Franzen, Jonathan - Crossroads

alessandra

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Come in Le correzioni e in Libertà, Franzen ci racconta i segreti di una famiglia americana, gli Hildebrandt. Un padre pastore moralista che predica bene e non razzola altrettanto bene, una madre che si porta dietro un passato di disturbi psichici e amori sbagliati, e quattro figli: Clem, studente universitario ormai lontano da casa e un po' tormentato; Becky, tipica ragazza americana da copertina, bella e brava; Perry, adolescente problematico, brillante e irrequieto, e il più piccolo, ancora bambino.
Franzen dà voce alternativamente ai genitori e ai tre figli più grandi, mostrando con efficacia, come suo solito, le sfaccettature dei protagonisti e dei rapporti all'interno della famiglia senza sconti o giudizi morali, seppur insinuando, come è umano, nel lettore sentimenti precisi rivolti a ciascuno di loro. Come al solito, moralmente nessuno si salva, o quasi. La vita della famiglia ruota intorno a Crossroads, associazione religiosa che dà il titolo al romanzo, fondata dal padre e poi passata in altre mani, della quale, a turno o contemporaneamente, tutti i figli hanno fatto parte, per motivi più o meno ideologici o etici :mrgreen:
Molto bello, a parer mio migliore e più interessante del seppur profondo Libertà. I personaggi sono incoerenti come gli esseri umani reali, ma coerenti con l'immagine che il lettore si crea di loro; l'animo umano viene scandagliato senza pietà con lo stile tipico dell'autore, analitico, introspettivo ed empatico.
 

ayuthaya

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Come in Le correzioni e in Libertà, Franzen ci racconta i segreti di una famiglia americana, gli Hildebrandt. Un padre pastore moralista che predica bene e non razzola altrettanto bene, una madre che si porta dietro un passato di disturbi psichici e amori sbagliati, e quattro figli: Clem, studente universitario ormai lontano da casa e un po' tormentato; Becky, tipica ragazza americana da copertina, bella e brava; Perry, adolescente problematico, brillante e irrequieto, e il più piccolo, ancora bambino.
Franzen dà voce alternativamente ai genitori e ai tre figli più grandi, mostrando con efficacia, come suo solito, le sfaccettature dei protagonisti e dei rapporti all'interno della famiglia senza sconti o giudizi morali, seppur insinuando, come è umano, nel lettore sentimenti precisi rivolti a ciascuno di loro. Come al solito, moralmente nessuno si salva, o quasi. La vita della famiglia ruota intorno a Crossroads, associazione religiosa che dà il titolo al romanzo, fondata dal padre e poi passata in altre mani, della quale, a turno o contemporaneamente, tutti i figli hanno fatto parte, per motivi più o meno ideologici o etici :mrgreen:
Molto bello, a parer mio migliore e più interessante del seppur profondo Libertà. I personaggi sono incoerenti come gli esseri umani reali, ma coerenti con l'immagine che il lettore si crea di loro; l'animo umano viene scandagliato senza pietà con lo stile tipico dell'autore, analitico, introspettivo ed empatico.
Io non ho letto più nulla di suo dopo Le correzioni, che ho amato. Dici che vale la pena provare?
 
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