Figli...

Reid

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Ma che bel post :)

Bè, come figlio, vi posso dire di non aver vissuto una bella infanzia, non mi lamento affatto perché ci sono infanzie peggiori, ma diciamo che non è mai stata quella del mulino bianco.:wink:
Fin da piccolo, fino all'età di 10 anni, mi sono legato molto alla figura di mia madre, forse per un fatto anche genetico e strutturale della fisiologia di Madre-figlio, ma ho sempre visto mio padre come figura marginale nella famiglia; successivamente negli anni ho capito il perché.
Successivamente, quando avevo circa 13 anni sono stato scaraventato nelle camere giudiziarie (a parlare ore con gente in toga e psicologi infantili) per colpa della separazione dei miei genitori poco tranquilla, mia madre un bel giorno non c'è la fece più e lo scaraventò fuori casa (dopo anni mi disse che aveva cercato di stare con lui solo per me); mio padre quando se ne andò di casa, portò via tutti i soldi che c'erano sul conto e in casa, lasciando me e mia madre in balia della casualità e quotidianità.
In sostanza siamo cresciuti io e mia madre da soli, per molti anni; questo perché non ho mai avuto neanche la figura dei nonni: i genitori di mia mamma sono morti prima che nascessi o con me piccolo, la parte famigliare di mio padre si è completamente allontanata in parte con il loro divorzio e in parte con la morte di mio fratello.
Siamo cresciuti da soli, lei lavorava tutto il giorno per portare i soldi a casa e poter tirare avanti in un modo dignitoso, io dall'età di 13 anni sono cresciuto praticamente fuori casa, in compagnie molto più grandi di me (visto che i miei amici a quell'età non potevano neanche uscire alla sera) formandomi un carattere che oggi viene considerato davvero poco facile da trattare.
Per quanto riguarda l'affetto, non ho nulla da sindacalizzare a mia madre, anzi, penso di aver avuto la migliore madre che potessi avere nella vita, e anche oggi per qualsiasi cosa, c'è sempre...di questo gliene sarò grato a vita; e' stata una donna ed è una donna forte e tutta d'un pezzo, oggi si è sposata con un altro uomo, spero che viva tranquilla almeno l'altra parte della sua vita.

Per quanto riguarda essere padri, bè è un po' complicato.
Io ritengo che avere dei figli sia una questione davvero importante, sia il completamento della coppia e il loro risultato dello stare insieme, non riesco a vedere il mio futuro con una donna...senza figli.
Ad oggi penso che quando avrò dei figli, darò a loro tutto quello che non ho avuto io.
Anzi, personalmente non vedo l'ora di averne (sopratutto un maschio)!!!
 

DesertoRosso

New member
Da circa due anni, da quando i miei dopo venti lunghi anni di infelicità (mia e loro) hanno finalmente deciso di divorziare, e da quando pochi mesi dopo sono andata a mia volta a convivere con il mio attuale compagno, non mi considero quasi più una figlia. Mantengo con i miei genitori rapporti di circostanza che mi lasciano più amarezza ed esasperazione piuttosto che il supporto e il calore che ci si aspetta da una famiglia. E' un po' come se fossero loro i miei figli. E piuttosto indesiderati lasciatemelo dire.

Non faccio in tempo a chiudere un capitolo e a sentirmene sollevata che già inizio ad accorgermi delle ripercussioni che un modello di famiglia di questo genere mi ha lasciato, cosa che, nella foga di sopravvivere al quotidiano non mi passava neppure per la testa.
Nella mia testa ormai l'avere figli è collegato al sacrificio, alla sofferenza, ai rimpianti, al fallimento, agli estenuanti litigi che non portano a nulla, alla mancanza di gratificazione... Tutte cose che, soprattutto mia madre, è stata molto abile nel trasmettermi, su cosa abbia significato per lei la maternità.

Ma fin qui i realtà non ho alcun motivo di lamentarmi, sono qui e in buona salute, e tutto sommato contenta della mia infanzia perchè mi ha resa ciò che sono, nel bene e nel male. Il problema è che adesso ho paura. Paura perchè al minimo accenno del mio compagno sul formare una famiglia sento come se mi calasse una nebbia addosso, e non provo nulla se non rifiuto.

