Finito. È stato bello scoprire questo breve racconto. Schnitzler mi pare voler mettere sotto processo il perbenismo borghese, capace di accettare compromessi disgustosi purché nascosti dietro un paravento di eleganza e ricchezza. La stessa Else, che di questa mentalità è vittima, di sé stessa non sa dire altro che “sono bella”, mai ha dovuto curarsi di avere più alte qualità. Else desidera essere “pulita”. Ma questo è un lusso che non le viene consentito. Deve fingere con sé stessa, delirando, di essere corrotta, abbietta e perversa: tutta la sua vita precedente dimostra il contrario. Ma Else non lo sa: resta ingabbiata tra un’educazione formalmente cristiana (tornano spesso gli accenni alla verginità e alla purezza), l’aspirazione sociale all‘inclusione nel gruppo dei privilegiati, degli ammirati (lacerata dalle scelte sciagurate del padre) e l‘incapacità di dare una corretta lettura delle normali pulsioni emotive e sessuali provate da ogni ragazza della sua età, che da lei vengono assurdamente interpretate come “perversione” e “sfrontatezza”. Else, che pure analizza con lucidità la sua situazione, non è in grado di uscirne, la sua mente va a pezzi; l’attuazione del suo piano è anche il momento in cui si rende conto di non poterlo sostenere. Non è sfrontata, Else, è solo terrorizzata e lacerata da un mondo falso e amorale.
Libro davvero consigliato.