284° MG - La signorina Else di Arthur Schnitzler

MonicaSo

Well-known member
Spoiler 50%
Sono a metà. Lo trovo straziante. I genitori dovrebbero combattere per trasmettere serenità e solidità ai figli, Else deve scegliere tra la salvezza del padre e la prostituzione... ed è proprio l’egiosmo dei suoi genitori a metterla davanti a questo bivio. Sono agghiacciata.
Lo sarai di più
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Sono a pagina 24 di 43 (della mia versione digitale). Else è sconvolta per la profferta di quel "farabutto con la voce vibrante" di Dorsday. Non sa decidere, ipotizza tutti gli scenari possibili, anche la morte. Eppure dimostra, grande consapevolezza di sé, del proprio corpo, della propria bellezza. Ha una grande immaginazione, ma riesce comunque, in qualche modo, a restare ancorata alla realtà.
 

Spilla

Well-known member
Ieri ho letto solo poche pagine. Else sta scivolando nel delirio. Sogna di morire, l’unico suo orgoglio è la consapevolezza della propria attraenza. Mi pare figlia di un’estrema povertà morale e spirituale (non sto dando a questa affermazione nessuna connotazione religiosa, ovviamente). Eppure c’è in Lei una sorta di ‘nostalgia di purezza’, è lei che usa il termine purezza più volte, in fondo un tempo questa era un ideale femminile molto radicato. Come uscirà da questo dissidio? Non credo che la morte sia altro che un vagheggiamento, una fantasticheria. Che bel racconto! Agghiacciante, ma bello.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Finito.

Finale a dir poco agghiacciante e straziante che sintetizza bene tutto il delirio di Else e del racconto. Incredibile la pressione messa addosso a questa ragazza, incommentabili le reazioni della zia e dell'amante di Paul... per non parlare di Dorsday.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Terminato e mi è piaciuto moltissimo.
La mia lettura è stata condizionata dalla conoscenza che l'autore ha della psicanalisi, di cui sono appassionata, e ho letto questo romanzo cercando di capire cosa si nasconda dietro il delirio di Else.
 

Spilla

Well-known member
Finito. È stato bello scoprire questo breve racconto. Schnitzler mi pare voler mettere sotto processo il perbenismo borghese, capace di accettare compromessi disgustosi purché nascosti dietro un paravento di eleganza e ricchezza. La stessa Else, che di questa mentalità è vittima, di sé stessa non sa dire altro che “sono bella”, mai ha dovuto curarsi di avere più alte qualità. Else desidera essere “pulita”. Ma questo è un lusso che non le viene consentito. Deve fingere con sé stessa, delirando, di essere corrotta, abbietta e perversa: tutta la sua vita precedente dimostra il contrario. Ma Else non lo sa: resta ingabbiata tra un’educazione formalmente cristiana (tornano spesso gli accenni alla verginità e alla purezza), l’aspirazione sociale all‘inclusione nel gruppo dei privilegiati, degli ammirati (lacerata dalle scelte sciagurate del padre) e l‘incapacità di dare una corretta lettura delle normali pulsioni emotive e sessuali provate da ogni ragazza della sua età, che da lei vengono assurdamente interpretate come “perversione” e “sfrontatezza”. Else, che pure analizza con lucidità la sua situazione, non è in grado di uscirne, la sua mente va a pezzi; l’attuazione del suo piano è anche il momento in cui si rende conto di non poterlo sostenere. Non è sfrontata, Else, è solo terrorizzata e lacerata da un mondo falso e amorale.
Libro davvero consigliato.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Finito. È stato bello scoprire questo breve racconto. Schnitzler mi pare voler mettere sotto processo il perbenismo borghese, capace di accettare compromessi disgustosi purché nascosti dietro un paravento di eleganza e ricchezza. La stessa Else, che di questa mentalità è vittima, di sé stessa non sa dire altro che “sono bella”, mai ha dovuto curarsi di avere più alte qualità. Else desidera essere “pulita”. Ma questo è un lusso che non le viene consentito. Deve fingere con sé stessa, delirando, di essere corrotta, abbietta e perversa: tutta la sua vita precedente dimostra il contrario. Ma Else non lo sa: resta ingabbiata tra un’educazione formalmente cristiana (tornano spesso gli accenni alla verginità e alla purezza), l’aspirazione sociale all‘inclusione nel gruppo dei privilegiati, degli ammirati (lacerata dalle scelte sciagurate del padre) e l‘incapacità di dare una corretta lettura delle normali pulsioni emotive e sessuali provate da ogni ragazza della sua età, che da lei vengono assurdamente interpretate come “perversione” e “sfrontatezza”. Else, che pure analizza con lucidità la sua situazione, non è in grado di uscirne, la sua mente va a pezzi; l’attuazione del suo piano è anche il momento in cui si rende conto di non poterlo sostenere. Non è sfrontata, Else, è solo terrorizzata e lacerata da un mondo falso e amorale.
Libro davvero consigliato.
Bellissimo commento, complimenti!
 
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