Mi dispiace dire queste cose, soprattutto dopo aver letto le esperienze bellissime che sono state raccontate, ma quello che provo purtroppo è questo. A volte quando vedo una famiglia passare per strada mi si accende una piccola speranza che in fondo perchè no... Le cose potrebbero anche andarmi bene...Potrei essere felice...

Ma dura davvero poco...
 

Reid

Member
Da circa due anni, da quando i miei dopo venti lunghi anni di infelicità (mia e loro) hanno finalmente deciso di divorziare, e da quando pochi mesi dopo sono andata a mia volta a convivere con il mio attuale compagno, non mi considero quasi più una figlia. Mantengo con i miei genitori rapporti di circostanza che mi lasciano più amarezza ed esasperazione piuttosto che il supporto e il calore che ci si aspetta da una famiglia. E' un po' come se fossero loro i miei figli. E piuttosto indesiderati lasciatemelo dire.

Non faccio in tempo a chiudere un capitolo e a sentirmene sollevata che già inizio ad accorgermi delle ripercussioni che un modello di famiglia di questo genere mi ha lasciato, cosa che, nella foga di sopravvivere al quotidiano non mi passava neppure per la testa.
Nella mia testa ormai l'avere figli è collegato al sacrificio, alla sofferenza, ai rimpianti, al fallimento, agli estenuanti litigi che non portano a nulla, alla mancanza di gratificazione... Tutte cose che, soprattutto mia madre, è stata molto abile nel trasmettermi, su cosa abbia significato per lei la maternità.

Ma fin qui i realtà non ho alcun motivo di lamentarmi, sono qui e in buona salute, e tutto sommato contenta della mia infanzia perchè mi ha resa ciò che sono, nel bene e nel male. Il problema è che adesso ho paura. Paura perchè al minimo accenno del mio compagno sul formare una famiglia sento come se mi calasse una nebbia addosso, e non provo nulla se non rifiuto.

Mi dispiace dire queste cose, soprattutto dopo aver letto le esperienze bellissime che sono state raccontate, ma quello che provo purtroppo è questo. A volte quando vedo una famiglia passare per strada mi si accende una piccola speranza che in fondo perchè no... Le cose potrebbero anche andarmi bene...Potrei essere felice...

Ma dura davvero poco...

Le infanzie "infelici" portano ai due estremi, o il rifiuto e la paura della famiglia per paura di ricadere in quei sentimenti negativi vissuti in precedenza, o non vedi l'ora di averne una per colmare la mancanza avuta in precedenza.
Io e te, siamo caduti agli opposti della barricata... :wink:
 

isola74

Lonely member
sarò brevissima:
da giovane non fantasticavo di essere mamma e nemmeno mi piacevano più di tanto i bimbi ;)
poi, dopo due anni di matrimonio è stato naturale dare vita all'amore e così oggi ho un bimbo di quattro anni (Francesco :)) e riscoprire ogni giorno il mondo insieme a lui è impagabile
 

isola74

Lonely member
Tre secondo me è il numero perfetto :D

parlando per un momento di gravidanze, perchè ogni tanto mi piace ricordare, approfitto dell'ospitalità in questo 3D :wink:

la mia prima l'ho vissuta come nella vasca dei pesci rossi :mrgreen: in stato dormiente, sognando e mangiando, sono lievitata come pasta di pane, ci ho messo un anno a tornare in linea...

la seconda togliendomi le più strane voglie mangerecce, leggendo a mio figlio bei libroni illustrati: Storie del bosco di draghi maghi...e guardando i cartoni in tivi :wink:

la terza, purtroppo, con parecchia ansia per problemi di salute, ma alla fine tutto andò per il meglio, e la mia "bimba" è qui in salute e bella come il sole...tutta sua mamma :mrgreen: :D

io gravidanza perfetta, nessun sintomo, niente di niente, mi sentivo bene e bella :D , fino al quinto mese non si vedeva affatto che ero incinta.. in totale misi 10 chili
 

ayuthaya

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Membro dello Staff
Sono stupita, commossa, addolorata, emozionata. Un vero vaso di Pandora che non avrei immaginato aprendo questa discussione... mi sento di ringraziarvi tutti di cuore per qll che avere condiviso fin ora... :ABBB
 

darida

Well-known member
io gravidanza perfetta, nessun sintomo, niente di niente, mi sentivo bene e bella :D , fino al quinto mese non si vedeva affatto che ero incinta.. in totale misi 10 chili

