traduzione non molto bella.
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Bello, sarà lungo e qualche pezzetto Cervantes poteva anche toglierlo, ma è veramente un capolavoro!
:)

Credere che le cose in questa vita debbano durare sempre come sono è credere l’impossibile; anzi sembra che essa giri tutto in tondo, voglio dire in cerchio: la primavera segue all’estate, l’estate all’autunno, l’autunno all’inverno e l’inverno alla primavera e così torno a scorrere il tempo con questa ruota incessante; solo la vita umana corre verso la sua fine più rapida del vento, senza speranza di rinnovarsi se non nell’altra che non ha termini che la limitino.


“Considera, Sancho, che ci sono due specie di bellezze, una dell’anima e l’altra del corpo; quella dell’anima risalta e si manifesta nell’intelligenza, nell’onestà, nel retto procedere, nella liberalità e nella buona educazione, tutte qualità, queste, che possono essere racchiuse e trovarsi in un uomo brutto, e quando si pone mira su questa bellezza e non su quella del corpo, l’amore di solito sboccia di slancio e più forte.”
 

ayuthaya

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E' un romanzo assolutamente straordinario per i personaggi memorabili descritti, le avventure, la profondità dei sentimenti ed ideali. Non è un libro che fà ridere anzi, come correttamente disse Byron : " è il più triste di tutti i romanzi, tanto più triste in quanto ci fà sorridere ". Questo è il sentimento che si prova leggendolo tirstezza ed un velo di malinconia per questo eroico " pazzo " che nell'epoca sbagliata e nella società sbagliata vuol far rivivere la cavalleria medievale ed i suoi ideali.
Don Chisciotte rappresenta così un eroe dell'ideale, un eroe che segue principi giusti ma che sbaglia clamorosamente il modo di realizzarli.
(...)
Don Chisciotte è un inventore della realtà e in questo stà la tragicità del personaggio, ma proprio in questo si spiega il perchè alla fine Don Chisciotte rinnega la sua pazzia ( finale che molta critica del periodo Romantico ha criticato ), la rinnega perchè capisce come seguendo la realtà dei suoi giorni avrebbe potuto compiere del vero bene e ha in lui il risveglio della consapevolezza del tempo buttato.
E' un romanzo che affronta temi universali, il bene, come farlo, quale posto avere nel mondo. Nella lettura, nonostante la lunghezza non mi ha mai annoiato, semplicemente straordinario

sai una cosa? non sono molto d'accordo sulla "tristezza" e la "tragicità" del personaggio... eppure anch'io prima di leggerlo e sapendo chiaramente la trama credevo che mi avrebbe trasmesso qst, e invece Cervantes riesce a restare su un piano che pur non essendo meramente "comico" tuttavia non si rovescia mai nel suo opposto. anch'io ho riso (spesso, anche mentre ero in pullman roschiando di essere presa per pazza!!!) e sorriso (spessissimo), ma il mio sorriso non è mai diventato "amaro..."
Fabiog, una curiosità: l'hai letto anche tu nell'edizione (adesso nn ricordo quale) chiusa da un piccolo saggio di Auerbach? Se sì, l'hai letto? Lui esaminando l'episodio dell'incantamento di Dulcinea dimostra proprio come la singolarità del personaggio di don Chisciotte rifugga sia del puro "comico" sia dal "tragico"...
Sono d'accordo con Dallolio sul finale: io personalmente è l'unico punto che ho trovato veramente "triste"... è come se tutto l'equilibrio giocato sulla follia di Don Chisciotte si perdesse... Ovvero, fin quando lui è fisso nella sua follia, noi ci immedesimiamo in lui e nel suo tutto sommato inguaribile ottimismo, ma quando è lui stesso, finalmente, a prendere coscienza della realtà... a cosa ci aggrappiamo? tutto è tornato nell'ottica "giusta" e l'eroismo di don Chisciotte si vela di "ridicolo" ai suoi stessi occhi... Conclusione "perfetta", ma un po' amara...
 

fabiog

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Io leggendolo solo alla sera ci ho impiegato un tre settimane, dipende sempre dal tempo che hai. Cmq ti consiglio di comprarlo è un libro anzi un opera d'arte che non può mancare in una libreria
 

PlatAC

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Ingrata figlia di Tarquinio che calpesta il cadavere del padre.

A chi si riferisce in questo passaggio Cervantes?? Grazie a chiunque abbia la cortesia di rispondermi.
 

Byerry

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Quale traduzione?

Lo leggerò, presto, anzi lo inserirò nella mia "lettera a Babbo Natale". Però, ora che ci penso, sarebbe il caso di indicare la traduzione più bella, qualla che meglio rende il personaggio e i dialoghi ma che non stanchi alla lettura, data la mole dei due volumi.

Suggerimenti? Mi hanno indicato BODINI, Einaudi.

Grazie
 

Holly Golightly

New member
Lo leggerò, presto, anzi lo inserirò nella mia "lettera a Babbo Natale". Però, ora che ci penso, sarebbe il caso di indicare la traduzione più bella, qualla che meglio rende il personaggio e i dialoghi ma che non stanchi alla lettura, data la mole dei due volumi.

Suggerimenti? Mi hanno indicato BODINI, Einaudi.

Grazie

La prof con cui ho dato l'esame consigliava la stessa edizione :) (io come una scema, per risparmiare, ne presi una che veniva una decina di euro in meno... l'avessi mai fatto -.-)
 

elisa

Motherator
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A chi si riferisce in questo passaggio Cervantes?? Grazie a chiunque abbia la cortesia di rispondermi.

io credo che si riferisca a Tullia, che passò sopra il cadavere del padre col cocchio, anche se credo lei fosse la moglie di Tarquinio il Superbo e il padre fosse Servio Tullio
 

Grantenca

Well-known member
è un capolavoro essenziale. Lo humor, per dirla all'inglese, è una grande invenzione di Cervantes e del suo romanzo, qualcosa che prima non esisteva, scrive in proposito Octavio Paz, ben diversa dal riso, dalla satira dalla beffa come veniva intesa in precedenza. lo humor rende ambiguo tutto ciò che tocca, conclude.

La parabola di Don Chishiotte è un'eredità che non si può ignorare.

che sia un grande capolavoro penso non ci siano dubbi. L'ho letto molto tempo fa e forse ho trovato un po' di differenza fra la prima e la seconda parte (a favore della prima) Però c'è una cosa che soprattutto ricordo: leggendo il libro in qualche punto ho sorriso e in qualche punto ho riso !!!. Fatto non frequente nella lettura. Se poi si pensa al periodo un cui è stato scritto......l'autore è senz'altro un genio.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
... leggendo il libro in qualche punto ho sorriso e in qualche punto ho riso !!!...

quoto in pieno! A parte che è uno dei veri capolavori che ho letto nella mia vita, ma ricordo di non aver mai riso tanto come leggendo quel libro... mi capitava di scoppiare a ridere persino in pullman!!! lo rileggerei solo per quello! :wink:
 
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Byerry

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E' vero in alcuni punti è divertente, sembra di vedere le scene con i propri occhi. Cervantes cattura e descrive ciò su cui noi soffermeremmo la nostra attenzione se la scena accadesse davanti a noi!
 
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