Approdasti alla mia costa,
onda traslucida di sogno
profumata di speranza,
brillante come una sirena d'oro.
La tua voce, chiara e dolce,
assopì la mia solitudine,
il freddo dolore e la rabbia atroce
che un tempo attanagliavano il cuore
divennero frammenti di passato.
Ero debole, pieno di demoni,
arido e assetato della luce semplice
di un gioello, così ultraterreno
ai miei occhi appannati.
Respiravo, non vivevo.
Arrivasti.
Così potente la visione,
così fresco il brillare
dei tuoi occhi oltremare
nei miei!
Così vibrante la canzone,
così soave la melodia
di te, dea lunare,
davanti a me!
Tra stelle e cavallucci marini,
come alga il tuo incantesimo
mi avvolse nella gioia,
sognando tra le onde
toccai la sorgente
della vita e dell'amore.
Respiravo, vivevo.
Te ne andasti.
Così vuota, così effimera!
Spiegami, mio sogno d'acqua,
perchè scegliere me
per provare l'amore
e poi maledirlo?
Mia nave lontana, mia isola
felice e allucinata,
perchè sei svanita
dietro un velo
di nebbia ed illusione?
Ora dormo solo
sotto il velo
di stelle frigide,
comete indifferenti.
Un giorno, scenderò
alle alcove del mare,
troverò il mio letto
tra pesci senza colore,
incapace di dimenticarti
ma finalmente in pace.