Be'...se è una gara :mrgreen:
anche le mie prime due furono gravidanze perfette con la differenza, soprattutto per la prima, che i kili presi erano quasi 20 :paura: ma dovevi vedermi nuotare a fine termine (i primi due figli sono nati in settembre) stavo a galla come un canotto :mrgreen:
Purtroppo:boh: non ho potuto replicare con l'ultima, nata in gennaio e che dal quinto mese in poi ho dovuto convincere a starsene buonina al calduccio fino alla fine :)
 

isola74

Lonely member
Be'...se è una gara :mrgreen:
anche le mie prime due furono gravidanze perfette con la differenza, soprattutto per la prima, che i kili presi erano quasi 20 :paura: ma dovevi vedermi nuotare a fine termine (i primi due figli sono nati in settembre) stavo a galla come un canotto :mrgreen:
Purtroppo:boh: non ho potuto replicare con l'ultima, nata in gennaio e che dal quinto mese in poi ho dovuto convincere a starsene buonina al calduccio fino alla fine :)


gara?? ma tu con tre vinci in partenza:mrgreen: io ogni tanto penso di voler fare il bis ma la paura e i mille ostacoli che mi prefiguro mi frenano..... e il tempo vola..
 

darida

Well-known member
gara?? ma tu con tre vinci in partenza:mrgreen: io ogni tanto penso di voler fare il bis ma la paura e i mille ostacoli che mi prefiguro mi frenano..... e il tempo vola..

(e potevano essere quattro :boh:)

Io ho programmato solo il secondo, e dopo la terza ho-abbiamo (mi spiace lasciare fuori mio marito da queste considerazioni..) pensato che potessero bastare :mrgreen:
frase scontata al massimo, ma erano altri tempi! sotto ogni punto di vista, abbiamo deciso tutto con molta flessibilità ora mi rendo conto che i miei figli non possono fare altrettanto
 

kati

New member
Allora...prima figlia a 26 anni appena compiuti,qualche problema in gravidanza,quando e' nata era la mia bambolina da portare a spasso e crescere serenamente con l'istinto della giovane eta'. Seconda figlia a 32,-cavoli adesso sono matura,vuoi mettere l'esperienza????- depressione post parto accompagnata dalla perenne sensazione di essere una mamma incapace,due anni senza dormire (gorgheggi e urletti festanti perche'la poppante mondana voleva iniziare giornata alle 3 del mattino)...una notte e' stata capace di ficcare il ciuccio in bocca A ME crollata per prima.
Conclusione: amo le mie creaturine alla follia ma quando sento qualcuno parlare del terzo il mio volto transfigura l'urlo di Munch...
Dimenticavo...l'orrida frase che ha tormentato la mia giovinezza 'vedrai quando sarai mamma tu!',tortura di tutte le figlie,nasconde ahime'una sacrosanta verita'!!!!!!!!
 

malafi

Well-known member
Figli piccoli, problemi piccoli.

Mai detto popolare fu più azzeccato.
E quando hai a che fare con figli adolescenti, ti ritrovi spesso a pensare: ma erano mai problemi quelli della poppata in meno, della tosse stizzosa, della colichetta, del litigio con l'amichetto, ecc....?

Che non è un'abiura dell'aver figli, per carità, è solo un dato di fatto con cui dobbiamo fare i conti.
 

maclaus

New member
Figli piccoli, problemi piccoli.

Mai detto popolare fu più azzeccato.
E quando hai a che fare con figli adolescenti, ti ritrovi spesso a pensare: ma erano mai problemi quelli della poppata in meno, della tosse stizzosa, della colichetta, del litigio con l'amichetto, ecc....?

Che non è un'abiura dell'aver figli, per carità, è solo un dato di fatto con cui dobbiamo fare i conti.

...figli piccoli, problemi piccoli e amore grande;
figli grandi, problemi grandi e amore enorme:):D:YY
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Figli piccoli, problemi piccoli.

Mai detto popolare fu più azzeccato.
E quando hai a che fare con figli adolescenti, ti ritrovi spesso a pensare: ma erano mai problemi quelli della poppata in meno, della tosse stizzosa, della colichetta, del litigio con l'amichetto, ecc....?

Che non è un'abiura dell'aver figli, per carità, è solo un dato di fatto con cui dobbiamo fare i conti.

Non sono più grandi i problemi.
Semplicemente sono di un ordine ben diverso.
Ora non li superi solo saltando le ore di sonno e ricorrendo al pediatra...
Ora c'è una persona coi suoi pensieri idee mondo privato.
Lo sforzo per confrontarsi e non semplicemente comandare finché si riesce.
Capire cosa è comune in ogni epoca e cosa è diverso, per essere educatori consiglieri ma non inutilmente despoti.
Insomma, coi piccoli conta molto l'istinto e la buona volontà, coi grandi bisogna imparare che se devono diventare persone da tali vanno trattate.
Ottima occasione per fare un inventario di noi stessi di ciò che siamo diventati, e approfittare per crescere ancora, al loro fianco.
 

isola74

Lonely member
a propostio di figli...

....sentire Batman (nella mia cucina ) che distrugge un cattivo e gli dice "Non ti voglio più bene!" è il massimo :mrgreen:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
è un po' che volevo scrivere qui, perciò vado un po' a ruota libera...
il desiderio di diventare mamma, di avere dei figli (ma dovrei dire piuttosto una famiglia) è qualcosa che sentivo già dentro di me, ma che poi si è incontrato ed è maturato nel rapporto d'amore con mio marito... sembra ovvio, ma forse non lo è, viste tante realtà che ci circondano... questa cosa l'ho sempre creduta fortemente: un figlio non solo nasce (nel senso di essere concepito), ma vive dell'amore di "mamma" e "papà", per tutta la sua vita. in questo sarò anche tradizionalista, persino un po' bigotta, ma è quello che credo con tutto il mio cuore. Non mi scorderò mai del parroco che, mamma da pochi mesi, mi disse "ricorda che la persona più importante continua a essere tuo marito, perchè un giorno vostro figlio si staccherà da voi e prenderà la sua strada, ma voi due rimarrete uniti per sempre..."
Detto questo ho sempre desiderato di essere una mamma giovane, per mille motivi. La differenza di età con mio marito non ha fatto altro che confermarmi in questo proposito. E, non so come spiegare, ma ho sempre sentito che quando fossimo diventati genitori la nostra vita sarebbe cambiata per sempre. Bè, è una cosa scontata... ma quello che intendo è che per questa ragione ho sempre creduto di dover "investire" tanto nell'essere genitori (in termini di tutto fuorchè di denaro: sono una grande sostenitrice dei "bebè a costo zero"!!! :mrgreen:)... per questo appena ho potuto ho chiesto e ottenuto il tanto agognato part-time... Dalla mia famiglia (in negativo purtroppo) ho imparato che il regalo più grande che si possa fare a un figlio è il TEMPO, la quantità e insieme la qualità dello stare insieme; da mio marito (sarò parziale ma è una persona straordinaria, che mi ha insegnato molto in termini di cosa è veramente importante...) che niente vale tanto quanto condividere insieme esperienze nuove, belle, appaganti... che siano il pomeriggio al parco o il viaggio dall'altra parte del mondo, credo che alla fine quello che conta sia godere ogni giorno della bellezza della vita e dello stare insieme...

Mentre scrivo ho paura di fare della retorica, di dire cose scontate o di voler far credere di essere chissà che genitori perfetti, in realtà non è così, è ovvio...
A parte che tutto questo che dico è qualcosa a cui aspiro ogni giorno, poi non è detto che riesca a metterlo in pratica (e infatti spesso rimpiango la mia "libertà", il poter fare quello che mi pare senza dover rendere conto a nessuno del mio tempo, cosa che non faccio più - neanche col mio tempo libero - da quattro anni in qua... :mrgreen:), ma, come le cose belle, ho piacere di condividere con voi anche lo "shock" che è stato per me diventare mamma...
Ci si può credere pronti o no, si può essere eccitati, impauriti o sentire di avere tutto sotto controllo, ma la verità è che il giorno prima si è dei "potenziali genitori" (persino la donna, che ha tenuto il bimbo in grembo per nove mesi) e il giorno dopo si è genitori al 100%. per me è stato uno shock. desideravo tantissimo quel bambino, ma tornata a casa mi sono sentita di morire (fra l'altro ho partorito con cesareo, per cui la ripresa è abbastanza lenta)... i miei erano (e sono) lontani, e cmq mi avrebbero potuto aiutare solo in parte, per varie ragioni, mio marito faceva tutto il possibile ma la verità è che dopo una gravidanza magnifica dal punto di vista fisico (nessun problema, ho preso una decina di chili ed ero una meraviglia... peccato che ancora all'ottavo mese nessuno sembrava accorgersi di nulla in autobus :W), il post-parto mi ha buttato in una depressione profondissima... Mi sentivo sola, incapace di gestire una cosa così grande... il mio adorato bimbo era un estraneo per me. lo è per tutte le donne (e gli uomini): la verità è che i primi temi sono difficilissimi perchè ci si deve annusare, capire, conoscere... Mio figlio poi dormiva pochissimo e piangeva in continuazione: dormivo non più di 5-6 ore per notte, ad intervalli di non più di 2 ore, ed è stato così fino ai sei mesi... Di giorno ero uno straccio, a volte mi reggevo a mala pena in piedi... La mia vita personale si è completamente ANNULLATA... ricordo una volta che chiamai piangendo mio marito perchè erano le 2 del pomeriggio e io non ero riuscita ancora a prepararmi da mangiare e faticavo persino ad andare in bagno.... vero è che col primo figlio si ha il terrore di lasciarlo piangere per più di 5 minuti (e infatti spesso per andare in bagno lo portavo con me in marsupio!!! :mrgreen:) Il mio, poi, era davvero terribile: se sveglio, o piangeva o poppava (o per meglio dire: se non poppava piangeva...:mrgreen:) e io, anzichè mantenere qualche chilo in più come di prassi, sono andata sotto il mio peso normale mentre allattavo (mentre lui era enorme, da qui il soprannome che da allora si è sempre portato dietro: Ciccio...)..

Insomma, non so perchè sto scrivendo tutte queste cose... forse perchè è facile dire che avere un figlio è meraviglioso, e lo è davvero, nessuno lo dirà con più convinzione di me... ma è anche difficile, difficilissimo... A meno che non ci si circondi di babysitter, donne di servizio e un ventaglio di nonni disponibili, i sacrifici sono enormi... Forse è proprio per questo che mi sono ancora più convinta che GODERSI il proprio figlio (e il proprio compagno) sia l'unica cosa che conta... che resterebbe altrimenti? 8 pannolini al giorno da cambiare, le ore di sonno contate, le mille inutili cose da comprare per far stare "meglio" il nostro bambino??? Io posso dire che i primi mesi sono stati meravigliosi ma che MAI ho rimpianto quel periodo... andando avanti le cose sono andare sempre meglio e io cerco di fare del mio meglio per essere una brava mamma ma per continuare allo stesso tempo ad avere la mia vita, e ad essere felice. Se c'è un'altra cosa in cui credo fermamente è che non possano crescere figli felici da genitori infelici... attorno a me vedo gente sempre affannata, genitori che si fanno in quattro e che a mala pena riescono a respirare e penso "io non voglio essere così. cosa potrei insegnare a mio figlio se io sono così?" Poi vabbè, tra dire e il fare... Ma io ci provo. ci proviamo, io e mio marito, e anche se qualche volta sbaglieremo (stiamo già sbagliando: a volte mi chiedo se non sia colpa nostra quando vedo nostro figlio piccolo-despota :mrgreen:, o dal carattere così particolare...) spero che rinnoveremo sempre la voglia di andare avanti...

Scusate lo sfogo/confidenza :mrgreen:, non so... forse avevo bisogno di raccontare queste cose a qualcuno... :D la verità è che l'essere diventata mamma a 27 anni (la normalità, una volta...) non mi ha aiutato: nessuna delle mie amiche lo era o lo stava per diventare (la maggior parte non lo è tuttora) e certe cose si è costrette a tenersele un po' per sè...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Mia figlia per diversi mesi ha sofferto di coliche gassose, per le quali piangeva in continuazione e si addormentava solo quando crollava dal sonno, povera.
Mia moglie l'ha allattata al seno fino a 14 mesi, e quando il pediatra disse di iniziare a sostituire una poppata con un pasto artificiale, questo divenne in realtà un pasto in più...
Io all'epoca facevo anche le notti, e ricordo bene quante volte dormii -più che altro un coma, defunto anche se mi camminavano intorno- sul pavimento della cucina su un materassino da campeggio, per non influire sui loro ritmi circadiani simbiotici -e sfuggirne di quando in quando-.
E ancora teniamo per ricordo in un cassetto la c-60 con la registrazione della lavatrice in funzione, la più efficace ninna-nanna che esista al mondo.
E la copertura para-pioggia costruita faidate sul passeggino, per portare a spasso la bimba con qualsiasi condizione meteo, senza doversi mai fermare in quanto i bebè sono dotati di un meccanismo inerziale che fa scattare il pianto appena il veicolo si ferma anche un solo attimo.
Potrei continuare all'infinito.
Ma quel periodo è stato il più bello della nostra esistenza, la sinergia di coppia ove due fa per tre.
Cosa stupenda, ma che rende ancora più triste accorgersi che dopo è pressoché impossibile ritrovare una simile intensità del rapporto. Dopo aver dato tutto, superato il traguardo è facile ritrovarsi accucciati a boccheggiare in cerca di ossigeno, le mani ai fianchi, fegato e milza doloranti...
E ricostruire un rapporto a due, quando non vi è più la gioventù ad unirci ma bisogna trovare un collante da adulto ad adulto, cioè due persone ben distinte formate indipendenti, anziché una sola macchina da guerra della quale si è gli ingranaggi indistinti, è molto complesso.
 
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maclaus

New member
Ognuno di noi potrebbe scrivere (descrivere) l'esperienza meravigliosa di essere diventati genitori... pensate solo alla parola genitore: generare, creare una nuova vita... pensate solo a questa possibilità unica che possiede l'uomo: dare la vita, far nascere un altro uomo... Ho parlato con diversi dottori nel corso degli anni e ognuno, a modo suo, mi ha confermato che il parto, dal punto di vista medico, è un mistero. Si, un mistero...anche per la scienza: è vero, ti spiegano momento per momento cosa succede nell'organismo nel corso dei nove mesi, ma nessuno ti potrà mai spiegare cosa succede in quell'istante magico del concepimento... nessuno è in grado di dirti perchè quell'unico, minuscolo, sperduto, spermatozoo trova la scintilla per far nascere una nuova vita... è un mistero, come tutta la nostra vita: da quell'istante fino all'istante finale, quando ritorneremo nell'eterno grembo materno...
 

ayuthaya

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Membro dello Staff
Mia figlia per diversi mesi ha sofferto di coliche gassose, per le quali piangeva in continuazione e si addormentava solo quando crollava dal sonno, povera.(...)

Ma quel periodo è stato il più bello della nostra esistenza, la sinergia di coppia ove due fa per tre...

Quello che dici è bello e vero, Hot. Ma ogni esperienza è diversa e unica... Io purtroppo non ho vissuto benissimo quei primi mesi, anche se mio marito era molto presente... Come ho scritto in gioco c'erano tanti fattori: la mia "giovane" età, il sentirmi sola, senza i genitori e gli amici più cari vicini, con la paura di non essere all'altezza... Nemmeno con mio marito è stato facile: stressati entrambi, era difficile mantenere l'armonia... è stato un periodo davvero difficile, e non l'ho mai rimpianto, sebbene mi abbia regalato emozioni indescrivibili. Io credo che ogni momento abbia la sua unicità e bellezza. Spero che non sia vero quando sento dire (e lo sento dire spesso!) "quando diventano grandi sarà tutta un'altra cosa...". Credo che i semi di una famiglia unita si gettino subito, e che questo pagherà comunque, anche se chiaramente col passare del tempo il rapporto cambierà.
Speriamo che sia davvero così... :)
 
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